Chi tene ‘o mare…

Scritto da:  | 6 Gennaio 2021 | 8 Commenti | Categoria: C'era una volta, Italiani, Personaggi

Quando cinque anni fa è mancato Pino Daniele, mi è venuto in mente quello che per me fu il suo primo concerto dal vivo.
Vidi per la prima volta in concerto Pino Daniele poco più che sedicenne. Era il 28 giugno 1980, allo Stadio Comunale di Torino.
Posso risalire facilmente alla data perchè conservo gelosamente il biglietto del concerto di Bob Marley che, insieme a quelli dei Police al Parco Redecesio di Milano e dei Clash al Palasport di Genova, fa parte degli eventi musicali che hanno segnato la mia gioventù, tra il 1977 ed il 1984. Erano gli anni di “Exodus”,“The Clash”, “In the City”, “Outlandos d’Amour” e “London Calling”. E poi ancora “Regatta de Blanc”, “Uprising”, “Zenyatta Mondatta”, “The “Gift” e “Combat Rock”.
Gli anni del reggae, del punk e del reggae-rock. Non a caso, nella canzone “Punky Reggae Party”, eseguita anche in quel concerto del giugno ’80, Bob Marley citava “The Jam and The Clash”.

In quella occasione, insieme a Roberto Ciotti, ottimo bluesman romano, e all’Average White Band, tipica formazione dal suono funk anni Settanta, Pino Daniele faceva parte dei gruppi di apertura del concerto del leggendario musicista giamaicano.


Da allora, ho iniziato ad apprezzare e a seguire quell’artista napoletano e, alla fine, è stato il musicista che ho visto più volte dal vivo: dal tour di “Vai Mo’ ” dell’anno dopo, fino ai suoi concerti ad Umbria Jazz negli anni successivi.
Anche per questo, lui e Fabrizio De Andrè sono i miei musicisti italiani preferiti. E se proprio dovessi citarne un altro, d’italiano preferito, allora direi Ivano Fossati che, con “La Pianta del Tè ”, ha toccato livelli difficilmente eguagliabili.
Pino Daniele e Fabrizio De Andrè sono stati molto diversi per stile, contenuto e linguaggio. Ma hanno avuto anche importanti e profondi tratti in comune. Per quella loro voglia di contaminazione tra culture e generi musicali diversi, sono stati indiscutibilmente cittadini del mondo. Però, al tempo stesso, sono stati orgogliosamente e ostinatamente legati alle proprie radici, alla loro lingua, alle loro città. “ Napul’è ” e “ Creuza de Mâ ” sono come inni di Napoli, di Genova e, più in generale, del Mediterraneo.
Questi due grandi artisti hanno poi condiviso l’attenzione ed il rispetto per i più deboli, per gli sconfitti, per le minoranze e gli oppressi. Penso a “Princesa”, o a “Fiume Sand Creek ”, e subito mi viene alla mente “O Scarrafone ”, …e se hai la pelle nera amico guardati la schiena.
Infine, nei loro testi ci sono gli inevitabili riferimenti al mare, profondi nella loro semplicità. Mi è capitato di leggere bellissime poesie che hanno il mare come tema centrale o come scenario sullo sfondo. “Casa sul Mare” di Eugenio Montale, “La Ballata Celeste” di Nicolàs Guillen o “L’Uomo e il Mare” di Charles Baudelaire, per fare tre esempi illustri. Ma, come genovese e anche come genoano, i versi sul mare con i quali mi identifico più frequentemente sono quelli composti da Fabrizio De Andrè e da Pino Daniele.
Fabrizio diceva “Odô de mâ mescciou de persa légia”, odore di mare mischiato a maggiorana leggera. Facile evocare il piacere che procura la vista del mare, direi addirittura quasi scontato; più originale invece parlare del suo odore quando si mischia con i vari elementi della natura.
Per me che vivo all’estero da una dozzina d’anni, in mezzo alle Alpi, a centinaia di chilometri dal mare, arrivare in macchina, oltrepassare il casello autostradale di Masone, in direzione di Genova, e all’uscita di un tunnel scorgere il mare, vuol dire solo “incominciare” a sentirsi a casa. A casa, mi sento quando finalmente scendo le scalette di Boccadasse e sento l’odore del mare. De Andrè parlava di maggiorana. Ma potrebbe essere anche basilico, rosmarino, salvia o, più semplicemente, il “leppego”: il muschio degli scogli. L’importante è sentire l’odore del mare. Sentire il suo odore mischiato a qualcosa.
Pino Daniele diceva: “Chi tene o mare o sape ca è fesso e cuntento”. Le case sulla spiaggia a Tellaro, il castello di Lerici e la punta di Porto Venere; i vigneti di Monterosso, le baie di Sestri Levante e l’insenatura di Portofino; l’abbazia di San Fruttuoso, i pescherecci a Camogli e il litorale di Nervi; gli scogli di Boccadasse, le mura di Noli e la Baia dei Saraceni; la sabbia di Varigotti, la piazzetta di Cervo e la costa dei Balzi Rossi. Quante volte sono stato in “questi posti davanti al mare” e mi sono venuti alla mente i versi di Pino Daniele: “chi tiene il mare lo sa che è fesso e contento”.

avatar Scritto da: Massimo Prati (Qui gli altri suoi articoli)

56 anni (ormai vicino ai 57), genovese e genoano ma trapiantato a Ginevra dal marzo 2004, dove lavora come insegnante (dal 2018 ha anche la nazionalità elvetica). Gli piace scrivere di calcio. Autore di un libro che parla del Genoa e di Genova e di un altro dedicato ai pionieri del football (1887-1915) di Genoa, Andrea Doria, Juventus, Torino, Milan e Inter. Ma la storia gli piace in tutte le sfaccettature e il suo ultimo libro è dedicato alla Rivoluzione Inglese (1640-1660), alla Restaurazione e alla "Glorious Revolution" (1688_1689).


8 Commenti a Chi tene ‘o mare…

  1. avatar
    Uomo delle valli 6 Gennaio 2021 at 13:36

    soloscacchi ancora una volta di una spanna sopra tutto il resto ;)

  2. avatar
    The dark side of the moon 6 Gennaio 2021 at 13:46

    Quando devo andare per brevi viaggi fuori, tornando a casa la prima cosa che faccio è quella di percorrere in compagnia del mio cane quei circa 100 metri che da casa mia mi portano direttamente in spiaggia, indipendentemente dalla stagione.
    Potrei forse vivere in un altro posto da dove sono nato ma non in un posto dove non ci sia il mare.
    Per me il mare è libertà: orizzonti aperti, nuove culture
    Capisco benissimo le tue sensazioni quando torni a casa..

    Mi piace 2
    • avatar
      Patrizia 6 Gennaio 2021 at 14:50

      Anche io sono nata al mare e quando,ad occhi chiusi, ascolto il rumore delle onde mi piace pensare che sia la voce dell’eternità.

      Mi piace 2
  3. avatar
    luca monti 6 Gennaio 2021 at 18:09

    Letto del suo interesse calcistico,chiederei all’autore Massimo Prati se sia parente del fu Pierino.Ogni bene a lei.Benvenuto nella famigliola di SoloScacchi.Luca Monti.

  4. avatar
    Massimo 6 Gennaio 2021 at 18:53

    Buonasera,

    Non sono parente di Pierino Prati. Ma, essendo nato nel 1963, Pierino Prati fa parte dei miei ricordi infantili e adolescenziali. Anche per questo, in occasione della sua recente scomparsa, ho scritto un articolo sulla finale di Coppa dei Campioni 1969 in cui segnò una tripletta. L’articolo (qui per leggerlo), in qualche modo, è un omaggio alla sua memoria.

    In realtà ai tempi di quella finale ero un bambino e della partita avevo vaghi ricordi. Ma il lavoro di stesura dell’articolo (basato anche sulla visione integrale della partita) è stato un modo per documentarmi e rivivere quei momenti.

    Approfitto della occasione per ringraziare Martin del suo sostegno e della attenzione per quanto scrivo e tutti voi per la gentilezza.

    Mi piace 1
  5. avatar
    Fabio Lotti 7 Gennaio 2021 at 09:16

    Un caloroso benvenuto anche da parte mia.

  6. avatar
    Sergio Pandolfo 7 Gennaio 2021 at 12:29

    Eh, beh, se parlate del mare a me che sono siciliano mi emoziono… Bellissimo articolo. Le canzoni di Pino Daniele sono sempre nel nostro cuore…

    Mi piace 1
  7. avatar
    Enrico 10 Gennaio 2021 at 13:57

    Vidi anch’io Pino Daniele nel 1980 in occasione della prima edizione del Pistoia Blues Festival. Scelsi il giorno che per me presentava il cast più ricco : Pino Daniele,Tony Esposito,Fats Domino,Mighty Joe Young,Muddy Waters e BB King . Un ricordo indelebile .Pino Daniele non è solo un grande cantautore , è uno straordinario chitarrista che spazia dal rock al jazz al blues ( “chisto è ‘o festival d’o bluesss e noi facimmo nu’ bluessss ” disse quella sera). Uso il presente perchè non è mai andato via , è di là che suona .Adoro il mare , e mi manca tanto non poterci andare.La mia canzone preferita di Pino ? “Quanno chiove”

    Mi piace 1

Rispondi a Massimo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Problema di oggi