Più si va avanti e più diventa difficile tirare fuori qualcosa di decente senza che mi arrivi qualche scarpa in fronte…
Intanto il masochista, quello che gode del suo male fa un po’ quello che gli pare. Se da un male per lui nasce un bene non si può biasimarlo. Non tutti siamo uguali e c’è pure chi salta di gioia a ricevere frustate dappertutto e martellarsi le palle sull’incudine (delicata iperbole).
Esiste il masochismo negli scacchi? Certo che esiste. Prendiamo tutti quelli che vogliono per forza cimentarsi in questo gioco e non ci sono pipati, come si dice dalle mie parti. Botte su botte, sconfitte su sconfitte. O uno si butta dalla finestra o incomincia a sfruttare questa disperata situazione. Come? Mettendola sulla goduria. Tu mi becchi l’Alfiere lasciato in presa? E io sento uno sfrigolio addosso. Tu mi pappi la Regina con uno scacco doppio? E il brivido si tramuta in eccitazione. Tu mi dai due o tre infilate alla volta? E io mi ingrifo (conio personale) come un toro alla monta. Tu mi rifili un matto affogato? E io arrivo al culmine del piacere.
A questo punto il masochista scacchistico incomincia a scegliere gli avversari che, con il gioco espresso, riescono a placare la loro perversa sete di goduria. Li vedete in giro nei circoli con gli occhietti sgrillanti (altro conio) a cercare la persona giusta per fare una “partitina”. E infatti “Facciamo una partitina?” ti chiedono con un mezzo sorrisetto furbetto, pregustando il futuro piacere. E voi, inconsapevoli fustigatori di chiappe, annuite e incominciate quella che per loro è una strada lastricata di delizie fino all’epilogo finale che li lascia felicemente storditi ed estasiati.
Dunque una fava con due piccioni. Lui si diverte e voi pure. E allora un elogio al masochismo va fatto…
W il masochismo!
giusta osservazione che rispecchia una bella quota di scacchisti.
Non si periti di scrivere signor Lotti, abbiamo capito (…cavolo,,,plurale maiestatis ) che per Lei scrivere è come respirare ( ma si procuri una sciarpa perchè fra tosse, asma, cimurri,raucedini,catarri,enfisemi,scaracchi,sputazzi,starnuti,paonazzamenti,torpori e quant’altro un minimo ci preoccupa ) e quindi continui liberamente e felicemente a produrre quel connubio di ispirate scritture alternate a didascalie lupanariche ( neologismo). con affetto
un ammiratore part-time
😐 Ho deciso di non intervenire più su Soloscacchi e Scacchierando, perchè, qualche tempo fa, avevo “osato” non ritenere un “talento” un giovanissimo scacchista toscano, e mi avevano trattato ” come un pellaio “- come si dice dalle mie parti..
Faccio questa eccezione per salutarti, Fabio,e condivido la parte finale dell’intervento del ” vecchio gerarca ” pisano – in senso.. scacchistico, s’intende !..
Il masochismo scacchistico non va elogiato troppo : secondo me, quando uno ” non c’è pipato “, dovrebbe ” giocare poco.. “e non sono ancora riuscito a capire come facciano – anche.. economicamente.. – tanti scacchisti a giocare un torneo dopo l’altro.. ( ai tempi.. nostri, tre tornei all’anno erano già tanti… Cosa ne pensi ?. Stammi bene
Sono contento dell’ammirazione, pure se part-time, del Maestro (oggi a trovarlo un part-time!) a cui va il mio ringraziamento, ma ancora più contento dell’intervento di Giancarlone Chelone che ritorna dopo una lunga assenza.
Che dirti. Ti consiglio di continuare ad intervenire dove vuoi fregandotene delle critiche che fanno un po’ parte dei blog. A dargli retta io avrei dovuto smettere di scrivere da diverso tempo. Invece sono qui con qualche pezzo srerio contornato da cazzate varie che spero riescano ad alleggerire un clima che a volte si fa pure pesantino.
Carissimo Fabio, sono al 100 per 100 dalla tua! E, destinato agli ipercritici, sparo un commento relativo a quelli che giocano in rete (io, dovendo disertare i tornei per questioni di salute, ormai mi diletto solo su internet….
Esistono giocatori che, in posizione disperata, si lanciano in “spite checks” fantasiosi, come quel tizio – polacco, mi pare – che ultimamente, di fronte ad un imparabile matto in una, mi ha sparato addosso prima la Donna (catturata dal mio monarca), poi una Torre (stessa fine), poi ha spinto in presa un Pedone. Mi sono sentito in dovere di non dargli matto, alimentando in tal modo il suo masochicmo, iniziando a catturargli i restanti Pedoni e lasciando al suo posto il residuo impotente Alfiere. Avrà goduto quando non ho potuto fare altro che affibbiargli il matto?
Beh, quel polacco non ero io (almeno questa volta) 🙂
Pero’ con le lampo su internet la mia pressione e’ volata e adesso non ci gioco piu’ 😥
Caro Fabio.Se sei uscito indenne anche dopo quella “genialata” che è stato Elogio del silenzio,stai sicuro che le scarpe in fronte non te le tira più nessuno.Magari solo qualche improperio!Do anche io il
bentornato a Giancarlo Cheli.
Il mio lato bambinesco si fa sempre più prepotente, soprattutto ora che me la devo vedere con Jonathan. Ecco un esempio della sua dialettica. Nonno incazzicchiato “Perché hai dato un pugno a quella bambina?”- Nipote “Nonno, non era un pugno, era un cazzotto”. Li mortacci!
Per gli amanti del giallo http://blog.librimondadori.it/blogs/ilgiallomondadori/2012/06/07/isole-e-treni-maledetti/.
Ciao Nonno:
Masochismo negli scacchi?….Noooooo.
Si gioca, a volte, a scacchi per snobismo,
o per gli amati pezzi bicolore
che rendon lieto trascorrer le ore.
Ma dietro a tutto ciò c’è masochismo?
Respingo tosto questa tua visione,
questo bisogno di farsi mal a forza.
Lotti, pensavo, la tua disputa smorza,
vittima sei dall’esser buontempone.
Ma oggi, nel parlar con mia signora,
la donna che mi segue ormai da anni,
sapiente e cosciente di quei danni
che ho fatto alla scacchiera fino ad ora,
Disse: ier sera less’io di spiritismo,
e sognai il tuo ultimo torneo :
un “doppio”, un “affogato”, un piagnisteo
Or vuoi giocare ancor, ma è masochismo!
Insomma, come sempre con Lui ho toppato,
il ghibellin senese ha colto il segno,
E’ certo un saggio e quindi pago pegno:
per gli scacchi devo esser malato!
Ciao
Straordinario! Questa è una delle più belle. Continuerò gli elogi anche, e soprattutto, per le poesie esilaranti di Zenone… 🙂
S’ i fussi Gran Maestro, e non lo sono,
apprezzerei degli altri il masochismo
e con inenarrabile sadismo
li matterei così, sanza perdono.
S’i fussi giuocator di gran livello
avendo forte titolo conquiso
sul tavolier farei regnare il riso
massacrando alla vece questo e quello.
S’ i fossi schiappa, come sono e fui,
invano lotterei con li maestri
prendendo matti, ma di masochismo
non parlerei, lasciandolo ad altrui
e m’accontenterei dei pochi estri
che la passion m’ispira (e ‘l fanatismo….
La mi nonna! Qui arriva pure i’ nostro Cecco! Una bella lotta tra Zenone e Bagnoli… 🙂
La citazione dell’Angiolieri era dedicata a te, ovviamente…
Beh, rispondo alla provocazione dei classici e mi butto su criptico ermetismo con un paio di “scherzi” che fanno il verso (scacchistico) a due grandi che non si amavano: Quasimodo (premio Nobel) e Ungaretti (premio Nobel mancato, e non si capisce perché):
“Ed è subito matto”
Ognuno sta su 64 case bicolore
Trafitto da un terribile scacco:
ed è subito matto.
“Scacchisti”
Si sta come
in finale
pedoni
isolati.
Si scherza naturalmente!
Zenone eccellente come sempre…
Ah, ovviamente “off-topic” ma… ecco, all’ennesima domanda sul motivo per cui avessero assegnato a lui il Nobel e non ad Ungaretti, Quasimodo (che IMHO poeta lo era veramente) finalmente rispose: “Perché Ungaretti poeta non è…”
Secondo me un giorno vanno raccolte in una speciale sezione di poesie.