La Regina escort

Scritto da:  | 7 Novembre 2011 | 7 Commenti | Categoria: Zibaldone

E’ un bel po’ di tempo che vengo stuzzicato dagli amici (amici?) a scrivere un pezzo sull’ormai famosa Regina escort. In effetti avrei dovuto usare un altro aggettivo, ma meglio essere prudenti. E poi, oggi, il termine va tanto di moda…

Il destino è destino. C’è chi nasce bello, brutto, alto, basso, chi con una voglia di fragola sul naso e…e insomma nessuno ci può fare niente. La Regina nera era nata escort. Da piccola si spingeva a visite intime con i pedoni, giocando al dottore. Da grandicella se la faceva con gli Alfieri di colore contrario, anche se loro non erano contrari per niente. Da grande pure con i Cavalli. Per soddisfare questo suo capriccio si era fatta costruire una cavalla di legno cava, un po’ come aveva fatto Pasifae, mi pare, con una mucca per il toro. La chiamavano Boccadirosa. No, mi sbaglio con un’altra storia, la chiamavano semplicemente la Regina escort. Era nata così, non c’è niente da fare e il povero Re si doveva tenere le corna.

Una disgrazia. Figuriamoci che nella variante del pedone avvelenato della Siciliana, invece di mangiarlo, aveva circuito, sessualmente parlando, il povero pedone in b2. Davvero una bella disgrazia per lo sfortunato monarca. D’altra parte la natura è natura e una volta aveva amoreggiato perfino con una Torre di bell’aspetto, anche se molti non avevano capito come.

Tuttavia la cosa aveva i suoi lati positivi. Per esempio poteva venire comoda in certi momenti della battaglia. Tanto per ricordare l’episodio del pedone avvelenato, tutti gli altri pedoni nemici si erano ringalluzziti correndo verso di lei e il Re bianco aveva perso la battaglia. Un’altra volta si era travestita e infilata in una festa dal nome strano bunga bunga, una bella festa piena di Regine gnocche mica da ridere (ma da dove venivano?) di un Re bassotto e traccagnotto coi tacchi alti che sparava battute su battute e barzellette a non finire sull’efficace mezzo di lavoro delle invitate. Lo aveva talmente sfiancato, impresa riuscita a lei sola (a dir la verità era stata la nona della nottata), che il giorno seguente non era potuto uscire dalla sua casa, lasciando il suo esercito in balia del nemico.

Correva pure dei seri rischi, come quando si buscò una tremenda malattia con un Alfiere nero venuto da lontano e un giorno se la vide brutta inseguita da un pedone geloso che la voleva tutta per sé. Riuscì a malapena a salvarsi dall’avvelenamento di una mela, venduta dalla Regina bianca travestitasi da vecchina, perché conosceva la fiaba di Biancaneve. Anche se in maniera leggermente diversa dalla tradizione, soprattutto rispetto ai nani.

Non era una vita facile la sua, ma si mostrava sempre sorridente e allegra. Che le malelingue slinguacciassero come gli pare! Un giorno arrivò la fine. Al termine di una battaglia, visto il suo Re in pericolo, mentre tutti gli altri se la davano a gambe levate, si slanciò verso di lui per coprirlo dal colpo fatale. Sentì una fitta dolorosa al petto e cadde distesa al suolo con gli occhi rivolti verso il cielo. Era la fine che si meritava, dissero. La fine di una Regina escort.

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a La Regina escort

  1. avatar
    Giancarlo Cheli 7 Novembre 2011 at 07:08

    Oh. gran bontà de’ cavallieri antiqui !.
    Complimenti, Fabio, stavolta sei stato davvero bravissimo : il “raccontino ” è di una levità a dir poco deliziosa.
    La Regina bianca di Barbafiera, nel bel mezzo di una serata grossetana ” sotto le stelle “, dopo anni di “onorata carriera ” – absit iniuria verbis – ha inopinatamente circuito un pedoncino maremmano in b7, facendo una brutta fine in apertura..

  2. avatar
    Fabio Lotti 7 Novembre 2011 at 15:33

    Caro Giancarlo
    questo pezzo è nato anche per colpa tua e le tue insistenze per sapere qualcosa sulla Regina…((censura).
    Che vi devo dire, cari lettori, ogni tanto mi piace lasciare da parte le cose serie e ritornare, almeno per un po’, con l’animo del ragazzo di un tempo che fu.

  3. avatar
    Fausto Poletti 10 Novembre 2011 at 15:53

    Un racconto che m’ha divertito.
    Bravo Lotti.

  4. avatar
    Fabio Lotti 10 Novembre 2011 at 21:41

    Mi fa piacere. Naturalmente rischio molto come è successo con “Fancala!!!” (3755 contatti) su “Scacchierando” ma sono fatto così.

  5. avatar
    Fabio Lotti 11 Novembre 2011 at 12:17
  6. avatar
    paolo bagnoli 19 Novembre 2011 at 22:28

    Caro Fabio, mooooolto divertente! Ora gradirei un raccontino sul Re che, per sfuggire alla cattura (o alle dimissioni), si era camuffato da Pedone…
    Un abbraccio
    Paolo

  7. avatar
    Fabio Lotti 20 Novembre 2011 at 11:38

    Sono veramente contento che qualcuno, come te, abbia apprezzato il lato scherzoso del raccontino. Rinnovo l’invito ad un saluto sul blog del giallo Mondadori. Fateci un salto, via!

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