Fortuna, casualità ed ingiustizie negli scacchi (I)

Scritto da:  | 11 Gennaio 2025 | 21 Commenti | Categoria: Curiosità, Tattica, Zibaldone

Qualche tempo fa – in questo blog – un interessante dibattito appassionò i lettori: cos’è la fortuna negli scacchi? Esiste veramente, oppure negli scacchi, quale gioco logico-matematico, la fortuna non esiste o – come diceva Capablanca: “Il bravo giocatore è sempre fortunato”?

Ed è vero quello che diceva Lasker, e che Fischer pubblicò quale aforisma introduttivo del suo “60 partite da ricordare”? Sulla scacchiera le menzogne e l’ipocrisia non sopravvivono a lungo. La combinazione geniale mette a nudo la presunzione della menzogna. L’attacco spietato, che culmina nello scacco matto, contraddice l’ipocrita. (Emanuel Lasker)

Il dibattito su SoloScacchi originò poi molti stimolanti commenti ed approfondimenti. Non solo si disse che la fortuna negli scacchi esiste veramente, ma vi sono diverse forme di “fortuna” negli scacchi. Vado a memoria e ricordo che un lettore propose anche di distinguere tra “luck”, cioè fortuna propriamente detta = evento estraneo agli scacchi – e “chance”, cioè caso, fatto improbabile della partita.

E’ fortuna (luck) propriamente detta, ad esempio, se nella partita decisiva dell’ultimo turno di un torneo, uno dei due giocatori in prima scacchiera non si presenta perché la notte prima è stato colto da una colica renale che lo ha costretto a letto dolorante. Oppure se uno dei due è rimasto bloccato 2 ore in tangenziale da un incidente stradale, e perde per forfeit, perché non riesce a presentarsi in tempo in sala torneo.

In entrambi i casi due eventi estranei alla partita e agli scacchi hanno condizionato l’esito della partita e del torneo.

E’ invece un caso (chance), se durante una partita uno dei due giocatori commette un errore davvero incredibile, e che normalmente non avrebbe mai commesso. Magari perdendo una partita stravinta.

L’esempio più clamoroso che si può citare è quello della celeberrima partita Von Popiel – Marco, giocata a Montecarlo nel 1902. Marco si era convinto di dovere perdere l’Ad4 sotto attacco, e abbandonò incredibilmente una partita stravinta, poiché dopo 36…Ag1! Sarebbe stato il Bianco a dovere perdere la Donna, per evitare il matto in h2!

E questo è appunto il caso, un fatto del tutto inusuale avvenuto durante la partita.

Ma non voglio tediare il lettore, che conosce già questi argomenti, e vengo subito al tema dell’articolo. C’è a mio avviso una terza tipologia di “sfortuna” negli scacchi, quella che possiamo definire INGIUSTIZIA, e di cui però raramente si parla.

Cos’è l’ingiustizia scacchistica?

Io definirei ingiustizia quell’evento negli scacchi evitabile, ma dovuto a VOLONTA’ UMANA. Potremmo anche definirlo in altro modo, ad esempio: due pesi e due misure. Può esserlo un’ingiusta decisione arbitrale, o di una commissione FIDE, o di un regolamento che finisce per favorire determinati giocatori, prima di venire modificato. Oppure la convocazione di un giocatore meno meritevole di un altro, per un torneo importante.

Ma è ingiustizia anche il mancato riconoscimento dei meriti di un forte giocatore, rispetto ad altri.

E qui vorrei presentare alcuni casi, davvero notevoli.

1) i GM “raccomandati” e gli MI sfortunati che non lo divennero mai.

Leggendo la bella autobiografia di Mikhail Tal: “The Life and Games of Mikhail Tal”, qualche anno fa, avevo appreso un fatto davvero sorprendente, e che non conoscevo. Scrive infatti Tal, a p. 67, raccontando del modo in cui la FIDE nel 1957gli conferì il titolo di GM, pur non essendo neppure MI: “…La decisione presa dal Congresso fu veramente salomonica: io fui “scambiato” con Larry Evans e Arthur Bisguier, che non erano riusciti a raggiungere la norma per solo mezzo punto, e tutti e tre fummo elevati al rango di Grandi Maestri

Insomma, avete capito bene: nel periodo della “guerra fredda” tra USA ed URSS, le due potenti federazioni riuscirono comunque a fare proclamare GM 3 loro giocatori (Tal, Evans e Bisguier) che – da regolamento – non avevano ancora i requisiti per diventarlo.

Ora, possiamo essere certi che Mikhail Tal sarebbe comunque diventato GM, se non nel 1957 nel 1958, perché poi di norme da GM ne fece a bizzeffe, e divenne anche campione del mondo con un Elo che nel 1979 superava i 2700. Però lasciatemi dubitare quanto meno della nomina a GM di Arthur Bisguier, che certamente non fu mai un GM di particolare caratura. Invece Larry Evans era certamente più forte e in seguito onorò il titolo.

L’ingiusta proclamazione di Bisguier a GM risalta ancor più se pensiamo invece ai tanti MI che invece vennero trattati con estrema severità dalla FIDE, e nei cui confronti il mezzo punto in meno venne invece spietatamente e burocraticamente fatto valere, e non vennero mai proclamati GM. Anche perché non avevano alle spalle federazioni potenti come quelle dell’URSS e degli USA.

Citerei, tra i tanti, i casi degli MI Stefano Tatai ed Ennio Arlandi.

E’ noto che Tatai mancò di mezzo punto la norma decisiva per essere proclamato GM, poiché nel torneo del Banco di Roma del 1984 si accontentò della patta col GM Edmar Mednis – credendo che sarebbe stata sufficiente per conseguire la norma – quando invece avrebbe dovuto vincere quella partita e fare mezzo punto in più per essere proclamato GM.

Tatai meritava ampiamente il titolo di GM, e ne aveva battuti parecchi, ma non gli venne mai riconosciuto.

Un altro MI discriminato dall’applicazione burocratica e severa del regolamento è stato senza dubbio Ennio Arlandi.

Arlandi aveva conseguito ben 5 norme da GM, ed aveva anche superato i 2500 punti Elo. Però quando aveva ottenuto le sue norme era sotto i 2500 punti, quindi non ottenne mai il titolo.

Ora, è incredibile che la FIDE non riconosca il titolo di GM ad un giocatore che consegue ben 5 norme! Il regolamento dovrebbe essere modificato, in modo tale da riconoscere il titolo di GM ai giocatori che conseguono ulteriori norme, dopo le 3 minime, ed anche se in quel momento erano un po’ sotto i 2500 punti.

Anche perché tutti sappiamo che parecchi giocatori che diventano GM, poi scendono spesso sotto i 2500 punti, e non li raggiungono più.

Quindi ritengo che Tatai ed Arlandi siano due dei tanti esempi di giocatori vittime di un’ingiustizia regolamentare burocratica che li ha discriminati.

2) Il caso Belotti e il caso Mariotti.

Ed ora parliamo di due vicende piuttosto spinose e controverse, in particolare la prima.

Nel 2005 il nostro MI Bruno Belotti decise di abbandonare del tutto l’attività agonistica, ritenendosi vittima di una gravissima discriminazione ai suoi danni. Immagino non sia stata una decisione che Belotti abbia preso a cuor leggero, perché era un professionista, e tra l’altro anche lui avrebbe meritato il titolo di GM, in un’epoca in cui era molto difficile conseguirlo, rispetto ad oggi.

Belotti abbandonò l’attività poiché a suo dire gli era stato negato un incarico federale che lui invece riteneva gli spettasse di diritto, a favore di altri giocatori. Ricordo che a quell’epoca ebbi modo di parlarne con Pagnoncelli – che era presidente della FSI – a Bratto, e lui mi riferì per sommi capi la vicenda, confermando che Belotti era davvero infuriato per quella che riteneva una gravissima ingiustizia ai suoi danni, che lo privava anche di una fonte di reddito.

Sarebbe stato interessante leggere le ragioni di Belotti su qualche rivista, o blog, ma purtroppo il diretto interessato non disse più nulla, almeno a quanto se ne sa.

Chi invece si espresse molto chiaramente e duramente, e non le mandò certo a dire, fu il ns. GM Sergio Mariotti, che si ritenne vittima di grave ingiustizia, per le critiche ricevute dopo la sua convocazione per le Olimpiadi di Bled del 2002.

Mariotti – in una lunga lettera pubblicata su T&C (n.11/2002) – disse di avere accettato con gioia quella convocazione, che gli avrebbe permesso di chiudere la carriera agonistica all’ultima Olimpiade, ma poi rifiutò sdegnosamente di partecipare, leggendo su Internet le critiche alla convocazione da parte dell’MI Borgo, e le perplessità espresse anche dal suo vecchio amico Roberto Messa. In questo caso Mariotti non incolpò la federazione – anzi ringraziò il presidente Lamonica per averlo convocato – ma si ritenne ingiustamente attaccato dagli altri giocatori. E alla fine Mariotti manifestò l’intenzione – cui però non diede seguito – di terminare la carriera agonistica con un’altra federazione, offeso dall’ingratitudine dei giocatori italiani. Anche qui due importanti giocatori come Belotti e Mariotti che si ritengono vittime di ingiustizie, fino al punto di prendere decisioni gravi.

3) Ingiusta noncuranza dei meriti di taluni giocatori.

E qui vorrei citare una vicenda che non conoscete, e che mi riguarda. Ma rimarrete sorpresi, perché scoprirete che una mia partita è stata eccessivamente commentata, ben al di là dei miei meriti, mentre quella stupenda di un altro giocatore è stata totalmente e ingiustamente ignorata.

Quindi parlo contro il mio stesso interesse, ma devo onestamente riconoscerlo.

La mia vicenda riguarda il torneo di Biel del 2010, il MTO (Master Tournament), quello riservato agli over 2000. Torneo molto combattuto anche per i premi elevati e la presenza di molti giocatori titolati (GM ed MI), da tutto il mondo. E quello fu anche l’ultimo torneo cui partecipai, poi impegni vari mi hanno distolto dall’attività agonistica.

Il torneo di Biel in Svizzera in effetti è uno dei più belli e prestigiosi, ed è altrettanto bella la cornice in cui si svolge, la bellissima città che si affaccia sul lago, e l’altrettanto bella sede del torneo, presso un moderno e spazioso centro congressi.

Biel è ben nota agli scacchisti, perché ha anche ospitato 2 interzonali.

Io avevo giocato il primo turno pattando col Nero con l’MI rumeno Neboisa Illijin, una partita combattuta con un interessante finale di Torri.

Al secondo turno ho il Bianco contro il promettente giovane svizzero Gabriel Gaehwiler, che di lì a pochi anni diverrà MI.

Gli gioco una Siciliana Sozin, lui gioca la variante di fianchetto, e alla 12a mossa, dopo l’errore del Nero (11…Cc5?) arrivo rapidamente alla posizione del diagramma, e altrettanto velocemente gli gioco il sacrificio di Cavallo 12. Cf5!

Questa la partita completa (pubblicata anche su Chessgames)…

E lì mi accorgo che il mio avversario non conosceva bene la variante, perché si era immerso in una lunga riflessione. E peraltro a quella 12a mossa la partita è già compromessa per il Nero. E infatti il Nero fu costretto all’abbandono già alla 23a mossa, per l’incombente matto.

Una partita sicuramente spettacolare, con un sacrificio di Cavallo e in seguito uno di Torre per forzare il matto.

Tuttavia il mio “merito”, per così dire, è abbastanza limitato.

Infatti prima del 2010 c’erano già state almeno 5 altre partite nelle quali all’errore 11…Cc5? Il Bianco aveva giocato il sacrificio vincente 12.Cf5! E in tutte le partite il Bianco aveva vinto in meno di 30 mosse.

Io conoscevo bene quella variante e quel sacrificio, il mio giovane avversario no. Tutta preparazione casalinga.

E infatti alla fine della partita io avevo appena 20 minuti sul mio orologio, mentre Gaehwiler ormai aveva pensato quasi un’ora.

Inoltre, la mia non era stata una partita perfetta, perché avrei potuto vincere prima, con 19. Db7+! ( e se 19…Dd7 il Bianco guadagna la Donna con 20. Txe6+! e poi 21. Te1+.

E però – come si può qui vedere – evidentemente quel genere di sacrificio spettacolare di Cavallo nella Sozin (che richiama un po’ la famosa partita Fischer – Rubinetti dell’izt del 1970) aveva colpito i forumisti di Chessgames, che avevano dedicato ben 3 pagine di commenti alla mia partita! Fin troppe, direi…

La partita venne pubblicata anche su T&C n. 9 del 2010, per gentile concessione del direttore Messa.

Ed ora veniamo all’INGIUSTIZIA…

C’è una partita incredibile, spettacolare, geniale, giocata al campionato uzbeko del 2019

Direi davvero che questa è la più bella partita, per lo meno degli ultimi 30 anni, ma io direi addirittura degli ultimi 50-60!

Tutti noi ricordiamo le combinazioni famose e spettacolari della storia degli scacchi, ad esempio: Steinitz – Bardeleben, Levitzky – Marshall (divenuta leggendaria con quel sacrificio di Donna sui pedoni, fino ad inventare le monete d’oro lanciate dagli spettatori), Lilienthal – Capablanca, Tal – Hecht, Petrosian – Spassky (con il duplice sacrificio di qualità di Petrosian, nella 10a partita del match del 1966), ecc. ecc.

Però normalmente sono sempre partite giocate da campioni famosi, e per questo poi finiscono nelle antologie, anche se non mancano raccolte di belle combinazioni giocate da giocatori poco conosciuti.

Ma c’è una ragione ben precisa per cui dico che questa è una partita ed una combinazione straordinaria, perché persino il computer Stockfish 16 (con un presunto Elo da 3500 punti) era andato in tilt, e non aveva visto la combinazione vincente del Nero, dando invece netto vantaggio al Bianco alla 24a mossa!!

E questo ormai accade ben di rado, i computer trovano quasi sempre i tatticismi vincenti, ed è una prova assoluta dello straordinario livello di questa partita, in cui il Nero sacrifica Torre e Donna (dopo avere sacrificato il Cavallo) per stanare il Re e dare matto.

Inoltre il vincitore è un giovane e buon MI uzbeko (Nigmatov), da 2488 di Elo, ma non certo un “top” famoso, dei più noti sopra i 2700 o 2800.

Eppure lui ha dimostrato che a volte il gioco umano ha dei livelli di intuizione e ispirazione perfino superiori ai più potenti computer, e alla loro inarrivabile capacità di calcolo.

Ma non vi tengo oltre sulle spine, e passo a presentare la partita.

Un CA-PO-LA-VO-RO!!! Una straordinaria combinazione sul tema dell’adescamento del Re.

Pensate che Stockfish si accorge che il Nero vince solo dopo 25…T8xf3!! E allora anche il computer suggerisce 26….Dh4+!! col matto in poche mosse.

Quindi questa è una partita stupenda anche perché ha dimostrato che un buon MI come Nigmatov – che non è nemmeno GM – aveva visto più di un super-computer come Stockfish16, che in teoria dovrebbe avere una forza di più di 1000 punti rispetto a Nigmatov (??).

Direi che la partita richiama, per profondità delle idee e della combinazione, la famosa partita tra R. Byrne e Fischer al Ch Usa del 1963, dove Fischer sacrificò anche lui il Cavallo su f2, ma per poi giocare il geniale cambio del Cavallo sull’Alfiere 18…Cxg2!!, ed ottenere posizione vinta con i suoi due Alfieri in coordinazione con la Donna, contro il Re bianco ormai senza protezione. Ed Evans, nel commento, scrive che anche i due GM che commentavano la partita in diretta non avevano capito il sacrificio, e pensavano che il Bianco avesse partita vinta!

Tuttavia, il punto è che la partita di Fischer e Byrne la conoscono tutti, e tutti ne hanno potuto apprezzare la genialità.

Invece, e qui c’è l’INGIUSTIZIA, come potete vedere su Chessgames NESSUNO, ma proprio nessuno, ha voluto dedicare un solo rigo di commento a questo capolavoro assoluto!!

Ma come? State lì a commentare per 3 pagine la mia partita con Gaehwiler, per un sacrificio che era già ben conosciuto, e non dedicate manco uno straccio di commento al capolavoro di Nigmatov??? Ma allora siete proprio ciechi!

Eh no, questa è la dimostrazione che gli scacchi sono ingiusti, e sono proprio gli umani che commettono le peggiori ingiustizie!

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21 Commenti a Fortuna, casualità ed ingiustizie negli scacchi (I)

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    Uomo delle valli 11 Gennaio 2025 at 12:30

    avevo scritto in redazione per chiedere un suo articolo e sono stato prontamente esaudito
    grazie proprio bello complimenti

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    Ugo Russo 11 Gennaio 2025 at 16:21

    Davvero grandioso!
    Molto molto interessante ;)

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      punta arenas 12 Gennaio 2025 at 14:29

      Grazie, mi fa piacere che l’abbiate apprezzato! Però sarebbe ora che quella fantastica partita di Nigmatov finisca in qualche rivista, o antologia, o libro, e riceva un premio di bellezza!

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    Chabert 12 Gennaio 2025 at 10:28

    Interessantissimo!
    Di Mariotti ci ricordiamo tutti, di Borgo non saprei…

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    Paolo Landi 12 Gennaio 2025 at 11:12

    Complimenti, davvero un articolo molto interessante! A proposito di fortuna negli scacchi, anche Raul Montnari nel suo ultimo libro: “L’amore non è un arrocco” considera la fortuna un elemento, per così dire, esterno al gioco, come tu stesso hai indicato, ma accenna anche al pensiero magico, a certi rituali che ogni scacchista compie prima e durante la partita per far sì che la dea bendata sia dalla sua parte. Eppure, osserva l’autore, dovrebbe essere un gioco dominato dalla logica e dalla razionalità…
    Quanto alle due belle partite che hai commentato, come appassionato di informatica devo dirti che probabilmente hai adoperato una versione depotenziata di stockfish oppure quella del sito Chess.com che notoriamente è piuttosto debole. Se vai sul sito di Lichess.org e ricostruisci la partita noterai che la versione 16 di Stockfish, sebbene con qualche difficoltà iniziale, riesce a trovare la spettacolare combinazione che inizia con 21…Cxf2!!. E’ sufficiente che, una volta iniziata l’analisi vai sul quadratino blu che appare in alto a destra accanto alla valutazione e premi su + per aumentare la profondita dell’analisi. Vedrai che dopo un minuto circa la valutazione per il N. sale a -3 e poi rapidamente a -4 , quindi posizione vincente dopo 21…Cxf2. La miglior mossa del B. che suggerisce è 22 Db3 perchè accettare il sacrificio fa perdere rapidamente il B. grazie alle belle mosse trovate da Nigmatov e che Stockfish ora vede chiaramente.
    Come si spiega tutto ciò? In gergo si chiama “effetto orizzonte” dovuto al fatto che (perdonate le imprecisioni tecniche) l’analisi delle varianti da parte del motore procede semimossa per semimossa e, più si va avanti, più l’aumento del numero delle varianti da analizzare impedisce di arrivare fino in fondo, dove l’occhio umano bene allenato può intuire rapidamente: in un tempo prestabilito, il motore non “vede” oltre un certo numero di mosse, oltre un certo “orizzonte”. Naturalmente i moderni motori con la loro spaventosa “brute force” aggirano il problema grazie all’hardware (e agli algoritmi) in continuo potenziamento e, come hai visto, se gli dai tempo e aumenti la profondità di analisi il problema te lo risolvono lo stesso e molto prima di un giocatore umano.
    L’effetto orizzonte si verifica a volte anche in alcune posizioni in cui un giocatore, in netto svantaggio di materiale, ha costruito una “fortezza”: il motore continua a dare un vantaggio decisivo al colore che ha magari una torre in più senza accorgersi che non potrà mai vincere.
    Comunque, stiamo parlando di macchine che in realtà non “pensano”, nè giocano davvero una partita a scacchi e che vanno prese per quel che possono dare: un ausilio pratico all’essere umano, un po’ come la moviola (o VAR che dir si voglia) che “vede” molto più di un arbitro pur non capendo nulla di calcio e risolve alcune situazioni (non tutte) in cui ben difficilmente l’occhio umano potrebbe valutare correttamente.

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    punta arenas 12 Gennaio 2025 at 14:24

    Grazie Paolo!
    Cmq. la versione di Stockfish 16 che c’è su chess.com viene data con una forza di gioco di 3.500 punti Elo. Tieni anche presente che se adesso vai in rete su chess.com e gli ridai quella posizione, ovviamente il motore vede bene tutte le mosse corrette fin dal sacrificio 21…Cxf2, anche perché una volta che gliele hai corrette – come avevo fatto io mostrandogli la partita di Nigmatov – il computer se le mette in memoria e non sbaglia più. Ma ti dirò un’altra cosa: tempo fa avevo dato a Stockfish la famosa partita Fischer – Geller del 1967 a Skopje, proprio nella posizione cruciale in cui Fischer aveva sbagliato giocando 20. a3?, anziché 20.Df4!! Tuttavia dopo 20.Df4!! il computer NON aveva visto le analisi di Fischer, e all’inizio dava posizione vinta al Nero! Poi, ridandogli la posizione, si era corretto, e aveva capito che il Bianco aveva posizione vinta.
    E tuttavia, a dimostrazione che la forza di gioco di Stockfish 16 è davvero superiore a 3.000 e probabilmente è attorno a 3.200-3.500 punti, posso dirti che avevo provato a sottoporgli 5 altre posizioni di partite celebri e la macchina ha subito trovato i tatticismi giusti.
    1) Steinitz – Bardeleben
    Stockfish 16 vede subito 22. Txe7+! che giocò Steinitz, e gli dà +4.71, partita vinta. E ovviamente vede tutte le altre mosse giocate da Steinitz.
    2) Lewitzky – Marshall
    Anche qui il computer vede subito la favolosa mossa di Marshall che mette la Donna in presa di due pedoni, e le dà il voto di – 4.75 = partita vinta per il Nero.
    3) Lilienthal – Capablanca
    Stockfish vede subito – dopo 19…Dxe4 – il sacrificio di Donna di Lilienthal 20 ef!! e gli dà +3.17, anche qui partita vinta per il Bianco, e sacrificio del tutto corretto.
    4) Tal – Hecht (Varna 1962)
    Il computer vede subito il sacrificio di Donna di Tal (19 ef!), ma non lo ritiene vincente, e dà solo un +0.31 alla mossa. E in effetti poi il Nero aveva sbagliato.
    5) Petrosian – Spassky (10a del match del 1966)
    Stockfish vede subito come migliore il 1° sacrificio di qualità di Petrosian 21.Ce3!! e gli dà +0.39. Ma vede anche il secondo 24. Txf4!! e lo vota con +2.33 = posizione praticamente vinta per Petrosian.
    Insomma, con una rapida occhiata ad alcune partite celebri del passato, si può scoprire che in effetti Stockfish 16 ben difficilmente sbaglia nel calcolare e valutare le combinazioni.
    Eppure per la partita di Nigmatov Stockfish16 aveva sbagliato, e questa è la riprova della eccezionale validità e ingegnosità di quella combinazione dell’umano, ingiustamente passata in sordina…

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    Raul 12 Gennaio 2025 at 14:50

    Articolo interessantissimo!

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      punta arenas 13 Gennaio 2025 at 09:35

      Grazie Raul!
      Troverai anche un mio commento alle tue affermazioni sull’IA, che condivido al 100%!

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    Ebreo Errante 12 Gennaio 2025 at 15:53

    Per la verità il mio Stockfish 17 vede 21…Cxf2! in una frazione di secondo, forse perché’ gira su un potente laptop.
    Comunque un qualsiasi MI di media forza (non necessariamente un fuoriclasse) avrebbe visto quella continuazione, dato che il sacrificio in quel tipo di posizione e’, come diceva Fischer, “naturale come il sorriso di un bimbo”: il B, in arretrato di sviluppo, ha la donna, le due torri e l’alfiere praticamente bloccati e impossibilitati ad intervenire sul lato di re.
    Un classico sacrificio di snidamento del Re con una simpatica chiusa finale, ma nulla di eclatante o degno di essere citato sugli annali della storia degli scacchi.

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      punta arenas 12 Gennaio 2025 at 16:45

      Una tua rispettabile opinione, che però non condivido per nulla. Se leggi il mio post precedente, vedrai che Stockfish 16 aveva visto immediatamente le combinazioni di Steinitz, Marshall, Lilienthal, Petrosian, e aveva correttamente ritenuto non decisivo il sacrificio di Tal contro Hecht (che si sarebbe potuto difendere) a Varna nel 1962. E però lo stesso motore riteneva sbagliato il sacrificio Cxf2 di Nigmatov. Quindi sicuramente quello è un programma buono. Sull’affermazione di Fischer, in realtà nulla è scontato in un sacrificio complesso, e quello che scriveva Fischer nel 1968 sul Dragone è stato ampiamente smentito. Secondo lui era tutto semplice: apri la colonna h col pedone, zac-zac, sacrifichi la qualità, ed anche un giocatore debole poteva vincere con i GM che usavano quella variante. E invece poi si è visto che il Dragone è tutt’altro che una variante debole o confutata. Insomma, se negli annali della storia degli scacchi c’è finita la partita di Morphy col duca e il conte (due broccacci inverecondi), o la partita di Evans e Fischer in cui c’è lo stesso concetto di sacrificio su f2 del cavallo, per poi adescare il Re scoperto (e nessuno dei GM presenti l’aveva capito), allora non puoi venirmi a dire che il sacrificio di Nigmatov, di Cavallo e poi di Torre e Donna per stanare il Re non sia spettacolare. Scommetto che se l’avesse giocato Kasparov, o Tal, o Alekhine, o Fischer, sarebbe stato messo su TUTTE le riviste e i libri, e direbbero: ah che meraviglia!!. Ma siccome Nigmatov non si chiama Tal o Kasparov, nessuno lo calcola. Questa è la verità… UN’INGIUSTIZIA!

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        punta arenas 12 Gennaio 2025 at 16:49

        Errata corrige: volevo dire la partita R. Byrne – Fischer (non Evans – Fischer. Evans era il commentatore del libro)

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          Ebreo Errante 12 Gennaio 2025 at 17:28

          La combinazione meriterebbe al massimo di essere citata nell’enciclopedia del mediogioco (e chi sa che non lo sia) ma non è certo paragonabile, dal punto di vista estetico, a quelle famose di Fischer, Tal, Bronstein o Spassky (tanto per citare alcuni geni della scacchiera).
          Comunque le faccio notare che Stockfish, a differenza di Leela Chess Zero, per esempio, non memorizza (o meglio non apprende) nulla perchè non basato su algoritmi di tipo IA. Inoltre le versioni accessibili via web da chess.com, Lichess et similia, hanno una potenza di calcolo molto limitata sia in termini di profondità che di in termini di tempo speso per l’analisi (dopo un po il motore si ferma). Non sorprende, dunque, che il motore non abbia preso in considerazione l'”ovvio” sacrificio di cavallo.
          Riguardo alle presunte ingiustizie subite da Belotti e Mariotti da parte della FSI, queste dipendono dal punto di vista di chi le ha subite. Su Bisguier invece le do ragione, ma anche Evans non era degno del titolo di GM, almeno in un epoca in cui per diventarlo occorreva un talento e uno sforzo intellettuale straordinario, a differenza di oggi.

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            punta arenas 13 Gennaio 2025 at 07:43

            @ebreo errante
            Lei non si è manco degnato di rispondere alle mie osservazioni sulla precisione di Stockfish16 nel trovare subito le combinazioni esatte delle partite di Steinitz, Lilienthal, Tal e Petrosian, quindi a me non interessa discutere con qualcuno che non sa dialogare, ma solo ripetere tetragono sempre le stesse cose sbagliate. Quello che lei scrive sulle combinazioni di Spassky, Tal, Fischer ecc. e il loro “fascino estetico” è semplicemente patetico: chi le ha detto che le combinazioni migliori siano monopolio solo dei GM al top? Si legga l’ottima raccolta di Nejstadt: “Manuale del gioco combinativo”, in cui l’autore riporta ben 672 bellissime combinazioni, metà delle quali giocate da giocatori di secondo piano. Nejstadt scrive: “E’ gratificante vedere che anche maestri poco conosciuti sono in grado di creare veri e propri CAPOLAVORI!”
            Si guardi le combinazioni delle partite Galbauer – Mandel, Vaccaroni – Mazzocchi, Pilarge – Kvicjala, Nietzesche – Faktor, Golenev – Lokhanin, Gudrikis – Ishchenko. Sono combinazioni BELLISSIME, anche se gli autori non sono campioni famosi.
            Una combinazione – se è bella – lo è sia che venga giocata da un campione del mondo, sia che venga giocata da un inclassificato.
            A parte il fatto che anche l’enciclopedia jugoslava del mediogioco è una bellissima raccolta di combinazioni, selezionate da GM come Matanovic, Tajmanov, Krogius, Parma, quindi è del tutto fuori luogo il suo tono spocchioso: “quella combinazione sarebbe al massimo sull’enciclopedia del mediogioco”, come se fosse un libretto di quart’ordine.
            Ma questo lei non lo sa, e ripete solo banalità. Quanto all’IA, per cortesia lasci perdere, ed eviti i luoghi comuni che si leggono in giro.
            Qualche mese fa hanno riportato la notizia che l’IA è andata in tilt dovendo risolvere un problema logico e linguistico banale: “Alice ha 3 fratelli, e ha anche 2 sorelle. Quante sorelle ha il fratello di Alice?” Credo che anche un bambino di 6 anni troverebbe in 5 secondi la soluzione giusta:TRE.
            E invece l’IA è andata in tilt: i ricercatori hanno testato i modelli Gpt-3, Gpt-4, e Gpt-40 di Open IA, Claude 3 Opus di Anthropic, i modelli Gemini di Google, e Meta’s Llama, il Mextral di Mistral AI, il Dbrx di Mosaic e il Comando R+ di Cohere.
            NESSUNO ha risolto il piccolo problema. Non solo: L’IA ha fornito risposte sbagliate per giustificare la validità delle sue risposte, per quanto chiaramente errate.
            Non parliamo poi delle traduzioni esilaranti delle versioni di greco e latino della maturità, da parte dell’IA: facevano schifo!
            Altra falsità che ha scritto, a proposito dell’epoca “ in cui occorreva un talento e uno sforzo intellettuale straordinario” per diventare GM, a differenza di oggi.
            Luogo comune, dal momento che 60-70 anni c’erano molti meno giocatori di alto livello in circolazione, quindi era più difficile realizzare norme. Era un fatto STATISTICO, ma non dipendeva affatto dal presunto livello straordinario di quei giocatori. Darga, O’ Kelly, Donner, Yanofsky, Schmid, Rossetto, Tringov, ecc. erano GM di quell’epoca, ma non erano certo dei fenomeni.
            Infine, quanto a Mariotti, lei non ha nemmeno letto bene l’articolo, e non ci ha capito nulla. Mariotti NON si riteneva discriminato dalla FSI, anzi aveva ringraziato il presidente per averlo convocato! Mariotti si era lamentato per l’ingratitudine dei GIOCATORI ITALIANI che lo avevano criticato! Impari a leggere bene quello che gli altri scrivono!
            Ma in ogni caso, non mi interessa discutere ulteriormente con lei. Si tenga pure le sue opinioni sbagliate, ma almeno non continui a dirle a me, perché non mi interessa leggerle.

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    Filologo 13 Gennaio 2025 at 14:27

    Che bellissimo articolo!!!

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    Giancarlo Castiglioni 13 Gennaio 2025 at 23:00

    Ho provato la combinazione sul mio PC e ha visto Cxf2 in pochi secondi.
    Adesso ho Fritz 8 un programma comprato più di 20 anni fa.
    Cambiando PC sono tornato indietro, prima lo avevo sostituito scaricando Stockfish dalla rete.
    Fritz è sicuramente inferiore ma la differenza tra i due programmi non è grande e non lo ho più sostituito, anche perché non mi ricordavo più come si faceva.
    Colgo l’occasione per dire che trovo prive di senso le valutazioni di 3.000 o 3.500 punti Elo per i programmi.

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    punta arenas 14 Gennaio 2025 at 06:31

    Può darsi, ma 3.500 punti elo è quanto viene scritto in rete da varie parti sul livello di forza di Stockfish 16.
    Inoltre, è ovvio che se ADESSO provi a dargli quella posizione, dopo che altri in rete gliel’hanno sottoposta, ti troverà subito che Cxf2 è giusto. E comunque, a costo di ripetermi, Stockfish 16 è un ottimo motore, e quando avevo provato a sottoporgli altre combinazioni famose, di Steinitz, di Marshall, di Lilienthal, di Tal, di Petrosian, il computer aveva subito trovato le combinazioni migliori. Quindi magari non varrà 3.500 punti, ma di sicuro supera i 3.000, anche perché nessun umano ti trova in una frazione di secondo una variante complessa corretta. E se nel 2005 un computer come Hydra era riuscito a fare a pezzi Michael Adams (che valeva attorno a 2700) per 6:0, allora puoi ben credere che dopo 20 anni i programmi di Stockfish (sicuramente i più forti in circolazione) superino i 3.000 punti.

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    Paolo Landi 14 Gennaio 2025 at 10:23

    Ecco quello che sono riuscito a trovare in rete al riguardo. Impostando la combinazione sul programma installato sul proprio PC (ad esempio Fritz) tutto dipende dall’hardware utilizzato e dalle impostazioni del motore. Più l’Hardware è recente è meglio è com’è ovvio, ma contano anche le impostazioni di settaggio (tempo di analisi, memoria utilizzata, profondità, ecc). Quindi, come avete notato, il risultato sarà molto variabile.
    Non dovrebbe essere così per Lichess.org oppure chess.com perchè, da quel che ho letto, questi siti web utilizzano i loro server per le analisi e quindi il risultato finale non dovrebbe dipendere dal PC dell’utente. Tuttavia, anche in questo caso bisogna capire come viene impostato il motore. Ad esempio, ricostruendo la partita dall’inizio con stockfish 16, che è il motore predefinito, la combinazione non la trova (dopo h3 e poi …Cxf2 mi dà leggero vantaggio per il N) mentre adoperando stockfish 17 (si può settarlo agendo sulla rotellina che si trova accanto al riquadro di analisi) fin dall’inizio, la vede immediatamente e dà un vantaggio al N. schiacciante. Stockfish 16 la vede aumentando la profondità di analisi (come ho scritto in precedenza basta premere sul segno + sul riquadro della valutazione). Non ho fatto prove su chess.com , ma credo che i risultati siano identici.
    Non c’è effetto memoria sui server di lichess o chess.com, ma solo un effetto “locale”, che ho notato anche io più volte, in quanto il browser memorizza temporaneamente alcune informazioni, incluse le risposte del server, nella sua cache. Se si torna su una posizione analizzata di recente, il browser potrebbe mostrare i risultati memorizzati in cache senza doverli richiedere nuovamente al server. Questo è un meccanismo generale del web, non specifico di Lichess. Questa cache è limitata e viene svuotata periodicamente.
    Insomma, nel nostro caso siamo in presenza di una lunga combinazione e se il motore non ha tempo o profondità sufficienti per l’analisi, a un certo punto la taglia e non vede, a causa dell’effetto orizzonte, ciò che accade diverse mosse più avanti, mentre la mente umana in questi (rari) casi è agevolata dall’intuito.
    Tengo a precisare che non sono un esperto informatico e questo è ciò che ho compreso da qualche ricerca sul web. La forza in ELO di questi motori è approssimativa e si riferisce alle configurazioni hardware di prova e alle migliori impostazioni settabili. Spero di aver fornito qualche utile chiarimento.

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    punta arenas 14 Gennaio 2025 at 17:02

    Sì, va bene, ma allora quale sarebbe il livello di Elo di Stockfish 16, secondo te? In ogni caso, a differenza di Stockfish 15, che girava su chess.com fino al 2023, Stockfish 16 aveva un livello standard, e rispondeva immediatamente, mentre la versione precedente andava settata, e la forza cresceva al crescere del tempo di riflessione. Stockfish 16 ha un livello 20 standard. Io posso solo dirti che Stockfish 16 ha trovato parecchi errori di GM, con velocità istantanea. Ad esempio, nella partita Tal – Velimirovic, del 1979, Tal sacrifica un Cavallo con 15. Cxf7, e nel commento ritiene vincente la sua 23.Tf5, analizzando come possibili difese del Nero 23…Rb8 e 23…Ad6, ma demolendole entrambe. Eppure a Tal era sfuggita del tutto la mossa 23…b6!!, che Stockfish 16 aveva subito trovato, e che dà un vantaggio decisivo al Nero, dopo il quale il sacrificio di Cavallo si dimostra sbagliato. Insomma, in effetti queste sono performances da livello ben superiore ai 3.000 punti.

  13. avatar
    Paolo Landi 15 Gennaio 2025 at 12:36

    Come ti dicevo, stockfish 16 in generale è un motore formidabile.Il punteggio ELO può aumentare non solo in base all’hardware adoperato (quando lo usi con Fritz) ma anche alle impostazioni del motore (profondità di analisi, tempo di ricerca, threads, ecc.). In certe particolari situazioni occorre lavorare sulle impostazioni per ottenere il massimo.

  14. avatar
    Giorgio Della Rocca 1 Marzo 2025 at 11:15

    “Punta Arenas”, devo dire che hai scelto un avatar suggestivo: una città del Cile Meridionale, non troppo lontana dall’Antartide! Ma in base ad alcuni riferimenti personali da te forniti in questo blog, io avevo già capito chi tu fossi realmente prima che vi rivelassi esplicitamente la tua identità…

    Abbiamo partecipato al XVI Festival Scacchistico Internazionale svoltosi a Porto San Giorgio nell’agosto 2004 (tu nel Torneo A, io nel Torneo B), da me ricordato nel commento del 9 Ottobre 2024 relativo al mio articolo Non solo scacchi, anche SoloScacchi!.

    Un saluto (scacchistico e cordiale)

    • avatar
      punta arenas 2 Marzo 2025 at 10:41

      Grazie Giorgio per il tuo intervento, e per il tuo ricordo del festival di P.to San Giorgio 2004!
      Quanto all’avatar “Punta Arenas”, ti dirò che l’avevo scelto perché in effetti quella località è per me al tempo stesso misteriosa e affascinante. Credo sia uno dei luoghi più remoti della Terra, difficile da raggiungere, e probabilmente freddissimo e ben poco ospitale. Insomma, un luogo misterioso vicino al Polo Sud, ai confini della Terra. Ti dirò che avevo anche pensato di scegliere come avatar “Novaja Zemlja”, che è l’arcipelago russo all’altro capo del mondo, vicino al Polo Nord. Però poi sapendo che i russi spesso lo sceglievano per testare le bombe atomiche, ho preferito scegliere posti un po’ meno inospitali.
      Per quanto riguarda quel torneo del 2004 a P.to San Giorgio, in effetti ricordo bene che eravamo davvero in tanti a giocare. Però il mio ricordo non è particolarmente positivo, prima di tutto perché in quel periodo faceva davvero caldo. Io poi avevo fatto 500 km. da casa mia, e alloggiavo in un hotel di Civitanova Marche, ad una ventina di km. dal palasport sede del torneo. Non era stato possibile trovare un albergo più vicino a P.to San Giorgio, e ogni giorno dovevo fare una ventina di km. all’andata e altrettanti al ritorno. Inoltre, quell’albergo non aveva neppure l’aria condizionata, e si dormiva male per il caldo. Ma anche il torneo non andò particolarmente bene, realizzai 4 e 1/2 su 9, niente di che. Una delle poche partite interessanti la giocai contro il giovane Diego Fioravanti, ma fu più merito suo, che trovò una bella combinazione con sacrificio, per forzare la patta. Non è vero che avesse 2170 di Elo, non aveva ancora l’Elo FIDE e a lui andava benissimo pattare con me e fare la tranche FIDE con un buon punteggio.
      Questa è la partita:

      Comunque, quella fu la prima ed unica volta che andai a giocare fino a P.to San Giorgio, e reduce da quell’esperienza, nel 2005, 2006 e 2007 ad agosto scelsi decisamente di andare a giocare a Bratto, dove sicuramente non faceva così caldo.
      Un caro saluto anche a te.

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