Alter Ego

Scritto da:  | 16 Ottobre 2020 | 12 Commenti | Categoria: Zibaldone

Oggi intervisterò Fabio e il suo Alter Ego. Vediamo cosa viene fuori…

ovvero: Le interviste di Scribacchino (III)

– Allora ragazzi, come va?

F- Grazie per i ragazzi. Diciamo benino…

A.E– Va bene, va benissimo. Non dar retta al vecchietto rinseccolito e piagnucoloso.

– Che cos’è che vi rende così astiosi l’uno con l’altro? E’ ormai una vita che vi conoscete.

A.E- Lui è troppo impegnato, troppo preso da argomentoni pallosoni come la letteratura, la storia, il giallo e gli scacchi. Tra l’altro ne facesse bene una…

F- Certo se avessi dato retta a te non avrei dovuto far altro che impegnarmi nelle stronzate che sono il sangue della tua vita. Evidentemente siamo completamente diversi.

A.E E vorrei vedere che così non fosse! Io almeno porto un po’ di vivacità, di allegria, di brio, di ironia sia nella vita, sia nei tuoi scritti che, senza il mio apporto, sanno spesso di melensa, strabordante malinconia.

– Bene, vedo che già siete in perfetta sintonia. Sentiamo più in concreto qualche differenza del vostro vissuto.

A.E- Io mi sono divertito. Sin da ragazzo quando andavo a rubare le ciliegie, a fregare i fumetti o a suonare i campanelli per far incazzare la gente. Lui, invece, a spargere incenso e ora pro nobis in chiesa, oppure a scarabocchiare le sue stupide storielle perfino sulla carta gialla con la quale il macellaio avvolgeva la misera carne che arrivava ogni tanto a casa.

– E’ davvero così, Fabio?

F- E’ vero. Fin da piccolo ho avuto la passione di scrivere, di inventare, di almanaccare…

A.E- Almanaccare, hai detto bene. Sempre lì tra scrittori, poeti, storici e giocatori di scacchi. Due palle! Specialmente quando hai cominciato a giocare per corrispondenza e stavi ore e ore piegato su quella maledetta scacchiera che neanche due poppe sode sventolanti al sole ti avrebbero fatto staccare. E poi l’ansia…

– Che ansia?

A.E- L’ansia che lo assillava nell’aspettare le risposte degli avversari che avvenivano per posta. A volte si svegliava anche di notte per verificare una posizione.” Ma mi faccia il piacere!” avrebbe esclamato Totò.

F- Però le mie soddisfazioni le ho avute. E ci ho scritto sopra anche qualche libro di inaspettato successo…

A.E- Figurati per qualche migliaio di copie! E poi fissato con l’uomo, con la sua storia, le vite parallele e quelle senza parallele, e giù a sorbirsi biografie su biografie, soldati, condottieri, politici, letterati, poeti, perfino scacchisti.

– Anche scacchisti?

F- Sì, appena ho cominciato a conoscere il “nobil giuoco” sono stato attratto dalle mitiche figure dei grandi campioni e mi ci sono buttato sopra a babbo morto, tanto per usare un’espressione tipica del mio sbracato Alter Ego. Come si fa a non voler conoscere la vita di Capablanca, Lasker, Botvinnik, Tal, Spassky, Fischer eccetera eccetera. Vite di successi, di gloria, di sconfitte, di desolazione e morte.

A.E- Aridagliela! Eccolo lì, fissato con la morte! E fissato con i gialli in generale dove la morte la fa da padrone. Anche questo ti sembra normale?

Beh, in effetti…

F- Normalissimo. L’ho già scritto e lo ripeto. Ogni tanto mi prende un po’ di depressione. Non so se capita anche a voi (spero di no). La salute latita, le cose non vanno come devono andare: l’asma, la prostata, il giradito, la pensione striminzita, la suocera con l’Alzheimer che vuole andare a casa sua quando è già a casa sua, la tegola rotta, il freno che non funziona, il lavandino che gocciola, le cacche di piccione sul tetto della macchina, i mutui (dei figli) che ti assillano. E’ proprio in questi momenti che mi soccorre il giallo, comprensivo di noir e thriller. Io sarò pure sfigato (penso) ma guarda cosa succede ai disgraziati maledetti che vivono, seppur di fantasia, in queste pagine. D’altra parte che il giallo risulti il luogo più adatto alle disgrazie è nella sua stessa natura. Il fatto che ci sia come minimo un morto ammazzato già questa è una disgrazia. Per il morto ammazzato, se non aveva intenzioni suicide, per coloro che gli erano affezionati davvero e per quelli rimasti fuori dal testamento. Insomma nei gialli, noir o thriller che dir si voglia c’è, ancora una volta, tutto l’uomo nei suoi molteplici aspetti tra cui anche quello della rabbia, della frustrazione, dell’odio che porta all’omicidio e alla morte di un altro essere umano. Siamo fatti così, nel bene e nel male. Non c’è scampo. E poi c’è l’Acume, l’Intelligenza tutta tesa a coprire, da una parte, e scoprire, dall’altra, il misfatto. Un bel duello, un bel gioco

A.E- Ma che bel gioco! Io a ballare e tu a pensare. Con la solita fissa, anche tra i poeti. Quelli doloranti e addolorati come il Leopardone. Ce ne fosse stato uno con mezzo sorriso sulle labbra. E poi che poesie…

– Che tipo di poesie?

A.E- L’hai presente il “Dialogo di Federico Ruysch e le sue mummie” del citato Leopardone?

– No.

A.E- Senti l’inizio. Sono le mummie che cantano dopo il risveglio di non so quanto tempo “ Sola nel mondo eterna a cui si volve ogni creata cosa in te, morte, si posa nostra ignuda natura, lieta no, ma sicura dall’antico dolor…” A mente, da studentello implume l’ha imparò tutta a mente! Ti pare normale?

– Insomma…

A.E- E il finale, poi, lo vuoi conoscere il finale?

– Già che ci siamo…

A.E- Eccolo “Però ch’esser beato nega ai mortali e nega a’ morti il fato.” Tiè! Nessuna gioia, nessuna soddisfazione né ai vivi né ai morti. Da buttarsi in un pozzo. Dico io, come si fa ad imparare a mente…

F- E ti pare normale che tu ti sia abbrancato come un serpe ai sonetti di Cecco Angiolieri o alle novelle di Dioneo del Decamerone, tanto per dirne un paio? E poi con quel Trilussa…

A.E- Certo, mille volte meglio dei tuoi piscialletto. Beccati questa sulla lucciola “La Luna piena minchionò la lucciola: – Sarà l’effetto de l’economia, ma quer lume che porti è deboluccio…- Sì- disse quella – ma la luce è mia!” In pochi versi una pedata nel culo a chi si dà tante arie e brilla solo di luce  riflessa.

F- Figurati!

– Però, tutto sommato mi sembrate complementari.

A.E- Complementari un corno! Io vado per la mia strada, lui per la sua e vedremo chi avrà più fortuna. E poi fissato anche con i ricordi del suo paesello natio. Prova a fargli una domanda su qualche personaggio particolare dei tempi che furono. Prova, e vedrai come inizia a snocciolarti i vari soprannomi…

– Allora, Fabio mi puoi parlare di qualche per…

F-  Beh, intanto parto dalla Maiala, ovvero la mamma di un mio amico che lasciò il marito per il dottore del paese. E tutti a dirgli figlior d’una maiala che mi fa ancora pena solo a pensarci. E poi mi viene a mente Molle, uno parecchio più grande di me che faceva il muratore e, non si sa perché, ma girava spesso tutto bagnato. Era simpatico Molle e mi combinava mille scherzi. Anche Pasta e Pane faceva il muratore e, per risparmiare, mangiava solo gli alimenti del suo soprannome. Poi…

– E ora che c’è, Fabio? Sei intristito. Così, all’improvviso.

F- Ogni tanto mi capita di ritornare un po’ lì.

– Dove?

Silenzio…

– Dove?

F- Lì, nel mio paese, a casa, quando da ragazzetto riportarono la mia mamma senza vita. Sono rimasto sempre un po’ lì.

A.E- E’ vero. Lo ammetto. Seppure diversi, diversissimi, anche io sono rimasto sempre un po’ lì. Siamo rimasti sempre un po’ lì. Insieme.

Grazie, ragazzi.

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


12 Commenti a Alter Ego

  1. avatar
    Uomo delle valli 16 Ottobre 2020 at 09:13

    grazie Lotti

  2. avatar
    Patrizia Debicke 16 Ottobre 2020 at 10:10

    grazie ragazzo Lotti, ragazzo nel cuore e più abbraccio

  3. avatar
    Sergio Pandolfo 16 Ottobre 2020 at 12:38

    Bello, il finale è un po’ malinconico, ma ci sta. Mi torna alla mente Duchamp e il suo alter ego scacchistico… Quindi suggerirei a Fabio di inventare anche una partita a scacchi col suo alter ego (sempre che questi ne voglia sapere, di giocare a scacchi con lui!). Ma scherzi a parte, potrebbe essere una buona idea per un altro articolo in tema sul doppio…

    • avatar
      Fabio Lotti 16 Ottobre 2020 at 15:25

      Bella idea! Vedrò cosa fare, sempre che il coglionavirus…

      Mi piace 1
  4. avatar
    MaurizioD 16 Ottobre 2020 at 12:55

    Bello Bello! Fra il serio ed il faceto….
    e poi in una giornata per me triste e opprimente stile “La caduta della casa degli Usher” di Poe, l’immagine che scaturisce da “….ore e ore piegato su quella maledetta scacchiera che neanche due poppe sode sventolanti al sole ti avrebbero fatto staccare” un sorriso me l’ha strappato :-)) per cui grazie.

    • avatar
      Fabio Lotti 16 Ottobre 2020 at 15:26

      Grazie a te. Anche a me è piaciuta l’idea delle poppe sode sventolanti al sole. Ho sorriso mentre la scrivevo.

  5. avatar
    the dark side of the moon 17 Ottobre 2020 at 09:15

    Tutti abbiamo un alter ego che è il contrario di ciò che siamo per gli altri.
    Noi e il nostro alter ego, due facce della stessa medaglia.
    Mi viene in mente un bel romanzo di Dostoevslij, “Il sosia”, che lessi da ragazzo.
    Materia affascinante..

    • avatar
      Fabio Lotti 17 Ottobre 2020 at 11:38

      Direi anche per noi stessi. Qualche volta non mi riconosco…

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    Alessandra Buccheri 18 Ottobre 2020 at 13:26

    Bello anche se tristanzuolo :)

    Mi piace 1
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    Fabio Lotti 18 Ottobre 2020 at 17:36

    E’ vero. Da qui in avanti darò spazio all’Alter Ego.

  8. avatar
    Mongo 19 Ottobre 2020 at 17:47

    Fabio sei unico… Anzi duenico!! =))

    • avatar
      Fabio Lotti 19 Ottobre 2020 at 18:24

      Duenico! Questa nuova parola va subito inserita nel vocabolario. Geniale…

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