David Ionovič

Scritto da:  | 19 Dicembre 2021 | 8 Commenti | Categoria: Personaggi, Stranieri

Una volta divenuto campione del mondo Botvinnik si assenta dai tornei internazionali, non per riposare ma per terminare la sua tesi di laurea.
Intanto a Budapest ha luogo il primo Torneo dei candidati dal quale deve sortire lo sfidante di Botvinnik. Primi ex aequo si piazzano Isaac Boleslawskj e David Bronstein. Il match di spareggio se lo aggiudica quest’ultimo.
Nato a Kiev nel 1924, Bronstein a 16 anni guadagna il titolo di maestro.
Otto anni più tardi sorprende tutti vincendo il campionato dell’URSS con Kotov.
Il suo stile di gioco, definito romantico dagli osservatori, è l’antitesi di quello del campione del mondo in carica.
Se Botvinnik è considerato dagli intenditori (e dalle autorità politiche) il favorito per il match mondiale, Bronstein ha il suffragio di gran parte del pubblico moscovita. Il suo parlar franco, la gioia che dimostra dopo ogni vittoria e per contro la malinconia se sconfitto, fanno di lui il beniamino in contrasto con il freddo e austero avversario.
Il match inizia nel 1951 e due fatti sensazionali si verificano presto: Bronstein si rivela un fine psicologo e… cambia completamente le sue abituali aperture.
Non apre più di Re, mandando in tal modo in fumo la preparazione dell’avversario e non solo… Un giorno, arrivato al cospetto della scacchiera, Bronstein impiega… un’ora per giocare la prima mossa, disorientando il suo avversario il quale appare più affaticato che… se avesse giocato normalmente, tant’è che… perde rapidamente quella partita.
Per converso, con il Nero, Bronstein adotta la stessa difesa prediletta e giocata abitualmente da Botwinnik (l’Olandese) contrastandolo in tal modo con le sue stesse armi nell’apertura di Donna.
Il secondo fattore sensazionale è che agonisticamente Botwinnk dà l’impressione di insufficiente competitività.
Il match è previsto al meglio delle 24 partite e, in caso di parità, il campione in carica mantiene il titolo.
Se ha la meglio lo sfidante, deve concedere un match di rivincita entro un anno.

Le prime quattro partite finiscono in parità. La quinta è appannaggio di Bronstein per un errore commesso da Botwinnik.


Nella sesta partita Bronstein torna ad aprire di Re. La difesa Siciliana, prontamente adottata dal campione in carica porta a una situazione complicatissima con uguali oppurtunità per entrambi i contendenti.
L’aggiornamento avviene alla quarantesima mossa, concordato per l’indomani, in una posizione giudicata dagli osservatori leggermente favorevole al bianco, ossia a Bronstein, ma Botvinnik astutamente sacrifica l’ultimo pezzo con l’apparente inevitabile seguito di promozione di un proprio pedone. Sacrificio che all’analisi degli spettatori si rivela subito scorretto ma Bronstein ci casca e… perde.


Scosso e demoralizzato, Bronstein perde anche la partita seguente.
L’ottava partita si rivela complicatissima e nessuno dei due giocatori riesce a valorizzare il proprio pedone libero.

Alla quindicesima mossa della nona partita Botvinnik trova una brillante combinazione che gli fa guadagnare una torre.
Bronstein reagisce con un forte contrattacco intimidatorio e Botvinnik, mancando nell’occasione di sangue freddo sacrifica la torre guadagnata per… due pedoni e non può fare di meglio che concludere la partita con …una patta.


Seguono: un’altra partita patta, indi una vittoria per lo sfidante e una successiva vittoria per Botvinnik.
Per vederne un’altra occorse attendere la diciassettesima partita e fu appannaggio dello sfidante.
Ma la diciannovesima partita se l’aggiudica Botvinnik, conservando nel conto finale il vantaggio di un punto.

Nella ventesima partita Bronstein si porta in vantaggio ma non riece a concretizzarlo… e l’incontro, a quattro turni dal termine del match, rimane quanto mai incerto…
Nella ventunesima partita Bronstein adotta la difesa Est Indiana, a quel tempo una novità e… una provocazione-
La lotta fu estremamente serrata. Dopo il cambio delle donne Bronstein prese a migliorare la sua posizione, mossa dopo mossa costringendo Botvinnik all’abbandono.


10 punti e mezzo al campione in carica, altrettanti allo sfidante.
Questa la situazione all’ultimo match che si conclude con una patta proposta dello sfidante, insolitamente in preda a nervosismo, subito accettata dal campione in carica.

avatar Scritto da: Antonio Pipitone (Qui gli altri suoi articoli)


8 Commenti a David Ionovič

  1. avatar
    Fabio Lotti 20 Dicembre 2021 at 09:51

    Il solito grazie ad Antonio a cui mando un grande saluto.

    Mi piace 1
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    Antonio Pipitone 20 Dicembre 2021 at 15:23

    Grazie Fabio:
    Contraccambio di cuore saluti e auguri

    Mi piace 1
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    Uomo delle valli 20 Dicembre 2021 at 17:24

    bellissimo

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    luca monti 21 Dicembre 2021 at 14:32

    Auguri a tutti di buone feste e che l’anno a seguire comporti un significativo miglioramento delle condizioni sanitarie e personali per ognuno.

    • avatar
      Fabio Lotti 21 Dicembre 2021 at 15:22

      Mi associo.

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    Mongo 25 Dicembre 2021 at 01:20

    Il mio Bronstejn, uno dei re senza corona!
    Buone feste.

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      Michele Panizzi 22 Gennaio 2022 at 20:00

      Anzi io direi IL RE SENZ A CORONA !
      Trovavo stupenda l apparente debolezza di chi , si dice abbia perso
      il titolo cercando di sfuggire alla competizione che costringe
      chi vince ed è costretto a partecipare agli Zonali , Interonali etc etc , no?

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    Sergio Pandolfo 27 Dicembre 2021 at 20:25

    Sì, peccato che Bronstejn non riuscì a diventare campione del mondo. L’avrebbe meritato… La quinta partita del loro match a me è sempre piaciuta tanto, per le sottigliezze tecniche che portano Bronstejn a prevalere nel lungo andare. La combinazione di matto finale, sul mio database vede 39. Cge3+ e non Cce3+, ma il risultato è lo stesso, anche se bisognerebbe vedere quale dei due cavalli mosse effettivamente il Nero. Qualche mese fa ho inserito questa partita in una mia personale raccolta di 100 partite dal titolo “100 games you must know”, poi pubblicata su Amazon, proprio perché tecnicamente la trovavo una vera gemma degli scacchi.

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