Samuel Reshevsky e Luca Monti

Scritto da:  | 6 Agosto 2013 | 12 Commenti | Categoria: Curiosità, Personaggi, Stranieri, Voglia 'e turnà, Zibaldone

La fotografia di una (dis)avventura tragicomica…
Ovvero: quando la realtà supera la fantasia!

Pazienti lettori, per quanto incredibile, la vicenda che vi sto per narrare è accaduta realmente ed io, Luca Monti, ne fui l’artefice unico.

Nel 1987, ventiduenne, seppi della partecipazione al famoso torneo open di Lugano di Samuel Reshevsky, un autentico mito vivente!

Cercando tra le varie pubblicazioni in mio possesso trovai una vecchia fotografia che lo ritraeva ancora bimbo alla scacchiera, opposto a quello che poteva essere un Maestro, forse durante un torneo americano negli anni venti. Con giudizio la ritagliai rinforzandola nel retro con un cartoncino bianco. Sarebbe stato il mio biglietto da visita… pensate, una foto autografata da Samuel Reshevsky!

La presi e la riposi nella borsa insieme alle altre cose che avevo.

Il pomeriggio seguente, presa la fiammeggiante SuperCinque, mi diressi verso Varese, confine del Gaggiolo e poi via per Lugano.

Si giocava presso quello che ricordo come un centro congressi o una fiera espositiva, comunque un ampio spazio adatto all’evento.

Una volta entrato mi accorsi, non senza un buona dose di delusione, che i giocatori erano separati dai visitatori mediante una sorta di transenna. Come vidi il mitico Sammy scattai la fotografia che, incidentalmente, immortalò anche un giovane Michele Godena che, all’epoca, neppure conoscevo…

Con scrupolo e solerzia il personale di servizio impediva a chiunque dei non addetti ai lavori l’accesso all’area del torneo. Immediatamente mi trovai ad affrontare il dilemma relativo alla questione: “E adesso come faccio per l’autografo?!?” Il tempo, per mia fortuna, non mi mancava e pertanto, con serafica pazienza, mi accomodai in quello che aveva l’aria di essere forse un bar, forse un luogo di ristoro, con l’accortezza tuttavia di scegliere una sedia dalla quale non perder di vista la scacchiera ove LUI giocava…

Un bel momento come lo vidi alzarsi mi presero a tremar le gambe e lo scorsi dirigersi proprio verso il bar… Non appena ci incrociammo (LUI era in compagnia di altre persone), mi sbarrai con fare risoluto di fronte a LUI, estraendo la foto dalla borsa e, porgendogliela con gesto inequivocabile, esclamai in un inglese che vi lascio intendere: “Mister Reshevsky, please could you sign this?”

LUI guardò la foto, la girò e rigirò con fare stupito e poi proruppe esclamando: “Wonderful, but who’s that??” ed io di rimando: “Come who’s that?!?”. Allora mi porse indietro la fotografia in quelli che furono i secondi più imbarazzanti della mia vita… In un clima di ilarità diffusa, con tutto il codazzo che sghignazzava divertito, mi accorsi di avergli messo in mano …non la sua foto ma un’altra, che avevo nella borsa, una fotografia di… Serena Grandi nuda!!!

Cercate di immaginare la scena… il sudore mi si era gelato lungo la schiena, tuttavia, non so come, ma riuscii a recuperare la foto giusta dal fondo della borsa, quella che volevo autografasse, Reshevsky la guardò e disse sollevato: “Yes, thanks, I was really a nice boy!”. Se la tenne…

Rosso di vergogna me la svignai di corsa, rombando sulla SuperCinque, direzione Varese, fischiettando, per dissimulare, un motivetto il cui titolo, a distanza di anni, non credo di riuscire a ricordare con precisione, ma ripensandoci bene doveva sicuramente essere “Lugano Addio…”


E la foto di Serena Grandi?!? Si tenne anche quella…

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Articolo pubblicato originariamente il 17 dicembre 2010 e riproposto nell’ambito della serie “Voglia ‘e turnà”

avatar Scritto da: Luca Monti (Qui gli altri suoi articoli)


12 Commenti a Samuel Reshevsky e Luca Monti

  1. avatar
    Claudio Gagliardi 17 Dicembre 2010 at 09:00

    Io c’ero!! 😛 conservo ancora la mia vecchia tessera di 3N in cartoncino; dietro ho l’autografo di Samuel Reshevsky.
    Claudio

    • avatar
      Luca Monti 17 Dicembre 2010 at 14:25

      Claudio a te andò meglio 😛 !

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    alfredo 17 Dicembre 2010 at 09:39

    in quel torneo Michele Vinse con il nero proprio contro il grande Sammy e con il bianco contro Seirawan ai tempi ancora uno dei piu’ forti al mondo!

  3. avatar
    Bilguer74 17 Dicembre 2010 at 10:01

    Grazie, Luca: aneddoto spettacolare ed incredibile!
    Sul campione americano ne circola anche un altro. Un prima nazionale romano trova un paio di vecchietti che giocano lampo al Central Park a New York. Quando uno dei due si allontana, lo rimpiazza. Perde una, due, tre lampo. Nettamente. Quando si salutano, lo scacchista romano si presenta. Altrettanto fa l’anziano signore: “My name is Sammy Reshevsky.”

  4. avatar
    jazztrain 17 Dicembre 2010 at 14:04

    Sicuramente è più divertente la ricostruzione di Luca Monti rispetto a quella che ne fa Stefan Zweig dello stesso Reshavsky nel racconto la Novella degli scacchi!
    Bellissimo e divertentissimo articolo! :mrgreen:

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    Fabio Lotti 17 Dicembre 2010 at 16:04

    Davvero divertente!

  6. avatar
    Martin Eden 17 Dicembre 2010 at 18:14

    Spassosissimo! Bravo, Luca! 😛

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    Zenone 17 Dicembre 2010 at 21:30

    E’ così bello e divertente da sembrare un frutto onirico 😉

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    paolo bagnoli 16 Luglio 2011 at 09:43

    Letto, approvato e sottoscritto (figura di m….!, quasi come la mia con Larsen! Forse peggiore…?). Per la cronaca, la foto (riportata nella mia “Storia degli Scacchi”;) ritrae il piccolo Sammy a New York mentre analizza la partita con l’avversario Sam Jaffe. 😀

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    Renato Andreoli 6 Agosto 2013 at 11:22

    L’anno seguente, sempre al Palazzo dei Congressi di Lugano, Reshevsky e Godena sedevano uno di fronte all’altro. Era una domenica; io c’ero e di quella partita conservo un vivo ricordo, non tanto delle mosse giocate (poche: il nostro, che aveva il Nero, vinse in 16 mosse con una difesa Cigorin), ma del post-partita: Reshevsky che se ne andava accigliato smoccolando in non so che lingua; Michele che si guardava intorno con dipinto sul volto un mezzo sorriso simile a quello della Gioconda.
    Reshevsky – Godena (Lugano 1988

    1. d4 d5 2. c4 Nc6 3. e3 e5 4. cxd5 Qxd5 5. Nc3 Bb4 6. Bd2 Bxc3 7. bxc3 exd4 8. cxd4 Nf6 9. Nf3 Ne4 10. Be2 Bg4 11. O-O O-O-O 12. Be1 Rhe8 13. Nd2 Bxe2 14. Qxe2 Re6 15. f3 Nxd4 16. Qc4 Nxd2 0-1

    Di quello stesso giorno ho un’altra curiosa immagine nella memoria.
    Uno spettatore capitato nella sala torneo come per caso si guardava intorno con un’espressione visibilmente divertita. Si trattenne pochi momenti e poi se ne andò scuotendo ripetutamente il capo e ripetendo fra sé e sé, ma a voce molto alta, in dialetto ticinese ” Ma che gioco! Che gioco! Che razza di gioco!”

  10. avatar
    Matias Remus 8 Agosto 2013 at 15:44

    AHAAHAHA! Seguo da circa un’anno il vostro sito e mi piace un sacco. Non ho mai fatto commenti, ma in questo caso lo faccio perche’ mi ha fatto ridere fino alle lacrime. Grazie!

  11. avatar
    Tamerlano 14 Dicembre 2014 at 17:45

    Anche a distanza di svariati anni è davvero divertente: sembra una ‘barzelletta’ ma, invece, non lo è!

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