Esattamente un anno fa sul mio vecchio blog, decisi in occasione delle feste natalizie di pubblicare, o meglio, di ripubblicare, un racconto scacchistico natalizio che trovai su uno dei classici della letteratura scacchistica: Il libro completo degli scacchi di Adriano Chicco e Giorgio Porreca. Chi ha quel libro ricorda dei simpatici e brevi intermezzi che rendevano piacevole e divertente sia la lettura che il tema scacchistico. In occasione delle feste, a tal proposito faccio i miei auguri a tutta la redazione di Solo Scacchi, vi ripropongo questo breve racconto natalizio e di una sfida all’ultimo pezzo tra Papà Natale e un misterioso personaggio che si aggirava senza pace nel famoso circolo d’Ixe in Val di Zeta. Buona lettura, buon divertimento e buone feste.
Nel circolo d’Ixe in val di Zeta venne giocata alcuni anni or sono una memorabile partita di scacchi.
Nella notte di Natale 189…, cosa straordinaria e inverosimile una scacchiera era posata con tutti i pezzi al loro posto. su di una tavola.
Un uomo, avviluppato in un grande mantello passeggiava per la sala guardando dalla finestra tutta spalancata malgrado il freddo. ad un tratto apostrofò al personaggio di fuori: ” Ohè, volete fare una partita a scacchi?”
“Grazie – rispose questi- ho da fare la mia distribuzione .”
“Oh! Ci avete tempo – rispose – Una partita leggera?”
“Va bene, sia pura, ma una sola.”
Il personaggio interpellato dall’uomo del mantello non era che il buon vecchio Natale, facilmente riconoscibile per la lunga barba bianca e per la gerla tutta piena.
I due giocatori si assisero davanti alla scacchiera ed a domanda dell’uomo dal mantello firmarono una posta per la partita quella del buon vecchio Natale fu la sua gerla con il contenuto.
La partita giocata rapidamente da ambedue, presentava dopo un quarto d’ora questa posizione
L’uomo dal mantello che aveva il Bianco annunciò matto in 7 mosse!
1 Txg7, il buon vecchio Natale rispose Rf6 cui seguirono 2 Dxc6+Txc6, 3 Txc6+ Dd6 4Txd6+ cxd6 5 Cc7 d5, 6 Cxd5+ Re6. L’uomo dal mantello prese in mano la torre ma al momento in cui la prese pronunciando scacco matto disparve, non lasciando dietro di se che un caratteristico odore di zolfo, mentre il pezzo leggermente abbruciacchiato, cadeva sulla scacchiera.
(per quale motivo? guardate la posizione finale. n.d.r.)
Buone feste Jazztrain!!