“Attraversa il cortiletto e poi sali al sesto piano”. Sono emozionato, sto finalmente per incontrare un amico, ne conosco solo la voce, perché qualche volta, al telefono, ci siam scambiati quelle che nel gergo giornalistico chiamano, non senza mal dissimulata ostentazione, opinioni di redazione. Ne conosco lo stile letterario: scarno, diretto, pungente eppur corretto, sempre pronto al confronto, scevro da futili diplomazie e formalismi affettati.
Castiglioni piace o non piace, difficili le vie di mezzo, ma coinvolge, sia che racconti di scacchi sia che tratti di politica, di storia o di altri argomenti. Suoi i principali post più letti, e soprattutto più discussi, sul nostro blog. Non ne conosco il volto, probabilmente non importa, mi faccio coraggio, attraverso il cortiletto dello stabile tranquillo e signorile nelle vicinanze del Parco Solari a Milano e schiaccio il pulsante del sesto piano con la stessa esitazione di quando posi titubante il tuo Cavallo nell’altra metà della scacchiera. Lui è lì, ad accogliermi sulla porta, come me l’aspettavo, l’aspetto nobile e fiero pur nel fisico asciutto e minuto. Gentile, come le persone di una volta, mi fa accomodare nell’ampio salotto arredato con gusto dandomi il tempo per gestire l’emozione di questo incontro annunciato ormai da tanti anni. “Vieni, è questa la mia plancia di comando” e mi fa segno di seguirlo nel suo studio affollato di libri ordinati e disposti con cura. E sono proprio i libri la scusa del nostro incontro: il Maestro ha intuito bene il mio tallone d’Achille e scrivendomi “non credo che leggerò più un libro di scacchi in vita mia” mi invita ad accettar il dono di quelli che son stati i suoi fedeli compagni di ricerca e di studio durante tanti anni di attività scacchistica. Ne ha alcuni già impilati sulla scrivania… “ma dimmi, cosa ti interessa di più?” e al notar la mia timidezza mentre ne sfoglio emozionato le pagine si arrampica sugli scaffali più preziosi e ne prende altri… edizioni rare, fuori commercio, in spagnolo, in inglese, in tedesco… me li porge con delicatezza e garbo: “prendi anche questi, ti saranno utili”. Io esito, per riguardo, ma lui me li spinge deciso tra le mani. “Poi ci sono anche questi altri…” e me ne racconta la storia, son edizioni slave, di libri praticamente introvabili. Tra le pagine ne scorgo le annotazioni a matita, in grafia precisa e scientifica. Ingegneri si nasce e lui lo nacque come avrebbe chiosato il Principe De Curtis. Intorno alla scrivania ci osservano alti e sobri tomi di tecnica e storia navale, il diploma di laurea, 1972 l’anno, quello dell’epico match di Reykjavik, una foto di una decina d’anni posteriore, accanto al mitico incrociatore Aurora. Altre di viaggi di lavoro. A Houston, in Inghilterra, in Portogallo. Il ritratto a matita dell’ultimo amato gatto. “Però, aspetta, fammi segnare quelli che ti do” e meticolosamente apre un foglio Excel sul suo notebook e depenna dall’archivio quelli che mi dona. E’ preciso, con stile da chirurgo mentre aiuta il silicio a giovarsi dei suoi formidabili neuroni per tracciare tutto.
Rimango ammirato ed emozionato. Nel mentre tanti ricordi, da Contedini a Braunberger, avversari di tante battaglie, la Scacchistica e i giovani di oggi. Il figliolo che si è trasferito a Barcellona e soprattutto la Milano di una volta.
“Questo però lo vorrei tenere…” e le sue dita scivolano delicate sulla copertina di un volumetto di George Botterill dal franco titolo “Open Gambits”. I giochi aperti, la sua debolezza affettiva, poi me ne dà altri che pure gli piacerebbe conservare, la tenerezza mentre lo osservo riflettere ha il sopravvento. Mi sento come il rapace nel nido di una rondine, devo andare, non posso abusare oltre della generosità dell’anziano Maestro. Lo abbraccio goffo e confuso e scappo col cuore colmo di gratitudine… spero di rivederti presto, Giancarlo…
Ecco le altre puntate di questa serie di successo:
Guido Cappello
Alfred Rubinstein
Mario Monticelli
Giovanni Ferrantes
Antonio Gay
Ferruccio Castiglioni
Giuseppe Laco
Luciano Lilloni
Marco Bonfioli
Ennio Contedini
Complimenti per l’articolo: un omaggio sincero ed un ritratto di una bella persona ed un bravo Maestro. L’ho letto con vivo interesse, come tutti gli scritti che raccontano la vita, il carattere, le manie degli appassionati del nostro bel gioco.
anche a me e’ piaciuto molto
soloscacchi ha una rosa di articolisti di primo ordine
bravissimi tutti
aspetto con piacere le prossime uscite di castiglioni landi e martin
Tosto Castiglioni…una roccia.
Lunga vita.
Un grande saluto a Giancarlo col quale ho spesso avuto tante discussione ma che spesso si sono tramutate in interessanti confronti.
Forse come dice Martin “Castiglioni piace o non piace, difficili le vie di mezzo”; da parte mia ho imparato ad apprezzarlo col tempo perché Giancarlo è una persona sincera immune da tutta l’ipocrisia e il finto perbenismo di cui siamo circondati quotidianamente.
E quindi rimane sempre un piacere dialogare con persone oneste intellettualmente anche se quasi sempre le idee sono profondamente diverse.
Tieniti in forma Giancarlo che magari troveremo qualche argomento di politica per litigare.. 😉