Gli scacchi nella letteratura poliziesca (XV)

Scritto da:  | 25 Dicembre 2022 | 10 Commenti | Categoria: Cultura e dintorni, Scacchi e letteratura

Solo brevissimi accenni di un connubio assai ampio, sfruttando anche parti già scritte dal presente e da Mario Leoncini.
In Sherlock Holmes – La casa del male di Gretchen Altabef, Mondadori 2022, brevissimo accenno quando Sherlock rimugina “Non era più un problema di logica quello che dovevo risolvere: chi era il re, chi era il pedone? Come avrei potuto distinguerli senza vederne le mosse? Occorreva un drastico cambio di strategia.” (pag.85)
In questa avventura Sherlock andrà in America dove si troverà coinvolto in una difficilissima indagine fatta di travestimenti, pathos, lotta, duri scontri inframmezzati da meditazioni, musica frenetica con il violino, lettere a Watson di cui sente la mancanza, ripensamenti e autocritica. E, quando tutto sembra risolto, ecco che c’è sempre qualcuno pronto a farlo fuori. Un bel carosello di avventure…
Caro Caino di Ignacio García Valiño, Piemme 2010.
“Un romanzo quasi tutto incentrato sulla figura del piccolo demonio (della razza di Caino da cui il titolo) capace di programmare piani diabolici che mettono in agitazione la famiglia e semina dubbi a chi vorrebbe capirlo e correggerlo. Nello stesso tempo un affresco, non sempre veritiero sul gioco e sul mondo degli scacchi (mi riferisco ad esempio alla tecnica dell’”adescamento” ritenuta antisportiva mentre fa semplicemente parte del bagaglio tattico di ogni giocatore), con rievocazioni di grandi campioni del passato, di partite storiche e analisi di quelle di Nico.”
Un accenno nella quarta di copertina di Nero Wolfe – Giù il sipario di Robert Goldsborough, Mondadori 2022.
“Se c’è una cosa di cui Nero Wolfe farebbe volentieri a meno è lavorare. Tuttavia, quando un collezionista rivale gli offre un raro esemplare di Grammangis spectabilis perché si occupi di un caso, la sua riluttanza deve cedere il passo. E dunque entri in scena Roy Breckenridge, produttore teatrale di successo preoccupato dall’atmosfera velenosa che si respira dietro le quinte della sua commedia. Nulla di concreto e dimostrabile, beninteso; si tratta di sensazioni impalpabili, ma talmente forti da convincerlo che qualcosa di brutto debba accadere. Certo quello rutilante e spietato di Broadway è un mondo lontanissimo dagli interessi e anche dalle simpatie di Wolfe, arroccato nella sua vecchia casa di arenaria sulla Trentacinquesima Strada Ovest, a Manhattan, tra le amate orchidee e prelibati manicaretti. Interviene però il delitto a trasformare invidie e capricci, le patetiche schermaglie che agitano ogni backstage popolato di primedonne vere o presunte, nelle mosse di una partita a scacchi da ricostruire e decifrare. Allora Nero Wolfe vorrà abbassare lo sguardo sulle sventure umane e fornire il responso che tutti si aspettano da lui.”
In La barchetta di cristallo di Augusto De Angelis, Mondadori 2022, breve cenno quando un personaggio dice all’altro “E’ presto…Andiamocene a giocare a scacchi!” – L’uomo contenne una bestemmia “Lo sapete che non so giocare!” “Ma so giocare io! E gli scacchi sono l’unico gioco che uno può fare da solo…” (pag.10).
Questa volta lungo la storia tracciata dall’autore tante domande, insieme ad altre, si affolleranno nella mente del nostro commissario De Vincenzi alle prese con diversi protagonisti andati e ritornati da Shangai, tra oppio, gioco d’azzardo, prestiti, cambiali, fuga, scontri, passaggio segreto, tradimento. Non mancherà anche l’uccisione di un agente di guardia e allora il De Vincenzi poeta, psicologo, distaccato e indulgente, lascerà il posto ad un suo alter ego duro e inflessibile.
Lettura piacevole, precisa, semplice e diretta senza tanti svolazzi con alternanza di dialogo e pensiero degli stessi protagonisti a mettere in risalto, anche per mezzo di una scoperta ironia, certi aspetti della loro personalità.
In Stavros di Sophia Mavroudis, edizioni e/o 2022, Stravos, spiegando il gioco del tavli greco a suo figlio Yannis, “Insieme agli scacchi questo è il più antico gioco del mondo.“ (pag.114). Due pagine più avanti sempre Stavros “E’ il gioco più simile agli scacchi: nel tavli, bloccare l’avversario equivale a dargli scacco matto.” Più avanti ancora lui “La cosa più importante è non commettere errori. Come in una partita a tavli. O meglio a scacchi, visto il contesto. Che ironia! Gli sembra di rivedere Michail, ex grande maestro di scacchi dell’Unione Sovietica, che gli enumera le regole. A differenza del tavli, gli scacchi non lasciano nulla al caso, amico mio. Tutto è tattica e strategia, e bisogna imparare a distinguerle. Non si vince senza avere studiato a fondo il gioco. Se hai scarsa padronanza del terreno, puoi cadere vittima del matto del barbiere”. (pag.174).
Al centro della storia il commissario Stavros Nikopolidis di Atene con l’ouzo, il tavli, le sigarette Karelia, la cucina greca, la passione per i poeti, soprattutto per Konstantinos Kavafis, i ricordi tormentati del padre, l’amore per il figlio decenne Yannis, affiancato da fedeli colleghi come la bella, forte e determinata Dora, l’hacker Eugénios, l’albanese Nikos e confortato dall’amica Matoula proprietaria di un bar dal passato oscuro. In una Grecia dilaniata da una crisi economica e sfruttata da potenze straniere, ormai luogo di ogni crimine, rapine, riciclaggio di denaro sporco, compravendita di opere d’arte, prostituzione e bordelli. In cui non manca la mano di qualche pezzo grosso politico.
Una lotta lunga e difficile punteggiata da scontri, anche culturali, con l’ambivalente Livanos, da continui pensieri e tormenti insieme a movimento, azione, pericolo, rabbia e forte determinazione. Un bell’impasto thriller-noir.
Il bianco e il nero di Giorgio Diaz, ARPANet 2009.
“Olmo Scirlocchi è un grande appassionato di scacchi. Le pedine sono quasi un’ossessione dai tempi dell’università. L’occasione che movimenta la vita, piuttosto ordinaria, del protagonista è l’invito da parte di Buccici, un caro amico, a sostituirlo in un torneo interuniversitario di scacchi a Parigi. Olmo parte, ignaro del fatto che verrà presto coinvolto in un misterioso omicidio, mentre qualcuno di assai astuto trama alle sue spalle.”
Buona lettura!

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


10 Commenti a Gli scacchi nella letteratura poliziesca (XV)

  1. avatar
    Fabio Lotti 25 Dicembre 2022 at 22:08

    Per me un bel regalo di Natale da parte di Martin. Grazie

    Mi piace 1
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    Mario Leoncini 25 Dicembre 2022 at 22:33

    Bravo Fabio!

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    Patrizia Debicke 26 Dicembre 2022 at 12:50

    bravo Fabio sempre pronto, vero e puntuale.
    Ma non si può da lui niente di meno.
    Aspettiamo tante altre storie

  4. avatar
    Patrizia Debicke 26 Dicembre 2022 at 12:52

    e vai a tanti altri commenti e notizie per tantissime volte a venire

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    Alessandro 26 Dicembre 2022 at 12:57

    Fabio conferma di essere un faro nel mare della letteratura scacchistica, che non finisce mai di stupire per la sua immensa varietà. Bravo Fabio, mi viene da dire che meriteresti un pubblico ben più ampio e anche questo blog, in generale, lo meriterebbe.

    Mi piace 1
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    Riccardo 26 Dicembre 2022 at 13:10

    Bravo babbone

  7. avatar
    Sergio Pandolfo 26 Dicembre 2022 at 21:20

    Direi che come sa fare soltanto lui, Fabio Lotti ci illumina con una delle sue puntate in tema di letteratura poliziesca e scacchistica. Ottimi consigli di lettura in questo periodo natalizio. Ne approfitto anche per augurare buone feste a tutti, e speriamo in un anno migliore di quello che sta passando.

  8. avatar
    luca monti 31 Dicembre 2022 at 10:08

    Buon anno nuovo a tutti. Se non buono almeno migliore di questo 2022.

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    Fabio Lotti 31 Dicembre 2022 at 13:30

    Mi associo!

  10. avatar
    Claudia lotti 1 Gennaio 2023 at 15:25

    Grazie,come piace chiamarti,BABBO MIO!
    Sempre piacevole ed interessante leggerti

    La tua figliola!!

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