Persi le forze mie

Scritto da:  | 13 Gennaio 2013 | 10 Commenti | Categoria: Zibaldone

Persi le forze mie persi l’ingegno
la morte mi è venuta a visitare
«e leva le gambe tue da questo regno»
persi le forze mie persi l’ingegno.

Le undici le volte che l’ho visto
gli vidi in faccia la mia gioventù
o Cristo me l’hai fatto un bel disgusto
le undici volte che l’ho visto.

Le undici e un quarto mi sento ferito
davanti agli occhi ho le mani spezzate
la lingua mi diceva «è andata è andata»
le undici e un quarto mi sento ferito.

Le undici e mezza mi sento morire
la lingua mi cercava le parole
e tutto mi diceva che non giova
le undici e mezza mi sento morire.

Mezzanotte m’ho da confessare
cerco perdono dalla madre mia
e questo è un dovere che ho da fare
mezzanotte m’ho da confessare.

Ma quella notte volevo parlare
la pioggia il fango e l’auto per scappare
solo a morire lì vicino al mare
ma quella notte volevo parlare
non può non può, può più parlare.

avatar Scritto da: Ramón (Qui gli altri suoi articoli)


10 Commenti a Persi le forze mie

  1. avatar
    paolo bagnoli 13 Gennaio 2013 at 01:43

    Ho deciso di scandalizzarvi. Ho visto TUTTO di Pasolini (ho l’età giusta) e ritengo che, come regista e sceneggiatore, egli sia sopravvalutato. Colpiscono – è vero – sia la barocca crudezza delle immagini che la lenta velocità della narrazione, ma, a mio avviso, troppo è lasciato alla cerebralità. Il cinema è un mezzo formidabile per trasmettere idee, grida, domande, bisbigli, ma reclama ritmi narrativi dai quali ci si può discostare ma non evadere, e – sempre a mio modestissimo avviso – il limite di Pasolini è proprio lì.
    E per scandalizzarvi fino in fondo, ritengo che un altro autore sopravvalutato sia Bergman.

    • avatar
      Ferdinand Personne 13 Gennaio 2013 at 09:36

      Non mi scandalizzo, caro Paolo, anzi apprezzo le tue osservazioni che, in parte, condivido ma credo che sarebbe estremamente riduttivo pensare a Pasolini solo come regista: la macchina da presa è stata per lui uno dei tanti strumenti di cui l’artista, il ricercatore, l’intellettuale, lo scrittore si è servito per indagare (e denunciare) quello che aveva di fronte. E anche nel cinema è stato un moderno, un precursore… all’epoca del boom, della “dolce vita” ha descritto un’Italia scomoda, fatta di profondi contrasti e di storture, che pochissimi avevano il coraggio di dipingere (Rosi, Vancini, i Taviani?), senza abbellimenti, senza retorica e barocchismi inutili. Lo ha fatto nei suoi romanzi, nei suoi articoli, nelle sue poesie e anche con le magistrali inquadrature cinematografiche che sappiamo.
      Ah, credo che Ramón volesse anche rendere un modesto omaggio alla grande Giovanna Marini…

    • avatar
      brunov 13 Gennaio 2013 at 21:44

      Dicci allora, secondo te, quali sono i registi che non sono stati sopravvalutati e quali invece quelli sottovalutati.

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    paolo bagnoli 13 Gennaio 2013 at 10:56

    Certamente l’omaggio era (vedi titolo) alla Marini. Per quanto riguarda Pasolini, mi sono limitato alla parte cinematografica come, in fondo, suggerito dalle immagini.

  3. avatar
    Ramon 13 Gennaio 2013 at 12:16

    Ringrazio sia Paolo che Ferdinand per le loro osservazioni e per quanto riguarda uno spunto legato agli scacchi ecco qui un’interessante intervista a Enrique Irazoqui protagonista del “Vangelo secondo Matteo” girato da Pasolini nel 1964.

  4. avatar
    alfredo 14 Gennaio 2013 at 20:04

    il discorso aperto da Paolo ( sono un po’ piu’ giovane ma credo che nulla mi sia sfuggito di PPP a cui appena posso vado a rendere omaggio a Casarsa del Friuli ove è sepolto accanto alla amatissima madre ) è complesso . ritengo in poche parole che PPP non sia stato scrittore regista poeta giornalista polemista ecc. E’ stato semplicemente il piu’ grande intelletuale del nostro 900. opinione personalissima ovviamente .
    come poeta lo ritengo il piu’ grande della seconda metà del 900 , come Montale della prima .
    come regista e come srittore altri gli sono stati certo superiori .
    e la lista sempre a parere mio sarebbe lunga .
    ma è la enorme complessità del personaggio , purtroppo ora quasi ignorato o dimenticato da molti,dalla scuola sopratutto ,a renderlo un gigante della nostra cultura . da aggiungere alla lista dei sopravvalutati ? Antonioni sicuramente .

  5. avatar
    paolo bagnoli 16 Gennaio 2013 at 08:41

    Bravo Alfredo, dimenticavo Antonioni… ricordato da Gassman ne “Il sorpasso” con una battuta memorabile.

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      alfredo 16 Gennaio 2013 at 18:55

      😉

      • avatar
        alfredo 19 Gennaio 2013 at 18:41

        Come regista sottovalutato mi viene in mente Valerio Zurlini. La sua trasposzione cinematografica de “il deserto dei tartari” è a mio modo di vedere la più riuscita operazione di trasformazione di opera letteraria in film. L’unico paragone mi sembra possa essere il ben più celebrato “Gattopardo” viscontiano.

  6. avatar
    alfredo 16 Gennaio 2013 at 18:54

    ecco qua
    ho sempre amato immensamente di piu’ Risi e Monicelli
    .L’unica cosa sopportabile dei film di Antonioni era Monica vitti al culmine della sua bellezza

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