I lettori di questo modesto sito avranno ormai assimilato come fatto assodato la mia passione per i libri di scacchi… Bibliofilo? Bibliomane?? Bibliofago??? sì… le definizioni negative e deteriori si possono sprecare per questa mia inguaribile patologia. Ed ormai, col trascorrer degli anni, ho perso il conto di quanti sono i volumi, le riviste, i bollettini, libri, fascicoli e quaderni di scacchi che giacciono impilati alla meno peggio sui sempre più stretti ed angusti scaffali della mia libreria. Un numero sicuramente enorme, forse, purtroppo per chi avrebbe le energie per leggerli e studiarli, una quantità davvero incalcolabile… Eppure non credo che tanti sappiano da quanti libri son partito. In effetti, a pensarci bene, si tratta di una storia per certi versi curiosa e singolare che risale a diversi anni addietro.
Quando mio nonno Raffaele si ammalò decise che, al sopraggiungere del fatidico giorno, avrebbe lasciato la modesta biblioteca scacchistica ai suoi tre nipoti: i miei due cugini ed il sottoscritto. Tutto il lascito ammontava ad appena 17 volumi e nel testamento aveva deciso di lasciare una metà dei libri a mio cugino più grande, un terzo a suo fratello ed appena un nono di tutto a me che ero il più giovane dei nipoti, con l’unica e ovvia clausola che i libri andassero spartiti interi, senza strappare né pagine, né quinterni.
Ecco, come ciascuno avrà facilmente modo di intuire, per me tutto ebbe inizio da un numero ben ridotto di volumi… tuttavia precisamente quanti non ricordo, a distanza di tanti anni, neppure più io. Già… chissà se qualcuno mi può aiutare a risalire al numero esatto…
Ciao Martin!
E’ bello avere tanti libri di scacchi (e non). Il problema è che uno dovrebbe anche leggerli, non solo sfogliarli o consultarli. Alcuni poi (3-5 ? o più?) andrebbero anche studiati…
Questo è il problema che tutti noi abbiamo. Noi giocatori di scacchi.
Però ora facci anche sapere quali sono i volumi e i libri più preziosi che hai, o quelli che ritieni come fondamentali, che ti hanno appassionato e che forse ti hanno anche formato come giocatore.
Non ci lasciare con la curiosità insoddisfatta..
Comunque trovo sempre leggeri e divertenti i tuoi pezzi. Da leggere tutti d’un fiato.
E che foto indovinate. Ma dove le trovi?
Ciao e buone vacanze!
IEP
Ciao Ivano! No, ti prego non lo stuzzicare troppo al vecchio Martin: se fosse per lui SoloScacchi si chiamerebbe SoloLibri, non vedi? 😉 …è che ogni tanto non rientra dall’ora d’aria che gli concediamo fuori dalla sua biblioteca, non rientra alla base ed escon pezzi come questi… Poi lo leghiamo di nuovo con quelle camicette un po’ demodé che si abbottonano da dietro e tutto ritorna alla normalità… beh, più o meno… 😉
Vedrai comunque che presto si farà ancora vivo, sigh… 😎
Ciao Ramon!
Va bene, come tu vuoi, cercherò di non “stuzzicare” troppo l’amico Martin Eden. Ma “vecchio” alla francese,come l’affettuoso “mon vieux”….
Comunque, a proposito di libri, quest’estate leggerò “the novel of Jack London” in suo onore.
Glielo avevo promesso, all’uscita del mio secondo articolo su SoloScacchi. Anche perchè il libro e l’autore sono due miti.
Tuttavia, caro Ramon, devi ammettere che un pò di curiosità il suo pezzo la suscita.
Perchè non vuoi che ci dica quali libri di scacchi sono i suoi preferiti?
E ancora, quali siano i suoi 5 giocatori “quasi campioni” del mondo preferiti?
Comunque grazie del tuo simpatico intervento.
Ora mi pare quasi di fare parte di una larga “famiglia” di appassionati (non fanatici) di Scacchi!
Ciao
IEP
Se sono forte in matematica come a scacchi, siamo rovinati.
Di ci provo: a te lasciò solo 3 libri, ai tuoi cugini 8 e 6 libri. 😕
io invece faccio cosi’, al piu’ piccolo, il birbante, 17/9=1,88 quindi 2. Ne rimangono 15. Un terzo sono 5 e il primo riceve 10.
oppure 😉 cosi’ non rompendo il libro ma arrotondando per eccesso
17/2 = 9
17/3 = 6
17/9 = 2
Mhhmm 😕 .Mi sa’ tanto che Martin Eden ci propina un altro rompicapo come lo furono le vicende del sor Eugenio. 😛
Con le parole speriamo che me la cavo, come scrisse quello studente napoletano, ma con i numeri, sospettando pure un tranello, aspetto la risposta!… 🙂
Sigh! Martin…
Rileggendo il tuo scritto-puzzle, temo di essere andato fuori tema…cerco di rimediare…
La mia risposta è: 8, 7, 2.
Chissà se me la cavo…
Ciao
IEP
Io la conosco nella versione “araba”, secondo la quale lo scomparso lascia 17 cammelli da dividere 1/2, 1/3 e 1/9 .
Non potendo macellare uno o più cammelli, il saggio del villaggio procede come segue: si fa prestare per pochi minuti dal vicino di casa un cammello e lo aggiunge ai 17 , poi consegna la metà (9) al primogenito. un terzo (6) al secondogenito ed un nono (2) al terzogenito. 9 + 6 + 2 = 17 , ed il cammello chiesto in prestito viene restituito al legittimo proprietario….
Ecco la soluzione!
Bello! Mi convince!
Paolo Bagnoli ce l’ha svelata!
Almeno credo…
Cari saluti
IEP
Puzzle proposto da Martin Eden!
La mia risposta è incoerente, do troppo peso alla frazione 17/3=6 (e NON 7 ❓ ).
Tuttavia, ripensandoci, la soluzione col prestito di un cammello o di un libro NON mi convince. 😕
E’ un soluzione spuria, anche se originale, divertente e …saggia almeno per i cammelli….
Infatti si prende un “oggetto” che NON appartene al lascito e lo si usa per effettuare un ripartizione in interi all’interno dello stesso lascito. Non sembra legittimo farlo. Non sembra logico!
La cosa strana è che il risultato che così si ottiene è lo stesso che si raggiunge con le ragionevoli approssimazioni fatte da Jas Fasola.
Ritengo tuttavia che la soluzione proposta da Jas Fasola sia più coerente:
17/2=8,5—> 9; 17/3=5,666–> 6; 17/9=1,888—>2. Totale=17.
Soluzione: 9, 6, 2. ❗
Puzzle divertente.
Grazie Martin …di tenere “allenati” i nostri neuroni con questi “giochi”, oltre che con gli Scacchi (e il Go) ❗
Ciao a tutti!
IEP
Ergo…. Martin Eden aggiungendo sempre quel libro che mancava per fare la ripartizione per interi ha creato una megalibreria. Al contrario di me che ne ho regalati tanti perchè preferisco immaginare che i libri siano letti piuttosto che messi a macerare come però purtroppo anch’io medesimo continuo a fare con quelli più cari.
Oso, sommessamente, contestare il fatto che 8,5 possa essere interpretato come ” 9 ” . Perchè non ” 8 ” ?
L’espediente arabo rimane, a mio avviso, l’unico.
La soluzione “araba” è logicamente ineccepibile. Si tratta di un semplice problemino di aritmetica come lo sviluppo in frazioni qui sotto riportato illustra chiaramente.
L’inghippo ovviamente consiste nel fatto che nonno Raffaele non ha ripartito tutta l’eredità ma solo i 17/18 di essa, quindi la parte mancante al raggiungimento dell’unità (ovvero 1/18) è proprio quel libro (il famigerato Padulli) prestato e poi ripreso dal notaio per consentire la ripartizione in parti intere secondo le proporzioni indicate dal nonno di Martin.
Forse gli enigmi del Signor Eugenio erano troppo complicati ma questo era decisamente davvero semplice …o no?!? 😉
Ciao Paolo Bagnoli!
Paolo, certo hai ragione!
Secondo l’Agenzia delle Entrate 8,5 va interpretato come 9, ma questo è un comando, un obbligo fiscale; ma 8,5 può anche essere 8 , why not? (così infatti l’avevo inizialmente interpretato, solo che poi le cose non tornano)… è come il bicchiere “mezzo vuoto e mezzo pieno”! non c’è ingiunzione o obbligo, e ognuno lo vede secondo il suo punto di vista.
Come dire: “sei ottimista o pessimista”? ogni soluzione è valida! dipende da altri variabili nascoste.
Who knows?
Tuttavia, Paolo, devo ammettere che …sono un pò dubbioso…
….perchè allora, sommessamente, sarebbe giusta la mia soluzione, ciò che non credo!
Comincio a chiedermi dove stia la “verità”. O la soluzione.
Forse Ferdinand Personne (molto sicuro di sè) ha ragione…tuttavia la logica insita nel dilemma zoppica…
Il libro o il cammello non appartengono al Gruppo del lascito. Teoria dei Gruppi, intendo.
Certo la soluzione è spregiudicata,divertente e piacevole, ma è …logica?
Bah! ma senti un po’ Martin…con tutto l’affetto che ho per te, in futuro, please, non porci dilemmi così difficili, perchè altrimenti perdiamo il sonno notturno che ci è essenziale per sembrare “svegli” durante la giornata che ci attende…
Affettuosi saluti a tutti i partecipanti a questo delizioso “divertissement” che l’amico Martin ha voluto riservarci.
Bye
IEP
Carissimo Signor Pollini, sono un grandissimo estimatore dei suoi articoli dei quali attendo con ansia il seguito ma -non me ne voglia la prego- credo che la dimostrazione di Ferdinand Personne non faccia una piega: se ad un numero (in questo caso per noi 17) si aggiunge e si toglie lo stesso numero (1, il Padulli) il numero non cambia. La teoria dei gruppi poco ci azzecca, per dirla alla Di Pietro. E questo infatti è il procedimento illustrato da Ferdinand o meglio dagli arabi e poi da Martin in questo simpatico rompicapo.
Con stima enorme.
Eta Beta che segue ogni giorno con gusto inesauribile questo sito inimitabile! 😛
Grazie Eta Beta (un mito durante la mia infanzia) per il suo intervento chiarificatore.
Credo che abbia ragione Lei, assieme a Ferdinand Personne, gli arabi e Martin Eden.
Il mio dubbio era il seguente: all’inizio e alla fine del procedimento si aggiunge e si toglie lo stesso numero, e fin qui concordo con Lei e tutti gli altri, ma durante l’operazione sul “gruppo” di oggetti sul quale si opera la ripartizione, che ci sta a fare un libro (o un cammello) esterno al gruppo costiuito dal lascito?
Detto alla Di Pietro, che ci “azzecca” il Padulli?
Va bene, cedo!
E nel contempo, associo anche lei, Eta Beta, agli affettuosi saluti inviati a tutti i partecipanti a questo simpatico rompicapo dell’amico Martin Eden.
Ciao
IEP
Si tratta di un vecchio “giochetto” che si faceva al liceo… La versione “libraria” mi giunge nuova.
P.S. La categoria era quella delle “domande cretine”: un’altra classica era la seguente: “un mattone pesa un chilo più mezzo mattone. Quanto pesa un mattone?”
X = 1 + 0,5X
X = 2
😀
Elementare Watson (fds)! Conosci anche quello del ristorante con lo sconto?