Petto d’angelo

Scritto da:  | 13 Gennaio 2024 | 2 Commenti | Categoria: Italiani, Personaggi

…il pugile a cui l’arbitro non alza mai il braccio

Luigi Mantegna detto “Petto d’angelo” è un pugile pendolare uno di quei pugili detti in gergo collaudatori, mestieranti della boxe che non vincono mai o quasi mai, ma che salgono sul ring con coraggio e senza grosse pretese, per guadagnarsi la pagnotta facendo fare esperienza ai giovani che devono aggiungere un’altra vittoria nel curriculum o per far togliere un po di ruggine a pugili quotati che non combattono da molto tempo.
Mantegna la pagnotta se l’è sempre guadagnata, dal 2006 al 2023 ha affrontato tutti i migliori pugili italiani dalla categoria dei superpiuma fino a quella dei medi ottenendo soltanto 2 vittorie, una nei superpiuma per KO contro l’ex pugile della nazionale italiana Mario Pisanti, nonché Campione Italiano professionista dei piuma e dei superpiuma e l’altra ai punti contro Mauro Orlandi nei superleggeri. Ha disputato anche due Titoli Italiani dei superpiuma entrambi nel 2011, il primo contro Devis Boschiero perso per KoTecnico all’8ª ripresa e il secondo contro Benoit Manno perso ai punti.
Nelle 105 sconfitte Mantegna non è mai andato al tappeto, ha perso solo 7 incontri prima del limite ma per KoTecnico, senza mai toccare la stuoia ed è questo che viene chiesto ad un collaudatore, ad un mestierante, di impegnare il suo avversario per tutte le riprese e Mantegna lo ha sempre fatto egregiamente.

 

avatar Scritto da: Antonio Cuttano (Qui gli altri suoi articoli)


2 Commenti a Petto d’angelo

  1. avatar
    luca monti 30 Marzo 2024 at 13:53

    Auguri di buona Paqua a tutti. Luca Monti

  2. avatar
    Giorgio Della Rocca 31 Marzo 2024 at 16:10

    Sinceramente il Pugilato non mi interessa (e ancora meno l’ibrido ScacchiPugilato…), ma credo sia opportuno osservare che il nesso fra il contenuto dell’articolo (dedicato al pugile Luigi Mantegna, originario di Ceccano in provincia di Frosinone, a poche decine di chilometri dalla mia cittadina in provincia di Latina) e l’immagine in evidenza (il Cristo morto dipinto da Andrea Mantegna, di datazione incerta, collocabile forse intorno al 1480) non si riduce all’uguaglianza dei due cognomi – in tal caso, si tratterebbe di un nesso piuttosto debole –, bensì consiste anche nel fatto che la seconda delle due vittorie di Luigi Mantegna (2016) è avvenuta a Mantova, città nella quale Andrea Mantegna operò come pittore ufficiale e consigliere artistico alla corte dei Gonzaga – non so se Martin, che ha scelto l’immagine, fosse a conoscenza di questo particolare.
    Il pugile stesso ha sottolineato la significativa coincidenza…
    E, già che ci sono, ricordo che a Mantova il pittore, fra l’altro, decorò la cappella del castello di San Giorgio…

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