Scacchi sotto il fango

Scritto da:  | 2 Novembre 2011 | 8 Commenti | Categoria: Zibaldone

Martedì giorno di festa avrei voluto preparare un bel pezzo da pubblicare oggi su Soloscacchi, il tempo non mancava, ma sapete com’è la vita, a volte ci sono cose che sono semplicemente più importanti.
E così ieri mattina mi sono messo gli stivali, ho preso una pala, e sono partito armato di buona volontà per aiutare chi in quel momento ne aveva bisogno. La destinazione una piccola valle nell’entroterra spezzino, spazzata via dalla furia degli elementi naturali, ed in particolare di uno: l’acqua.
Andavamo a colpo sicuro, infatti una nostra conoscente si era ritrovata con la propria casa sommersa da quasi due metri di fango, per fortuna era al lavoro, a volte lavorare fa bene alla salute……
L’avvicinamento alla casa, un chilometro a piedi, è stato surreale, infatti non esistevano più ne strade ne ponti, tutto spazzato via e tutto ricoperto da migliaia di tronchi.

Ruspe e mezzi di tutti i tipi, protezione, civile, vigili del fuoco, lavoravano senza tregua. Poi giungemmo alla casa. Premetto che non mostro fotografie di case perchè non lo reputo corretto. Non mi piace sbattere in faccia al mondo le disgrazie.
Comunque il livello del fango in una settimana era diminuito di molto, naturalmente, anche perchè da alcuni giorni i soccorritori vi lavoravano.
Fu per me una esperienza molto triste il vedere una libreria. Alcuni libri erano rimasti sullo scaffale, e seppur molto sporchi ed inutilizzabili avevano ancora la forma di un libro. Altri no, li trovai con le mani (anzi i guanti), rovistando in mezzo al fango, e le pagine si disintegravano in poltiglia. per un attimo mi venne un sorriso ripensando alla discussione che si ebbe su libri cartacei ed elettronici, in questo caso penso sarebbero rimasti distrutti entrambi.

i libri colpiti in maniera lieve

Bene direte voi, ma gli scacchi?
C’entrano. C’entrano.
Mi stavo riposando dalle fatiche mattutine, mangiando alcuni biscotti, quando in mezzo al cumulo di rovine inutilizzabili portato fuori di casa nei giorni precedenti, sbuca qualcosa di vagamente familiare. Giudicate voi:

l'oggetto misterioso

Si, una scacchiera.
Per il momento mi limitai a fotografarla, ma mi ripromisi, dopo aver terminato alcuni lavori importanti, come il il lavaggio dei mobili meno danneggiati, di tornare a vederla.
Ed eccomi finalmente alla seconda visita.

ecco i pezzi, ci sono tutti

il fango gli ha dato colorazioni uniformi

A questo punto decido di ripulire rapidamente il tutto, partendo dalla scacchiera in marmo pregiato,che ha subito un po di danno nella parte in legno, per terminare ai pezzi, in piombo colorati a mano. Per fortuna il colore non si stacca con il lavaggio.

notate come i pezzi lavati riprendano i loro brillanti colori

Al termine del lavaggio arriva il proprietario tutto contento. Anche se non è uno scacchista, ci tiene moltissimo a quella scacchiera, che fu uno dei suoi primi importanti acquisti.
Infatti la comprò da un artigiano trent’anni fa, e già all’epoca la pagò una cifra notevole.
La mia narrazione della giornata di ieri è finita. Gli scacchi si sono voluti manifestare anche in condizioni estreme…

avatar Scritto da: cserica (Qui gli altri suoi articoli)


8 Commenti a Scacchi sotto il fango

  1. avatar
    Mongo 2 Novembre 2011 at 11:26

    Quando l’uomo si fa male da solo!!!
    Mi hai fatto tornare in mente la tragica alluvione del 1994 che colpì le provincie di Asti e di Alessandria, più o meno lo stesso periodo: dighe aperte a monte ed il Tanaro, già in piena per la pioggia torrenziale, non ha potuto fare altro che allagare città, paesi, campagne. Ad Asti i danni furono notevoli ed ad Alessandria venne persino allagato il pronto soccorso dell’ospedale. 17 anni dopo la situazione del fiume è più o meno la stessa, solo qualche ponte in meno!!! 😥 Tristezza!!! 😕
    Che dire agli spezzini disastrati: forza e coraggio, vi siamo vicino.

  2. avatar
    Mandriano 2 Novembre 2011 at 13:43

    …chi gioca a scacchi con la natura …finisce male!!
    Che disastro!! 🙁

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    Brambati Felice 3 Novembre 2011 at 07:33

    Emozionante e toccante…

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    Giovanna Adabbo 3 Novembre 2011 at 12:44

    Claudio mi dispiace veramente tanto per tutto quello che è successo in Liguria ed in Toscana e per tutto quello che sta succedendo nel mondo. L’essenziale che tu stai bene e che hai visto? Una scacchiera con i suoi bei pezzi antichi nonostante tutto si è salvata, a ricordo di quelle genti che hanno giocato su quella bellissima scacchiera e con quei bellissimi pezzi. Il nobil giuoco delle anime buone. Ciao da Giovanna

  5. avatar
    Zenone 3 Novembre 2011 at 14:25

    Guardando le foto di questa tragedia e quelle della scacchiera ritrovata da cserica mi torna alla mente il famoso passo de “La Donna del Nadir” di Massimo Bontempelli (1878-1960):

    “Il gioco degli scacchi preesisteva probabilmente alla apparizione dell’uomo e forse anche alla creazione del Mondo. E se il mondo ripiomberà nel caos e il caos si dissolverà nel nulla, il gioco degli scacchi rimarrà, fuori dello spazio e del tempo, partecipe dell’eternità’ delle idee.”

    Un pensiero ed un abbraccio forte al tutti coloro che hanno sofferto e soffrono per questa catastrofe.

  6. avatar
    lordste 3 Novembre 2011 at 17:04

    Incredibile! possiedo un set di scacchi identico (pesanti pezzi in piombo rappresentanti Napoleone come re/imperatore, Giuseppina cone Donna e il resto delle armate francesi ottocentesche). Credo che abbia un discreto valore, il mio era un regalo di mio nonno (ora scomparso), credo per la maturità…
    LordSte

  7. avatar
    Zenone 5 Novembre 2011 at 19:54

    Scusate, ma oltre agli amici del nord della Toscana e della provincia di La Spezia vorrei mandare un abbraccio a tutti giocatori genovesi. In gamba!
    Un “in bocca a lupo” per i prossimi giorni anche agli amici del savonese e del Piemonte.

  8. avatar
    Marramaquìs 5 Novembre 2011 at 20:07

    Vi sono vicino anch’io, amici. Speriamo che il cielo si decida ad ammettere che avete già sofferto abbastanza.
    Forse la gravità di certi disastri si sarebbe potuta limitare se le istituzioni, anziché a condoni e ad opere faraoniche (talora mai concluse o iniziate), avessero pensato, nel tempo, un po’ di più a spendere qualche soldino per la difesa del nostro amato ma fragile territorio.

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