Grande maestro

Scritto da:  | 8 Aprile 2010 | 9 Commenti | Categoria: Cronaca, Curiosità, Zibaldone
Il titolo di grande maestro ha ancora lo stesso significato di quando è stato creato, oppure la proposta fatta durante il Congresso FIDE del 2008 di istituire una nuova categoria “Elite grandmaster” è giusta?
Vediamo la storia di questo titolo, di cui si iniziò a far uso già alla metà dell’800 per indicare giocatori particolarmente superiori agli altri.
1907– Ostenda, il torneo A è chiamato “dei grandi maestri”.
1914– Lo Zar avrebbe conferito ai cinque finalisti del torneo di San Pietroburgo (Capablanca, Lasker, Alekhine, Tarrasch e Marshall) il titolo di “grande maestro di scacchi”, ma questo episodio, oggi molto conosciuto, per la prima volta è venuto fuori nel 1940 dalla penna del biografo di Marshall, e quindi potrebbe non essere reale.

Lasker, Alekhine, Capablanca, Marshall e Tarrasch

1924– Fondazione della FIDE.
1927/40c- in Russia venne introdotto il titolo di “grande maestro della Unione Sovietica”.
1935– Nel congresso FIDE si discute della possibilità di dare titoli internazionali ai giocatori più forti.
1949– 20° Congresso della F.I.D.E., Parigi, in seguito alle sollecitazioni del presidente onorario e del delegato italiano (Conte Dal Verme), venne analizzata la questione dei titoli internazionali. La federazione sovietica studiò un regolamento che venne approvato a maggioranza dall’assemblea con alcune modifiche. Si propose di assegnare il titolo di gran maestro internazionale:
  1. al campione del mondo Botvinnik e ai giocatori qualificati a partecipare ai tornei della candidatura (Boleslavsky, Bondarevsky, Bronstein, Euwe, Fine, Flohr, Keres, Kotov, Lilienthal, Najdorf, Reshewsky, Smyslov, Stahlberg, Szabo)
  2. ai maestri anziani: Bernstein, Duras, Grünfeld, Maroczy, Mieses, Rubinstein, Tartakower, Vidmar e ai maestri sovietici Loewenfisch e Ragosin
  3. ai vincitori dei tornei internazionali, purchè il 50% almeno dei partecipanti sia composto di grandi maestri internazionali, o a coloro che in un periodo di tre anni arrivino al secondo posto in due siffatti tornei.
Si, avete capito bene!
Il punto “3” dice che per diventare grande maestro bisognava vincere un torneo al quale partecipavano almeno sei o sette giocatori delle liste “1” e “2”. Tenete conto che i “maestri anziani” erano quasi tutti ritirati, e ditemi se era possibile diventare GM nel 1950!

uno dei primi GM, Paul Keres

1950– Viene ufficializzato il titolo di grande maestro, aggiungendo ai giocatori già stabiliti dal precedente Congresso due ulteriori nominativi: Kostic e Saemisch. Grosse discussioni solleva il caso Bogoljubow, che non riesce ad ottenere il titolo per questioni politiche legate al nazismo.
1951– Finalmente un giocatore riesce a conquistare con le nuove regole il titolo di grande maestro! E’ lo jugoslavo Gligoric a compiere questa memorabile impresa. Trionfo della diplomazia italiana contro il muro sovietico, ecco il titolo di grande maestro a Bogoljubow!

Efim Bogoljubow finalmente GM!

1952– titoli a Geller, Petrosian, Tajmanov, Averbakh, Eliskases e Pilnik
1953– titoli a Pirc, Rossolimo, Tolush e Trifunovic
Visto il crescente numero di titoli assegnati (sic!), viene decisa una ulteriore stretta, stabilendo che i tornei devono avere almeno 11 turni, che l’80% dei giocatori deve essere GM o MI e che il 30% dei giocatori deve essere un avente diritto al torneo dei candidati (o esserlo stato negli ultimi 10 anni). In pratica per diventare GM bisogna vincere un torneo con 4 dei primi 10 giocatori al mondo in gara!
1954– titoli di GM: Barcza, Kashdan, Pachman, Stoltz e Unzicker
L’italiano Ferrantes propone un nuovo sistema (FAV) per classificare i tornei
1955– titolo a Spassky, Panno, Filip, Ivkov e Matanovic
1956– titolo a Korchnoi e O’Kelly
1957– titolo a Larsen, Bisguier, Evans e Tal
Viene adottato ufficialmente il metodo FAV (Ferrantes-Alexander-Dal Verme) per i punteggi di promozione in base alla forza del torneo, questo renderà i titoli più semplici da raggiungere.
1958– titolo al solo Olafsson
1959– titolo a Lothar Schmid, Uhlmann, Donner, Bobby Fischer e Benko

i due giovani GM Tal e Fischer

1960– titolo Rossetto, Guimard, Lombardy, Kholmov
1961– titolo Robatsch, Bobotzov, Portisch e Vasjukov
1962– titolo a Pomar, Udovcic, Bilek, Stein e Polugaevski
1963– titolo a Parma e Tringov
1964– titolo a Antoshin, Krogius, Byrne R., Damjanovic, Darga, Lengyel, Padevsky e Yanofsky
1965– titolo a Shamkovich, Ciric, Gheorghiu, Hort, Janosevic, Matulovic e Suetin
Il metodo FAV viene ritenuto come troppo facile per le norme, come disse Vidmar: “Il titolo di grande maestro con queste norme è raggiungibile da giocatori che non ne hanno la forza”, venne quindi elaborato un nuovo sistema con categorie (“1a” torneo a 16 giocatori con almeno 8 Gm e 4 MI; etc….), inoltre, nuova regola importante, i GM debbono aver confermato il loro titolo negli ultimi 5 anni per valere nelle norme altrui (proprio questa norma è costata a Tatai il titolo di GM).
1966– titolo a Furman, Kavalek, Liberson e Pietzsch
1967– titolo a Barczay, Gipslis, Gufeld e Zaitsev
1968– titolo a Lein
1969– titolo a Browne
1970– titolo a Gurgenidze, Huebner, Karpov
1971– titolo a Ljubojevic e Vaganian
1972– titolo ad Andersson, Mecking, Planinc, Smejkal, Suttles, Tukmakov e Radulov

Mecking

Nel 1972 il titolo si lega indissolubilmente al punteggio Elo, infatti le categorie vengono stabilite in base alla media Elo, e così le percentuali di promozione. Infine viene stabilito anche un Elo minimo (2500) da raggiungere per entrare in possesso del titolo.
Nel 1972 ci sono una novantina di grandi maestri, adesso sono oltre 1200, come è possibile questo?
  • causa principale è l’inflazione del punteggio Elo, nel 1980 a 2600 c’era il numero 10 al mondo, oggi il 150, naturale che le norme siano più facili.
  • altra causa fondamentale la possibilità di prendere l’Elo e di fare norme anche nei tornei a sistema svizzero, fino a metà anni ’80 era possibile solamente nei tornei con girone all’italiana, e molti forti giocatori non hanno mai avuto la possibilità di provare a fare una norma.
  • adesso è possibile fare anche norme corte, inoltre tornei con giocatori tutti della stessa nazione, quindi sempre più facile.
  • perchè la FIDE ha lasciato che si creasse una tale inflazione di titoli? Ma è naturale, perchè per ogni titolo registrato la federazione richiedente paga una tassa!
Cosa significa oggi il titolo di grande maestro?
Oramai i più forti giocatori li sentiamo chiamare regolarmente Top-GM,  super-GM o semplicemente “un duemilasettecento”. Nigel Short è addirittura più drastico e propone di abolire il titolo, già 20 anni fa Kasparov aveva definito un avversario “grande maestro di serie B” (tra l’altro uno da 2600, non da 2450,…;).
Ma come sempre la soluzione dovrà arrivare dalla FIDE, e quindi cosa ci sarà di più naturale della creazione di una nuova categoria, con conseguenti nuovi introiti per la registrazione dei titoli? Per la cronaca nel Congresso del 2008 vi è stata una proposta ufficiale di introdurre la nuova categoria, chiamata “Elite grandmaster”, che è stata bocciata (infatti molte nazioni che adesso hanno grandi maestri si ritroverebbero senza “elite grandmasters”;).
A sostegno del valore dell’attuale titolo di GM la tesi del GM polacco Macieja, che spiega come tra il 1972 e il 2008 il numero di GM è aumentato da 83 a 1158 mentre il numero di giocatori con Elo fide è cresciuto da 794 a 96509 :
1972: 83 / 794        = 0.105
2008: 1158 / 96509 = 0.012

il GM Macieja

Questo primo fallimento della nuova idea non sembra però una chiusura definitiva, perchè con il ritmo di crescita attuale il titolo non è più rappresentativo della cerchia dei migliori, ed è probabile che non passeranno molti decenni prima di avere questa nuova categoria. Sarà curioso conoscere i criteri che verranno utilizzati.

avatar Scritto da: cserica (Qui gli altri suoi articoli)


9 Commenti a Grande maestro

  1. avatar
    Jazztrain 8 Aprile 2010 at 08:45

    Non solo Tatai, ma pensa ad un giocatore come Nezhmetdinov che nella sua carriera sconfisse i seguenti GM: Tal, Spassky, Bronstein,Suetin (proprio nell’anno in cui il noto teorico sovietico conquistò il titolo!).

  2. avatar
    cserica 8 Aprile 2010 at 09:16

    E’ veramente il caso di introdurre una nuova categoria, come proposto? Sono indeciso, e voi?
    Comunque andrebbe portato l’ELO per il titolo almeno a 2550.

  3. avatar
    Martin Eden 8 Aprile 2010 at 11:00

    Articolo interessante su problematiche interessanti. Racconta Korchnoi, nel suo “Autobiografia in bianco e nero” che ai suoi tempi in Unione Sovietica era piu’ difficile conseguire il titolo di “Maestro dello Sport” che non quello odierno di “Grande Maestro” della Fide e che comunque, nel 1956, quando l’ottenne lui, era appena il 17o ad esser stato ottenuto in ordine cronologico in tutta l’URSS.

  4. avatar
    YG 8 Aprile 2010 at 12:41

    Un discorso un po’ peregrino quello di Macieja, visto che il sistema Elo (che ha bisogno di grandi numeri per funzionare) fu introdotto nel 1970… :)

  5. avatar
    cserica 8 Aprile 2010 at 13:17

    condivido pienamente, infatti all’epoca pochissimi avevano l’ELO ed era difficilissimo prenderlo, solamente nei tornei a girone italiano, e chi aveva la possibilità di esservi invitato?
    Però da quel che mi ricordo, fine anni settanta, c’erano molti meno giocatori in giro, soprattutto in Italia mancava la base di ragazzi e ragazzini (in un festival FSI potevano esserci 3 o 4 under 20 tra tutte le categorie)

  6. avatar
    Silversurfer 8 Aprile 2010 at 13:27

    Assolutamente si!

    Il solo motivo per cui probabilmente non è stato fatto dalla reggenza (vocabolo non scelto a caso…;) della Fide è che i voti con cui si regge la presidenza attuale provengono per la maggior parte da nazioni piccole (le federazioni maggiori avevano quasi tutte appoggiato la candidatura di Bessel Kok all’ultima elezione) che difficilmente possono vantare GM sopra i 2600/2650.

    Di conseguenza l’introduzione di questa nuova categoria li’ vedrebbe potenzialmente penalizzati.

  7. avatar
    Fernando Aramburu Horst 8 Aprile 2010 at 16:00

    Io penso che, avvere 2600 Elo in 1972 è la stessa cosa che avvere 2700 oggi. Dico questa cosa con certa certezza, e m’espliego.
    Io fu chi a 1986 introdurre l’Elo in mio paese (Uruguay).
    Io aveva il libro de Prof.Elo e dopo un lungo studio e calcoli de molti tornei nazionale ho avuto la possibilità di fare una lista primaria che, col anni fu crescendo e perfezionando.
    ¿Che abbiamo oggi? Lo stesso che a livello internazionale: progressivamente più e più maestri e candidati a maestri.
    Ma… il suo gioco non è migliore che i dei nostri antiche maestri senza Elo, con chi molti d’essi, in la prattica, non avrèbbero avuto alcuna possibilità.
    Ho calcolato l’inflazione del Elo da 1972: 2.5 punti per anni.
    ¿Che mi dice questo? Che oggi, Bobby Fischer avrèbbe 2870. E che Nona Gaprindashvili oggi avrebbe lo stesso Elo da Koneru…
    Penso di sì: è necessario rivedere l’Elo, i titoli e tutto questo.
    Grazie!

  8. avatar
    Claudio Evangelisti 8 Aprile 2010 at 16:16

    a mio avviso i titoli onorifici della FIDE dovrebbero, diversamente dal punteggio ELO, attestare l’apice, la miglior performance, raggiunta dal giocatore agonistico nella sua carriera. Quindi tanti traguardi, e ne occorre altri più difficili ed ambiti dell’ormai obsoleto GM, che scandiscano il progresso scacchistico del giocatore nel tempo. Ergo, da un lato il punteggio ELO è lo stato di salute del momento, il titolo è la vetta più alta raggiunta nell’attività; così i 2 sistemi sarebbero compatibili tra loro in una logica di reale identificazione della forza già espressa o attesa dal giocatore.

  9. avatar
    YG 8 Aprile 2010 at 18:08

    Silver caro, il tuo discorso sulla FIDE purtroppo non regge: tutta la galassia ex-sovietica segue il calmucco praticamente a pecoroni (chiedere a Karpov).

    I soli ad opporre Kirsan sono alcuni paesi occidentali, ma non l’Italia.

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