Doppia distrazione

Scritto da:  | 3 Luglio 2021 | 5 Commenti | Categoria: Cultura e dintorni, Racconti

Mai distrarsi…

Corrado non ne poteva più. Era tutta la mattina che saltellava da un’apertura all’altra, da una variante all’altra. Quella sera al torneo del circolo di scacchi avrebbe giocato con il Bianco. Questo, a dir la verità, costituisce di solito un certo vantaggio. Per gli altri, ma non per lui che non si decideva se aprire con e4, oppure con d4. Con e4 si sarebbe trovato di fronte sicuramente alla Siciliana. Ne era convinto al cento per cento. Il suo avversario, il giocatore più forte del circolo, era un patito di questa difesa e ogni volta che ci aveva giocato a blitz aveva perso con l’aggiunta di incassare un sorrisino di superiorità, che si allargava con lentezza insopportabile su quella faccia da topo morto che i baffi lunghi, il naso affilato e il colorito cadaverico facevano pensare proprio ad un ratto delle fogne.
D’altra parte se avesse aperto con d4 sarebbe andato a contrastare al cento per cento una Olandese che non gli era mai piaciuta nemmeno in carne ed ossa quando…ma erano tempi ormai passati. Meglio, molto meglio se gli fosse toccato il Nero, almeno non sarebbe stato tutta la mattina a sfruculiarsi il cervello. Il suo avversario, sempre quello con la faccia da topo morto, apriva immancabilmente con 1.e4 e lui aveva pronta la risposta semplice e concreta 1…c6, una Caro Kann difesa tosta e granitica che gli dava un certo senso di sicurezza. Almeno sul piano psicologico.

Ma la Fortuna non capita a tutti e lui non l’aveva mai incontrata. Si era sposato giovane con la ragazza che aveva conosciuto alle elementari, dolce e carina a vedersi ma un po’ meno a starci. Forse perché non avevano avuto figli lo trattava sempre come un bambino poco cresciuto. “Ma dove l’hai la testa!”, “Sei sempre con il naso per aria!”, “Ah, se sapevo che eri così distratto e disordinato!”, “Sempre dietro a codesti scacchi che ti rincretiniscono ancora di più!” erano le frasi che aveva ormai imparato a memoria e che riusciva a scandire dentro di sé prima ancora che uscissero dalla bocca della moglie. Le prime volte se la prendeva e cercava di rispondere peggiorando la situazione. Poi aveva capito che era meglio stare zitti e sopportare fino a quando la tempesta fosse passata. “Tutte le cose passano e nulla resta” diceva agli amici a mo’ di filosofo greco quando voleva rincuorarli per una sconfitta con un motto che calzava alla perfezione con i suoi casi personali. Quella mattina, tutto preso dal dubbio amletico, si beccò una strigliata ancora più forte tanto che gli venne la voglia di aggiungere al motto primitivo la frase “Finché dura la pazienza”, ma poi alzò nuovamente le spalle e non ne fece di nulla. Meglio la resistenza passiva.
Dopo mangiato ci fu l’ordine perentorio “Prima di andare dai tuoi amici scansafatiche porta fuori almeno il sacco della spazzatura!”. Corrado non se lo fece ripetere due volte, salutò la moglie con un mesto sorriso, uscì, ritornò in casa a prendere il sacco che la testa era già altrove, scese le scale, buttò il sacco nel cassonetto, salì in macchina sempre con l’assillo se aprire con e4 o d4. E poi c’era anche un’altra possibilità…Mise in moto e partì di corsa mentre dalla finestra della casa di fronte due signore si sbracciavano per salutarlo. Gentili anche se non gli avevano mai rivolto parola. La gente è strana. Quando saluta e quando fa finta di non vederti. Mah…

Al circolo arrivò tutto trafelato, si mise davanti alla scacchiera e, iniziato il gioco, aprì istintivamente con c4, l’ultima idea che gli era venuta in mente, così avrebbe sorpreso il suo avversario. L’inglese non l’aveva mai giocata con lui ma si era beccato dei buoni risultati con altri giocatori. Si fregò le mani soddisfatto della decisione ma lo rimase solo per poco. Come al solito, nel momento cruciale della partita, si distrasse e si ritrovò nel bel mezzo di un matto affogato che gli tolse il respiro. “Tutte le cose passano e nulla resta” gli disse malignamente un giocatore per tirarlo un po’ su a mo’ di filosofo greco. “Mi sono distratto” rispose, facendo una smorfia e dando un’ultima occhiata al topo morto che si lisciava i baffi.
Corrado, sudato fradicio, ritornò mestamente all’ovile. Qui trovò le due signore della casa di fronte che lo maledissero perché aveva investito il loro cagnolino. Doppia distrazione.

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


5 Commenti a Doppia distrazione

  1. avatar
    Uomo delle valli 3 Luglio 2021 at 19:35

    grande lotti
    propio bello

    Mi piace 1
  2. avatar
    Patrizia Debicke 3 Luglio 2021 at 23:25

    <un po' di distrazione ti puo cambiare la vita?

  3. avatar
    antonio 5 Luglio 2021 at 16:06

    Davvero divertente. Di topi grigi ne circolano un sacco……
    Antonio

  4. avatar
    luca monti 6 Luglio 2021 at 10:08

    Un sincero saluto a tutti e ,per questa Estate,prudenza.

    Mi piace 1
  5. avatar
    lucio 9 Luglio 2021 at 11:05

    Quanto si pagano le distrazioni!!!!
    grazie fabio

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