Casualmente mi imbatto in un libretto spagnolo, Campos de fresas di Jordi Sierra i Fabra, un autore di successo, per ragazzi.
E’ la vicenda di una ragazza, Luciana, che “tiene 18 anos, campeona de ajedrez”, dopo aver preso in discoteca una pasticca di ecstasy, entra in coma.
L’edizione originale spagnola è del 1997 (in catalano, Camps de maduixes, da cui è stato tratto un film per la TV nel 2005; ha avuto recentemente anche una traduzione italiana del 2017 da Atmosphere Libri); lo apro con curiosità e dopo la citazione di John Lennon, tratta da Strawberry fields forever, dai Campi di fragole del titolo, leggo “1 (Blancas e4)”!
Stupefatto continuo, finito il primo capitoletto, inizia il secondo: “2 (Negras c6)” e così via.
Come Beckett in Murphy, come Lewis Carroll in Dietro allo specchio, si gioca una vera e propria partita, con la protagonista in coma che, novella cavaliere bergmaniana, sfida la morte.
Ricostruisco le mosse e mi trovo di fronte alla variante classica della Caro-Kann, che segue integralmente la partita tra il GM spagnolo José Luis Fernandez Garcia, ex campione nazionale, e il MI americano Leonid Bass, giocata a Leon nel 1991.
Il Nero sceglie una variante minore (15…, Cb8), la pressione del Bianco si intensifica e, con un gioco preciso, finisce per vincere.
Con l’ultima mossa della partita, “Blancas: Rey e4, Jaque mate”, “Blancas ganan partida”, scacco matto alla morte che abbandona, si allontana da Luciana che infatti “estaba viva”.
Il libro si conclude con una citazione tratta ancora dai Beatles, da Eleonor Rigby, la canzone sulla solitudine.
Jordi Sierra i Fabra si congeda ricordando la vicenda di cronaca da cui ha preso spunto, il caso della ragazzina inglese Leah Betts che entrò in coma dopo aver assunto una pasticca di ecstasy.
Leah morì, Luciana sopravvisse.
A questo punto prendo l’edizione italiana e con sorpresa noto che alle mosse si è sostituito il tempo. Se è pur vero il legame tra scacchi e tempo, qui si è esagerato!
Le mosse sono state rimpiazzate dallo scorrere delle ore e dei minuti, ponendo in parallelo l’ineluttabilità del tempo con quella di una partita a scacchi.
Ma il neutro scorrere del tempo non equivale alla lotta tra due giocatori di scacchi, in quel caso Luciana e la Morte.
In fase di traduzione, hanno pensato ad un espediente che potesse far meglio comprendere, rispetto ad una partita a scacchi, la sequenza degli eventi ad una platea di ragazzi italiani, eliminando però l’elemento vitale della lotta e snaturando la citazione dell’autore che vuole Luciana “campionessa di scacchi”.
Peccato, sarebbe stato un altro modo per incuriosire i nostri giovani al gioco.
bellissimo
Se poi ci si abbinano due belle canzoni dei Beatles…
Per i soliti amici scacchisti-giallisti qui https://theblogaroundthecorner.it/2021/07/15/a-ruota-gialla-libera-uno-sguardo-al-passato-1/
Grazie, Massimiliano. Mi è piaciuto moltissimo!
Grazie a voi per averlo pubblicato e impreziosito con i mitici Beatles!