Riflessioni su migranti e ONG

Scritto da:  | 1 Marzo 2023 | 21 Commenti | Categoria: Zibaldone

L’articolo di Martin, che ringrazio, mi ha incoraggiato a continuare su un argomento tragicamente tornato di attualità.
Come sia nato questo scritto è forse più interessante dello scritto stesso.
Nel novembre scorso un mio amico di Roma che si definisce marxista mi chiese cosa pensavo delle ONG e così scoprimmo che avevamo praticamente le stesse idee.
La cosa mi sorprese solo fino ad un certo punto, perché mi sembrava che la privatizzazione dei salvataggi da parte delle ONG fosse del tutto incompatibile con l’ideologia marxista.
Fatto sta che mi propose di fare qualche ricerca e di scrivere insieme un articolo da pubblicare su sinistra in rete, un sito che non conoscevo, ma su cui si trovano articoli interessanti, anche se di solito molto lontani dalle mie posizioni politiche.
La firma sarebbe stata di entrambi, ma gli dissi che non mi interessava comparire, io avrei fatto le ricerche e scritto quanto concordato, lui si sarebbe occupato della pubblicazione.
Dalle ricerche in rete, molto facili, ci è voluto solo un po’ di pazienza, ho scoperto che la ONG tedesca United4Rescue, fondata da Thies Gundlach, compagno della vicepresidente del governo tedesco, Cristine Göering Eckart (Membro del Sinodo della Chiesa Evangelica), è finanziata dal governo tedesco con 2 milioni di € anno fino al 2026, ma il finanziatore principale è la Chiesa Evangelica stessa.
Quindi si arriva al corto circuito di una associazione privata finanziata dallo Stato per svolgere una funzione che sarebbe dello Stato.

Quando lo scritto era pronto, il mio amico lo fece vedere a suoi compagni marxisti e tutti lo sconsigliarono vivamente dalla pubblicazione; gli dissero che avrebbe perso la reputazione e sarebbe stato emarginato.
Così per quieto vivere decise di soprassedere e non lo critico per questo.
In passato, lavorando come consulente in un ministero, ha subito una dolorosa esperienza di emarginazione da parte di superiori e colleghi per aver denunciato un suo collega corrotto.
Ecco quindi quanto pensavamo di pubblicare.

Pensiamo che la sinistra debba fare una riflessione seria e realistica sull’immigrazione dal Mediterraneo, in particolare sulle ONG e sulle navi gestite da ONG per il salvataggio in mare.
Riteniamo che le ONG siano delle società solo formalmente “non a scopo di lucro”.
In realtà muovono grandi somme di denaro e ovviamente amministratori, dirigenti, personale qualificato, ecc. ne ricevono grandi vantaggi.
Di fatto agiscono come società commerciali che promuovono un prodotto, svolgono una azione di marketing e pubblicitaria per raccogliere donazioni, speculano sulla generosità (o cattiva coscienza?) dei sottoscrittori e a volte su collaboratori idealisti che lavorano gratis.
Svolgono da privati una funzione di soccorso in mare che dovrebbe essere solo dello Stato.
Di fatto esiste una comunanza di interessi tra loro e gli scafisti organizzatori dell’immigrazione clandestina
Per le ONG, invece di vagare per mare sperando di incontrare natanti carichi di migranti è più comodo fissare un appuntamento con gli scafisti e per questi è più comodo far viaggiare i migranti su imbarcazioni che devono allontanarsi dalla costa solo per poche miglia e che non sarebbero mai in grado di raggiungere le coste europee.
Non sosteniamo che questi accordi ci siano regolarmente, ma certamente ci sono stati.
Le ONG incoraggiano questo traffico e quindi sono corresponsabili delle morti in mare.
La sinistra non deve cadere nella trappola cattolica dei buoni sentimenti e non deve aver paura di sostenere le stesse cose che dice l’attuale Governo, anche se con motivazioni diverse.
Le navi ONG devono essere fermate.
Il problema dell’immigrazione clandestina va impostato diversamente.
Non si risolve salvando gli immigrati in mare, ma evitando che partano su natanti che non hanno minimi requisiti di sicurezza, spesso destinati ad affondare prima di arrivare alle coste italiane.
Per evitare che i migranti partano non bastano gli accordi con gli Stati sulla sponda sud del Mediterraneo, anche se sono necessari.
Per fermare l’immigrazione illegale la soluzione è molto semplice: rilasciare permessi d’ingresso legali.
Prima di proseguire il discorso bisogna sgombrare il campo da credenze sbagliate e ipocrisie.
I migranti hanno in grande maggioranza motivazioni economiche, la richiesta di asilo politico è un pretesto quasi sempre accettato dalla magistratura per lasciarli entrare.
I migranti africani non sono in fuga per la siccità causata dai cambiamenti climatici, al nostro livello economico sono poveri disposti ad accettare qualsiasi lavoro, ma per l’Africa sono classe media con un certo livello di istruzione e tutto sommato in grado di trovare i soldi per pagare i trafficanti.
La redistribuzione in Europa è un falso problema.
Se guardiamo le statistiche annuali quelli in entrati Francia e Germania sono più di quelli in Italia; i migranti arrivano in Italia, ma poi si ridistribuiscono da soli.
I francesi possono fare la faccia feroce a Ventimiglia, ma evidentemente le loro frontiere sono un colabrodo da altre parti, come ovvio.
Per i criteri con cui rilasciare i permessi d’ingresso, l’approccio razionale (adottato con scarsa fortuna da Boris Johnson in Inghilterra) sarebbe di quantificare le posizioni lavorative scoperte e far entrare migranti qualificati per questi lavori.
Troppo complicato ed inutile, meglio far entrare tutti quelli che ne fanno richiesta.
È una decisione difficile, si potrebbe pensare politicamente impossibile da realizzare.
Però si potrebbe avere un approccio graduale, iniziando con la concessione dei ricongiungenti familiari adducendo ragioni umanitarie, una motivazione a cui è difficile opporsi.
Quindi si potrebbero aggiungere gradualmente permessi per ragioni di lavoro, suddivisi in proporzione tra le nazioni da cui arrivano i clandestini e rilasciati in ordine di richiesta.
L’obbiettivo nel giro di qualche anno è far entrare legalmente lo stesso numero di immigrati che ora entra illegalmente.
Oltre che ridurre radicalmente il traffico illegale e le morti in mare, il vantaggio è far entrare persone identificate con documenti e impronte digitali.
Potrebbe sembrare che siamo ostili alle ONG e che vorremmo vederle sparire; niente affatto, riteniamo che potrebbero utilizzare meglio gli ingenti mezzi economici di cui dispongono e l’indubbio prestigio guadagnato con il loro operato.
Potrebbero usare il loro potere politico e mediatico per ottenere dallo Stato tedesco dei visti di ingresso per migranti legali, invece di usarlo per chiedere allo Stato italiano di lasciar sbarcare migranti illegali.
Potrebbero identificare in Europa i settori in cui è richiesta mano d’opera e reclutare in Africa migranti disponibili per coprire questa richiesta.
Non è facile, sarebbe un oscuro lavoro organizzativo certo meno appagante del navigare in Mediterraneo alla ricerca di naufraghi; si perderebbe l’aspetto romantico ed eroico del “salvare vite umane”, forse la raccolta di donazioni ne risentirebbe, ma sicuramente i viaggi in mare su natanti pericolosissimi diminuirebbero e di conseguenza diminuirebbero le morti in mare.

avatar Scritto da: Giancarlo Castiglioni (Qui gli altri suoi articoli)


21 Commenti a Riflessioni su migranti e ONG

  1. avatar
    DURRENMATT 1 Marzo 2023 at 14:58

    Taxi del mare…questo sono.

  2. avatar
    Paolo Landi 1 Marzo 2023 at 17:44

    Il problema è complesso e di non facile soluzione. Io penso che fermare fenomeni migratori epocali sia impossibile, come ci insegna la storia, mentre fermare stragi nel mare sia possibile e doveroso e dovrebbe essere compito primario di uno stato civile. La sorte di questi poveri disperati, naufragati a un centinaio di metri dalle nostre coste, dimostra che, pur sapendo del mancato aiuto da parte delle ONG, essi sono disposti a partire comunque. Attuare politiche migratorie lungimiranti ed efficaci, come si suggerisce nella seconda parte dell’articolo, sarebbe compito di una comunità europea unita e responsabile, vista la scarsa natalità nei nostri Paesi e il grande bisogno di forza lavoro nei prossimi decenni. Finchè tutto ciò non si realizzi, scusate, io non mi rassegno per ragioni puramente ideologiche e sono contento che da ogni parte giungano aiuti e soccorsi idonei ad impedirle.

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    Paysandu 3 Marzo 2023 at 08:48

    Il problema è complesso e articolato, lo avete detto tutti, con piena ragione, eppure
    la causa di esso è semplice: l’iniqua distribuzione delle ricchezze e delle risorse sul pianeta.
    Fino a quando ci saranno ricchi (nazioni, lobby, caste, multinazionali e quant’altro) e sfruttati il fenomeno sarà sempre più frequente e marcato. Le rotte migratorie sono inarrestabili, lo insegna la storia. Per sfuggire alla miseria ed a una morte certa non ci sono altre possibilità.
    Con tutti gli scenari problematici che avete così bene illustrato, ma la causa è una e una
    sola: l’iniqua contraddizione intrinseca su cui si fonda il sistema capitalistico alla base
    di questa società sempre più globale e paradossale.

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      Giancarlo Castiglioni 3 Marzo 2023 at 22:03

      “Fermate il mondo, voglio scendere”. Un pensiero fulmineo che mi è venuto in mente mentre leggevo il tuo commento.
      La diseguaglianza è all’origine della nostra civiltà, solo con l’agricoltura si è potuta stabilire una classe dirigente che essendo libera dal lavoro manuale ha avuto il tempo di inventare la scrittura e tutto quel che ne è seguito.
      Non sarà il massimo ma è quello che abbiamo.
      L’uguaglianza esisteva prima tra le tribù di cacciatori raccoglitori.
      Ma guarda che il mito del buon selvaggio non funziona.
      Pare che nelle tribù di cacciatori raccoglitori tuttora esistenti violenze e omicidi siano più diffusi che nel mondo cosiddetto civilizzato.

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    The dark side of the moon 4 Marzo 2023 at 22:57

    Anche se le ONG fossero finanziate, qual è il problema? Il Governo tedesco finanzia l’ONG tedesca perché evidentemente la United4Rescue svolge una attività di soccorso insieme ad altre autorità preposte in materia, anch’esse pagate coi soldi pubblici. Hanno accordi con gli scafisti?
    Potrebbe essere se si considera il fatto che probabilmente questi ultimi potrebbero segnalare alle ONG le barche partite per facilitarne il recupero.
    L’unica cosa che conta però è che si salvino le vite e francamente trovo disumano disquisire certi argomenti andando a prendere pretesti di secondo ordine su cui costruire una serie di elementi atti a criminalizzare le vittime.
    Da quando esiste l’uomo, esiste anche il fenomeno migratorio che varia di intensità a seconda dei periodi storici (pure gli animali emigrano per cercare dei luoghi più sicuri..).
    Tra pandemie, carestie, guerre e cambiamenti climatici, oggi assistiamo ad un fenomeno migratorio massiccio.
    Dobbiamo comunque poter governare i flussi in modo che i trafficanti di uomini non possano più lucrare sopra le vite umane e permettere a chi arriva di regolarizzarsi in fretta per decidere dove andare e scegliere tra i tanti lavori che gli europei non sono più disponibili a svolgere per vari motivi.
    Con questo governo non sarà semplice ma la reazione che ha avuto la gente di Crotone al dramma che si è consumato pochi giorni fa, lascia sperare: spesso le persone sono migliori di chi le rappresentano.
    Bisogna avere empatia verso chi è disperato e aiutarlo con tutti i mezzi possibili.

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      Giancarlo Castiglioni 5 Marzo 2023 at 18:47

      Il problema è la legalità. non l’empatia.
      Nella vicenda di Crotone l’imbarcazione era meglio di tante altre che trasportano migranti.
      Ha navigato regolarmente senza guasti dalla Turchia alla costa Calabra.
      E’ stata avvistata e giustamente si è detto che non era in pericolo e che non era necessario un soccorso.
      Tra l’altro trasbordare i migranti al largo col mare mosso sarebbe stato molto pericoloso.
      Poteva andare in qualsiasi porto italiano e non sarebbe successo niente, ma gli scafisti volevano poter sparire evitando l’arresto.
      Per questo hanno voluto sbarcare su una spiaggia col mare grosso e in queste condizioni il disastro era praticamente certo.
      Con le partenze illegali una percentuale di morti in mare è inevitabile.

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        The dark side of the moon 5 Marzo 2023 at 22:22

        Chi ha detto che non era in pericolo di vita, non sapeva delle condizioni meteorologiche sopraggiunte?
        Perché far uscire la guardia di finanza anziché quella costiera?
        Sono passate parecchie ore (24?) da quando la barca è stata avvistata a quando è naufragata.
        Ti pare normale che nessuno si sia posto l’obiettivo di non recuperare subito chi stava rischiando ciò che poi è avvenuto?
        Banalmente: se su quella barca ci fossero stati i loro figli, chi ha coordinato le operazioni, cosa avrebbe fatto per prima cosa?
        Sono tutte domande che hanno già una risposta..
        E intanto il numero dei morti va crescendo.

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          Giancarlo Castiglioni 6 Marzo 2023 at 10:34

          A me sembra tutto molto chiaro, anche se nessuno ha voluto spiegarlo.
          I migranti non erano in pericolo, quindi non serviva la Guardia costiera per salvarli, ma la Guardia di finanza per arrestare gli scafisti.
          Se gli scafisti fossero stati arrestati, la barca sarebbe stata guidata in un porto dove poteva sbarcare i migranti senza problemi.
          Purtroppo il mare era talmente mosso che la Guardia di Finanza è dovuta rientrare.
          Il disastro è stato causato dal comportamento criminale degli scafisti che hanno portato volontariamente la barca a schiantarsi sulla spiaggia.

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            The dark side of the moon 6 Marzo 2023 at 15:23

            La verità è che la vicenda è stata trattata come una operazione di polizia e non come una operazione umanitaria che avrebbe dovuto avere la precedenza visto le condizioni che si sono create.
            Si poteva per esempio far uscire, magari insieme alla guardia di finanza, la guardia costiera ma non è stato fatto.
            Questo a prescindere se in quel momento ci fosse o meno mare mosso e quindi condizioni critiche.
            “Non crederete che volevamo che morissero” ha detto la premier..
            Assolutamente no altrimenti Piantedosi, Salvini e compagnia varia meriterebbero tutti l’ergastolo dato che si è compiuta una strage.
            Più semplicemente io credo che chi era preposto a coordinare le azioni se ne sia fregato delle persone che erano a bordo della barca convinto che comunque sarebbero sbarcate.
            Purtroppo non è stato così.
            Che gli scafisti siano dei criminali della peggior specie è ovvio ma la colpa del disastro è anche di questo governo e non lo dico certo io.
            Per contrastare l’operato degli scafisti che sembra la priorità di questo governo, bisogna aprire corridoi umanitari e più di qualcuno che compone questa maggioranza avrebbe allergia solo a sentirne parlare.
            Se questo fosse un Paese serio, il ministro dell’interno (e forse anche quello delle infrastrutture) dovrebbe dimettersi e chiedere scusa.
            Cosa ha fatto?
            Quell’indegna conferenza stampa dove di fatto, tra le tante bestialità dette, ha dato la colpa del disastro alle vittime definendole irresponsabili.

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    Giancarlo Castiglioni 8 Marzo 2023 at 09:59

    Il mio amico all’origine di questo articolo precisa che è un marxista riformista.
    Trovo scoraggiante la risposta della sinistra a quel che è successo a Crotone.
    Recita di discorsi appassionati in parlamento, attacchi al governo, richieste di dimissioni.
    Unica proposta “salviamoli tutti” cosa chiaramente impossibile.
    Vien da pensare che vada bene così: altri morti in mare, altri attacchi al governo, altre richieste di dimissioni.
    Fermare l’immigrazione è impossibile, gli immigrati arrivano comunque e oltre tutto servono.
    Unica risposta logica sarebbe farli entrare legalmente, come ho proposto io.

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      Uomo delle valli 8 Marzo 2023 at 12:01

      ma possibile che con tanti lavori socialmente utili che ci servono non si riesca a trovare una formula per impiegarli in qualche modo ?

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    Paolo Landi 8 Marzo 2023 at 12:16

    Giancarlo, le parole della sinistra sono la diretta conseguenza dell’atteggiamento del governo: non una parola di commozione, non un’assunzione di responsabilità quantomeno sulla sottovalutazione del pericolo, nè quantomeno la promessa che simili disastri a pochi metri dalle nostre coste sarebbero stati in futuro scongiurati con tutti i mezzi possibili. Ci sono stati solo silenzi, scaricabarile, ribaltamento surreale di responsabilità, come se chi fugge disperato da tremende realtà possa scegliere a chi rivolgersi e con quali mezzi arrivare per portare in salvo le proprie famiglie. Dire, mentre si sorseggia un caffè, se non partite non morirete affogati suona come un macabro monito e un insulto per le vittime.
    E’ anche vero, comunque, che tutti i governi degli ultimi decenni hanno fallito nella gestione del fenomeno migratorio (complice l’Europa) ma ciò che almeno si chiede è fare di tutto per salvare vite umane senza uscirsene con frasi ciniche e disumane.

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      Giancarlo Castiglioni 8 Marzo 2023 at 14:26

      Quindi la sinistra chiede al governo commozione e buone intenzioni.
      Io a un governo chiedo che governi con provvedimenti concreti.

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    Paolo Landi 8 Marzo 2023 at 18:52

    Non so cos’altro dire. Credo che di fronte a simili tragedie la pietà umana venga prima di ogni altra considerazione.

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      Gino Colombo 8 Marzo 2023 at 20:20

      Applaudo incondizionatamente!

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    The dark side of the moon 8 Marzo 2023 at 20:27

    Giancarlo dice: “Fermare l’immigrazione è impossibile, gli immigrati arrivano comunque e oltre tutto servono. Unica risposta logica sarebbe farli entrare legalmente, come ho proposto io”.
    Sono d’accordo ma questo governo non ne vuole sapere, la “Bossi-Fini” (che sostituì la “Turco-Napolitano” ) rende di fatto gli immigrati che entrano in Italia tutti illegali e questo comporta una serie di problemi evidenti.
    E’ chiaro pure che quella che chiamiamo “sinistra” negli ultimi 30 anni, quando ha governato ha dato soldi ai libici per tenere i profughi dentro i lager e soldi al governo turco (che massacra i curdi) per non far partire i barconi.
    Quindi la “sinistra” fa schifo uguale e anzi è stata anche più subdola di questa destra.
    Purtroppo la politica lasciata in mano a politicanti di quarta serie partorisce questi tragici teatrini dove l’umanità continua ad assistere a tragedie che stanno segnando la storia contemporanea e non solo in fatto di immigrazione.
    In teoria, restando in tema, ci sarebbero le soluzioni per accogliere gli immigrati e dare loro quella dignità che ogni essere umano deve avere ma si continua a non fare niente “perché tanto la colpa è Dell’Europa”.
    E’ avvilente il dibattito politico che va in onda sui vari talk show ma cosa possiamo e/o dobbiamo fare noi cittadini?
    Prima di tutti conoscere la storia e quindi poi metterci nei panni degli altri, degli ultimi e domandarci cosa faremmo noi al posto loro: quando chi rappresenta le istituzioni fa e dice certe stupidaggini, dobbiamo avere gli anticorpi giusti per controbattere e pretendere dai partiti una politica migliore che ci possa rendere orgogliosi di essere cittadini consapevoli e responsabili.

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      Giancarlo Castiglioni 9 Marzo 2023 at 15:30

      Pare che nel decreto sull’immigrazione che il governo dovrebbe fare oggi ci sia qualcosa per facilitare gli ingressi legali. Un primo passo nella direzione giusta.

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      The dark side of the moon 9 Marzo 2023 at 18:01

      Ho detto “illegali” anziché “irregolari”; il governo prima di dire “perché tanto la colpa è dell’Europa” dice “la colpa è degli scafisti” e poi aggiunge pure la parola Europa. Per dovere di verità, aggiungo a correzione del post precedente che i soldi dati alla Turchia furono una iniziativa della UE e non dei governi di sinistra.
      Il fatto di non poter correggere ciò che si scrive può generare inesattezze anche se il senso dello scritto non cambia.

  9. avatar
    Controgambetto 13 Marzo 2023 at 17:39

    Veramente non capisco perché qualcuno non possa entrare nel nostro paese.
    È come vietare ad un alfiere delle case nere la diagonale d8-a5.
    Siamo tutti sulle stesse 64 caselle, anche se siamo pezzi o pedoni di foggia diversa .

    Una cosa concreta che mi ha fatto pensare: un afgano che vuole entrare in Italia ha bisogno di un visto, che può richiedere in ambasciata .
    Ma l’ambasciata italiana in Afghanistan è da qualche anno in Qatar.
    Vabbè , allora vado in Qatar, ma come afgano non posso entrare senza visto a meno che il mio aereo non faccia solo scalo .
    È il mio caso? No, perché funziona solo se prende un volo della Qatar airlimes , che accidenti, non fa partenze dall’Afghanistan.
    Ecco, dietro a formalismi si nasconde l’Europa .poi straparla di morale , cosa molto meno concreta .
    E se non riesce con i formalismi, allora arriva con i soldi: se un agfano sale su di un aereo da Kabul e atterra in Italia , la compagnia aerea sarà sanzionata con 500000 euro di multa . A passeggero .
    Se nemmeno bastano i soldi, allora ci sono le armi . Ed al momento siamo al terzo stadio, concretamente, al di fuori di ogni discorso morale .

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      Giancarlo Castiglioni 17 Marzo 2023 at 14:45

      Non sapevo della multa alle compagnie aeree.
      Rispondo alla domanda “perché qualcuno non può entrare nel nostro paese”.
      Il motivo profondo che nessuno dice è il nazionalismo più ancora del razzismo.
      Il tentativo di mantenere il paese uniforme, come lingua, costumi, religione, razza.
      Bisogna ammettere che il tentativo non è irragionevole, l’ingresso di stranieri causa dei problemi, l’integrazione non è sempre facile.
      Giusto o sbagliato si deve prendere atto che questo tentativo è ormai fallito, gli Stati Uniti sono ormai un paese bilingue, inglese e spagnolo, in Europa vi è una percentuale significativa di stranieri, di colore o islamici.
      L’Australia per un po’ ha combattuto l’immigrazione in modo durissimo, ma da qualche anno si è arresa.
      Resiste il Giappone dove non c’è immigrazione, forse sono più razzisti di noi.
      Al punto in cui siamo la lotta all’immigrazione legale non ha più senso.

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    Alessandro Colella 30 Aprile 2023 at 11:00

    “Quando lo scritto era pronto, il mio amico lo fece vedere a suoi compagni marxisti e tutti lo sconsigliarono vivamente dalla pubblicazione; gli dissero che avrebbe perso la reputazione e sarebbe stato emarginato.”

    Questa è sempre stata la democrazia dei “compagni”…
    Perchè questo tuo amico è ancora lì ?

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