Harry Benson è una figura mitica di uno dei mestieri più belli del mondo: il fotoreporter.
Era a pochi passi da Robert Kennedy quando fu assassinato, era vicino a Richard Nixon nel giorno delle dimissioni, Jackie Kennedy pretese che fosse lui a fotografare le nozze della figlia e non c’è evento dalla caduta del Muro all’ 11 settembre, che lui non abbia immortalato.
Fu l’unico a poter immortalare un amico inavvicinabile per il resto del mondo: Bobby Fischer.
Benson racconta di avere incontrato il grande scacchista per la prima volta a Buenos Aires e di averlo accompagnato in una passeggiata chiacchierando dei New York Jets, la squadra di football di cui entrambi erano tifosi.
«Bastò non parlargli di scacchi. Per il resto, tutto mi fu consentito».
Così Benson divenne amico e custode di molti retroscena del campione statunitense; tra cui alcuni simpatici siparietti del duello con Boris Spassky nello scontro del ’72 a Reykjavik per il titolo mondiale, che venne innalzato a simbolico apice della Guerra Fredda. Nemmeno a dirlo… fu Benson uno dei fotografi ufficiali della manifestazione.
A tal proposito Benson racconta di una partita complessa, del mitico match, sospesa e rinviata al giorno dopo: Fischer passò la notte a studiare gli sviluppi possibili con cinque maestri e quando questi gli dissero «non è rimasto nient’altro», lui volle che fosse l’amico fotografo, che si dichiara a malapena consapevole delle regole del gioco, a proporre una mossa… entusiasmandosi poi perché la mossa suggerita nella sua ingenuità non gli era mai venuta in mente. Cheese… click!!
Gli scatti di Benson:
Cheese… click…!!!
Bellissime sia le foto che l’aneddoto raccontato!!!
Grazie.
Raccolgo tutto quello che rguarda Bobby . So che il libro è in vendita. Spero di trovarlo al piu’ presto .Purtroppo sembra che sarà il film ispirato a Bobby a non rendere giusto omaggio a the greatest …