Albin Planinc, sloveno in Jugoslavia, è (è stato) uno dei più ispirati e misteriosi artisti della mini-scienza scacchistica. Nato a Brise il 18 aprile 1944 da famiglia povera, Albin apprese gli scacchi a sette anni e quando nel 1962 si laureò Campione Giovanile Sloveno già lavorava come operaio in una fabbrica di biciclette. Albin è un ragazzo esilissimo, come lo stelo di un fiore, timidissimo e silenzioso, sempre assorto nel suo mondo di visioni estreme. Ma alla scacchiera incarna l’assoluto umano di Alexander Alekhine: per metà asceta e per metà animale da preda. Pedissequamente preparato in apertura, Albin siede ogni volta alla scacchiera con l’anelito di dipingere un capolavoro, aspirazione “assoluta” in cui profonde ogni stilla di umana energia. Le sue combinazioni, le sue visioni sono monumentali, soprannaturali e commoventi. Non sempre la mano è all’altezza del cuore, ma pazienza: agli artisti non interessano mercede e pensione. Albin è un fuoriclasse, e già a Lubiana nel 1969 al I Memorial Vidmar trionfa da sconosciuto (non titolato) su schiere di “eroi” scacchistici jugoslavi. Poi, negli anni successivi, sulla cresta dell’onda e del titolo di Grande Maestro (1972), sceglie il professionismo scacchistico. Le sue partite sono (ancora) spesso inni al romanticismo, con sacrifici e combinazioni scintillanti, ma la tempra è come cristallo di neve. Albin non socializza, non parla, non risponde. Fuori dalle geometrie della scacchiera, il ragazzo sloveno è una stralunata bava di ragno, consunto da malinconie, depressioni e disperazioni. Nel 1978 Albin si arrende alla vita e si nasconde (per sempre) in una casa per matti. Nessuno lo rincontrerà più. La sua storia, fugace come la bellezza e la gioventù, è tutta – non metaforicamente – nei suoi capolavori scacchistici.
Albin Planinc muore il 20 dicembre 2008 a Lubiana, nell’istituto psichiatrico in cui viveva da oltre vent’anni.
Hastings, 1974-’75
Inglese A32
1. d4 Cf6 2. c4 c5 3. Cf3 cxd4 4. Cxd4 e6 5. Cc3 Ab4 6. Cb5 0-0 7. a3 Axc3+ 8. Cxc3 d5 9. Ag5 h6 10. Axf6 Dxf6 11. cxd5 exd5 12. Dxd5 Td8 13. Df3 Db6 14. Td1 Txd1+ 15. Cxd1 Cc6 16. De3!?
16. … Cd4! 17. De8+ Rh7 18. e3 Cc2+ 19. Rd2
19…Af5!!
E Planinc si espone di più!
20. Dxa8 Dd6+ 21. Rc1
21. … Ca1!
Minaccia Ca1-b3 matto.
22. Dxb7?
Anche Vaganjan dipinge il capolavoro di Albin! Dopo 22. Ac4! Dc5 (Vaganjan) 23. Cc3!! Dxc4 24. Dd8 Cb3+ 25. Rd1 Dg4+ 26. Ce2! Dxg2 27. Tg1 De4 28. Re1 Db1+ 29. Dd1 Dxb2 30. f3 Dxa3 31. Dd5 Ag6 32. Rf2 il Bianco sopravvive.
22. … Dc7+!! 1 : 0.
Ho il fondato sospetto che dietro l’arabico nickname si nascondano le iniziali F.Z.
Acqua fredda freddissima… nessun legame col mitico “F.Z.” a cui alludi tu caro Paolo. Grande pezzo lo stesso, vero? 😉
Pezzo ottimo! I miei sospetti derivavano dal fatto che sono in possesso di una monografia (non in commercio) su Planinc scritta da una persona della cui amicizia mi onoro.
Molto bella l’introduzione.