Nel nome di chi?!

Scritto da:  | 1 Maggio 2022 | 25 Commenti | Categoria: Attualità, Internazionale

[I due brani riportati subito dopo sono tratti dal libro 06.08.1945 Hiroshima di Nicola Maranesi (giornalista, autore televisivo e radiofonico), n. 5 della Collana Giorni che hanno fatto la Storia, proposta dal quotidiano La Gazzetta dello Sport e diretta da Barbara Biscotti (docente universitaria di Diritto Romano). Il libro era allegato a La Gazzetta dello Sport dell’8 aprile 2022.]

Cielo sopra Hiroshima, 6 agosto 1945. Ore 08:15:15. A bordo dell’aereo bombardiere statunitense Enola Gay, Thomas Ferebee, il quale ha assunto da qualche minuto il controllo del velivolo, dà l’ordine di sganciare la bomba atomica denominata Little Boy sulla città giapponese di Hiroshima. Ore 08:16:02. «Dopo essere caduto per quasi 10 chilometri in 43 secondi, Little Boy esplode a 600 metri d’altezza sopra una clinica, a 170 metri dal punto di mira del ponte Aioi. La fissione nucleare inizia in 0,15 microsecondi con un singolo neutrone, avviando una reazione a catena supercritica: nel momento in cui l’involucro della bomba esplode, la temperatura è diversi milioni di gradi Fahrenheit superiore a quella della superficie del Sole. La resa è stimata tra i 12,5 e i 18 chilotoni [1 chilotone corrisponde alla quantità di energia liberata dall’esplosione di 1000 tonnellate di tritolo]. È il picco dell’ora di punta mattutina a Hiroshima. Sopra la città, la palla di fuoco si sta espandendo rapidamente» (p. 34).

La bomba atomica esplode su Hiroshima

 

Isola Tinian (Arcipelago delle Marianne, Oceano Pacifico), 6 agosto 1945. «Ore 00:15 [a Hiroshima sono le ore 23:15 del 5 agosto]. Tibbets [Paul Tibbets jr. è il pilota di Enola Gay che trasporta Little Boy] convoca il cappellano militare che invita gli equipaggi a chinare la testa. Il cappellano legge una preghiera che ha composto appositamente per questa occasione. Invoca la protezione per gli uomini che stanno per sfidare “le altezze del Tuo cielo e che portano la battaglia ai nostri nemici. Possano loro, come noi, conoscere la Tua forza e potenza, e armati della Tua potenza possano portare a una rapida fine questa guerra. Ti preghiamo che venga presto la fine della guerra e che si possa conoscere ancora una volta la pace sulla Terra. Possano gli uomini che volano questa notte essere custoditi al sicuro nelle Tue cure e possano essere restituiti sani e salvi a noi. Nel nome di Gesù Cristo. Amen”» (pp. 28-29).

Robert Oppenheimer era il fisico statunitense che aveva diretto il Progetto Manhattan, attuato dal Governo degli Stati Uniti d’America durante la Seconda guerra mondiale e finalizzato alla costruzione di bombe atomiche, due delle quali (Little Boy e Fat Man) sarebbero state poi sganciate, rispettivamente, su Hiroshima il 6 agosto 1945 e su Nagasaki il 9 agosto 1945 (preferita a Kokura all’ultimo momento per motivi meteorologici). Al Progetto avevano partecipato fra gli altri l’italiano Enrico Fermi, che nel 1938 aveva vinto il Premio Nobel per la fisica, e l’ungherese Leo Szilárd il quale, però, si era opposto al lancio delle bombe atomiche sulle città giapponesi.

Albert Einstein e Leo Szilárd

Nella conferenza intitolata La fisica nel mondo contemporaneo, tenuta nel 1947 al Massachusetts Institute of Technology di Cambridge (Stati Uniti d’America), Oppenheimer disse, a proposito di quell’esperienza: «Parlando senza mezzi termini, senza alcuna battuta di spirito o esagerazione: i fisici conobbero il peccato; e questa è una conoscenza che rimarrà in loro per sempre».

Hiroshima, Cenotafio alla Pace

 

Nell’Enciclica Fratelli tutti (3 ottobre 2020), al n. 25, Papa Francesco ha scritto: «Guerre, attentati, persecuzioni per motivi razziali [forse, sarebbe stato meglio dire «motivi etnici» invece di «motivi razziali» perché, come ha mostrato ad esempio il genetista Luigi Luca Cavalli Sforza, la teoria dell’esistenza di “razze umane” è scientificamente insostenibile, e questa conclusione è attualmente accettata dalla grande maggioranza degli addetti ai lavori] o religiosi, e tanti soprusi contro la dignità umana vengono giudicati in modi diversi a seconda che convengano o meno a determinati interessi, essenzialmente economici. Ciò che è vero quando conviene a un potente, cessa di esserlo quando non è nel suo interesse. Tali situazioni di violenza vanno “moltiplicandosi dolorosamente in molte regioni del mondo, tanto da assumere le fattezze di quella che si potrebbe chiamare una terza guerra mondiale a pezzi” [dal Messaggio del Papa in occasione della XLIX Giornata Mondiale della Pace, 1° gennaio 2016]».

«In guerra si uccide senza mai vincere, mentre nello sport si vince senza mai uccidere». Lo ha sostenuto Papa Francesco nella Lettera aperta a un atleta olimpico (la considerazione, in realtà, era stata espressa già da Shimon Peres, Presidente di Israele negli anni 2007-2014), dedicata ai Giochi della XXXII Olimpiade, programmati a Tokyo per il 2020 ma disputatisi dal 23 luglio all’8 agosto 2021 a causa della pandemia di Covid-19. La Lettera è contenuta nel libretto Lo Sport secondo Papa Francesco, curato dal giornalista sportivo Pier Bergonzi e Don Marco Pozza, allegato a La Gazzetta dello Sport del 3 aprile 2021.

«La guerra è una pazzia». Lo ha affermato Papa Francesco domenica 6 marzo 2022 in Piazza San Pietro, nella riflessione seguita alla preghiera dell’Angelus, incentrata sull’attuale conflitto armato in Ucraina.

Si tratta di una lezione della Storia che tanti individui, nel nostro Tempo, sembrano ancora ignorare. D’altronde, nella riflessione dopo la preghiera dell’Angelus di domenica 27 marzo 2022, Papa Francesco ha detto, riferendosi sempre alla guerra in Ucraina: «Dobbiamo convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli». Dal mio punto di vista, Dio può anche non riuscire a impedire una guerra o a fermarla prima che risulti devastante. Occorre tenere presente che, per una pace durevole, ciascuno di noi deve fare la propria parte.

avatar Scritto da: Giorgio Della Rocca (Qui gli altri suoi articoli)


25 Commenti a Nel nome di chi?!

  1. avatar
    Uno scacchista da Casale 2 Maggio 2022 at 16:41

    Bravo. In virtù della tua proposta di qualche giorno fa propongo di ribattezzare questo sito in SoloBeghini

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      Giorgio Della Rocca 2 Maggio 2022 at 21:53

      Apprezzo il tuo interessamento verso l’articolo, ma la tua “analisi” è del tutto inadeguata.

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        Rocco dalla Georgia 3 Maggio 2022 at 00:36

        Io sono seguace di Padre Pino e Mamma Ebe: Giorgio, di quanto mi aumenti l’Elo? :p

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    Paysandu 2 Maggio 2022 at 22:32

    Tante belle parole ma, onestamente, col passato di guerre e sangue che la Chiesa ha alle spalle sarebbe più di buon gusto un rispettoso mea culpa.
    Francamente le parole di questi baciapile mi suonano come se Rocco Siffredi venisse a decantarci i pregi della verginità.

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      Giancarlo Castiglioni 2 Maggio 2022 at 23:04

      Sul passato tutto vero, ma mi sembra che rivangare queste cose sia un po’ come dare la colpa a Cristoforo Colombo per lo sterminio dei nativi americani.
      Almeno adesso il Papa è intervenuto con durezza contro l’aumento delle spese militari.
      Non è poco, bisogna dargliene il merito.

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        The dark side of the moon 4 Maggio 2022 at 20:01

        Esatto, altrimenti non se ne uscirà fuori mai.

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      Giorgio Della Rocca 14 Maggio 2022 at 19:38

      Durante il pontificato di Giovanni Paolo II, in vista del Grande Giubileo dell’anno 2000
      (il primo Giubileo della Chiesa Cattolica si era svolto nel 1300, bandito da Bonifacio VIII), l’allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede,
      propose alla Commissione Teologica Internazionale – di cui era presidente – lo studio del tema
      “La Chiesa e le colpe del passato”. Negli anni 1998-1999 la Commissione effettuò tale studio che culminò, nel 2000, nella pubblicazione del documento Memoria e riconciliazione: la Chiesa e le colpe del passato.
      Nella Conclusione del documento si legge che «la “domanda di perdono [da parte della Chiesa] non deve essere intesa come ostentazione di finta umiltà, né come rinnegamento della sua storia bimillenaria certamente ricca di meriti nei campi della carità, della cultura e della santità.
      Essa risponde invece a un’irrinunciabile esigenza di verità, che accanto agli aspetti positivi, riconosce i limiti e le debolezze umane delle varie generazioni dei discepoli di Cristo”
      [dal discorso di Papa Giovanni Paolo II all’Udienza generale del 1° settembre 1999]».

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        il canonico a ore 15 Maggio 2022 at 08:56
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          Paysandu 15 Maggio 2022 at 18:38

          Pensa che l’han fatto subito Santo.

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        Giorgio Della Rocca 18 Maggio 2022 at 19:55

        Con la sua domanda manifestamente retorica, “il canonico a ore” mi attribuisce in maniera arbitraria un’opinione che, in realtà, non ho: quella secondo cui l’articolo da lui segnalato sarebbe costituito interamente di calunnie.

        Come ho già sottolineato precedentemente in questo blog, mi considero un cattolico
        senza il paraocchi.
        Un po’ di ciò che è scritto in quell’articolo corrisponderà pure a verità, tuttavia le affermazioni ivi contenute dovrebbero essere esaminate scrupolosamente una ad una, evitando, per quanto possibile, i pregiudizi.

        Mi limito a un solo esempio.
        A proposito della richiesta di perdono riguardo alle colpe del passato, presa in considerazione dalla Chiesa Cattolica in occasione del Grande Giubileo del 2000, nell’articolo segnalato si afferma che «il perdono» sarebbe «chiesto a dio, non alle vittime».
        Nell’omelia tenuta alla Messa celebrata nella Giornata del Perdono dell’Anno Santo
        (12 marzo 2000), menzionata nell’articolo, Papa Giovanni Paolo II effettuò un riferimento esplicito al documento Memoria e riconciliazione: la Chiesa e le colpe del passato messo a punto dalla Commissione Teologica Internazionale, dicendo: «Ringrazio quanti hanno contribuito all’elaborazione di questo testo. Esso è molto utile per una corretta comprensione e attuazione dell’autentica richiesta di perdono, fondata sulla responsabilità oggettiva che accomuna i cristiani, in quanto membra del Corpo mistico, e che spinge i fedeli di oggi a riconoscere, insieme con le proprie, le colpe dei cristiani di ieri, alla luce di un accurato discernimento storico e teologico». Nel documento si legge testualmente: «Occorre sottolineare che il destinatario di ogni possibile domanda di perdono è Dio e che eventuali destinatari umani, soprattutto se collettivi, all’interno o fuori della comunità ecclesiale, vanno individuati con opportuno discernimento storico e teologico, sia per compiere convenienti atti di riparazione, che per testimoniare a essi la buona volontà e l’amore alla verità dei figli della Chiesa» (Prospettive pastorali e missionarie, 6.2.).

        Il “grano buono” è spesso frammisto alla “zizzania del peccato”, per utilizzare una nota metafora evangelica. Lo stesso documento recita: «La Chiesa è insomma, nel suo ‘mistero’, incontro di santità e di debolezza, continuamente redenta e sempre di nuovo bisognosa della forza della redenzione» (Fondamenti teologici, 3.1.).
        Mi fermo qui. Non vorrei allontanarmi troppo dal tema principale del mio articolo.

  3. avatar
    il canonico ad ore 3 Maggio 2022 at 08:06

    Giorgio scusa, fammi capire: il tuo amichetto ha creato il mondo, l’uomo a sua immagine e somiglianza, non ha esitato a esibirsi in fenomeni da saltimbanco come trasformare la gazzosa in Chianti o a fare il surf senza tavola e poi, ora, non è in grado di “impedire o fermare una guerra” ??
    Troppo comodo, sai ?

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      Giorgio Della Rocca 4 Maggio 2022 at 18:22

      Mi fa piacere che tu abbia letto l’articolo,
      ma il tuo commento rivela carenze in Teologia Cristiana.

      In questo periodo, il mio «amichetto» sta provando a convincere certi individui a fermare una guerra.
      Pur essendo Lui Spirito divino, non Gli chiederei di trasformare la gazzosa in Chianti.

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        il canonico ad ore 5 Maggio 2022 at 08:43

        Sta tentando di convincere? Davvero poco persuasivo allora.
        Comunque sta tranquillo, appena finisco la Scottex doppio velo vado di Teologia Cristiana.

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          Giorgio Della Rocca 5 Maggio 2022 at 18:57

          Che per tanti individui il mio «amichetto» risulti «poco persuasivo»
          non è una novità, purtroppo. Ma questo non è un problema Suo…

          Anche la tua scelta della carta igienica non è un problema Suo. E neanche mio.

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          Patrizia 6 Maggio 2022 at 00:06

          Vedi Canonico perchè ci sono le guerre? Non intervieni mai e quando lo fai cerchi la rissa con commenti puerili( di NUOVO LA CACCAAA!).
          L’uomo è violento per natura e quando ha un pretesto si abbandona al suo istinto bestiale.

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            il canonico ad ore 6 Maggio 2022 at 13:58

            L’uomo è violento per natura?
            Allora che l’amichetto di Giorgio ci ha creato a sua immagine e somiglianza è l’ennesima cacciata di balle?

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              Patrizia 6 Maggio 2022 at 17:01

              Caro Canonico,
              ti comunico che io non credo in nessun Dio.
              Ho avuto però un’educazione cattolica e ,per miei antichi pregiudizi,non amo certe critiche aspre ed irrispettose sulla religione.
              Se tutti rispettassimo l’etica cristiana stai pur certo che il mondo sarebbe migliore.
              Trattare come poveri babbei quelli che credono e con una tale povertà di argomenti non è cosa buona e neanche giusta.
              State sempre lì a parlare di cose avvenute nel Medioevo con un’intolleranza degna di un cattolico dello stesso periodo!
              il nostro amico Giorgio è con tutta evidenza un uomo di fede e questo non fa di lui un essere riprovevole.
              La chiesa cattolica è un’istituzione e come tutte le istituzioni è in continuo divenire,piuttosto lento ma capirai che parte da certi principi,non tutti condivisibili ma non malvagi.
              La Chiesa è formata dagli uomini che infatti sbagliano,non sanno la Verità come te.
              Sulla violenza ti dico,in qualità di non credente ,che fa parte di noi come animali”superiori”,un cattolico la giustifica come una concessione al libero arbitrio.

  4. avatar
    Martin 3 Maggio 2022 at 08:48

    Prego per l’ennesima volta tutti di mantenere toni civili, rispettosi ed educati.
    Se l’intento è quello di far chiudere il sito basta semplicemente dirlo in modo esplicito.
    Grazie.

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    Uomo delle valli 3 Maggio 2022 at 09:43

    Gran bell’articolo
    complimenti
    PS credo che martin si sia giustamente rotto gli zebedei di tutte ste polemiche sterili

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    Fabio Lotti 6 Maggio 2022 at 10:20

    Non capisco proprio le offese. Per quanto riguarda la “cacca”, questo è un mio privilegio personale. Nessuno me lo tolga.

  7. avatar
    il canonico a ore 6 Maggio 2022 at 20:37

    Cara Patrizia, intanto complimenti per i bei racconti che hai scritto su questo sito.
    No, io non son depositatio di alcuna Verità ma mi ritengo semplicemente il più profondo degli ignoranti. L’unica cosa che non sopporto è appunto la saccenza di chi viene a predicar la dottrina di un presunto essere superiore che però, guarda caso, questo non può fare, quell’altro nemmeno, e quest’anco non vuole.
    I valori dell’etica a cui alludi non son peraltro esclusivi del cattolicesimo o della religione cristiana ma ne prescindono tranquillamente, né posso sopportare che tale morale, per esempio quella sulla famiglia, ce la vengano a predicare individui che della famiglia proprio non sanno nulla perché appunto se la proibiscono da soli, o che addirittura precludano alle donne tutta una serie di ruoli o prerogative che riservano invece ai preti maschi.
    Che poi il loro esponente più importante non faccia mistero di dichiarare pubblicamente che l’omosessualità è una patologia che, se trattata in età infantile può esser “guarita”, è quanto di più errato e finanche disgustoso si possa mai ascoltare.
    Per non parlare poi del fatto che in tutta la storia della chiesa non abbian mai fatto nulla per
    denunciare iniquità sociali e contraddizioni su cui invece fondano saldamente il loro status di casta.
    Sei miliardi di euro è il costo annuale della chiesa, lo sai?
    Puoi legger qui se non mi credi: https://www.icostidellachiesa.it/
    Dove finiscano quei soldi è ancora tutto da capire.
    Cara Patrizia, le religioni sono il peggior inganno della storia e sai perché? Perché fanno presa e fanno leva sull’ignoranza e la sofferenza della gente, degli umili, degli oppressi.
    Andrea Pelagalli (alias il canonico ad ore)

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      Giorgio Della Rocca 7 Maggio 2022 at 14:32

      Su qualche punto potrai pure non avere tutti i torti, ma trovo il tuo modo di argomentare, spesso, supponente.

      Sono entrato in questo blog 700 giorni fa. Prima sono stato solo un commentatore, poi sono diventato anche un articolista.
      Alle volte mi sono sentito come immagino si sia sentito Gesù, il Cristo, in alcune circostanze della Sua vita terrena. Io indegnamente, naturalmente.

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        Uno scacchista da Casale 7 Maggio 2022 at 19:44

        No, che indegnamente? Sei tu il nuovo Cristo e la maggior parte di noi non se n’è ancora accorta!
        Basta vedere anche come raccogli le mani sulla scacchiera, in accorata preghiera.
        Ti rivolgi all’Altissimo per ogni mossa? Anche quando sei in zeitnot?

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          Giorgio Della Rocca 8 Maggio 2022 at 16:00

          Lungi da me l’intenzione di rappresentare «il nuovo Cristo»!
          Più modestamente, cerco di imitare il Cristo che già c’è.
          Se osserverai meglio il mio avatar ti accorgerai che non appaio in un atteggiamento orante, ma in una posa nella quale la mano sinistra ferma la mano destra avente un aspetto bellicoso…
          Non coinvolgo l’Altissimo nelle mie partite a Scacchi. Ha ben altro da fare.

          (Ringrazio tutti gli intervenuti – sì, proprio tutti.)

      • avatar
        Un credente 7 Maggio 2022 at 21:08

        Giorgio, perdona loro perché non sanno quello che fanno.

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