Il personaggio più conosciuto nato dalla matita di Quino (Joaquín Salvador Lavado Tejón) è senza ombra di dubbio Mafalda. La striscia di Mafalda nasce il 29 settembre 1964. Già proprio il 1964, un anno meraviglioso e ricco di avvenimenti: i Palestinesi fondano l’OLP; si estende sempre di più in America il boicottaggio statunitense contro Cuba e la commissione Warren rende pubblica la versione ufficiale sull’assassinio del presidente John Kennedy; Martin Luther King viene insignito del premio Nobel per la pace mentre il filosofo Jean-Paul Sartre non ritira il suo per la letteratura; infine, quasi agli sgoccioli, sono nato io. L’anno dopo fu assassinato Malcolm X.
Mafalda non è l’unica al mondo a detestare la minestra, ma che per lei rappresenti la più orribile delle punizioni si intuisce quando, delusa e sconsolata, definisce il mondo una ‘zuppa’. E questo mondo è talmente indigesto che se qualcuno volesse venderlo non riuscirebbe nemmeno a trovargli una pubblicità convincente. Ma per quanto contestataria e ribelle, Mafalda è pur sempre una bambina e con un gran bel sogno, quello di diventare, da grande, traduttrice all’ONU. Ma quando gli ambasciatori litigheranno tra di loro, lei di sicuro tradurrà tutto il contrario, perché si capiscano meglio e ci sia finalmente la pace. Ci potete scommettere!
Mafalda ‘morì’ nel 1973 per esclusiva volontà del suo creatore; ma mi scusi signor Quino: “Come sarebbe diventata Mafalda nell’Argentina odierna?” “Forse non sarebbe mai diventata adulta. Probabilmente sarebbe stata una desaparecida“.
Possiamo, parafrasando, affermare con certezza assoluta che Mafalda ha letto il Che e Mao Tse Tung. Come il Che era una amante del gioco degli scacchi.
Mafalda: “Buonanotte mondo, arrivederci a domani mattina. Ma sta’ attento! Molti irresponsabili restano svegli, sai!”.
Formidabile!
Bravo davvero Signor Mongo. Questa volta persino si è superato e poi la Striscia -Tratta da una storia vera successa a casa mia!- è a dire poco esilarante. Complimenti vivissimi.
Luca io non sono il ‘Signor’ Mongo, sono semplicemente Mongo. 😉
il grande Mongo…
Un po’ di sorriso fa sempre bene… 🙂
Grande Mongo, bel lavoro, come sempre!