Le mie simultanee

Scritto da:  | 4 Gennaio 2021 | 7 Commenti | Categoria: Partite commentate

Lo scritto “Najdorf uno e due” di Giorgio della Rocca mi ha fatto ripensare alle mie simultanee.

Cominciamo da quelle dove ero io a tenere la simultanea.

Indimenticabile quella alla Scacchistica Milanese nel pomeriggio del 12 dicembre 1968.

Su una quindicina di scacchiere, non ricordo esattamente il risultato, comunque non molto brillante; persi due o tre partite e un paio di patte.

Nelle simultanee la regola non scritta è che devono esserci almeno due categorie di differenza tra chi tiene la simultanea e chi partecipa; io ero prima nazionale quindi gli avversari avrebbero essere dovuti essere al massimo di prima sociale.

Sta di fatto che qualcuno era troppo forte per me in simultanea e non fui affatto soddisfatto per il risultato.

Giornata indimenticabile non per quanto successo sulle scacchiere, ma perché quando la simultanea stava per finire cominciarono ad arrivare soci raccontando di una esplosione in Piazza Fontana a due isolati dal circolo.

Non si sapeva con certezza che fosse stata una bomba, ma si diceva che c’erano molti morti e feriti; la sera stessa arrivò al circolo un dottore che aveva finito il turno in un pronto soccorso vicino e ci raccontò l’arrivo dei feriti più o meno gravi, come si fosse in guerra.

Qualche anno dopo in agosto a Chiavari in occasione della festa dell’Unità, al sabato si svolgeva un torneo semilampo e il giorno dopo il vincitore teneva una simultanea; il torneo non richiamava forti giocatori per cui fino a quando Piccardo era molto giovane normalmente lo vincevo e un paio di volte tenni io la simultanea.

Le scacchiere erano un po’ di più, forse 20, io allora ero candidato e ricordo persi con Valle allora seconda nazionale; la differenza di due livelli era rispettata, ma Valle valeva di più della sua categoria.

Lo sapevo e prestai più attenzione a quella partita, ma non ci fu niente da fare.

Comunque questa volta fui abbastanza soddisfatto del risultato.

Poi ci sono le simultanee a cui ho partecipato io.

La prima il 13 giugno 1968 al Castello Sforzesco tenuta dal GM Borislav Ivkov, 30 scacchiere, risultato 22 vinte, 7 patte una sola sconfitta.

Non vale la pena di vedere la partita, abbastanza brutta.

Uscii agevolmente dall’apertura, una Caro Kann attacco Panov e in posizione assolutamente pari caddi in una banale combinazione in cui perdevo la qualità per un pedone. Ivkov invece preferì mantenere la parità materiale, con posizione comunque largamente superiore e dopo aver mancato diverse continuazioni vincenti arrivò in un finale di torre e donna in cui i suoi pedoni più avanzati gli garantivano ancora la vittoria.

A questo punto mi propose patta che ovviamente accettai subito; forse la superiorità della posizione non era poi così evidente, più probabile pensasse che vincere avrebbe comportato troppa fatica e che era meglio risparmiare le forze per concludere altre posizioni vinte.

La seconda fu il 17 novembre 1968 sempre tenuta da Ivkov, 20 scacchiere, risultato 17 vinte, 3 patte, nessuna sconfitta.

Non ricordo quando, probabilmente l’anno dopo, partecipai ad un’altra simultanea contro un GM Jugoslavo, credo Matulovic, dalle venti alle trenta scacchiere, non ricordo il risultato complessivo.

Non ho la partita, probabilmente non la avevo scritta, da quanto ricordo non è stata una gran perdita. In una partita di donna o Caro-Kann mi lasciò un pedone, forse in b2 per un contro gioco praticamente inesistente; incassato il pedone aumentai man mano il vantaggio senza particolari difficoltà e portai a casa la vittoria senza neanche arrivare al finale.

Il 18 maggio 1970 incontrai in simultanea il MI Antonio Angel Medina Garcia (1919-2003), una quindicina di scacchiere, anche qui non ricordo il risultato complessivo.

Vinsi con un buon attacco e dopo questa partita decisi che non avrei più giocata in simultanea; ero candidato maestro, troppo forte, non era corretto nei confronti di chi teneva la simultanea.

Feci una eccezione nell’inverno 1975 per il GM australiano Walter Browne (1949-2015).

Pochi giorni prima avevo giocato al Campionato di Milano con Guido Cappello che mi aveva sorpreso giocando la Philidor ed era riuscito a pareggiare il gioco alla fine dell’apertura con irrisoria facilità.

Mi venne quindi voglia di fare un esperimento e di giocare per la prima volta in vita mia la Philidor contro Brown per vedere come avrebbe continuato.

La partita ebbe un andamento completamente diverso dalla precedente.

Brown spinse in c4 trasformandola in una specie di vecchia Indiana ed attaccò sul lato di donna; non ero molto a mio agio in quel tipo di posizione, a poco a poco rimasi schiacciato in uno spazio ristretto senza riuscire più a muovere i pezzi e alla fine persi.

Mi impressionò la sicurezza con cui trattò la posizione, giocando sempre con grande rapidità appena arrivava davanti alla mia scacchiera.

Qualche osservazione sul comportamento durante la simultanea.

Ivkov allora trentacinquenne, alto, dritto, maestoso, passava lentamente da una scacchiera all’altra, si fermava, pensava sempre diversi secondi, allungava la mano e giocava lentamente la mossa. Sembrava che dall’alto della sua scienza scacchistica impartisse la sua benedizione al popolo.

Medina, allora 49 anni, con i capelli brizzolati e baffetti bianchi, elegante, distinto, era molto meno compassato, a volte giocava velocemente e a volte si fermava a pensare a seconda della posizione.

Quando la mia partita cominciò a complicarsi cambiava espressione arrivando davanti alla mia scacchiera, sgranava gli occhi, allargava le braccia e imprecava a bassa voce in spagnolo “Madre de Dios” e simili.

Brown che aveva allora 26 anni, vestito in modo informale con i capelli lunghi, era molto concentrato e aggressivo, quasi correva da una scacchiera all’altra, giocava quasi sempre velocemente, qualche volta battendo i pezzi.

Per la prima partita con Ivkov basta la posizione finale, con mossa al bianco.

A prima vista può sembrare equilibrata, ma i pedoni deboli e il Re esposto sono fatali.

Il bianco minaccia Ta1, Ta7, c6 e non c’è difesa.

Più interessante la seconda partita, dove ho avuto l’occasione di vincere.

GM Borislav Ivkov vs. Giancarlo Castiglioni ½ – ½

Milano 17 novembre 1968

1.e4 c6 2.d4 d5 3.Cc3 dxe4 4.Cxe4 Af5 5.Cg3 Ag6 6.Cf3 Cd7 7.h4 h6 8.h5 Ah7 9.Ad3 Axd3 10.Dxd3 Dc7 12.Ad2 e6 12 0-0-0 Cgf6 13.De2 0-0-0

La variante principale.

14.Ce5 Cb6 15.Aa5 Ad6 16.f4 c5 17.dxc5 Axc5 18.a3?

Il bianco aveva un minimo vantaggio che manteneva con 18.c4; dopo questa mossa un po’ timida il minimo vantaggio passa al nero. Stockfish dixit.

18…Cfd5 19.Ad2 f6

Era meglio 19…Ad4 e parrebbe che il nero guadagni il pf4 con il seguito 20.Rb1 Ca4 21.Dc4 Axe5 22.Dxa4 Axf4; 19…f6 mi piaceva, il cavallo in g6 apparentemente è aggressivo, ma in realtà è un po’ fuori gioco, mi obbliga a spostare dove volevo la torre a8.

20.Cg6 The8 21.Rb1 Ca4

Qui c’era 21…Axa3!! 22.bxa3 Cc4 23.Df3 Cxd2 24.Txd2 Cc3+ 25.Rb2 Txd2 26.Dxc3 Dxc3+ 27.Rxc3 Txg2 28.Ce4 Rb8 con posizione vincente ma non così facile da vincere.

22.Df3 Td6

Altra occasione più concreta era 22…Ad4 23.Aa5 Dxa5 24 Txd4 Cxb2 25.Rxb2 Db6+ 26.Tb4 Cxb4 27.axb4 Td4 28.c3 Td2+ 29.Rc1 Ta2 30.Td1 Da6 e qui il matto è imminente.

23.b4 Tb6

Anche qui era più forte 23…Ad4 24.Ce4 Tc6 25.Dd3 Ac3 26.Db5 Cb2 27.Cxc3 Cxc3 28.Axc3 Cxd1 29.Axf6 gxf6 30.Txd1 e con la qualità per un pedone il nero è in vantaggio. Dopo 23…Tb6 la partita è equilibrata.

24.Db3 Axb4

Il sacrificio di pezzo arriva troppo tardi e non da più della parità.

25.axb4 Cac3+ 26.Axc3 Cxc3 27.Rb2 Cxd1+ 28.Txd1

Anche se il materiale è squilibrato, la partita è avviata verso la parità.

28…Td8 29.Txd8 Dxd8 30.Ce4 Rb8 31.Dc4 a5 32.b5 Dd5 33.Dxd5 exd5 34.Cg3 Txb5+ 35.Ra2 Tc5 36.Rb2 d4 37.Ce7 a4 38.Cgf5 e patta su proposta di Ivkov.

Avevo preso le misure ai GM in simultanea e con Medina volevo assolutamente vincere.

IM Antonio Angel Medina Garcia vs. Giancarlo Castiglioni 0-1

Milano 18 maggio 1970

1.e4 c6 2.Cc3 d5 3.d4 dxe4 4.Cxe4 Cf6 5.Cxf6 gxf6

Per giocare per vincere.

6.Cf3 Ag4 7.Ae2 Dc7 8.h3 Ah5 9.Ch4 Ag6?!

Più logica 9…Axe2 ma non volevo semplificare.

10.Ad3?!

Non c’era motivo di muovere ancora l’alfiere, meglio 10.0-0.

10…Cd7 11.O-O e6 12.Te1 O-O-O 13.c4

Un indebolimento, era meglio c3, così il nero diventa preferibile.

13…Ab4 14.Tf1 Ad6 15.Df3 Axd3 16.Dxd3 Thg8 17.Ad2 f5 

Non ho visto 18.Cxf5 che non si può catturare per lo scacco di donna in f5 che guadagna l’Af4. Non era grave, anche con un pedone in meno la posizione era equilibrata; si doveva giocare 17…Ae7, comunque anche il bianco ricambia non vedendo la piccola combinazione.

18.b4 Cf6 19.c5 Af4 20.Tfd1? Ce4 21. Ae1 Ah2 22.Rf1 Df4

Lo schieramento dei pezzi neri contro l’arrocco bianco comincia ad essere impressionante, ma non c’è ancora niente di decisivo, il bianco ha i suoi due pezzi minori vicini al Re e può difendersi.

23.Cf3 Tg7 24.b5 Tdg8 25.bxc6 Txg2 26.Tab1?

L’errore decisivo; il bianco si salva ancora con 26.cxb7+ Rb8 27.c6 Txf2 28.Axf2 Cxf2 29.Rxf2 Dg3+ 30.Re2 Dg2+ 31.Re3 f4+ 32.Re4 Dg6+ 33.Re5 Dg7+ 34.Rd6 Df8+ 35.Re5 Dg6 e scacco perpetuo.

26…Tg1+ 27.Re2 T8g2 28.Db3 Cg3+ abbandona.

Si poteva continuare con 29.Rd3 Dxf3+ 30.Rc4 e a questo punto conservare il pezzo in più con 30…Dxb3 31.Txb3 Ce4 32.Txb7 è vincente ma comporta dei rischi; meglio continuare con 30…Dxc6 31 fxg3 Txa2 limitando il vantaggio materiale ai pedoni, ma mantenendo il Re al sicuro e vittoria più facile.

Comunque Medina signorilmente abbandona.

Notevole la posizione finale con tutti i pezzi neri accampati in quel che era l’arrocco del bianco.

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a Le mie simultanee

  1. avatar
    Uomo delle valli 4 Gennaio 2021 at 10:50

    superlativo :) ;)

  2. avatar
    jas fasola 4 Gennaio 2021 at 13:39

    l’ultima mossa del Bianco dell’ultima partita è 28.Db3 o 28.Db5 ?

    • avatar
      Giancarlo Castiglioni 5 Gennaio 2021 at 00:08

      Bella domanda.
      Sul modulo è scritto chiaramente Db5 e c’è la nota a matita 28…Cc3+ che darebbe il doppio a Re e donna.
      Però è strano che Medina si sia fatto dare il doppio e che io non lo abbia dato.
      D’altra parte anche 28…Cg3+ è subito vincente.
      Può darsi che abbia sbagliato a scrivere la mossa sul modulo.
      Copiando la partita per mandarla ho scritto Db3 e la ho analizzata così.
      Conclusione: non ne sono sicuro, ma mi pare più probabile sia stato giocato Db3.

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    Fabio Lotti 4 Gennaio 2021 at 23:26

    Finalmente Castiglioni! Tra l’altro con una difesa che mi ha dato tante soddisfazioni anche contro giocatori più forti.

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    Giorgio Della Rocca 5 Gennaio 2021 at 12:20

    Ringrazio Castiglioni per la menzione iniziale. Non sapevo dell’esistenza di quel libro.
    Fra le partite presentate, mi ha interessato di più l’ultima.
    Anch’io, a volte, ho dovuto affrontare con il Bianco la Difesa Caro-Kann: alla Variante principale, tuttavia, ho sempre preferito la minore 1.e4 c6 2.Cc3 d5 3.Cf3, giocando la quale ho vinto diverse partite.

    (La strage di Piazza Fontana a Milano, però, avvenne il 12 dicembre 1969.)

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    • avatar
      Giancarlo Castiglioni 9 Gennaio 2021 at 14:05

      Neanche io conoscevo l’esistenza del libro. Immagino la copertina sia un fotomontaggio su “Le mie prigioni”.
      Giusto, per Piazza Fontana e la mia simultanea era il ’69 non il ’68 quindi ero candidato maestro sia pure ancora non confermato, non prima nazionale.

  5. avatar
    Gino Colombo 8 Gennaio 2021 at 17:03

    Bellissimo articolo!
    Aggiungo solo che i ricordi dalla fortezza dello Spielberg …oooops, intendevo dire dal castello Sforzesco hanno sempre un fascino particolare!
    Bravo, attendo con piacere un’eventuale appendice. ;)

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