Sessantotto?!? No, forse quello non l’ha fatto, non ne aveva il tempo, “doveva lavorare” ma sessantotto anni ce l’ha veramente, sessantotto primavere e non sentirle.
Luigi Croci, classe 1941, una vita trascorsa nell’edilizia, mille interessi e mille attività, dalla musica alla gastronomia, dalle lingue (spazia infatti dal russo al tedesco, con frequentissime incursioni di spagnolo, inglese e “altri non meglio identificati idiomi tuttavia certamente appartenenti al ceppo indoeuropeo”) alla botanica finanche all’astronomia…
L’altro, tal Viktor Korchnoi, appena di una decade più anziano, classe 1931, sembra abbia approfondito una sola disciplina: gli scacchi!
Ma, a quanto pare, non sufficientemente a fondo per impensierire “il terribile Croci”.
Il Grande Maestro di Leningrado è stato infatti dieci volte Candidato al Titolo Mondiale, due volte finalista assoluto, quattro volte vincitore del mitico Campionato Sovietico, sei volte Campione Olimpico, cinque Europeo, Campione del Mondo Senior, trionfatore di non si-sa-quanti-ma-tanti tornei in giro per il globo eppure di fronte al Campione di Ruta di Camogli, Gigi Croci, ha dovuto assennatamente deporre le armi in segno di resa.
Era il 1987, Korchnoi era sulla cresta dell’onda, prima dei tre tenori c’erano “i tre K”: Kasparov, Karpov e Korchnoi, anzi, per esser esatti prima erano solo due, Karpov e Korchnoi e siccome Karpov nacque vent’anni dopo Viktor, all’inizio c’era solo una Kappa, quella di Korchnoi, la quarta, quella di Kramnik era ancora lontana non solo dall’affermarsi ma perfino dal venire al mondo.
La seconda edizione del torneo genovese “Città di Colombo” fu organizzata davvero in grande, e tra i “mammasantissima” dello scacchismo mondiale c’era appunto “Viktor il Terribile”. Siccome “glasnost” e “perestroika” erano termini e concetti all’epoca ancora sconosciuti, e sia Karpov che Kasparov erano praticamente impossibili da invitare, il Circolo genovese Luigi Centurini optò per invitare il numero tre al mondo, un “ripiego” del tutto accettabile.
Viktor venne a Zena, vide (quel che c’era da vedere) e vinse quel che c’era da vincere: una memorabile edizione del Festival Magistrale che, in riva alla Lanterna ancora si ricordano. “Nessuno dimentichi”, nessuno ha dimenticato e, probabilmente “il Terribile Viktor” neppure lui ha dimenticato la memorabile “scoppola” rimediata dal “Terribile Croci” in quell’epica simultanea conclusiva su trenta scacchiere.
Ecco, foto, formulario, mosse e partita, al Lettore il commento. Fatto sta che dopo quel giorno il buon Gigi perse quasi interesse negli scacchi (come Bobby?!?) e si ritirò nel suo eremo a Ruta di Camogli…
Sì, ogni tanto si siede ancora alla scacchiera ma ha altri interessi da coltivare, ad iniziare dal suo orticello.
“Lasciare spazio ai giovani” è il suo motto.
Classe 1941, classe di ferro, Gigi Croci da Reggio Emilia, terra di lambrusco, motori e belle donne… e come, dopo quel giorno, si sussurra a Leningrado e dintorni: anche di scacchi!
Desidero ringraziare il Circolo Scacchistico Rutese “Giancarlo Musso” per i documenti forniti ed in particolare il Presidente, Marcello Schiappacasse, nonché l’amico Alberto Bozzo per il prezioso supporto logistico 🙂
Storie “strane”… storie di TERZE NAZIONALI: il Terribile Croci segna il risultato, il GM mette i pezzi a posto!!! Proprio lui…!!!
Un grande articolo x una grande impresa.
Come del resto è grande l’artefice di questa vittoria…
COMPLIMENTI GIGI !
Alberto
Wow!!!!
Eccezionale!!!!
🙂
La 3n più forte al mondo!
😆 Bella Gigi! due personaggi molto cari a noi. Bellissimo!!!!