Una lettera aperta

Scritto da:  | 21 Giugno 2022 | 20 Commenti | Categoria: Attualità, Campionati, Internazionale

Qualche giorno fa Martin mi ha chiesto se ero disposto a commentare le partite del Torneo dei Candidati.
Gli risposi che non ero molto interessato a questo torneo, tanto che non mi ero ricordato che sarebbe iniziato a fine settimana, ma che comunque pensavo di guardare le partite e di fare qualche commento.
Mi sono chiesto le ragioni del mio disinteresse.
Seguo sempre gli scacchi, ma non sempre con la stessa intensità; probabilmente tra guerra, crisi economica imminente e arrivo dei nipoti è un momento di minor interesse.
Lo stesso vale per il mondiale; lo seguivo molto dalle sfide Tal – Botvinnik fino al mondiale di Fischer;
Molto meno dopo; negli anni dopo la perdita del titolo da parte di Kasparov, non sapevo neanche chi fosse il campione del mondo.
Carlsen ha dichiarato di essere in dubbio se difendere il titolo e forse questo ha contribuito al mio disinteresse; una sfida mondiale tra secondo e terzo al mondo non è entusiasmante.
Comunque avevo saputo che Karjakin era stato escluso dal torneo dei candidati e ho cercato di capirne il motivo.
All’inizio ho pensato che fosse come per i tennisti russi a Wimbledon, esclusi in quanto russi da tutti i tornei inglesi su richiesta del governo inglese.
Da notare che il governo inglese tiene a far sapere di essere più realista del Re, in quanto i tennisti russi possono giocare senza problemi negli Stati Uniti; prima di lodare il governo USA per la sua moderazione sarebbe meglio essere sicuri che non abbia fatto riservatamente una analoga richiesta e che gli organizzatori dei tornei negli Stati Uniti si siano recisamente rifiutati di soddisfarla.
Comunque niente di tutto ciò, Karjakin è stato squalificato per 6 mesi dalla FIDE per le sue dichiarazioni, non in quanto russo.
Mi è quindi venuta la curiosità di capire cosa Karjakin avesse detto di così grave.
Il comunicato Fide non aiuta, è generico, cita attacchi alla FIDE da parte di Kariakin, niente di preciso.
Altri commenti parlano di dichiarazioni gravissime e inaccettabili.
Alla fine sembra che la colpa fosse aver scritto una lettera aperta a Putin di cui sono riuscito ad avere la traduzione:

“Al Presidente della Federazione Russa V.V. Putin
Dal GM S.A. Karjakin
Stimato Signor Presidente Vladimir Vladimirovic,
Mi rivolgo a Lei in questo periodo difficile in cui il nostro Paese lotta sotto la Sua guida per la sicurezza della pacifica popolazione russa del Donbass e della Repubblica popolare di Lugansk, combattendo per la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina contro il suo governo, che per le sue ambizioni e i suoi interessi politici mette a repentaglio la sicurezza di tutta l’Europa e del nostro Paese.
Seguo con attenzione l’operazione speciale condotta nei luoghi dove ho trascorso la mia infanzia, dove ho imparato a giocare a scacchi e dove vivono ancora i miei genitori. Da otto lunghi anni attendiamo speranzosi la salvezza contro i bombardamenti e le perdite innumerevoli di vite umane, contro il genocidio ininterrotto da parte del regime di Kiev tuttora operante.
Le esprimo, nostro comandante supremo, il pieno appoggio nella difesa degli interessi della Russia, del nostro popolo russo plurinazionale, affinché scongiuri le minacce e ripristini la pace!
Auspico che le nostre valorose truppe conseguano rapidamente tutti i loro obiettivi.
Con osservanza,
Sergej Karjakin”

Leggendo attentamente la lettera si capisce quale sia stato il reale motivo politico della squalifica.
Evidentemente Karjakin è un ucraino di lingua ed etnia russa ed è passato dalla federazione ucraina a quella russa perché si sente russo, non per morivi economici o sportivi, come Caruana passato dall’Italia agli Stati Uniti.
Karjakin parla anche di 8 anni di guerra e di bombardamenti ucraini sul Donbass e questo non si deve sapere, questi bombardamenti non sono una realtà accettata nel mondo occidentale.
Un russo come Nepo che non parla non da fastidio, ma un ucraino che sta dalla parte dei russi è uno scandalo non accettabile.
Si spiega anche la vaghezza del comunicato FIDE: si voleva tenere per quanto possibile nascosto cosa aveva detto Karjakin, meglio dire che era inaccettabile e basta.
Mi chiedo come mai la FIDE abbia preso questa posizione, dopo tutto come nel mondo la maggior parte degli stati sono dalla parte dei russi o almeno neutrali, dovrebbe valere lo stesso per le federazioni di scacchi.
Credo che il motivo sia che la decisione non è stata presa in una assemblea generale, ma in un consiglio ristretto dove contano le federazioni più ricche e importanti, cioè quelle dei paesi NATO.
Bisogna anche considerare che la squalifica di Karjakin ha fatto subentrare il cinese Ding, per cui la federazione cinese non poteva certo essere scontenta della sostituzione.
Per di più la posizione di Ding non era chiara, subentrava per ELO, ma a causa covid non aveva giocato il numero minimo di partite nel periodo richiesto dal regolamento; il problema è stato risolto facendogli giocare a tamburo battente le partite mancanti, in Cina e contro avversari di secondo livello.
La FIDE ha accettato tutto e questo potrebbe essere stato un altro mezzo di pressione sulla federazione cinese.

Gens una sumus.

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


20 Commenti a Una lettera aperta

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    ilMusso 21 Giugno 2022 at 18:40

    Mi complimento per il tuo scritto, Castiglioni. Temo però che le tue considerazioni, precise e ben presentate (io non sarei riuscito a evitare di esprimermi in maniera molto più dura), serviranno a poco. La maggior parte degli italiani – scacchisti compresi – crede ancora a ciò che raccontano governanti, tv e media in generale…

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      Giancarlo Castiglioni 22 Giugno 2022 at 19:09

      Grazie per l’apprezzamento.
      Anche io sono un po’ deluso che tra gli scacchisti sia mancata completamente una reazione.

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    The dark side of the moon 22 Giugno 2022 at 10:25

    Condivido totalmente la precisa ricostruzione della vicenda scritta da Giancarlo.
    L’ipocrisia con la quale l’occidente sta approcciando questa guerra è nauseante.
    Io penso, al contrario del commento sopra, che la maggior parte delle persone abbiano capito che questa guerra serva solo per proteggere ed accrescere gli interessi degli americani sull’Europa.
    Ci sono guerre di serie A e guerre di serie B, profughi di serie a e profughi di serie B.. e non mi sembra nemmeno necessario entrare nei dettagli, è talmente evidente che è inutile.
    L’assurdo consiste nel fatto che in quanto europei, questo conflitto ci danneggia enormemente ma evidentemente l’esistenza dell’Europa va considerata nell’ottica di una colonia degli USA nonostante la seconda guerra mondiale e la guerra fredda siano finite da moltissimo tempo.

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    Sergio Pandolfo 24 Giugno 2022 at 12:05

    Mi augurerei che, alla fine della guerra, un tribunale internazionale imparziale faccia chiarezza su ciò che è avvenuto da quelle parti dal 2014 a oggi, facendo emergere le responsabilità (se ci sono) di entrambi gli Stati, Ucraina e Russia. Purtroppo, si sa, i tribunali internazionali sono spesso creature dei vincitori… E nemmeno quelli sono imparziali :(

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      Andrea 29 Giugno 2022 at 18:58

      Ma perché fermarsi, a ritroso, al 2014?
      Le questioni tra ucraini e russi sono molto più antiche e stratificate. Negli ultimi tempi dell’impero russo gli zar hanno condotto una politica di russificazione della regione, tra l’altro sopprimendo l’uso della lingua ucraina dalla vita pubblica.
      Dopo la rivoluzione del 1917, l’Ucraina provò a rendersi indipendente (cosa riconosciuta dal trattato di Brest-Litovsk) ma negli anni successivi i bolscevichi prima e i sovietici poi, vinta la guerra civile, ripresero una politica di annessione a cui si accompagnarono deportazioni che durarono fino quasi agli anni ’30.
      Le politiche sovietiche di collettivizzazione delle terre, che riguardarono soprattutto le regioni ucraine causarono gravi carestie e milioni di morti.
      Ancora negli anni ’80 quando ero graduate student in un’università americana un collega che veniva da Kiev spiegava come in Ucraina gli alti gradi della polizia e della magistratura fossero tutti russi.
      L’invasione corrente non è una missione di soccorso per i russofoni del Donbas o la necessità di denazificazione dell’Ucraina (che una scusa più cretina non s’è mai sentita) ma la naturale prosecuzione di ben precise politiche di annessione e di assimilazione che vanno avanti per lo meno da un secolo e mezzo e sono del tutto trasversali all’ideologia di chi è al potere al Cremlino.
      Che poi gli Stati Uniti abbiano interesse a contrastare il più possibile i piani russi è del tutto evidente e completamente nelle aspettative, ma pensare che questa sia una guerra voluta e cercata a Washington è, con un minimo di senso storico, del tutto ridicolo.

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        The dark side of the moon 29 Giugno 2022 at 21:07

        E invece nient’affatto: questa è una guerra che Washington sta portando avanti sulla pelle degli europei, altroché.
        Gli USA potevano benissimo assumere una sorta di pseudo neutralità di fatto condannando magari l’aggressione ma hanno deciso di sfruttare la situazione con lo scopo di separare la Russia dal resto dell’Europa.
        Ma ti dirò di più: questo è un piano che a lungo termine è sbagliato perché il loro vero nemico non è la Russia ma la Cina.
        Così stando le cose, la Russia sarà costretta a svendere le proprie risorse alla Cina (ricordo inoltre che Russia e Cina non sono mai state alleate) che nel frattempo si rafforzerà ancora nei confronti degli USA.
        Se ci sarà una ipotetica terza guerra mondiale sarà proprio tra USA e Cina.
        Condivido invece la prima tua parte del discorso ma hai dimenticato che durante la seconda guerra mondiale, quando i tedeschi “invasero” l’Ucraina, vennero accolti come una sorta di liberatori: ci furono pogrom antisemiti e gli stessi tedeschi trovarono spianata la strada verso Mosca.
        Ma rispondi ad una domanda: chi sono gli americani per fare la lista dei buoni e dei cattivi?
        Evidentemente, culturalmente quelli che la pensano come te danno per scontato che gli americano siano una sorta di “poliziotti mondiali”.
        Roba che a me fa schifo perché la storia ci dovrebbe aver insegnato che gli USA si sono macchiati di ogni sorta di crimini di guerra (bombe atomiche sul Giappone, 3 milioni di morti vietnamiti, colonizzazione dall’america latina attraverso appoggi a regimi sanguinari etc.) e proprio per questo non hanno l’autorità morale di giudicare nessuno.

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          Andrea 30 Giugno 2022 at 22:14

          Che gli USA stiano cavalcando l’invasione russa dell’Ucraina anche a scapito degli europei è del tutto ovvio e io non l’ho negato. Aggiungo che in un certo senso è perfino lecito. Quello che io ho detto è che non sono stati loro a volere la querra che è stata iniziata dal Cremlino e che rientra in una logica imperialista russa che va avanti da almeno un secolo e mezzo, ma in realtà da ben di più.
          Che gli ucraini nel 1942 abbiano accolto la Wehrmacht come salvatori dato il contesto non può sorprendere più di tanto, tanto più che all’epoca i nazisti non avevano ancora assunto l’aura di nefandezza e malvagità che li ha caratterizzati soprattutto dopo che i dettagli dell’Olocausto sono divenuti di dominio pubblico. Che in Ucraina ci fossero diffusi sentimenti antisemiti è ben chiaro ma non è che i russi siano da meno. Sembrerebbe, a volerla dire tutta, che nessuno sia esente da una certa dose di antisemitismo.
          Ma la cosa più ridicola della tua risposta è che solo per aver fatto un richiamo di ordine storico mi tacci (!) di filoamericanismo. Chi sono gli americani per fare la lista dei buoni e dei cattivi, mi chiedi? Rispondo: a me sembra che tutti facciano la lista dei buoni e dei cattivi. E’ solo propaganda. Ci sono solo due tipi di persone che credono alla propaganda americana: una sono gli americani (e neanche tutti) e chi li ama incondizionatamente, l’altra sono gli antiamericani che, suppongo, danno credito alla propaganda a stelle e strisce solo per avere argomenti ed alimentare il proprio odio. Poi ci sono coloro che cercano di capire quello che succede cercando di evitare le trappole delle posizioni preconcette ed ideologiche.
          Infine, tirare in ballo le bombe-A sul Giappone del ’45 in una discussione sull’invasione russa dell’Ucraina del 2022 significa solo buttarla in caciara. Ammesso (ma non tanto concesso, visto che c’è un serio dibattito storico a riguardo) che le bombe sul Giappone fossero un crimine di guerra vorrei sapere qual’è quella nazione che trovatasi in una posizione dominante, locale o globale che sia, non abbia commesso crimini orrendi.

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            Giancarlo Castiglioni 1 Luglio 2022 at 09:44

            Sono d’accordo che è abbastanza stupido lamentarsi perché gli americani fanno i loro interessi a scapito degli europei.
            La colpa è degli europei che non capiscono o se capiscono preferiscono non fare nulla per viltà.

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        Giancarlo Castiglioni 30 Giugno 2022 at 22:50

        Su quanto successo in Ucraina prima del 2014 ho una visione diversa.
        Ai tempi dell’Impero russo la lingua ucraina era considerata un dialetto del russo e la letteratura in ucraino era quasi inesistente.
        Il nazionalismo ucraino cominciò a dare segni di vita all’inizio del ‘900 e si rinforzò alla fine della prima guerra mondiale, come gli altri nazionalismi dell’Europa centro-orientale, cechi e slovacchi.
        Comunque l’Ucraina di Brest-Litovsk era uno stato fantoccio dei tedeschi inventato per mantenere la finzione di “pace senza riparazioni e annessioni” necessaria per fare la pace con la Russia.
        Infatti a novembre ’18 quando l’esercito tedesco dovette ritirarsi l’Ucraina borghese fu travolta facilmente dall’Armata Rossa.
        Comunque alla fine della guerra civile i comunisti fecero dell’Ucraina uno stato indipendente che aveva anche il diritto (teorico) di secessione dall’URSS.
        Le deportazioni e la collettivizzazione delle terre erano contro che resisteva alla politica del partito, indipendentemente che il colpito fosse ucraino o russo.
        Nel ’41 l’invasione tedesca fu inizialmente accolta con favore perché liberava l’Ucraina dai comunisti, non dai russi.
        Anche dopo la sconfitta dei tedeschi, la guerriglia che rimase per qualche anno era diretta contro i comunisti, non contro i russi.
        All’interno dell’URSS la nazionalità non precludeva la carriera, Kruscev era ucraino, molti altri ai vertici (ad esempio Stalin e Beria) non erano russi.
        Concludendo ritengo che fino al 2010 non ci fossero sostanziali problemi di convivenza tra ucraini-ucraini e ucraini-russi.
        Da allora i nazionalisti ucraini riuscirono a innalzare la tensione fino ad arrivare nel 2014 alla guerra civile.
        Quanto alla “annessione e assimilazione” non credo assolutamente fosse l’obbiettivo iniziale di Putin; l’ideale era una Ucraina alleata o anche neutrale.
        Prima della guerra chiese chiaramente il riconoscimento di Crimea e repubbliche secessioniste, l’impegno di non ingresso nella NATO e ovviamente la cessazione della guerra di frontiera in Dombass.
        Questo sarebbe andato bene anche con un accordo nei primi giorni di guerra.
        Ma proseguendo la guerra non basta più, è impensabile abbandonare i territori occupati senza una sconfitta militare.
        Quindi solo ora l’obbiettivo è diventato l’annessione dell’intero Dombass e del collegamento via terra con la Crimea con la fascia di territorio a sud del Dniepr e Kerson.

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    The dark side of the moon 1 Luglio 2022 at 15:08

    Probabilmente la colpa è mia che forse non mi sono spiegato bene, anche se Giancarlo (col quale quando si parla di politica sono spesso in disaccordo) mi ha capito molto bene.
    Riprovo a beneficio del sig. Andrea, faccio l’ultimo tentativo però visto che ripeto le stesse cose da mesi.
    Premetto che a differenza di chi si erge a “paladino della giustizia”, io non devo difendere nessuno.
    Onestamente ho forte empatia per il popolo palestinese e quello curdo ma sono popoli di seria B a cui non importa niente a nessuno.
    Ma veniamo al dunque.

    A. Per quale motivo “è lecito” che gli americani facciano i loro interessi sulla pelle di noi europei?
    B. Si parla d imperialismo russo mentre quello americano cos’è?
    C. “L’aura di nefandezza e malvagità” dei tedeschi era palese anche nel ’42 e scrivere il contrario significa offendere l’intelligenza propria e di chi legge.
    D. Si è “filoamericano” quando si prende una posizione che assolve e addirittura giustifica ogni azione intrapresa dagli USA.
    E. Se i crimini di guerra americani che ho citato sembrano datati, c’è l’imbarazzo della scelta (aprendo gli occhi, ovvio) per vederne altri più recenti (Iran, Afghanistan etc).

    In sintesi:
    1. Vorrei semplicemente la pace a qualsiasi condizione perché forse non hai capito che siamo vicini ad un punto di non ritorno che segnerà in negativo la storia contemporanea.
    2. Vorrei che l’Europa fosse una zona geografica indipendente dagli USA che si desse una propria identità.
    Concludo con una domanda.
    Ammesso che questo scempio dovesse finire, vi siete chiesti dove vanno a finire le armi che gli americani più di tutti stanno dando ad un “esercito” (meglio definirlo para esercito) che quindi in larga parte non è controllato direttamente solo da Kiev?
    Gli americani e i loro vassalli stanno ripetendo gli errori che hanno destabilizzato il medio oriente e che hanno portato alla formazione di gruppi terroristici: l’Ucraina nel nostro questo caso sarà la futura polveriera d’Europa, a prescindere dall’esito di questa guerra.

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    Sergio Pandolfo 1 Luglio 2022 at 20:10

    Io credo che comunque non sia giusto tornare troppo indietro nel tempo. Il passato è passato, anche se, chiaramente, ha contribuito a preparare il presente. Però, andare a riprendere fatti di un secolo fa, dicendo che i Russi o gli Ucraini hanno fatto questo o quest’altro è piuttosto pericoloso. C’è il rischio di fomentare odio ulteriore e rivendicazioni sulla base di torti subiti, veri o presunti tali. Credo che uno storico sano di mente, questo non dovrebbe mai farlo. Gli storici nazisti, si sa, giustificavano l’espansione della Germania a Est adducendo che fin dal tempo degli Ottoni la Germania aveva l’impero, e che se uno stava in una parte del mondo, allora aveva diritto di tornarci… Sono discorsi che rischiano di tirare acqua a cattivi mulini. Gli Ucraini e i Russi di oggi, faccio notare, non sono gli Ucraini e i Russi di cento e passa anni fa… Senza esagerare, anzi, si potrebbe dire che non hanno più nulla in comune, proprio come noi italiani siamo assolutamente diversi dai nostri trisavoli. Cambiano le idee, le condizioni materiali della società e tutto quanto… Per questo non credo sia corretto andare a rinvangare quello che è accaduto in epoche precedenti. Non ci sarebbe fine, altrimenti, alle rivendicazioni, alle liste dei torti che uno assume aver subìto… E tutto per una presunta continuità con un passato che ormai è morto e sepolto. Ma la storia andrebbe studiata per non commettere gli errori del passato, e non per perpetrarne altri…

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      ilMusso 2 Luglio 2022 at 10:16

      Trovo il tuo commento assurdo (ma se “assurdo” ti suona male, o eccessivo, scegliti pure tranquillamente un aggettivo più morbido).

      Secondo me, andare a ripescare le reali verità storiche indietro nel tempo è giustissimo, quantomeno per smascherare le stupidate dette (in buona o in mala fede) dai cazzari.

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        Sergio Pandolfo 2 Luglio 2022 at 10:39

        Sei libero di pensarla come vuoi, ma per quanto mi riguarda, andare a rimestare nei secoli che furono per fornire argomenti ai Leaders politici di oggi è pericoloso. “Le reali verità storiche”, poi, sono spesso molto opinabili: siccome la storia è sempre scritta da una storico, è sempre frutto di un processo interpretativo. Per questo è importante che lo storico sia sano di mente…

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          ilMusso 2 Luglio 2022 at 11:23

          Okay, ma non semplifichiamo troppo. Cose “opinabili” sono una cosa, “reali verità storiche” sono un’altra cosa. Per dire, Biglino (che cito soltanto per portare un esempio) ha dimostrato che spesso si riesce ad arrivare alle verità e alle bugie (e allo smascheramento di queste ultime) addirittura nel campo nelle traduzioni.

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      Giancarlo Castiglioni 2 Luglio 2022 at 17:58

      La Storia mi appassiona e vorrei che fosse conosciuta e apprezzata da tutti, ma vedendo le falsificazioni e distorsioni con cui è trattata sui nostri maggiori giornali sono tentato di dar ragione a Pandolfo; forse sarebbe meglio non parlarne.
      Un esempio: per 20 anni i nostri giornali ci hanno raccontato che dovevamo restare in Afghanistan per portare la civiltà, liberare le donne ecc.
      Adesso dopo migliaia di morti si è tornati alla situazione di partenza, anzi peggio.
      Non c’è stato neanche un giornalista che ha avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di scrivere “scusate, ci siamo sbagliati”.
      Ci sta anche se sono andato un po’ fuori tema.
      Più in argomento sono i continui paragoni a Hitler, ora di Putin e prima di Saddam, Gheddafi, Kim Jong Un ecc.

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        Sergio Pandolfo 2 Luglio 2022 at 19:11

        Parlarne sì, perché la storia non va obliata, però non bisogna mettere sullo stesso piano, nel giudizio su ciò che sta accadendo, fatti che attengono a epoche diverse, e che bisogna semmai contestualizzare nel loro tempo. In quanto all’onestà intellettuale dei giornalisti, credo sia una merce rara da trovare, per le conseguenze stesse che essa comporta. Mi torna in mente, al proposito, un certo Indro Montanelli, giornalista d’altri tempi, e di uno spessore etico e deontologico che lo portava a non accettare i dictat degli editori. Proprio per questo sappiamo i problemi che ebbe… Una cosa che mi è sempre rimasta impressa era la sua posizione sui fatti d’Ungheria nel 1956. Tutto l’Occidente diceva che l’Ungheria voleva venire fuori dalla cortina di ferro, mentre lui fu l’unico a scrivere la verità, e cioè che l’Ungheria voleva sì il comunismo, ma senza dipendere dai Russi. Una verità che era scomoda per tutti. Per gli occidentali e per i Russi stessi, i quali pure preferivano la communis opinio dell’Occidente. Mi chiedo che cosa scriverebbe oggi, sulla guerra in Ucraina, uno come Montanelli…

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          Paysandu 2 Luglio 2022 at 19:55

          Scusa Sergio ma elogiare lo spessore etico di Montanelli è come decantare la verginità di Cicciolina.
          Mi pare che anche su questo blog se ne sia già discusso.

          Rade volte…

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    Nagni Marco 1 Luglio 2022 at 22:12

    Solo coloro che non studiano la storia sono condannati a ripeterla…..George Santayana

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    Sergio Pandolfo 3 Luglio 2022 at 12:28

    Beh, è una questione di punti di vista. A me Montanelli pareva comunque una spanna sopra a molti altri, e complessivamente è considerato uno dei più grandi giornalisti del secolo scorso o addirittura il più grande. Anche Cicciolina, prima di diventare famosa, sarà stata vergine… :(

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    Giancarlo Castiglioni 26 Gennaio 2023 at 12:30

    Il CIO ha precisato le condizioni per la partecipazione di atleti russi e bielorussi alle competizioni.
    https://www.ubitennis.com/blog/2023/01/26/guerra-in-ucraina-il-comunicato-del-cio-atleti-neutrali-e-nessuna-intromissione-dei-governi/
    Sembrerebbe positivo che russi e bielorussi siano ammessi a titolo personale, ma c’é una precisazione importante.
    Gli atleti “non dovranno aver attivamente sostenuto la guerra in Ucraina” e questo vanifica tutto.
    Chi deciderà cosa sia questo “attivo sostegno” alla guerra?
    Su questa base chiunque potrebbe essere escluso.
    Gli atleti russi dovranno stare attenti a come parlano.
    Lo trovo inaccettabile.

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