Spesso mi sento rivolger la medesima questione: è stata la Callas il più grande soprano di tutti i tempi? Ovviamente chi mi rivolge tale domanda ha in mente una risposta precisa e il timore di deluderlo è spesso tale da indurmi a compiacerlo onde almeno non ridurre l’entusiasmo del neofita che a tali questioni si lascia andare come lo scacchista che cerca la risposta su chi sia stato il più forte o il più grande di tutti i tempi, Alekhine, Kasparov o Carlsen, oppure l’appassionato delle due ruote che si interroga sull’annoso dilemma circa la presunta superiorità di Eddy su Fausto. Che io poi mi chiami Martin o Lindoro, il tutto ovviamente traslato verso il basso di parecchi ordini di grandezza, poco importa. Quel che conta è quel che scrivo come quel che conta è l’emozione che ci dona Rosina non colei che la interpreta.
Eppur il gioco è sempre affascinante e coinvolgente, prova ne sia che se proviamo a cercare in rete le migliori ale destre di tutti i tempi oppure i più forti tennisti degli anni ’70 troveremo classifiche di tutti i tipi e per tutti i palati.
Mi vien da sorridere ad ascoltar frasi come: “la Lirica prima e dopo la Callas”, pur appartenendo anch’io alla schiera sterminata degli ammiratori della Divina ma l’ammiratore ha spesso un difetto che immancabilmente lo contraddistingue: la cieca idolatria. Tutto quello che l’idolo fa ci appare oro o luccica come tale.
Ma procediamo con ordine e ascoltiamo attentamente questa interpretazione celeberrima e straordinaria.
Meravigliosa, vero? Eppure Maria voce Rossiniana forse non lo fu autenticamente fino in fondo anche se non vi fu mai parte che non riuscì a interpretare senza infondervi originalità e creatività, come forse nessuno mai prima.
Abbiamo dedicato qualche tempo fa il giusto spazio alla grande Anna Moffo, che pure fu una Rosina speciale, ma nulla abbiamo detto finora della magnifica Gianna D’Angelo. Ascoltiamo allora la sua Una voce poco fa.
Perfino per la Callas il confronto appare indelicato. Poco importa, è solo Rosina a trionfare, non già Maria o Gianna.
Questo pezzo mi ricorda il mio babbo appassionato dell’opera che ascoltava alla radio.
Distrutta dal “tradimento” di Onassis…..
Questa sì che è musica… E che voci superbe!