Circa un anno fa il Maestro Adolivio Capece (Milano, 17 gennaio 1947) cedeva la “proprietà” de L’Italia Scacchistica – già sua dopo il passaggio di consegne del Maestro Giovanni Ferrantes (Trani, 7 novembre 1903 – Milano, 26 giugno 1995) – all’editor di Ediscere Valerio Luciani, non prima però di aver onorato l’impegnativa e quasi eroica promessa di traghettare l’antica caravella al porto (non metaforico) dei cent’anni di solitudine.
A L’Italia Scacchistica – una delle più antiche riviste d’Europa – il Maestro Capece era giunto dopo un lungo, onoratissimo pellegrinaggio per quasi tutte le pagine della bibliografia della storia degli scacchi d’Italia. Sarà per esempio il Maestro Capece, in concomitanza con il Match del Secolo, a tradurre in italiano le mitiche “60 partite da ricordare” di Bobby Fischer (Milano, Mursia, 1972). E innumerevoli saranno, negli anni (nei lustri), i libri, gli articoli e le cronache del sempre lieto Adolivio, de facto il primo giornalista di scacchi “professionista” della storia patria. Dietro ogni puntata degli scacchi nei salotti buoni della società italica e meneghina sempre ci sarà lo zampino del Maestro Capece, e forse anche per questo – per il suo ineffabile e quasi rotocalchesco senso della notizia – alcuni a volte – ingenerosamente e con un velo di sufficienza – storceranno la bocca.
Ma il Maestro Adolivio Capece è tutt’altro che uomo (e penna) da rotocalco. Quando Indro Montanelli fu cacciato da Il Giornale, il prode Adolivio – redattore dell’apprezzatissima rubrica domenicale di scacchi – non esitò a seguire il direttore trombato nella “mission impossible” de La Voce. Inutile dire che tanti, al posto suo, si sarebbero subito accucciati proni ai piedi del nuovo, arrogantissimo e nuovo ricco padrone…
Alla scacchiera il Maestro Capece non effonde – probabilmente – quel feroce e spietato killer instinct che trasforma – o traveste – un comune mortale (come tutti) in un Grande Maestro (come pochi). Troppo ama gli scacchi, il Maestro Adolivio Capece, per azzoppare anche uno – e solo uno – dei discepoli dell’arte di Caissa! Ciò non toglie che nei suoi giorni più freschi il prode Adolivio sia stato anche un ottimo giocatore. Un abbastanza ottimo giocatore, come minimo, da guadagnarsi diritto di cittadinanza nell’8° Campionato del Mondo dei giovani (Under 20) a Barcellona (15-31 agosto 1965), insieme a tanti altri ragazzi del secolo scorso che a buon titolo di quel secolo di scacchi sarebbero stati attori protagonisti: Bojan Kurajica, Robert Hartoch, Vladimir Tukmakov, Robert Hübner, Ivan Farago, Duncan Suttles, Raymond Keene. Tutti ragazzi come lui e dei quali lui, con lieta e soave leggerezza, avrebbe cantato – e canterà – le gesta ancora per molti (moltissimi) anni avvenire…
R. Eggmann – A. Capece
Barcellona, 1965
Siciliana B22
1.e4 c5 2.d4 cxd4 3.c3!? Cf6 4.e5 Cd5 5.Ac4?! 5.cxd4, 5.Dxd4 e 5.Cf3 sono varianti più gettonate. 5…Dc7! 6.De2 Cb6 7.Ad3 (7.Ab3 d6!) 7…Cc6 8.Cf3 d5! Più convincente di 8…g6 9.0-0 (9.cxd4?? Cxd4-+) 9…dxc3 10.Cxc3 Ag7 11.Te1 0-0 12.Ag5 d5 13.exd6 Dxd6 14.Tad1 Db4 15.Dd2? (dopo 15.Axe7 Cxe7 16.Dxe7 Axc3 17.bxc3 Dxc3 18.Ab5! il Bianco ha gratificante compenso per il Pedone) 15…Td8 16.Dc1 Ae6 17.Ah6 Ah8! 18.Te4 Da5 19.Th4? Cb4 20.Ab1 Txd1+ 21.Cxd1 Tc8 22.Dd2 Cc4 23.De1 Af6! 24.Te4 Af5 25.a3 Axe4 26.axb4 Dh5! 0-1 A. J. Miles – Sax, Bath 1973.
9.cxd4?? Cortocircuito! Di prammatica è 9.exd6 Dxd6 10.Cxd4! Cxd4 11.cxd4 e6 12.Cc3! con l’iniziativa, Braga – B. Larsen, Mar del Plata 1982. 9…Cxd4-+ 0-1.
Un caro saluto ad Adolivio che mi ha permesso di collaborare alla sua rivista per tanto tempo.
Tempo fa ho avuto il piacere di ascoltare una puntata del progamma radiofonico 6 gradi che Radio3 trasmette dal lunedì al venerdì, la voce della conduttrice Paola De Angelis che citava il nostro Adolivio Capece perché aveva presentato una interessante scaletta musicale a tema scacchistico. Purtroppo questa scaletta non andrà mai in onda perché la redazione di 6 gradi non accetta scalette monotematiche come quella di musica e scacchi (anch’io ne so qualcosa, sigh!). Peccato, mi sarebbe piaciuto ascoltarla.
Un saluto a tutti gli amici di Soloscacchi e ovviamente anche ad Adolivio Capece, un vero mante dei giochi. So che ha collaborato attivamente anche con la FID.
🙂
Adolivio Capece ha anche introdotto nella Caro Kann la variante 1. e4 c6 2. Cf3 d5 3. exd5 cxd5 4. Ce5 (Capece-Menna, Napoli 1964), ripresa successivamente da diversi GM (come Morozevich) e IM. Direi si tratti di una SCA (Sorpresa Capeciana in Apertura).
Come si fa a non voler bene al nostro Ado?
Ricordo anche che è stato un ottimo interprete (qualche kg fa) dell’ apertura 1) b2 – b4; maestro della scacchiera, grande maestro della forchetta, ma soprattutto un punto di riferimento imprescindibile, in era pre internet, per avere le notizie sui tornei. Ho raccolto per anni tutte i ritagli dei suoi articoli con la scacchiera che riproduceva la posizione chiave con una grafica molto bella. Cosa darei per poterli avere indietro (oltre ai miei 15 anni, il mio Ciao e tante altre cose).
Grazie Ado!
“Un abbastanza ottimo” non si può sentire, anzi leggere
Le poche volte che ho intravisto il sig. Adolivio, sono sempre rimasto favorevolmente colpito dalla notevole signorità e dall’entusiasmo scacchistico. GRAZIE,veramente GRAZIE.
signorilità ops: ops: (sembra che lo faccia apposta … almeno qualcuno sarà incuriosito da altri miei post)
Vorrei anch’io ringraziare il bravo Adolivio, un grande maestro della carta stampata. Senza persone come lui (ma lui è al primo posto della mia ideale classifica) gli scacchi in Italia sarebbero probabilmente rimasti appannaggio di una ristretta congrega di fortunati.
per dire che la variante ” capece” non era una burletta vorrei far notare che se non ricordo male du citata dal GM Baburin nella sua rivista quotidiana on line di qualche tempo fa
si’, su Chess Today. Anche Rogers le dedico’ un articolo (su New In Chess, serie SOS) con il titolo “Affinando il gioco di Fischer”. Faceva riferimento alla variante 1. e4 c6 2. d4 d5 3. exd5 cxd5 4. Ad3 Cc6 5. c3 dove il Bianco ha difficolta’ a giocare Cf3 per Ag4.
ovviamente mi riferisco al GM Jan Rogers 😐
ovviamente ti riferisci al GM Ian Rogers
(scusami davvero, quando mi succede di essere così pedante poi me ne vergogno)
Giusto, hai fatto bene e poi potevo anche scrivere Jas Rogers
… e forse pochi sanno che (in tempi non sospetti 😉 Adolivio è stato anche un collaboratore abbastanza assiduo di Torre & Cavallo. Ma è un peccato veniale… e chi è senza peccato scagli la prima pietra. Di certo non io, che a mia volta sono stato (in certi altri tempi non sospetti 😉 ) collaboratore dell’Italia Scacchistica!
Ohi, ohi… non è che leggendo di questi trascorsi ormai lontani (roba del secolo scorso ovviamente) adesso state pensando che quello del giornalista di scacchi è un mestiere “molto antico”? Vero che non lo state pensando?
Di Adolivio mi piace ricordare una sua attività, mai citata, di corridore di corse campestri, non so se era un vincente o un partecipante .
In questa veste, tuta dell’atletica Riccardi di Milano, mi sembra di averlo incontrato nei primi anni 60 alla periferia di Bergamo .
Mi piace ricordare anche che quando partecipo a quel Campionato Giovanile a Barcellona gli feci arrivare il mio saluto ed incoraggiamento da mio padre che allora lavorava da quelle parti e che non mancava mai, quando tornava a Bergamo di portarmi certi deliziosi libretti della Ricardo Aguilera editore scritti da un certo Julio Ganzo con quella abominevole notazione descrittiva che non era ancora stata soppiantata da quella in uso tuttora .
Si , me lo aveva raccontato …
ma quanti kg fa ?
attualmente mi sembra che alla corsa campestre il nostro Ado preferisca le gambe sotto un bel tavolo rifornito di leccornie e ottimi vini .
Da semplice scacchista, vorrei ringrazione il M° Capece per l’impegno profuso per gli scacchi in Italia.
In un Paese dove spesso il nostro sport viene considerato dai media generalisti solo in rare occasioni e trattato senza competenza, il M° Capece ha saputo parlarci settimanalmente di scacchi su quotidiani (fino ad allora tutto era limitato alla problemistica su quale periodico o su pubblicazioni enigmistiche), girare per tornei in tutta Italia lasciando sui tavolini copie de “L’Italia Sacchistica”, che andavano a ruba poiché non reperibili in edicola ma solo su abbonamento o alla “Feltrinelli”, giocare nei tornei alla pari dei comuni mortali e magari commentare con l’avversario di turno la partita appena conclusa, lui direttore della rivista di scacchi più antica.
Sì, c’è proprio bisogno di persone così, ancora oggi che gli scacchi sono un movimento più attivo in Italia rispetto a quando veniva pubblicata la sua rubrica su “Il Giornale” e con un livello medio di giocatori più alto, e non parlo solo di Caruana.
Grazie.
Naturalmente intendevo “ringraziare” (non ringrazione)… ops:
ma come? da Zenone non poteva venire che un bel ringrazione 😉
Ah! Una rima assolutamente involontaria, questa volta… 😆
😉 Buongiorno sig. Capece. Tempo fa ci siamo sentiti per mail dopo la morte di Bebi Vianello. Purtroppo ho perso il suo indirizzo. Ho scritto nel frattempo, per gli ottant’anni del “Circolo Sscacchi Portogruaro”, un libretto dal tittolo
“Scacchi e matematica” che parla anche del circolo e…. del Bepi. Se vorrà riceverlo lo invierò solo a lei per posta. Offerta libera se gli va di finanziare il circolo quando magari un giorno verrà a trovarci a Portogruaro. Con vero piacere
Ing. Antonio Francescato