Incontrai per l’ultima volta Claudio Cangiotti in occasione del Grand Prix semilampo del Centurini nel gennaio 2011. Giocammo una circospetta Olandese terminata patta, al termine della quale Cangiotti mi ricordò un’altra Olandese, di vent’anni prima, mi disse, di oltre trenta, replicai io. Avevo già saputo all’epoca quanto fosse rimasto soddisfatto della sua prestazione e non mi sorprese quindi la memoria di quel lontano scontro. Far pubblicare la partita rappresenta il mio personale omaggio alla memoria di Claudio Cangiotti.
Marco Faggiani ha pubblicato sull’ultimo notiziario Centurini un sintetico ma preciso profilo umano e tecnico di Cangiotti. Ha però omesso, nel ricordarne interessi e passioni, il Genoa, che ci faceva e ci fa sentire ancora ragazzi nel seguirne le vicende raramente tranquille. Quando, tra il 1990 e il 1991, Pietro Tonna ebbe la bizzarra idea di organizzare due derby scacchistici fu naturale che Cangiotti fosse il capitano e il numero 1 della nostra squadra (e in entrambe le occasioni mi assegnò la maglia numero 2).
Concludo con un auspicio che mi pare già una certezza. Quando inevitabilmente sbiadirà l’emozione di questi giorni rimarrà presente il ricordo di una persona gradevole e di un bravo scacchista quale Claudio Cangiotti.
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