Un ricordo del Maestro Sacconi

Scritto da:  | 8 Giugno 2010 | 4 Commenti | Categoria: Italiani, Mediogioco, Partite commentate

La Redazione di Soloscacchi è orgogliosa di presentare ai propri Lettori questo prezioso contributo storico e teorico del MI Stefano Tatai.
Tatai non ha certo bisogno di presentazioni: 12 volte Campione Assoluto Italiano (un autentico record, difficilmente avvicinabile!), vincitore di  prestigiosi tornei in tutto il mondo, noto teorico e affermato autore di testi di successo (citiamo solo l’ultimo in ordine di tempo: “Tatai insegna la Najdorf”, Caissa Italia, 2009) è un vero monumento vivente dello scacchismo italiano dalla fine degli anni ’50 ai giorni nostri!

il MI Antonio Sacconi (1895 – 1968)

Conobbi il MI Antonio Sacconi poche settimane dopo il mio arrivo a Roma, nel 1957, e ricevetti da lui nel ’58 una severa lezione – se non erro in occasione del Campionato Romano. Dovetti aspettare tre anni per prendermi la rivincita, sempre in occasione dello stesso evento.  Sacconi, che all’epoca aveva sessantasei anni, era un fanatico della Difesa Francese. Aveva persino inventato una variante (1.e4 e6 2.d4 Ce7!?), sfidandomi persino a un match tematico qualche tempo prima di questa partita. Non ricordo come finì, suppongo non bene per lui, visto che in questo incontro preferì le vie più battute.  La partita, senza avere grandi pretese, è comunque una buona illustrazionne del difetto congenito di questa apertura: il gioco difficoltoso dell’alfiere campochiaro nero.

Stefano Tatai – Antonio Sacconi, Roma 1961, 1-0

1.e4 e6 2.d4 d5 3.Cc3 Cf6 4.Ag5 Ae7

L’alternativa è 4…Ab4, la Variante McCutcheon, una forma particolarmente attiva della c.d. Variante Classica che ha inizio con la mossa 3.Cf6. Molti, infatti, preferiscono evitarla con 4.e5, al posto di 4.Ag5.

5.e5 Cfd7 6.h4!?

Posizione dopo 6.h4!?

L’attacco Aljechin-Chatard oggi sembra parecchio ridimensionato. Con una difesa precisa il Nero può persino accettare il sacrificio.

6…c5

[In considerazione della pericolosa variante della nota successiva il GM Stahlberg propendeva per la cauta 6…a6]

7.Axe7 Rxe7

[È interessante, anche se non del tutto corretto il sacrificio di qualità con 7…Dxe7 8.Cb5 Cc6 9.Cc7+ Rd8 10.Cxa8 cxd4]

8.f4 cxd4 9.Dxd4 Cc6 10.Dd2 a6 11.Cf3 b5 12.O-O-O Rf8!?

Posizione dopo 12...Rf8!?

Nei miei databese questa mossa è stata giocata solo in questa partita. Leggermente migliore è 12…Cc5 o 12…Cb6. Keres valuta la posizione leggermente favorevole al Bianco, ma egli probabilmente pecca di ottimismo in favore del Nero.

13.Rb1 Cc5 14.Cd4 Db6 15.Cxc6 Dxc6 16.Ce2 Ce4 17.De3 Dc7 18.Cd4 Ab7

È evidente la passività di questo alfiere.

19.Ad3 Cc5 20.Thf1 g6 21.h5 Re7 22.Dh3 Cxd3 23.Txd3 Dd8 24.Tc3 Rd7

Posizione dopo 24. ... Rd7

25.f5! gxf5 26.Cxf5 Tf8 27.Cd6 Db6

[Su 27…Ac6 segue 28.Tcf3 f5 29.g4 d4 30.Tf4 +-]

28.Dg4 Tad8 29.Dg7 1-0

Posizione dopo 29.Dg7 Il Nero abbandona

Scarica qui la partita in formato pgn


avatar Scritto da: IM Stefano Tatai (Qui gli altri suoi articoli)

Per lezioni di scacchi "live" il mio contatto Skype è: ornitologo


4 Commenti a Un ricordo del Maestro Sacconi

  1. avatar
    jazztrain 8 Giugno 2010 at 08:01

    Tatai è stato un mito per me! Sono senza parole!

  2. avatar
    Rasko 8 Giugno 2010 at 13:58

    Pur non avendolo seguito nei suoi anni d’oro ritengo Tatai un mostro sacro dello scacchismo italiano.
    Sacconi fu poi anche un ottimo giocatore, capace se non sbaglio di battere pure Tartakower!
    Ottimo articolo e splendide analisi… regalatecene altre! 😉

    Rasko

  3. avatar
    cserica 8 Giugno 2010 at 14:34

    noi scacchisti italiani siamo portati a “divinizzare” Monticelli per lo splendido successo di Budapest del 1926, ma in quegli stessi anni il nostro “”asso” fu in grossa difficoltà contro Sacconi:

    Venezia 1925: match Sacconi-Monticelli 6-4
    Milano 1926: 1 Sacconi 4 Monticelli

    Sacconi ottenne anche altri buoni risultati:
    2° a Sopron nel 1934 battendo brillantemente il vincitore Spielmann
    1° nel campionato italiano del 1935, con tutti i migliori in gara, e Monticelli solo quarto

    Sempre nel 1935, giocò in prima scacchiera per l’Italia alle Olimpiadi (2a scacchiera Monticelli) e colse un prestigioso pareggio contro Alekhine (con i neri e mantenendo un vantaggio per gran parte della partita)

    Tornato alle competizioni nel dopoguerra, si impose brillantemente nel forte torneo di Roma del 1946, davanti ai nostri migliori maestri (eccetto Monticelli che aveva diradato i tornei)

  4. avatar
    Vincenzo 8 Luglio 2010 at 19:34

    Penso che i libri che celebrano dei maestri, o dei grandi maestri, o comunque persone che hanno fatto la storia degli scacchi, debbano essere condivisi gratuitamente col pubblico di appassionati come esempio per gli scacchi.
    Bene è stato fatto per Clarice Benini, ma qualcosa su Mario Monticelli, ad esempio? Devono essere come esempio per il movimento, per i giovani,ma anche per chi si avvicina tardi al “nobil sport”.
    Sarebbe, senza ombra di dubbio, un viatico per i giovani. Identica cosa per i grandi tornei del passato :sanremo 1930, i primi campionati del mondo, San Sebastian, il torneo del 1914 dello zar, il torneo dei candidati del dopo Alekhine… Piccole cose che aumenterebbe il valore di questo sport come insegnamento, e come esempio per molti.
    Per cui, magari per poche eccezioni soltanto, diviene necessaria la condivisione e la gratuità delle partite, della storia e dei tornei di questi grandi, sopratutto se Italiani.

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