gentile Amico "in scacchi" Luca Monti, prima di tutto mi scuso per il ritardo nei risponderle e poi la ringrazio sentitamente per la foto e la partita di Canal inviatami. Ecco i miei ricordi di quella favolosa persona che era Canal: l'ho conosciuto verso il 1960 maa non ho mai avuto il piacere di giocare con Lui, Era una persona di grande cultura, fra l'altro parlava svariate lingue, s'intendeva di musica e conosceva la vita in tutte le sue sfaccettature. Aveva partecipato attivamente a due rivoluzioni in Paesi dei Sud-Amenca e per Lui il piacere di conoscere le persone e parlare con le stesse senza limite di tempo, era il, passatempo preferito Ricordo una sera ad Imperia durante un Torneo come io e mia moglie siamo rimasti affascinati, per ore, a sentirlo parlare di argomenti differenti e sempre con conoscenza. Diceva che una persona che non aveva letto e viaggiato non aveva vissuto. Durante un Campionato Italiano a squadre avevo notato per la prima volta quanto la sua mente veniva coinvolta dalle analisi: poteva avere sul tavoio anche due cappuccini contemporaneamente e due o tre sigarette accese. Non gli era difficile spegnere le sigarette ... nel cappuccino. Ecco due fatti a Lui successi e raccontati da Lui stesso, mi permetta di scriverli in prima persona: Stavo giocando con uno sconosciuto in un bar che più che giocare muoveva i pezzi e con il bianco ho mosso e4 il nero mi ha risposto con e5 ed io ho fatto uscire il cavallo in f3 lui ha risposto con Cc6. A questo punto ho preso in mano l'alfiere di campo bianco e stavo spostandolo sulla diagonale per metterlo in c4 e l'avversano mi dice "ah ah l'italiana" proseguo con la mano verso la casella b5 ed il mio avversano "ah ah la spagnola" a quei punto ho messo l'alfiere in a6 e di fronte allo sguardo meravigliato dell'avversario ho esclamato "ah ah vanante Canal". L'episodio illustra perfettamente lo spirito arguto e la fine ironia che facevano da bagaglio a quella favolosa Persona. Il secondo raccontatomi è il seguente: Ero in una piccolissima stazione ferroviaria ove ero arrivato 5 minuti dopo la partenza del treno. Vado nella stanza dei Capostazione, bigliettaio ed unica persona presente, ove apprendo che devo aspettare circa due ore per il prossimo "passaggio". Cosa strana è che il Capostazione ha una scacchiera davanti a sé con i pezzi disposti e pronti per essere giocati. Allora chiedo se vuole fare una partita nell'attesa e lui mi dice: "sì possiamo, ma l'avviso che sono il più forte del paese ove io non perdo mai. Però possiamo giocare e io le do un cavallo di vantaggio, iniziamo la partita ed io per divertirmi commetto molti errori sino a quando lui mi da matto. Vede, mi dice, lei ha perso anche con un pezzo in più. Si è vero rispondo io ma lei dandomi il cavalloo dalla parte dei Re ha potuto fare l'arrocco molto più alla sveita. Il Capostazione mi guarda con un sorriso di compatimento e mi dice "lei gli scacchi, senza offesa non li conosce bene. Guardi, dico io, facciamo che le do io il cavallo di vantaggio e dopo una quindicina di mosse il bravo Capostazione prende matto. Vede avevo ragione!" Abbiamo fatto in tempo a fare qualche partita sempre con un pezzo di vantaggio: se lo davo io vincevo io se lo dava lui vinceva lui. Arrivato il treno io sono partito ma credo proprio che quella sera lui si sia buttato sotto un treno merci. Ecco caro Monti questi sono i ricordi che posso trasmetterle. Posso dire ancora che, anche in tarda età, Canal ha sempre mantenuto un fascino ed una bellezza d'animo che ai "gentil sesso" non dispiaceva. Però devo dire che una persona come Lui, con la sua intelligenza la sua profonda conoscenza dellà teoria, la capacità di creare gioco nel centro partita e condurre i finali ad altissimo livello è stata lasciata, nei momento di necessità, senza alcun aiuto se non di qualche scacchista isolato e questo non è stato bello. Logicamente parlo della Federazione. Purtroppo la mancanza di sensibilità verso certe persone denota l’aridità d’animo ma non è certo in questa lettera che voglio accendere una polemica sicuramente oggi tardiva. Buon lavoro caro amico e spero di poter leggere i risultati di questo suo sforzo. Cordialmente Italo Recanatini Novara, 30/11