Qualche tempo fa, guardando un finale citato in un interessante articolo del MF Ryszard Bernard, mi sono chiesto se nel gioco degli scacchi qualche diavoletto non ci metta lo zampino…
Si tratta di una partita giocata molti anni fa da due tra i migliori giocatori polacchi in un campionato a squadre.
Dopo 1. Rf3 Re5 2. Re3 Rd5 3. Rd3 Rc5 4. Tf4 Td7+ 5. Rc3 Td5 6. Rb3 Rd6
7. Tf1 Re5 il Nero vincerebbe senza problemi.
A questo punto un diavoletto deve avere suggerito al Bianco una possibile scappatoia. Ovviamente, piuttosto “sporca”, e che funzionava solo addormentando l’attenzione del Nero. Di conseguenza il Bianco si mise a riflettere, riflettere, finendo in zeitnot. Con la bandierina alzata giocò velocemente 1.Tb3 a cui il Nero rispose in un lampo 1. … b4.
Un attimo di riflessione e dopo avere guardato nervosamente l’orologio
il Bianco giocò 2. Tb2 a cui fece seguito l’immediata risposta del Nero 2. … b3??. Un sorriso di trionfo e il Bianco colse il frutto della sua commedia 3. Txb3! –patta.
Mi chiedo però… dove era l’angelo custode del Nero?
Ecco qua l’elogio dello stallo!! 😉
Il conduttore dei neri avrà rimesso mezzo punto,ma la posizione
finale è davvero bella ed insolita.Ringraziamo il “cattivo” suggerimento del diavoletto. 👿 Il solito caro saluto a Jas Fasola.
Grazie, un caro saluto anche a te e – approfitto – al mio cugino inglese Bean, che ho visto ieri sera dopo molto tempo.
Ci ha ricordato che è un ottimo pianista!
😛
Però, il truccheto di come vincere una gara podistica è da ascrivere all’indimenticabile Raimondo Vianello. Me lo ricordo in una gag in B/N degli anni ’60.
(Ebbene si, sono coetaneo di Matusalemme! 😉 )
Proprio vero che bisogna saper giocare i finali… 😯