Non fate codesta faccia…
- Il pedone arretrato fu mandato a scuola.
- In un periodo di crisi la variante di cambio fu sostituita con quella del baratto.
- Ecco un esempio di patta d’accordo. “Patta?”, “D’accordo”. (classica stronzata che troverete ripetuta anche in seguito).
- Durante le primarie di scacchiera vennero a votare un sacco di pezzi da tutte le parti.
- Il Re con i tacchi alti decise di ritornare in gioco per ricoprire ancora di merda la scacchiera.
- “Sire” – “Cosa c’è?” – “Nella Torre il silenzio era già alto” – “Smettila di leggere poesie e vai a letto”.
- “Sire” – “Cosa c’è ancora?” “I cavalli normanni alle lor poste…” – “Se non vai a letto domani sarai il primo ad essere sacrificato”.
- Dopo uno scacco perpetuo il giocatore stramazzò a terra.
- La coppia gay degli Alfieri adottò un pedone in una scacchiera straniera.
- Tutti erano in un grave stato di agitazione perché era arrivato il momento dei sacrifici.
- “Sire, il pedone h piange” – “Perché?” – “Non vuole essere sacrificato. Dice che ha famiglia”.
- Dopo l’introduzione dell’IMU tutti i pezzi andarono a vivere con le pedine della dama (lì l’IMU non c’era).
- L’orologio segnatempo “Accidenti agli scacchi!”.
- L’attacco indiano fu annunciato con una serie di urla orribili.
- Le sotto varianti si ribellarono perché erano troppo sfruttate.
- “Sire, ho un’idea” – “Sentiamola” – “Attaccheremo con una linea leggera di pedoni al centro, lì i nemici sfonderanno e noi li accerchieremo con le nostre ali. Sarà una carneficina”. – “Lascia stare Annibale e vai a letto”.
- “Sire, siamo entrati in una variante inesplorata” – “Come fai a dirlo?” – “C’è un cartello con su scritto hic sunt leones”.
- Pensieri e parole. Facciamo una partitina, così per passare il tempo? (Ora ti sistemo io, giocatore da strapazzo) – Grazie dell’invito, trascorriamo un’oretta in tutta tranquillità tra amici (Ora ti do due legnate, babbeo).
- Per pareggiare i conti furono vendute le prime otto case del bianco e del nero.
- I Cavalli rientrarono nello stallo.
- Durante l’attacco austriaco della difesa Pirc il pedone Enrico Toti scagliò la sua gruccia contro il nemico.
- Durante un interminabile gioco chiuso i pezzi rimasti crollarono a terra asfissiati.
- “Sire, sull’isola pedonale sono sbarcati un sacco di pezzi stranieri”- “Ributtateli in mare!”.
- Giocando di rimessa il giocatore ci rimise (non potevo che chiudere con un’ultima stronzata).
Beh, con Caruana fuori dalla top ten, queste stronzate sollevano il morale! 😉
(oh, stronzate è da intendersi in senso buono).
La numero 2 merita altri palcoscenici!!
Alcune traggono spunto dalle opere dal mio più famoso omonimo.Me le sento anche un
po mie!Adelante Fabio Lotti che l’attualità ti offre occasioni a profusione.
” il gran traduttor dei traduttor di Omero ? 🙄
Mi riferivo alla freddura sulla IMU,la numero 12.Il letterato Vincenzo lasciamolo
alle sue pagine che ai salassi ci pensa Mario 😥 .
Credo di averne scritte quasi trecento e dunque è sempre più difficile tirarne fuori qualcuna decente. Comunque ringrazio i miei impavidi sostenitori… 🙂
Forse, dopo tanti anni, la memoria mi inganna, ma “il traduttore dei traduttor d’Omero” non era il buon Ippolito Pindemonte?
E’ possibile.Quei pochi versi io li associo a Vincenzo Monti ma ora mi hai messo un dubbio….. .
A me risulta che fosse il Monti. Infatti la citazione completa, come l’ho in testa io (ma non ho fatto verifiche!), è la seguente: “ecco il Monti poeta e cavaliero/gran traduttor dei traduttor di Omero”. Che il Monti sapesse male il greco era del resto opinione diffusa (v. Leopardi).
Anch’io provo a fare appello ai miei vacillanti ricordi scolastici…
Foscolo, di madre greca (la celeberrima Diamantina Spathis) si considerava (probabilmente giustamente) migliore conoscitore della lingua di Omero dell’italico Vincenzo Monti e non gli andava giù che costui avesse partorito la versione più poetica e ispirata dell’Iliade in italiano, così in un epitaffio di fantasia sarcasticamente scrisse:
“Questi è Vincenzo Monti cavaliero, gran traduttor de’ traduttor d’Omero”
Qualcuno ricorda anche la versione “Qui giace Vincenzo Monti…”
Di rimando costui, assai piccato, rispose con l’altrettanto caustico:
“Per porre in scena il furibondo Aiace
il fiero Atride e l’Itaco fallace
gran fatica Ugo Foscolo non fè:
copiò se stesso e si divise in tre.
Questi è rosso di pel Foscolo detto:
sì falso che falsò fino se stesso,
quando in Ugo cangiò Ser Nicoletto.
Guarda la borsa se ti vien d’appresso!”
riferendosi sia al poco successo della tragedia Aiace, scritta appunto da Foscolo, sia al cambio di nome di Foscolo (da Niccolò a Ugo) che a non meglio specificati intrallazzi monetari del grande rivale…
Per concludere con la vecchia battuta salgariana: “Capitano, i monsoni!” “Sterminateli tutti!” “Ma… sono venti” “Fossero anche mille, all’assalto tigrotti!”
Sempre a proposito di ricordi del Cirolo Scacchistico Bolognese, la n. 17 mi ricorda quando venimmo scaraventati, da un giorno all’altro, dalla relativamente accogliente sala “principale” alle segrete, una serie ci oscure caverne che fungevano da cantina per il barista, e dove si diceva che giacesse da anni lo scheletro del barista precedente. Affiggemmo all’ingresso di tali penetrali un cartello con la scritta “Hic sunt topones”, in quanto ogni tanto si udiva il grido: “Su i piedi!” per lasciare libero transito alla pantegana delle 21.35, puntualissima.
Foscolo ce l’aveva con Monti e viceversa. Dunque il “traduttor de’ traduttor d’Omero” è proprio il nostro Vincenzino.
No :
Dopo l introduzione dell IMU , tutti i pezzi andarono a vivere a Malta
dove non si paga ne´ ICI , ne TARSU
La memoria mi ha ingannato, a quanto pare. Che, poi, Foscolo ce l’avesse con Monti, be’, non posso dargli tutti i torti. Un trombone, ma il cognome mi ricorda qualcuno….
Naturalmente non ce l’hai con il nostro Luca 😛 (mi sembra che così abbiamo concluso i nostri commenti circalari) 😉
…naturalmente volevo dire … circolari…