Gagra? Forse la mano è scivolata sulla tastiera ed ha colpito i tasti sbagliati. Noi appassionati abbiamo sentito nominare migliaia di volte Hastings, Scheveningen, San Pietroburgo, probabilmente siamo ormai convinti di averci giocato un torneo, ma Gagra….forse sarà un paesino di montagna dei Pirenei, dove si è tenuto un importante torneo sociale?
Acqua. Si proprio acqua, infatti Gagra è (o forse è il caso di dire “era” una località balneare.
Situata in Abkhazia, una regione della Georgia, si affaccia sulle acque del Mar Nero.
Con il suo clima quasi subtropicale, Gagra era un popolare luogo di cura durante il periodo imperiale ed il periodo sovietico, frequentato dalla elite della nazione.
Il suo clima ideale, la presenza di un palazzo reale e di numerosi edifici costruiti negli stili più disparati, il parco che la circondava, dove si potevano trovare alberi rari, pappagalli ed addirittura scimmie,la rendevano un luogo esotico e desiderato.
Nel dopoguerra la popolazione aumentò, e sorsero anche molti grattacieli, mentre il turismo non accennava a diminuire.
Nel 1992 Gagra aveva oltre 26.000 abitanti, quando la Abkhazia fece una sanguinosa guerra civile per ottenere l’indipendenza dalla Georgia (oggi l’Abkhazia è indipendente di fatto, anche se le Nazioni Unite non la riconoscono).
Quasi tutti gli abitanti di Gagra erano georgiani, e quindi subirono una tremenda “pulizia-etnica”, finendo uccisi o rispediti in patria, col risultato che Gagra divenne una città fantasma, distrutta e quasi priva di popolazione, come è ancora oggi.
Bene mi direte, grazie per la interessante lezione di storia e geografia, ma cosa centrano gli scacchi?
Tutto nacque dalla seguente meravigliosa partita, alla quale ho aggiunto brevi commenti, una dimostrazione della classe limpida di Smyslov:
Una breve indagine su dove si fosse tenuto quel torneo, mi portò a scoprire qualcosa di misterioso.
Si, i sovietici non solo avevano le basi segrete nelle quali provavano le armi più micidiali, ma avevano anche quelle nelle quali “provavano” gli scacchisti da mandare ai tornei!
Nel 1952 e nel 1953 si tennero a Gagra due fortissimi tornei di allenamento tra giocatori sovietici, che all’epoca non vennero pubblicizzati, con il risultato che le partite giocatevi si conoscono solamente da pochi anni.
Il primo dei due tornei, nel 1952, fu giocato in parte a Gagra e in parte a Voronovo, una località della Bielorussia molto lontana da Gagra.
Il torneo era stato concepito come allenamento per le Olimpiadi di Helsinki.
Grande sorpresa dovette destare la vittoria del “team B” per 16-15 (una partita Keres-Petrosian non venne giocata), considerando che Petrosian e Geller non erano ancora tra i primi al mondo.
Nel 1953 il torneo di Gagra si tenne in maggio, come training per l’importantissimo torneo interzonale di Zurigo, che iniziava in luglio. Tra i giocatori qualificati per Zurigo mancava il solo Bronstein, mentre vennero aggiunti altri tre GM.
La vittoria andò a Smyslov (che poi si ripetè a Zurigo), e nessun giocatore rimase imbattuto a testimonianza della estrema combattività.
Dopo questi due tornei, il nome di Gagra non tornò mai più nelle cronache scacchistiche, adesso la città è diventata uno spettro, edifici in rovina e viali ricoperti d’erba nei quali si aggirano antiche presenze dai nomi altisonanti, Botvinnik, Smyslov, Keres….
poi la guerra civile, ed ecco Gagra oggi
definire STREPITOSO un pezzo come questo sarebbe miseramente riduttivo…
Geografia, storia, scacchi: grazie. Un capolavoro, mi associo ai complimenti di Mertin Eden. Grande!!
Anch’io mi associo ai complimenti di Martin e di Mongo, però vorrei dire qualcosa su questa splendida partita che merita di essere studiata. Smyslova in quel periodo era veramente un giocatore fuori categoria ci sono manovre raffinate e profonde che meriterebbero di essere analizzate con molta attenzionee. Il sottoscritto, tra l’altro, ha un debole per il gioco raffinato di Smyslov pur avendo un profondo rispetto per il grande Keres.
Smyslov, non Smyslova 😕
Uno cserica da incorniciare ! Inevitabile e pazzesco il desiderio di oggi: ricostruire velocemente Gagra e organizzare il 1° Torneo “Soloscacchi Gagra 2012”.
Di grande interesse, come sempre, anche al di là e, se mi permettete, al di sopra degli scacchi…
Grande Cserica! Conoscevo Gagra e quello specifico torneo per una bellissima vittoria di Smyslov su Tajmanov, un piccolo gioiellino strategico. Che consiglio di vedere.
A livello di curiosità, una rara fotografia dei partecipanti al torneo di Gagra 1953, scattata nel corso di un’occasione conviviale in riva al mare, è pubblicata nell’edizione italiana de “Il torneo internazionale dei Grandi Maestri – Neuhausen/Zurigo 1953” di David Bronstein.
Ho scoperto il vostro sito solo da un paio di settimane. Complimenti davvero per il servizio su Gagra.
Esagero se dico che sei il più grande di tutti noi?
Non è che siamo qui a tirare a sorte chi ha la fascia di capitano…….il capitano mica per nulla!!! Avanti…. 😉
Capitano.. Oh mio Capitano!!!
😉
grazie a tutti voi per i complimenti, forse un poco…esagerati
un benvenuto su Soloscacchi a Ettore, che sperò ci seguirà con passione in futuro.
A Bilguer dico che ho visto molte partite di Gagra, quella che cita è splendida, ma anche il livello delle altre è stratosferico, paragonabile a quelle giocate poi a Zurigo.
Grazie anche a YG per l’informazione, io purtroppo il libro di Zurigo lo comprai in inglese molti anni fa…
… E’ la volta buona, magari il buon YG ce ne invia una copia omaggio in redazione!!!
Non per fare pubblicità, ma l’edizione italiana del libro di Zurigo è davvero notevole!!
Già fatto, se non ricordo male…
Ricordi bene…
E’ troppo bello questo libro che speravo di averne una copia in più!!! Ciao YG
Complimenti Claudio!!
Questa volta hai veramente superato te stesso!!
Ciao, Marco Pic
Bravissimo Claudio Sericano!.
I miei complimenti per un ” reportage ” di grande interesse.
Dove hai trovato le foto ?Tanti saluti da Giancarlo Cheli ( ti ricordi di me ? 9
Certo che mi ricordo di te Giancarlo, e mi fa piacere sapere che ci leggi.
Le foto di Gagra in rovina le ho trovate in siti internet specializzati in città abbandonate, che sono una delle mie passioni
il tuo ” i luoghi degli scacchi” dovrebbe vincere almeno un riconoscimento del tipo : premio Pulitzer, Oscar, Nobel etc…., lo spirito evocativo e le emozioni che suscitano questi piccoli capolavori è encomiabile.
Gran bel pezzo veramente sotto tutti i punti di vista, compreso quello della riflessione sulla inguaribile stupidità degli esseri umani che riescono a distruggere in pochi giorni ciò che è stato costruito, in tutti i sensi, in anni o secoli di convivenza.
Che strano luogo,sembra magico. In una fotografia oltre alle palme, pare di scorgere una montagnia innevata. Complimenti ancora.
Scusate ancora, ma i ricordi…
“(…) A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza. Quando i fili sono tanti che non ci si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili.
Dalla costa di un monte, accampati con le masserizie, i profughi di Ersilia guardano l’intrigo di fili stesi e pali che s’innalza nella pianura. È quello ancora la città di Ersilia, e loro sono niente.
Riedificano Ersilia altrove. Tessono i fili con una figura simile che vorrebbero più complicata e insieme più regolare dell’altra. Poi l’abbandonano e trasportano ancora più lontano a sé e le case.
Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine delle città abbandonate, senza le mura che no durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma. (…) [Italo Calvino, “Le Città Invisibili”]
Non è forse questo il nostro Mondo,Gagra e mille altre città e la “nostra” stoltezza?
Grazie cserica per le riflessioni che inducono i tuoi pezzi.
Strepitoso l’articolo, bellissime le foto..Grazie!
Miezzeca!
Tutto molto bello, come direbbe Pizzul, la partita, la storia, le cartoline. Da antologia!
Quanta ragione aveva il Che quando affermava:”Basta, qui ci vuole l’Uomo nuovo, un Uomo completamente diverso da quello che vive qui oggi. Un uomo più sensibile, più altruista, più onesto, meno ciarlatano, meno cattivo, meno barbaro. Scuola e sanità per tutti, cibo per tutti. Guerre per nessuno”.
W il Che, W l’Uomo nuovo!!!
un pezzo quasi magico
città surreale , si’ da calvino
mi piacerebbe che si riscoprissero anche i luoghi degli scacchi initalia
ad esempio mi ricordo il Cioco, castelvechio Pascoli , negli anni 70 sede di campionati a squadre , individuali e di un match Korcnoy – Petrossian .
oppure la sede della scacchistica milanese anni 70 , meravigliosa , in via san Maurilio , a due passi dal duomo
Ricordo nel 74 un torneo a squadre ( una sorta di Mitropa Cup) e un torneo di selezione per le olimpiadi.
purtroppo di quei due eventi sembra che non sia rimasto nulla 🙁