Il pedone che riesce a fare Scacco matto

Scritto da:  | 6 Febbraio 2011 | 7 Commenti | Categoria: Scacchi e musica, Zibaldone

“Il pedone che riesce a fare Scacco matto??? Sono io. Nella mia vita mi sono sempre sentito un pedone, uno di quelli che ha a disposizione pochissime mosse, e solo ogni tanto può prendersi il gusto di mangiare in diagonale. Ma che qualche volta riesce ad ottenere un grande risultato, inaspettato. È questo il senso della mia canzone: anche un debole può avere il suo momento di gloria”.

Questo è quello che afferma il cantautore Giuseppe Povia durante l’interessantissima intervista per la rivista scacchistica “Torre e Cavallo Scacco”, pubblicata nello scorso numero di Novembre.

Di certo la metafora della vita come una partita a scacchi non è insolita, ma Povia, attraverso la sua nuova canzone intitolata “Scacco matto”, la arricchisce di nuovi significati  insoliti.

Il cantautore, infatti, esalta il Pedone, sì, proprio lui, il pezzo più debole, il quale, andando a promozione, può tuttavia trionfare anche sui concorrenti più nobili e temibili.

La biografia di Povia somiglia davvero a quella di un pedone che, debole in avvio di partita, poi diventa il dominatore della scacchiera; egli difatti, ha cercato fin da ragazzo di sfondare nel mondo della musica, ma con poco successo; fino a quando Paolo Bonolis sceglie la sua nota canzone “I bambini fanno ooh” come sigla di un’azione umanitaria. La canzone ottiene un ottimo successo e lancia Povia nel mondo della musica.Adesso, dopo aver composto altre bellissime ma anche molto criticate canzoni, quali “Luca era  gay”, “Vorrei avere il becco” e tante altre ancora, è diventato uno dei nuovi volti della musica italiana!!!

Giustamente egli,anche dopo aver riscosso un grande successo si dichiara ancora un pedone.

Personalmente sono d’accordo con lui, secondo me per trascorrere una vita corretta e giusta, rispettando il prossimo ma anche se stesso, bisogna essere umili ma soprattutto avere pazienza e accettare quello che la vita ti offre, ad esempio, ai pedoni è stato concesso di muoversi solo per verticale e mangiare in diagonale, tuttavia essi sprigionano la propria potenza quando raggiungono l’ottava traversa, diventando una figura imponente e spesso decisiva per la sorte del combattimento!!!

Concludendo, secondo me, bisogna sentirsi come dei Pedoni, umili e pazienti, ma anche potenziali Regine. Anch’io sono un pedone, un pezzo modesto e di basso ceto, che comunque sia, sa compiere le mosse giuste!

avatar Scritto da: Matteo Brizzi (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a Il pedone che riesce a fare Scacco matto

  1. avatar
    Marramaquìs 6 Febbraio 2011 at 08:15

    Benissimo Matteo. Non ascoltando molta musica leggera, non conoscevo il brano di Povia. Farò il tifo per i tuoi umili Pedoni. Lasciami ora pensare che anche il Re, negli scacchi come nella vita, non dovrebbe mai dimenticarsi di essere, in fondo, soltanto una pedina.

  2. avatar
    Luca Monti 6 Febbraio 2011 at 12:18

    Giovane Matteo Brizzi.Ho letto e riletto altri tuoi interventi pubbli
    cati in passato e,devo convenire,che ci sai fare.Nel nostro bellissi
    mo gioco,i Cavalli,gli Alfieri,le Torri,la Regina ed il suo consorte,
    sono eguali in una peculiare caratteristica:la loro finitudine.L’Al
    fiere che gioca sulle case scure,buono o cattivo che sia,non otterrà
    mai di giocare sulle case bianche e allora conoscerà sempre solo metà
    della scacchiera.Anche la regale Regina,il galoppante Cavallo,la pe
    sante Torre e sua Maestà compresa,non possono barattare,modificare la
    loro natura,perchè sono finiti.L’immagine sovrapposta alla tua,quella
    del Pedone che proietta una ombra tratteggiante una Regina,ci racconta invece di una felice metafora che Povia e tu Matteo avete
    ben colto.Bravi(o)!

    • avatar
      matteo brizzi 6 Febbraio 2011 at 12:22

      Grazie Luca… Comunque il merito è del grande Povia non mio!!!! 🙂

  3. avatar
    Bilguer74 6 Febbraio 2011 at 14:10

    Paesino di campagna della piana lucchese. Un bar con avventori rumorosi ed alticci. Entra un gruppo di scacchisti in cerca di un caffè. Un ubriaco subito li interroga:
    “Siete fascisti o comunisti?”
    Il più anziano del gruppo risponde: “Siamo scacchisti.”
    E l’ubriaco, dopo aver lanciato uno sguardo obliquo, a soppesare la risposta, sentenzia: “Scacchisti… Già, in fondo in fondo siamo tutti delle pedine…”
    Passati o arretrati, sostenuti o isolati, sospesi o doppiati, l’ubriaco, quasi fosse Borges, ha ragione: siamo tutti delle pedine.
    Ciao Matteo!

    • avatar
      matteo brizzi 6 Febbraio 2011 at 15:12

      Grande Ricca 😀

  4. avatar
    Zenone 7 Febbraio 2011 at 22:11

    Forse dirò una banalità dopo i commenti di Studiosi e Maestri, ma il pedone non è il simbolo stesso degli scacchi? Se potesse tornare indietro, se mangiasse in avanti e non in diagonale e se non potesse promuovere arrivato all’ottava il Nostro Gioco degli Scacchi non avrebbe alcun senso. Se la nostra vita fosse già scritta e non potessimo modificarla con i nostri comportamenti, se non avessimo la speranza di miglirorarci grazie al nostro lavoro, se non ci fosse la possibilità del riscatto personale il Nostro Gioco della Vita non avrebbe alcun senso.
    Grazie.

  5. avatar
    Jazztrain 25 Febbraio 2011 at 09:44

    Il pedone che dà matto? Guardate la Kosolapov-Nezhmetdinov.
    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1102130

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi