C.I.S… tiamo anche noi!

Ecco, i gironi sono usciti, le compagini sono state distribuite, scorro velocemente la lista… Serie Master, A1, A2… ben consapevole che il nome della nostra squadra è ben più sotto… Serie B, poi C… niente, Promozione, Eccellenza, Sommozzatori, ancora nulla… eccola, finalmente! La neonata squadra del nostro Circolo risulta regolarmente iscritta: Serie Sub-Dilettanti!!!  Insomma, per iniziare non è assolutamente male… in fondo nessuno dei grandi ha iniziato dalla Coppa dei Campioni, penso tra me e me, decisamente rinfrancato, felice che il responsabile dei Gironi, Gibi Brosio, non abbia riscontrato irregolarità né vizi di forma, anche se vizi in squadra ne abbiamo e non pochi… Ma andiamo con ordine, iniziamo la storia dall’inizio… ecco, la difficoltà più grande è stata quella del reclutamento dei giocatori. Non che i candidati mancassero (no, non quei Candidati lì, non mi fraintendete, nessuno over 2400, per carità, il nostro problema semmai era quello di trovare qualche over 1400… ma il vero problema era quello di trovare degli uomini (e possibilmente anche delle donne….) attaccati alla squadra, disposti a sacrificarsi per il team, di invividualità alla Garrincha guai! Scartato quindi l’ingegner Pastan, più incline all’approfondimento dei meandri teorici-strategici dell’Attacco Rimmel-Panzer, anche di Nero, perfino contro 1.f4, che non al coinvolgimento pre-partita dello spogliatoio, all’Haka Maori sotto la doccia, e scartato, per analoghi motivi, il Gippo, il nostro barista, che vede troppo ottimistici matti in due anche quando coinvolto in sfide di “Sasso-forbice-carta”, la rosa dei papabili alla convocazione appariva decisamente più sfoltita…
Intanto perché la scosciatissima figlia del Gippo si chiama appunto Rosa e, si sa, il tocco femminile in squadra motiva e stimola, anzi “tira”, più di qualunque enne kappa di Elo che si voglia… comunque la Rosa fa la riserva, momentaneamente, almeno fintanto che si impratichisce un po’ con le mosse, soprattutto con l’arrocco lungo… oddio, fa fin tenerezza nella sua ingenuità femminile: è ancora convinta che sia il soprannome del Siffredi. Panchina per lei, un po’ di gavetta la si deve far tutti, suvvia! Prima scacchiera, per indiscussi meriti, riservata d’ufficio al Cavaliere Arturo Quartirolo, classe 1922, bersagliere in congedo, senonaltro perché si vocifera che da giovane, prima di arruolarsi, quando ancora faceva il cameriere a Bordeaux, abbia avuto modo di frequentare il Tartakower, il quale, tra un’omelette ed un fois gras, lo abbia iniziato alla raffinata arte del cul de sac e poi, è risaputo, conoscere le lingue può sempre tornar utile, sia esso anche quando la trasferta più lontana è quella di Vergate sul Membro.

Compito chiave del Quartirolo quello di imporre, anzi di vergare (absit injuria verbis, possiamo dirlo?!?) la patta del malcapitato di turno in prima scacchiera…. A riempire la saccoccia con punti pesanti son stati chiamati, in seconda, Benito Giacomazzi, detto il Vicchio, una forte ex Terza Sociale (in seguito retrocesso) del paese… Benito di mestiere ha fatto anche il fabbro, e per questo si presume che compito suo sarà quello di prendere a pesanti mazzate chiunque gli capiti a tiro, unica incognita la sua conclamata miopia che mi lascia sorgere qualche perplessità sull’identità delle possibili vittime, ma in fondo si tratta di dettagli che sistemeremo strada facendo…
In terza e quarta scacchiera si alterneranno i gemelli Petrov e Paolo La Russa, ecco, proprio questa mossa sarà la nostra carta vincente: i due si assomigliano a tal punto che, opportunamente vestiti con identica casacca sociale (ah, dimenticavo… come maglietta il nostro sponsor, il negozio di articoli sportivi del paese, ci ha fornito le stupende divise del Colo Colo e chi non ha mai giocato al Subbuteo possa schiattare all’istante se non sa di che si tratta!) ecco, possono avvicendarsi alla bisogna sul terzo e quarto scranno… Ah, non ci siamo scoraggiati quando abbiamo scoperto che La Russa è il loro vero cognome e non quel soprannome da gladiatori che pensavamo scaturito da innumerevoli anni d’esperienza di 2…Cf6 contro l’apertura di Re. Anche se monarchici dentro in fondo un pochino lo son sempre stati…
Una volta definita la squadra abbiam dovuto risolverci a battezzarla con nome appropriato. Esclusi i troppo scontati e banali nomi del paese, della parrocchia e del rione, ci siam decisi per qualcosa di più emotivamente stimolante… la proposta della Rosa era quelle di qualcosa del tipo: “Le coccinelle della Presolana” oppure “Le Winx e gli Alfieri” tuttavia, assodato, che per la parte di Aisha e Roxy non si era offerto alcun volontario, sebbene in quanto ad Alfieri il Quartirolo vantasse ben due indiscusse stagioni al ginnasio più paritario di Asti, pur da supplente di educazione fisica, ecco, dopo lunga ed appassionata discussione, la scelta si è ristretta a questi tre nomi:

• “I Pedoni di Rombaldoni” -opzione vivamente caldeggiata dai gemelli La Russa che hanno prestato servizio civile sostitutivo presso il corpo municipale dei Vigili di Pesaro…
• “I trapani della colonna aperta” -eponimo proposto dal Vicchio ma prontamente scartato dalla Rosa per l’evidente allusione e dissonanza con lo spirito caritatevole delle Coccinelle…
• “I cavalli di trota” -a causa dei trascorsi in Pianura (…i destrieri?) Padana (…il pesce?) del Quartirolo Arturo, denominazione anch’essa subito scartata con decisione dalla Rosa, per le medesime argomentazione di cui sopra…

Dopo diverse sedute del Politbjuro Supremo la squadra è stata infine iscritta col nome ufficiale, di salgariana fisicità, de “i pigrotti di Via Panisperna” nel senso che la cultura -sostiene a buon ragione il Quartirolo- alla fine paga sempre, anche sulla scacchiera.

Il dado è tratto! L’iscrizione è avvenuta, questa primavera il via col primo turno… abbiamo tutto l’inverno per togliere la ruggine dai legni… Obiettivo Pignoramento Saronno, Torveca Chinotto Viggiù, la Zizza Panormo, Vimar Agnostica, Libertas Ombretto, Partenonea Buster e Scartolini-Siviglia-AndaLucia son tutte avvisate: quest’anno C.I.S… tiamo anche noi!!! 😉

Scritto da: Joe Dawson (Qui gli altri suoi articoli)