Nelle sere d’estate le sorridevano gli occhi, le dita di Dasha danzavano eleganti ed agili sui tasti della vecchia fisarmonica italiana. Erano pochi i copechi che riusciva a tirar su a fronte di tanta fatica e tante canzoni ma si sentiva lo stesso felice quando a notte fonda, sfinita, si buttava vestita sul pagliericcio della sua stanza spoglia. Si sentiva solo in quel momento libera, solo per un secondo prima di chiuder gli occhi per la stanchezza.
Amava la musica Dasha, sua madre sognava per lei una carriera da pianista, l’ambizione di colei che per le circostanze della vita non aveva potuto ma era riuscita a far ammettere la ragazzina ancora giovanissima al conservatorio della città. Poi eran sopravvenute le difficoltà. La malattia della madre e poi la scomparsa. Dasha aveva solo diciassette anni. Per lei non era stato difficile passare dai tasti bianchi e neri del piano a quelli bianchi e neri della fisarmonica, il pianoforte non c’era più…
Suonava davanti all’osteria, per pochi copechi, ove una volta vi era il circolo degli scacchi, ove un tempo suo padre li spendeva per svago, ove ora suo padre per vizio li beveva…
Bello e toccante; e che strumento… e che musica!
Fino ad oggi avevo sottovalutato le potenzialità della fisarmonica. Ho ascoltato e riascoltato il brano proposto. Grazie!
anch’io e ne sono rimasto affascinato , anche ricordando un film di circa 30 anni fa con il grande mastroianni
per associazione mi è venuto in mente questo pezzo in cui c’è armonica e fisarmonica
il brano è tratto da uno dei 3 – 4 album assolutamente imprescindibili del ” Boss”
Oltre che per i contenuti -lo state dicendo, voi mi pare- il sito è un piacere per gli occhi (e per le orecchie!) proprio anche dal punto di vista estetico: raffinato ed elegantissimo.
Un complimento particolare al Direttore Roberto Messa per il suo articolo sullo Stallo Messicano: attuale, puntuale e garbatissimo come sempre nel suo stile.