La rievocazione dell’Accademia Scacchistica Napoletana mi ha spinto a recuperare la mia partita in cui il maestro Porreca aveva trovato la combinazione vincente.
Nel 9° Campionato Italiano a Squadre a Fanano novembre 1969 giocavo per la Scacchistica Milanese in quarta scacchiera della serie B, (non serie C come mi sembrava); pur non giocando molto bene ottenni 3 punti e ½ su 5, 2 vittorie e 3 patte, miglior risultato in quarta scacchiera serie B.
Al quarto turno col nero contro Alessandro Perinelli di Venezia alla ventottesima mossa arrivammo in questa posizione:
Il bianco ha il Re sotto attacco, i pezzi mal messi e un pedone in meno, che è l’ultimo dei suoi problemi; la sua ultima mossa è stata 28.Cc4-d6+? mentre avrebbe potuto resistere un po’ di più giocando 28.f4.
Qui in analisi dopopartita il maestro Porreca vide 28…Dxd6!! 29.Dxd6 e5 e non c’è modo di impedire Txh4 matto.
Io continuai con 28…Rb8 29.Tb1 b6 30.c4 Tg4 31.h5 e qui semplicemente 31…Txd4 avrebbe risolto tutti i problemi; invece mi intestardii a cercare il matto con 31…Tg5 e dopo altri errori finii in posizione persa, anche se poi la partita si concluse con la patta.
Il mancato sacrificio di donna mi fece venire in mente un’altra partita in cui la combinazione è anche più elegante.
Sempre Campionato Italiano a Squadre serie B questa volta a Santa Margherita 16 marzo 1979, avversario col nero Francesco Deri, prima nazionale di Genova.
In una partita in cui avevo sempre mantenuto il vantaggio dall’apertura senza riuscire a sfondare, avevo guadagnato un pedone a costo di lasciare all’avversario un noioso contro gioco.
Alla trentaseiesima mossa arrivammo in questa posizione:
L’ultima mossa del nero è stata 35…Rg7-g6?? fatta senza nulla sospettare.
Intuivo che ci fosse qualcosa, il Re nero aveva poche case, ma non vidi nulla e giocai 36.De3? un errore che lascia all’avversario la possibilità di pareggiare speculando con Donna e Cavallo sulle debolezze del mio arrocco; con 36.a4 o 36.h3 non vincevo subito, ma avrei almeno mantenuto il vantaggio.
C’era l’elegante adescamento 36. Dh5+!! Rxh5 37.Axf7+ Rg4 38.h3 matto.
A testimonianza che i tempi sono cambiati la combinazione non è stata vista da un maestro, ma dal telefono del mio avversario dopo la partita.
Comunque tutto bene quel che finisce bene; alla cinquantesima mossa portai faticosamente a promozione il pedone “a” e vinsi.
A volte le combinazioni sono come l’uovo di colombo, evidenti solo quando te le mostrano…..comunque sempre interessanti.
Belle entrambe direi; ti dico che ho trovato subito la seconda 36 Dh5!!, ma mi sono arreso con la prima , eppure l’interferenza sulla donna bianca per impedirle di tornare in h2 andava cercata a tutti i costi. Bizzarrie della mente umana… Grande Porreca!
Trovo che la tattica sia fondamentale negli scacchi. Le combinazioni bisogna cercare di calcolarle e non di fuggirle, altrimenti è un po’ come pretendere di voler nuotare senza bagnarsi con l’acqua…
La combinazione la devi vedere, non la fuggi, più sei allenato o scottato più ne vedi….😇
Sì certo, le combinazioni bisogna vederle, io però intendevo dire che a volte ci sono giocatori che rifuggono dal calcolo, pur vedendo che in una posizione potrebbe esserci una qualche combinazione.
Probabilmente ho capito male ma nella seconda partita, giocata nel 1979, il tuo avversario ha trovato la combinazione col suo telefono?
Sicuramente è sbagliata la data.
Per quanto riguarda le combinazioni.. sembra sempre che si navighi in un oceano senza bussola: se ci fosse qualcuno disposto a darci un colpetto sulla spalla per avvisarci durante la partita che una possibile combinazione ci aspetta sulla scacchiera, probabilmente saremmo quasi tutti Maestri!
😜👀
Comincio a perdere colpi, naturalmente era 2019, non 1979.
Condivido, è relativamente facile trovare la combinazione sapendo che c’è.
In partita in certe posizioni si può sospettare che ci sia ma non c’è certezza e di solito non c’é.
E anche peggio, si trovano combinazioni bellissime che funzionano contro tutte le difese tranne una.