Gli aforismi, in particolare quelli a tema scacchistico, hanno da sempre esercitato su di me un fascino particolare.
Discorrendo con i colleghi di lavoro o con gli amici, mi è di sovente capitato di proferire delle sentenze brevi e paradossali, che hanno strappato un sorriso ai miei interlocutori.
Avendo notato che il mio amico Tommaso Notarstefano è solito pubblicare sulla sua bacheca Facebook una selezione di belle iconografie, tra le quali alcune dedicate agli scacchi, ho pensato di abbinarle ad alcuni aforismi già da me postati sul Gruppo Facebook “Scacchi a colori”
Buona visione!
“Quando non hai mosse buone, aspetta che l’avversario ne faccia una cattiva” (Pasquale Colucci)
“Se il tuo avversario sta pensando molto, due sono le possibilità: o la posizione è complicata oppure hai dimenticato di premere l’orologio” (Pasquale Colucci)
“Quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la partita” (Pasquale Colucci)
“La paura di vincere è altrettanto deleteria della paura di perdere” (Pasquale Colucci)
“Se il Maestro non abbandona in posizione persa, la partita è persa per te!” (Pasquale Colucci)
“Se il tuo avversario sta pensando molto, due sono le possibilità: o la posizione è complicata oppure hai dimenticato di premere l’orologio” (Pasquale Colucci)
“A scacchi le verità parziali sono menzogne” Giuseppe Arabito
“Avevo tre certezze nella vita: la politica, il Calcio e la Difesa Siciliana; mi è rimasta la Difesa Siciliana” (Pasquale Colucci)
“Le cattive mosse sono come le ciliegie: una tira l’altra” (Pasquale Colucci)
“La svista è come il sonno: prima o poi arriva” (Pasquale Colucci)
“La strada verso la vittoria è tutta in salita” (Franco Pezzi)
Veramente simpatico …….
Divertente!
Se posso, ne aggiungerei qualcun altro del grande Tartakover:
Agli scacchi, la tattica ti insegna che cosa fare quando c’è qualche cosa da fare, mentre la strategia consiste nel sapere che fare quando non c’è più nulla da fare!
I sette peccati capitali degli scacchi sono: superficialità, voracità, paura, incostanza, spreco di tempo, buonismo, immobilità.
(S. Tartakover)
Caro Paolo,
se fai una visitina al gruppo Facebook citato nell’articolo, ne trovi molti di più:
Carissimo Pasquale, mi complimento per la tua lodevole e interessante iniziativa e mi congratulo per la bellissima <> che hai realizzato con sapiente maestria!!! Ti sei superato!!!
L’immaginazione e la fantasia è una delle caratteristiche che il Nobil gioco riesce a far emergere dalle nostre menti in maniera brillante e spettacolare, ed è quello che tu hai fatto attraverso i tuoi scritti, pensieri, emozioni, proverbi e aforismi. Grazie per aver incluso anche me fra le tue amicizie.
<< Alcuni uomini vedono le cose per come sono e chiedono: “Perché?”
Io oso sognare cose che non sono mai state e dico: “Perché no?”.
(George Bernard Shaw)
INTERVENTO STRAORDINARIO
Tra gli aforismi scacchistici coniati dall’autore stesso dell’articolo c’è il seguente:
“Quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la partita”.
Per la verità, si tratta di una parafrasi di un verso della canzone Che fantastica storia è la vita, brano di apertura dell’omonimo album di Antonello Venditti uscito nel 2003 (il testo del brano è di Antonello Venditti, la musica di Maurizio Fabrizio): “E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita”…
Il testo della canzone presenta le storie di quattro individui: storie piuttosto diverse fra loro, ma accomunate dalla volontà dei protagonisti di realizzare i propri sogni nonostante gli ostacoli che vi si frappongono. Il primo protagonista è Antonio, un cantautore; la seconda è Laura, un’impiegata laureata; la quarta è Aicha, una migrante. Il terzo è addirittura… Gesù!
Lo scacchista e medico Siegbert Tarrasch ideò questo noto aforisma:
«Gli Scacchi, al pari dell’Amore e della Musica, hanno la rara capacità di rendere felice l’Uomo».
(Esattamente 10 anni fa, citavo il suddetto aforisma in un commento su un altro sito web: si tratta, per me, di una coincidenza significativa…)
Con buona pace del suo autore, io lo modifico nell’aforisma seguente:
«Gli Scacchi e la Musica, senza l’Amore, non possono rendere realmente felice l’Uomo».
[In tutta umiltà, sono convinto che Santa Teresa d’Ávila, Patrona degli scacchisti, lo sottoscriverebbe senza alcuna esitazione…]