Mestieranti Jugoslavi (IV)

Scritto da:  | 19 Gennaio 2023 | 5 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Dei tre Svobodan Kovacevic (1955- Maestro internazionale) era quello che conoscevo meno, anche perché frequentava molto più di rado i tornei italiani.
Ho verificato di persona lo scarso rispetto per gli avversari più deboli, ma per il resto non sono al corrente di episodi negativi, forse è eccessivo definirlo mestierante, è vittima della cattiva fama dei suoi connazionali.
Lo incontrai una sola volta al primo turno del torneo di Bratto nel 1983.

Svobodan Kovacevic vs. Giancarlo Castiglioni 0-1
Bratto 23 agosto 1983
1.d4 d5 2.Cf3 Cf6 3.Af4
Ancora il sistema di Londra, giocato contro giocatori più deboli con l’obbiettivo di vincere senza fare troppa fatica.
In questo caso gli slavi preferivano evitare conoscenze teoriche e complicazioni con aperture tranquille per entrare in posizioni equilibrate dove far valere la superiore tecnica e conoscenza dei finali.
Tutto sommato era il tipo di posizioni che giocavo meglio.
3… Af5
Sette anni prima contro Ljubisaievic nella stessa posizione avevo giocato e6 lasciando l’alfiere case bianche dietro la catena di pedoni. Ovviamente non me lo ricordavo, sono mosse equivalenti, fermarsi a pensare per decidere quale sia la migliore è solo una perdita di tempo.
4.e3 e6 5.c4 c6 6.Ad3 Ab4+
Su database ho trovato solo due partite che hanno raggiunto questa posizione, entrambe continuate banalmente con 6…Axd3.
7.Re2?!
Credevo fosse necessaria per evitare di perdere un pedone con il seguito 7.Cc3 Da5 8.Dc2 Axd3 9.Dxd3 Ce4 e triplo attacco su c3; in realtà il nero è troppo indietro con lo sviluppo per poter dare la caccia al pc3 e se va a prenderlo finisce in grossi guai.
Quindi il bianco poteva e avrebbe fatto meglio a proseguire semplicemente con Cc3 e 0-0.
Credo che il mio avversario abbia fatto la stessa analisi errata e abbia spostato il Re per evitare di perdere il pedone. Sarebbe stato un gambetto, una partita da giocare con attenzione esattamente il contrario della partita che aveva intenzione di impostare.
Consideravo una piccola vittoria l’aver fatto perdere l’arrocco al bianco, ma giustamente non mi ritenevo in vantaggio per questo, il Re bianco non corre pericoli.
7… dxc4 8.Axc4 Ad6!
In b4 l’alfiere non ha più niente da fare; è indifeso, meglio ritirarlo subito in vista di Db3.
9.Db3?
Un errore; come prima per il nero anche per il bianco è troppo presto per andare a caccia di pedoni. Si doveva continuare semplicemente con 8.Ag3 o 8.Axd6.
Probabilmente giocata senza pensarci troppo, sicuro che avrei difeso il pb7.
9… Axf4 10.Dxb7?!
Il nero deve scegliere tra due alternative spiacevoli: quella giocata e 10.exf4, brutta a prima vista, ma addirittura perdente dopo 10…b5 11.Ad3 Ag4 12.Cbd2 Dxd4. Comprensibile che Kovacevic abbia preferito sperare nelle complicazioni prendendo in b7.
Da notare la differenza rispetto alla partita con Ljubisaievic dove exf4 era perfettamente giocabile; con il Re al centro non arroccato la situazione è radicalmente diversa.
10…Dc7!
Meglio di 10… Ad6 11.Dxa8 Db6 che alla fine permetterebbe al bianco di dare la donna per la torre.
11.Dxa8 0-0!
Più precisa di 11… Ad6 che permetterebbe 12.Aa6 per dare una casa di fuga alla donna in b7 Il bianco starebbe peggio, ma se la cava con una torre contro 2 pezzi minori.
Dopo 11…Ad6 12.Aa6 Da5 13.Db7 Cxa6 il bianco resiste.
Prendendo in f4 non avevo calcolato tutto, ma ero sicuro di essere in vantaggio.
Qui il mio avversario cominciò a sentire puzza di bruciato e a muovere i pezzi battendoli sulla scacchiera.
Io reagii facendo le mie mosse con grande lentezza.
12.Cc3?!
Sulla mossa più naturale 12.exf4 avrei giocato non 12…Cbd7 13.Dxf8 comunque vincente, ma 12…Cfd7! seguita da Cb6 con vantaggio schiacciante perché per la donna si da un pezzo minore invece che una torre.
Peccato che l’avversario mi abbia impedito di giocare quella che sarebbe stata la mossa più bella della partita.
12…Ad6 13.Thc1 Cbd7
Adesso non c’è tempo per giocare 13…Cfd7; seguirebbe 14.Cb5 cxb5 15.Axe6 Ac2 16.Ad5 con vantaggio del bianco.
14.Cb5
Cerca complicazioni; 14.Dxf8 Rxf8 15.Rf1 Axh2 era ugualmente perdente.
14…cxb5 15.Dxf8+ Rxf8 16.Axe6+ fxe6
Si poteva conservare la donna ma con complicazioni inutili, molto meglio come ho giocato.
Qui il bianco poteva tranquillamente abbandonare, ma questi giocatori contro avversari che consideravano più deboli continuavano ben oltre i limiti della decenza.
17.Txc7 Axc7 18.Tc1 Ab6
Più o meno in questa posizione ebbe l’impudenza di propormi la patta. Per punirlo rifiutai dopo una finta esitazione. Dato che avevo un sacco di tempo feci le mosse successive pensando molto più a lungo del necessario.
Eravamo in una delle prime scacchiere, così gli spettatori potevano vederlo più a lungo in posizione persa.
19.h3 Re7 20.g4 Ae4 21.Cd2 Ad5 22.a3 Ce4 23.f3?
Così si perde inutilmente un pedone, ma non fa molta differenza.
23…Cxd7 24.Rxd7 Axf3 25.g5 e5 e finalmente il Bianco abbandona

Tra queste partite quella che considero di maggior valore è la prima.
È vero che ho commesso diversi errori, mentre nelle altre due ho sempre giocato le mosse migliori, ma mi sembra più difficile reggere una posizione complicata e incerta per 5 ore contro un maestro internazionale, piuttosto che giocare con precisione per portare a casa il risultato in una posizione in cui si è in vantaggio.

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


5 Commenti a Mestieranti Jugoslavi (IV)

  1. avatar
    Uomo delle valli 19 Gennaio 2023 at 16:43

    una serie bellissima
    spero che continui ancora

  2. avatar
    Sergio Pandolfo 19 Gennaio 2023 at 17:23

    Direi che con una difesa precisa, il Nero ha punito un gioco un po’ troppo ottimista del Bianco. Bella l’idea di incastrare la Donna tra i propri pezzi.

    Mi piace 1
  3. avatar
    Paolo Landi 20 Gennaio 2023 at 11:19

    Belle …Axf4 e …Dc7 , frutto di brillante intuizione e di calcolo molto concreto. Complimenti! Sti iugoslavi presuntuosi alla fine li hai mazzolati proprio per benino 🙂

    Mi piace 1
  4. avatar
    Giorgio Della Rocca 4 Febbraio 2023 at 18:31

    Soprattutto in passato, anch’io ho adottato diverse volte il Sistema di Londra. Possiedo la monografia Il Sistema di Londra scritta dal Maestro Claudio Pantaleoni (Le Due Torri 2020),
    per cui mi permetto di aggiungere qualche informazione al riguardo.
    «Il Sistema di Londra è così chiamato perché giocato più volte nel torneo di Londra del 1922»: a questo proposito sono significative le partite Alekhine vs Euwe, Rubinstein vs Capablanca, Rubinstein vs Tartakower,
    Maróczy vs Tartakower (la prima vinta dal Bianco, le altre terminate in parità). Illustri precursori del Sistema erano stati Joseph Henry Blackburne e James Mason (il secondo noto più come autore di libri scacchistici che come scacchista). Nei «tempi moderni, il Sistema di Londra non ha mai avuto una popolarità paragonabile a quella delle aperture di prima fascia, ma la sua frequenza d’uso nel corso degli anni ha mantenuto un valore rispettabile attorno all’1%» (p. 13-17).
    Le considerazioni seguenti dovrebbero riguardare specialmente coloro i quali avessero intenzione di optare per tale Sistema. Dopo 1.d4 d5 l’autore consiglia al Bianco di proseguire con 2.Af4 piuttosto che con 2.Cf3, motivando la sua preferenza con la possibilità di evitare una particolare continuazione, favorevole al Nero, associata alla variante 1.d4 d5 2.Cf3 Cf6 3.Af4 c5 4.e3 Cc6 5.c3 Db6, «una delle più promettenti per il Nero»; invece, dopo 1.d4 Cf6 l’autore consiglia al Bianco di proseguire con 2.Cf3 piuttosto che con 2.Af4, così che non «scopra le sue carte una mossa prima», al fine di rendere più difficile al Nero il compito di sottrarsi a «rientri in aperture a lui non gradite» (p. 52-56 e 70).

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    Giorgio Della Rocca 6 Febbraio 2023 at 18:48

    Ci si potrebbe chiedere, tuttavia, come dovrebbe comportarsi un Bianco “Londonista”
    (ovvero amante del Sistema di Londra) se, dopo 1.d4 Cf6 2.Cf3, il Nero optasse per 2…d5.
    La risposta del Maestro Pantaleoni a questa domanda (p. 69-70) ha un taglio squisitamente psicologico
    e credo valga la pena di accennarvi, completandola con alcune mie precisazioni.
    Il Nero non può sapere in anticipo come proseguirebbe il Bianco dopo 1.d4 Cf6 2.Cf3 d5: potrebbe giocare ad esempio 3.c4, forzando il rientro nel Gambetto di Donna, apertura che un Nero il quale ha risposto a 1.d4 con 1…Cf6, dunque un Nero “Indianista” (ovvero amante di qualche struttura Indiana), probabilmente non gradirebbe… D’altra parte si potrebbe obiettare che anche un Bianco Londonista, probabilmente, non gradirebbe giocare il Gambetto di Donna, ma il Nero, dopo 1.d4 Cf6 2.Cf3, non può ancora essere a conoscenza di questo aspetto…! Se però il Nero, nonostante tutto, optasse per 2…d5, il Bianco, ancorché Londonista, farebbe bene a prendere in considerazione, oltre all’immediata 3.Af4 – alla quale il Nero potrebbe rispondere ad esempio con 3…c5, aprendosi la strada alla variante reputata dall’autore «una delle più promettenti per il Nero» –, anche altre semimosse.

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