Il Re dell’otto

Scritto da:  | 18 Ottobre 2011 | 5 Commenti | Categoria: Stranieri

Pochi giorni fa vi ho presentato una splendida battaglia tra Duras e Cohn. Oggi vi parlo di uno dei due maestri, il boemo Oldrich Duras.
Oldrich nacque a Pchery, località boema (Oggi Repubblica Ceca) all’epoca sotto l’Impero Austro-Ungarico, il 30 ottobre del 1882. In quegli anni un giocatore di quelle zone, Wilhelm Steinitz, era campione del mondo, ed è quindi naturale che molti giovani venissero introdotti al gioco.
Comunque le prime notizie scacchistiche di Oldrich si hanno nel 1900, quando diciottenne vince questa splendida partita, le premesse ci sono:

Nel 1902 giunge secondo alle spalle di Traxler in un torneo cecoslovacco con otto partecipanti di non elevato livello.
Nel 1903 Duras si reca in Olanda, ad Hilversum, per partecipare al torneo internazionale. Vi giunge secondo alle spalle del polacco Leonhardt, davanti ad alcuni buoni maestri, nessuno dei quali però avrebbe potuto fregiarsi del titolo di GM.
Il 1904 lo vede impegnato nel torneo principale di Barmen. Dovete sapere che in questi tornei di contorno solamente il vincitore veniva promosso maestro, e Duras mancò l’occasione giungendo terzo alle spalle del bravissimo e sfortunato Augustin Neumann e di Vidmar. Come lui mancarono il titolo di maestro Spielmann e Nimzowitsch, tempi duri…..
Il 1905 vede tre importanti occasioni che attestano la sua crescita. Quarto a Scheveningen nel torneo dominato da Marshall, ma sconfitto dal nostro Reggio. Finalmente maestro grazie alla vittoria in condominio con Rubinstein nel torneo B di Barmen. Vincitore del primo campionato cecoslovacco.

Oldrich Duras

Il 1906 è l’anno della consacrazione a livello internazionale. Nel grande torneo di Ostenda, 36 partecipanti, viene eliminato al secondo giro, nonostante ottenga più del 50%. Ma si rifà rapidamente nella stesa città balneare, vincendo il Torneo Rice (ad apertura obbligata, una variante del Gambetto di Re) davanti a due grandi maestri esperti come Marco e Blackburne. Ma non è finita, il secondo posto alle spalle di Marshall nel grande torneo di Norimberga è un qualcosa di inatteso per tutti, se è vero che lascia ben staccati i vari candidati al titolo mondiale, cioè Schlechter, Cigorin, Tarrasch e Janowski. Ora per lui diventa arduo mantenersi a certi livelli.
Dal 1906 non si può non ricordare la vittoria contro Teichmann, sul quale ogni commento è assolutamente superfluo. Nelle ultime venti mosse assistiamo a qualcosa di immortale……

Il 1907 è un anno di transazione, con due supertornei conclusi al settimo posto, Karlsbad ed Ostenda.

Ed eccoci giunti al 1908, il suo anno. Ora avrete capitolo il significato del titolo dell’articolo, “il Re dell’otto”. Due soli tornei disputati, due grandi tornei, e due grandissime vittorie, a Vienna condivisa con Maroczy e Schlechter, a Praga condivisa con Schlechter. In entrambe le occasioni Rubinstein giunge quarto.

A questo punto Oldrich diventa uno dei candidati a disputare il match per il titolo, visto che Lasker tra il 1907 ed il 1909 sbriciola Marshall, Tarrasch e Janowski. Deve solo sbarazzarsi della concorrenza di Schlechter,che insomma, non è l’ultimo arrivato.

Campionato cecoslovacco 1909, Duras ultimo a destra

Il 1909 lo vede buon terzo (alla pari con Spielmann) alle spalle del duo Lasker/Rubinstein nel famoso torneo di San Pietroburgo, ma il distacco di 3,5 punti è un abisso.
Nel torneo di Amburgo del 1910 viene superato da Schlechter per solo mezzo punto, lasciandosi dietro Nimzowitsch, Marshall, Tarrasch e l’esordiente Alekhine.

Il 1911 è il suo anno nero, che fa tramontare definitivamente le possibilità di disputare un match mondiale: delude non tanto a Karlsbad, dove giunge 9° su 26 iscritti, ma a San Sebastian, dove è penultimo con punti 5/14, un’onta per un giocatore come lui abituato a ben altre percentuali.

Alcuni dei partecipanti a San Sebastian 1912

Il 1912 inizia male a San Sebastian dove non arriva al 50% dei punti, va in miglioramento con il quarto posto di Pistyan (a 4 punti da Rubinstein che sembra di un altro pianeta) e termina splendidamente col successo di Breslau, a pari punti proprio col grande polacco, per giunta sconfitto nello scontro diretto!

Il 1913 è l’anno della sua lunga tournee nordamericana, che lo vede però sempre superato da Capablanca e Marshall; passi il cubano, ma l’americano nei tornei europei era finito quasi regolarmente dietro ad Oldrich.

Il 1914 vede il grande torneo di Mannheim, un evento drammatico, infatti la competizione viente interrotta a sei turni dalla fine per lo scoppio della grande guerra. In quel momento conduceva Alekhine, con Duras a metà classifica.

Il 1914 è anche l’anno durante il quale Oldrich si sposa con una donna molto ricca. Guerra e famiglia lo portano a prendere la decisione di smettere con il gioco, e nonostante la giovane età, solamente 32 anni, non parteciperà mai più ad un torneo.

Sfogherà la passione scacchistica nella composizione di problemi e studi, raggiungendo anche li l’eccellenza.
Nel 1942, in occasione del suo sessantesimo compleanno si tenne a Praga un torneo in suo onore, vinto a pari merito da Alekhine e Junge.
Nel 1950 la FIDE lo nomina grande maestro,e non poteva essere altrimenti, e con questo riconoscimento Duras affronta gli ultimi anni di vita,fino alla morte giunta il 5 gennaio del 1957, a Praga.

Infine deliziatevi con la seguente partita, che anche se conoscete già male non fa rivedere. La fase finale è un piacere per gli occhi

avatar Scritto da: cserica (Qui gli altri suoi articoli)


5 Commenti a Il Re dell’otto

  1. avatar
    Marramaquìs 18 Ottobre 2011 at 19:01

    Grande il Re dell’Otto e ottimo cserica, navigato e instancabile rematore fra un “Otto-Cohn”, un “Otto-Senza” e un “Otto-Spielmann” !

  2. avatar
    Un Lettore 19 Ottobre 2011 at 18:15

    Rinnovo i complimenti all’articolista per la precisa ricostruzione storica e per la bellezza delle partite. Vorrei anche chiedere se sia o meno di prossima pubblicazione da parte sua di un nuovo articolo su Canal. Complimenti ancora.

  3. avatar
    Martin Eden 19 Ottobre 2011 at 18:40

    Il nostro esperto e studioso della figura storica di Esteban Canal è Luca Monti di cui pubblicheremo entro breve un altro dei suoi preziosi contributi. 😉

  4. avatar
    alfredo 16 Marzo 2013 at 12:40

    caro cserica
    tra le tante belle partite di Duras quale è ricordata in effetti come la immortale di Duras , qui citato anche dall’amico Trabattoni e risportata in un libro di Stalda ( che sfortunatamente) non possiedo .
    a me sembra quella con Teicman o saglio ?
    ciao !
    Alfredo

  5. avatar
    alfredo 16 Marzo 2013 at 12:49

    On the game Důras v Teichmann, Ostend, 1906]: ‘Důras needs no better monument to his genius than this lofty and exciting struggle with an eminent opponent. In my catalogue of genuinely great contests it rises up close to the top. It is chess all the way, but from move 43 it goes in a dignity unsurpassed.’
    questo commento è del maestro Willam Evar Napier ( riportato dal noto storico E. Winter) . Per cui ritengo che l’immortale di Duras sia proprio questa .
    Mi piacerebbe , se l’amico Franco Trabattni , mi confermasse se nel libro da lui posseduto e tano amato da bambino mi confermasse che l’immortale di Duras è considerata proprio questa partita .

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