Due Indiane in simultanea…

Scritto da:  | 28 Giugno 2021 | 7 Commenti | Categoria: Partite commentate

Lo scacchista Alvise Zichichi nacque a Milano il 4 luglio 1938 e morì a Roma il 21 giugno 2003. Ottenne il titolo di Maestro Internazionale nel 1977. Con il Bianco, riuscì a sconfiggere l’ex Campione Mondiale Boris Spassky nella 26° Edizione del prestigioso Torneo Internazionale di Capodanno (Reggio Emilia, 1983-84). Vinse il 44° Campionato Italiano Assoluto (Arcidosso, 1985) e il 22° Campionato Italiano Seniores (Ponte Arche, 2000).

Fu altresì Arbitro Internazionale, e Presidente della Federazione Scacchistica Italiana negli anni 1996-2002.

Nel 1990 egli venne a Latina per esibirsi in una simultanea; io, di categoria Prima Nazionale, ero uno dei partecipanti. Riporto la nostra partita, corredata di un mio commento:

Siamo rientrati nella Variante Makogonov della Difesa Est-Indiana.

A proposito delle Difese Indiane in generale, ne Il Libro Completo delle APERTURE (Ed. Le Due Torri 2010) il Maestro Claudio Pantaleoni scrive: «Molto curiosa l’origine della dizione Indiana. Essa fu ideata negli anni ’20 da Tartakower che, trovando su una vecchia rivista tedesca una partita del 1875 tra due bramini (!) che cominciava con le mosse 1.d4 Cf6, coniò scherzosamente il termine “Difesa Indiana”. Come a dire… stranezze orientali!» (p. 350).

Riguardo alla Difesa Est-Indiana in particolare, Pantaleoni scrive: «Si tratta di un’idea moderna ma già negli anni ’20 del XX secolo qualche giocatore di nome (Yates, Reti ed Euwe) la adottava saltuariamente. Ma solo alla fine degli anni ’40 cominciò il boom di questa apertura grazie all’apporto decisivo dei giocatori sovietici: Bronstein, Boleslavsky e Geller contribuirono al suo sviluppo e alla sua popolarità. In seguito diedero grandi contributi anche Gligoric, Najdorf, Fischer e più modernamente Stein, Uhlmann, Nunn, Gelfand e naturalmente Kasparov. […] Il prefisso Est indica invece la collocazione del fianchetto, e per lo stesso motivo nei paesi di lingua inglese è chiamata Indiana di Re» (p. 449).

Vladimir Makogonov è stato uno scacchista sovietico vissuto nel secolo scorso, divenuto Maestro Internazionale nel 1950 e Grande Maestro ad honorem nel 1987. Ha svolto anche l’attività di istruttore ad alti livelli. Pantaleoni osserva che «la Variante Makogonov, pur già adottata da Reti, Tarrasch e Tartakower, è sempre rimasta un sistema minore: solo a partire dagli anni ’90 ha cominciato ad essere giocata con relativa frequenza soprattutto per il contributo di Bagirov e Krasenkow» (p. 456).

Zichichi ha preferito lo scambio delle Donne. Pantaleoni, al contrario, reputa «7.d5 meglio dell’insipida 7.dxe5». Successivamente la semimossa 9…Ce8, un po’ passiva, comportava la rinuncia, da parte del Nero, alla coppia degli Alfieri (10.Ce7+ Rf8 11.Cxc8 Txc8); 9…Td7 o 9…Cxd5 sarebbero state più adeguate (è interessante la sequenza 9…Td7 10.Cxe5 Cxd5 11.Cxd7 Cb4 12.Cxb8 Cc2+ 13.Rd1 Cxa1 14.Af4 Txb8 15.Axc7 Ta8 16.Rc1 Ae6 17.Rb1 Tc8 18.Af4 Axc4 19.Rxa1 Axf1 20.Txf1 Tc2 21.Ac1 Te2 22.Rb1 Txe4, con parità). Scegliendo l’aggressiva 10.h4, tuttavia, il Bianco non ha sfruttato l’opportunità offertagli dal Nero. Alla 16° mossa è il Bianco che ha dovuto rinunciare alla coppia degli Alfieri…

Posizione dopo 26.Ce2

Invece di giocare 26.Ce2, il Bianco avrebbe fatto meglio a catturare con l’Alfiere l’insidioso Cavallo Nero piazzato in d4.

A questo punto Zichichi propose la patta, da me subito accettata, non essendomi accorto che 26…Cxb3 mi avrebbe consentito di acquisire un certo vantaggio in vista di 27.Re1 Txd1+ 28.Rxd1 Ca5, oppure 27.Txd8+ Txd8 28.Ae1 Ca5. Non saprei dire, però, quale decisione avrei preso in quel momento se anche mi fossi reso conto di tale possibilità…

Ricordo che l’atteggiamento di Zichichi nei confronti di noi avversari fu rispettoso e cordiale.

Nella partita in cui Zichichi ha sconfitto Spassky l’Apertura è stata la Difesa Ovest-Indiana (o Difesa Indiana di Donna).

In un altro blog, dedicato esclusivamente agli Scacchi, ho letto che a uno scacchista il quale, una volta, gli chiese cosa rappresentasse secondo lui il nostro gioco, Alvise Zichichi rispose con una citazione del poeta e politico cileno Pablo Neruda: «Gli scacchi sono anzitutto una vittoria del genere umano su se stesso. Per alcune persone sono principalmente musica, per altri sono pittura; per me sono poesia, la poesia della lotta e la poesia della mente».

La scacchista indiana Tania Sachdev, Grande Maestro Femminile e Maestro Internazionale

avatar Scritto da: Giorgio Della Rocca (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a Due Indiane in simultanea…

  1. avatar
    Fabio Lotti 28 Giugno 2021 at 09:57

    Quando nelle difese appare la Donna sarà sempre una bella partita…

  2. avatar
    Uomo delle valli 28 Giugno 2021 at 16:46

    anche questo propio bello

  3. avatar
    The dark side of the moon 28 Giugno 2021 at 21:56

    Complimenti per l’articolo e per le partite, due grandi soddisfazioni pattare con Maestri del genere.

  4. avatar
    Ugo Russo 29 Giugno 2021 at 07:12

    Ottimo articolo e gran bella partita, complimenti!

  5. avatar
    Fabio Lotti 1 Luglio 2021 at 12:09

    Per gli amici scacchisti-giallisti come il Grande Mongo se volete…qui https://theblogaroundthecorner.it/2021/07/01/letture-al-gabinetto-luglio-2021/

    • avatar
      Giorgio Della Rocca 2 Ottobre 2021 at 15:02

      Io però, generalmente, non leggo né al gabinetto né al letto (così c’è anche la rima).

  6. avatar
    Giorgio Della Rocca 1 Luglio 2021 at 16:00

    Dankon pro la komentoj.
    (Non sto scherzando! Sto utilizzando l’esperanto…)

    Già che ci sono, voglio completare il quadro delle Simultanee cui ho partecipato ricordando quella tenuta a Latina, nel novembre 1982, dalla sovietica (successivamente naturalizzata statunitense) Elena Achmilovskaja, Grande Maestro Femminile; io ero di categoria Prima Nazionale. Rientrammo nella Variante di fianchetto della Difesa Benoni Moderna – appartenente al gruppo delle Difese Indiane –, un’apertura che non faceva parte del mio repertorio abituale. Persi la partita: l’abbandono avvenne alla 62° mossa. La scacchista è morta nel 2012.

    A proposito di tale Difesa il Grande Maestro inglese John Nunn, il quale è anche un matematico, ha scritto: «Se Dio giocasse contro Dio probabilmente vincerebbe il Bianco, ma a livelli più bassi è perfettamente giocabile» (citazione tratta da Il Libro Completo delle APERTURE, p. 363).

    Mi piace 1

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