Se mi permettete un invito alla Redazione di due righe o di una foto che ricordi il fatto terribile di ieri. Stiamo vicini almeno alla famiglia della ragazza uccisa. Mi pare il minimo che si possa fare.
Grazie Fabio, in quanto membro della Redazione, l’hai già fatto tu… che altro aggiungere?!? Solo tristezza, rabbia e sdegno… non ci son davvero parole…
Mala tempora currunt…et periora sequuntur!
E allora mi torna in mente la splendida poesia di Salvatore Ragaglia, poeta ed intellettuale, che per la prima volta sentà declamare dalla sua stessa voce alla premiazione del festival scacchistico di Napoli del 1991,
Gli amici meravigliosi.
Quando deluso il cor cede agli attacchi
di un mondo sempre cinico e beffardo,
distogliendo dagli uomini lo sguardo
con voluttà mi dedico agli scacchi.
Ed in essi intravedo un nuovo mondo
che innanzi a me si schiude misterioso,
più lo conosco e più divento ansioso
di volerlo conoscere più a fondo.
L’incruenta tenzon, che senza brando
pur si affronta con animo guerriero
per misurar la forza del pensiero
ed arricchir lo spirito giocando,
mi placa, sottraendo ai miei pensieri
quelli più amari, più affannosi e mesti,
e fiducioso mi abbandono a questi
meravigliosi amici bianchi e neri!
Favoloso. Però quel bischero di Tarzan… 🙂
Se mi permettete un invito alla Redazione di due righe o di una foto che ricordi il fatto terribile di ieri. Stiamo vicini almeno alla famiglia della ragazza uccisa. Mi pare il minimo che si possa fare.
Grazie Fabio, in quanto membro della Redazione, l’hai già fatto tu… che altro aggiungere?!? Solo tristezza, rabbia e sdegno… non ci son davvero parole…
… Mi ricorda qualcosa…
Mala tempora currunt…et periora sequuntur!
E allora mi torna in mente la splendida poesia di Salvatore Ragaglia, poeta ed intellettuale, che per la prima volta sentà declamare dalla sua stessa voce alla premiazione del festival scacchistico di Napoli del 1991,
Gli amici meravigliosi.
Quando deluso il cor cede agli attacchi
di un mondo sempre cinico e beffardo,
distogliendo dagli uomini lo sguardo
con voluttà mi dedico agli scacchi.
Ed in essi intravedo un nuovo mondo
che innanzi a me si schiude misterioso,
più lo conosco e più divento ansioso
di volerlo conoscere più a fondo.
L’incruenta tenzon, che senza brando
pur si affronta con animo guerriero
per misurar la forza del pensiero
ed arricchir lo spirito giocando,
mi placa, sottraendo ai miei pensieri
quelli più amari, più affannosi e mesti,
e fiducioso mi abbandono a questi
meravigliosi amici bianchi e neri!
E’ impossibile trovare parole adatte ad esprimere il dolore per un’azione così vigliacca e infame, della quale non possiamo cercare alcun tipo di significato se non la violenza fine a se stessa.Si rischia di cadere nella retorica, eppure credo che una riflessione vada fatta perché è sempre meglio la retorica che l’indifferenza.
Il fatto che siano state scientemente colpite giovani vite, ancora ignare di molte delle colpe dell’umanità , dimostra ulteriormente, qualora ce ne fosse bisogno, come gli autori non possano nemmeno essere definiti bestie, e poco importa se siano essi mafiosi, terroristi o squilibrati. L’unica cosa che possiamo fare noi, persone normali, in questi momenti di crisi economico-sociale e davanti a questi atti abominevoli, è stare compatti, vicini moralmente alle persone colpite nei propri affetti e vicini gli uni con gli altri. Perché soltanto noi, persone normali, lo possiamo fare. Svolgere quotidianamente il nostro lavoro con impegno, saper essere solidali con gli altri, muoversi sempre e comunque all’interno di percorsi di legalità , anche nelle piccole cose, essere onesti anche intellettualmente, istruire i nostri figli al ricordo e alla memoria degli orrori del passato, insegnargli cosa significhi la pietà , l’amicizia, la solidarietà , in una parola dimostrarsi un popolo consapevole e vivo, malgrado tutto, questo è l’unico vero tributo che possiamo offrire a chi sarà per sempre un martire, suo malgrado, della nostra Repubblica.
Grazie
Mi associo a quanto scrivi.
Quino e gli scacchi, una storia in… finita: http://soloscacchi.altervista.org/?p=24436