Seguo con interesse questo avvincente campionato italiano individuale e mi piace sottolineare la bella prova che sta fornendo il MI Carlo D’Amore, di cui sono amico di vecchia data, anche se è diverso tempo ormai che non abbiamo più occasione di frequentarci come una volta.
Ho sempre ritenuto Carlo un piccolo genio, ma non sregolato come vorrebbe il noto detto. Anzi, lo ritengo una persona molto equilibrata, capace di riflessioni profonde ed in grado di reggere a lungo le forti tensioni che si accumulano durante una partita. In questo campionato sta dimostrando ancora una volta le sue qualità, un giocatore avveduto, preparato, fiducioso nei propri mezzi, con una grande forza di concentrazione e molto difficile da battere.Tutto ciò acquista ancora maggior merito considerando che non lo si può considerare un giocatore professionista. Come mi ha infatti confidato qualche tempo fa egli gioca a scacchi soprattutto per divertirsi e questo è confermato dalla serenità che lo contraddistingue durante i suoi incontri. Insomma per lui gli scacchi non sono tutto: è un bravo medico, un sorprendente pianista (una volta a casa mia ci stupì suonando a memoria dei difficili studi di Chopin), un eccellente giocatore di “Risiko”, ma soprattutto una bravissima persona ed un caro amico.
In bocca al lupo Carletto!!!
Ancora una volta binomio scacchi-musica!
Condivido e confermo. Ricordo ancora quando, ai tempi della prima sede dell’ARS nella quale in una delle salette era presente un pianoforte, nella pausa pranzo dei tornei era solito dilettare noi dello staff che, giocoforza, eravamo costretti a rimanere sul posto per le varie incombenze.