L’errore del secolo

Scritto da:  | 24 Marzo 2013 | 14 Commenti | Categoria: C'era una volta, Cultura e dintorni, Partite, Personaggi, Stranieri, Zibaldone

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Estate 1972.

I mass-media martellano duro, ne avevano di argomenti quell’estate, c’era solo l’imbarazzo della scelta:

  • La guerra fredda.
  • La corsa allo spazio.
  • Le elezioni statunitensi che incombono ed il presidente  Nixon che ha lasciato tutti a bocca aperta scegliendo Agnew Spiro come candidata alla vicepresidenza.
  • Il Cile che scivola nell’anarchia, sponsorizzata dagli Stati Uniti, mentre il governo eletto democraticamente del socialista Salvador Allende ha ormai i giorni contati (nel 1973 ci sarà il primo e più tragico degli 11 settembre della storia).
  • In Uganda, ‘l‘ultimo re di Scozia’, Idi Amin espelle dal paese più di 50.000 cittadini asiatici che secondo lui sabotavano il paese, ma come poi scopriranno sulla propria pelle gli ugandesi, gli asiatici erano il fulcro economico del paese.
  • Nell’Irlanda del Nord si susseguono numerosi scontri sanguinosi, esecuzioni paramilitari e parecchi attentati dinamitardi.
  • Billie Jean King vince la finale del  singolare femminile a Wimbledon, mentre tra gli uomini Stan Smith sconfigge Nastase.
  • Eddy Merckx fa suo il Tour de France per la quarta volta, in primavera aveva già vinto il suo quinto giro d’Italia ed in autunno farà suo anche il record dell’ora.
  • a Monaco si disputano le olimpiadi più ricordate dalla storia, come si possono dimenticare le sette medaglie d’oro di Mark Spitz e, soprattutto, l’uccisione di alcuni membri della squadra israeliana per mano del gruppo terrorista palestinese ‘Settembre Nero’;
  • è in corso il processo per il furto dei celebri e segretissimi ‘Pentagon Papers’, 7.000 pagine sul coinvolgimento americano nel Vietnam;
  • le rivelazioni di ‘Gola profonda’ fatte ai giornalisti Woodward e Bernstein inchiodano alle proprie pesanti responsabilità gli uomini di Nixon nello scandalo Watergate;
  • il Vietnam…

erroredelsecoloVietnamNixonMap1Già, il Vietnam;  con Nixon che ordina il bombardamento della Cambogia con i B-52, anche con lo scopo di far credere ai nordvietnamiti un probabile impiego di bombe nucleari lanciate da quei  bombardieri.  Lo fa solo perché non vuole/può calarsi le braghe davanti a tutti a Ginevra, dove Kissinger sta trattando per la resa, ma vuole che sia proprio il nemico comunista a supplicare la pace. Si parlò di “pace   a portata di mano”, con un accordo per finire la guerra e queste notizie confortanti contribuirono alla schiacciante vittoria elettorale di Nixon nelle elezioni presidenziali di novembre. In dicembre, gli Stati Uniti iniziano a bombardare nuovamente il Vietnam del Nord, con i famosi Raid di Natale. La cosa buffa è che l’anno successivo, dopo il ritiro statunitense dalla guerra, verrà assegnato il premio Nobel per la pace a Kissinger. 

– in Islanda, a Reykjavik, si disputa la finale del campionato del mondo di scacchi tra lo sfidante statunitense Bobby Fischer ed il detentore russo Boris Spassky.

Non sto qui a farla lunga sui preparativi della finale di Reykjavik, le numerose ventilate minacce di ritiro dell’uno o dell’altro contendente e sulle varie polemiche intercorse durante il match: spie, sedie computerizzate, telecamere rumorose, pubblico fastidioso, spuntini drogati, ecc.. Voglio soffermare la vostra attenzione solo sulla prima partita.

Clima da guerra fredda pesante. Orologio in moto. Spassky, sorteggiato come bianco per la prima partita, muove: 1. d4, ….; e… Ehi, ma dov’è Fischer?

Sei minuti dopo l’orario previsto per l’inizio della partita, Fischer fa il suo ingresso nel salone. Il campionato finalmente ha inizio.

Spassky gioca cautamente, le prime due ore di gioco passano senza alcun brivido, arrivando dopo 11 mosse al cambio delle donne e poi in successione al cambio di tutti gli altri pezzi. Sulla scacchiera restano solo i due re, 6 pedoni per parte ed i due alfieri che si muovono sulle case scure, uno per ogni giocatore.

 

Spassky - Fischer

Spassky – Fischer

Molti giocatori arrivati a questo punto di assoluto equilibrio si sarebbero accordati per la spartizione del punto. Fischer aveva tutto il tempo che voleva per le proprie mosse e sull’orologio era in vantaggio su Spassky, ma alla 29esima prende in mano il proprio alfiere e con un unico gesto toglie il pedone avversario da h2 sostituendolo con l’alfiere che aveva già in mano, scrivendo giustamente sul proprio mossiario: 29. …, Axh2;

Spassky - Fischer. 29. .., Axh2;

Spassky – Fischer.     29. .., Axh2;   L’errore del secolo

Una mossa inspiegabile. Fischer pare essere caduto nel più banale dei tranelli; nessuno riesce a credere ai propri occhi, “Fischer  che compie un errore del genere, da principiante… E’ impossibile!”.

Spassky gioca 30. g3, …; bloccando irrimediabilmente l’alfiere avversario per poi catturarlo tranquillamente alcune mosse dopo.

Spassky - Fischer. Ormai la frittata è fatta.

Spassky – Fischer. Ormai la frittata è fatta.

La 29esima mossa di Fischer verrà poi definita come l’errore del secolo.

Ma perché Fischer volle giocare a tutti i costi quella mossa? Lui odiava perdere e gli seccava molto anche il dover solo pareggiare una partita. Forse Fischer volle fare apposta quest’errore per creare uno squilibrio sulla scacchiera e così riuscire con un gioco preciso ad ottenere il punto intero. Invece lo squilibrio di materiale, accompagnato dalla massima precisione di gioco da parte del sovietico e da qualche mossa non proprio perfetta dell’americano fecero si che la mossa numero 29 del nero diventasse un incubo nelle notti successive di Fischer.

La partita durò ancora altre 16 mosse, poi Fischer giunto nella posizione riportata qui sotto abbandonò le ostilità.

Spassky - Fischer 1 - 0

Spassky – Fischer 1 – 0

Anni dopo, aiutati da potenti softwares si è visto che Fischer  non aveva tutti i torti nel voler sacrificare il proprio alfiere al fine di creare delle debolezze nella struttura pedonale avversaria; lui voleva vincere ed una successiva mossa imprecisa dell’avversario gli avrebbe, magari, spianato la strada verso la vittoria.

Rivediamoci questa partita:

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Nel film ‘Tutti gli uomini del presidente’, diretto nel 1976 da Alan J. Pakula con Dustin Hoffman e Robert Redford, sullo scandalo del Watergate, è per noi interessante la scena dove mentre Woodward trova il primo messaggio dell’informatore segreto ‘Gola Profonda’ nascosto in una copia del ’New York Times’, la radio da la notizia della sconfitta a tavolino di Fischer nella seconda partita del match contro il russo Spassky.

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avatar Scritto da: Mongo (Qui gli altri suoi articoli)


14 Commenti a L’errore del secolo

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    Jas Fasola 24 Marzo 2013 at 17:07

    Ma come? L’errore del secolo non era un errore?… E ci privi della dimostrazione? 😯

    • avatar
      Mongo 24 Marzo 2013 at 17:58

      Non sono ancora un GM (ottimismo… 😉 ), ti dico solo che al circolo ogni volta che mi capita di giocare Axh2 il buon Dario (che tu conosci molto bene) mi arriva alle spalle e mi rifila un paio di scappellotti!!! Per me, squilibri e scappellotti a parte, questo resta un grave errore e se a commetterlo non è il Mongo di turno, ma uno sfidante per titolo di campione del mondo… Beh, se non è l’errore del secolo, che cosa è? 🙄

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    alfredo fuser 24 Marzo 2013 at 19:28

    Sul bel DVD uscito da poco da Feltrinelli “Bobby Fischer against the world” c’è una interessante spiegazione fornita non ricordo più da chi, forse Bisguier (ma non mi funziona il lettore DVD quindi non posso controllare)
    Panov definì in maniera sprezzante questa mossa dicendo: “Fischer è un primitivo. Non appena vede un pedone in presa lo prende”.
    Obiettivamente NESSUNA persona al mondo può ragionevolmente pensare che Bobby non avesse visto che perdeva l’alfiere. Il commento nel Dvd è più o meno: “Se quella mossa l’avesse fatta un altro sarebbe stata un errore, ma a farla fu Bobby Fischer”.
    La spiegazione più plausibile che Bobby (che non aveva mai battuto Spassky) volesse adottare una strategia di ‘provocazione’ non solo fuori ma anche sulla scacchiera. In quel momento potevano concordare tranquillamente patta e nessuno avrebbe avuto da ridire. In realtà mi sembra che anche dopo Axh2 Bobby mantenesse ottime possibilità di patta, ma voleva far ‘soffrire’ il placido Boris.
    Una spiegazione del genere può essere data anche alla mossa Ch5 della terza partita o al fatto che nella sesta per la prima volta in vita sua pur aprendo c4 (non inusuale per lui) impostò poi una ortodossa, che poi vinse in maniera meravigliosa.
    Bobby voleva ‘destabilizzare’ Spassky in tutti i modi: prima fuori dalla scacchiera e poi anche sulla scacchiera. Fu la stessa strategia che adotto Ali’ contro Foreman nel match di Kinshasa nel 1974. Foreman era nettamente più forte, Ali’ maledettamente più furbo e intelligente.
    La mossa va vista, e in questo sono suffragato anche da un amico americano che ben ha studiato psicologicamente Bobby, non in chiave tecnica ma psicologica.
    Bobby più volte disse che non credeva nella psicologia negli scacchi ma solo nelle mosse ‘buone’. Lo studio di mote sue partite dimostra che non fu così… Anche nella seconda parte del match quando il suo vantaggio era decisivo adottò un comportamento simile giocando l’Alekhine e la Pirc, difese che non facevano certo parte del suo repertorio, ma che creavano a Boris che doveva rimontare problemi nuovi e per lui in gran parte inaspettati .

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      Woodpusher 24 Marzo 2013 at 21:11

      E’ davvero un piacere leggere i suoi appassionati e colti commenti Signor Alfredo.
      Ci racconti ancora mille altre cose, grazie!

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      Mongo 24 Marzo 2013 at 23:38

      E quella notte Ali’ ne prese davvero tanto, ma faceva parte della sua strategia: più Foreman picchiava più si stancava e bastò poi un solo montante di Ali’, l’unico che tirò in tutto l’incontro, per mandarlo al tappeto.

      • avatar
        alfredo 25 Marzo 2013 at 15:33

        Beh in realtà i colpi furono almeno 2 o 3.
        Molti dubitarono che fossero davvero stati portati, ma non chi li vidi a bordo ring! (Come Rino Tommasi ad esempio).
        Foreman si sfiancò, Ali’ sopportò bordate terrificanti, ma alla settima ripresa Foreman ‘si spense’ e bisogna dire che anche in quel caso Foreman, come Spassky, arrivò ‘turbato’ al match…
        E’ stupendo ancora oggi rivedere la telecronca con la bellissima voce di Rosi.

  3. avatar
    paolo bagnoli 24 Marzo 2013 at 23:27

    Sono convinto che Fischer abbia preso quel Pedone proprio per mandare all’avversario questo messaggio: “CON TE faccio patta anche così”. Escludendo, ovviamente, un colossale buco nelle analisi dell’americano.

    • avatar
      alfredo 26 Marzo 2013 at 08:48

      Si Paolo, penso che più o meno la ragione possa essere questa.
      In realtà più che la preparazione teorica al match Bobby pensò a come finalmente vincere la prima partita contro Spassky.
      Se fosse stato un qualsiasi giocatore poteva essere un errore, ma come è stato detto a fare quell’Axh2 fu Fischer!
      Sul dvd che ho citato c’è una spiegazione per me convincente su questo ‘mistero’ che si trascina da 40 anni…

  4. avatar
    Andrea 26 Marzo 2013 at 15:31

    C’è anche un’altra possibile considerazione: Fischer veniva da una sequenza di 6 vittorie all’Interzonale, le 6 con Taimanov, le 6 con Larsen e il match vinto 6.5-2.5 con Petrosjan (con 4 vittorie consecutive finali). Riassumendo, 23 vinte 3 patte ed 1 persa nelle ultime 27 partite giocate. La 29…, A:h2 può anche essere semplicemnete una mossa giocata nell’intima convinzione di essere imbattibile: il sintomo di un delirio di onnipotenza.

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      alfredo 27 Marzo 2013 at 22:10

      anche questa puo’ essere una buona spiegazione .
      girero’ questa ipotesi al mio amico collega jo ponterotto della fordham university di NY che ha scritto una biografia psicologica su Bobby ( a cui ho in parte collaborato )
      Joe ha incontrato tutta la famiglia Fischer ancora vivente in america , tutti i giocatori suoi amici .
      il suo è veramente un libro interessante e mi piacerebbe fosse tradotto in italiano .
      appena posso scrivo a joe . comunque essendo di origine italiana ( l’Aquila) e avedo una sorella che insegna alla Sapienza di Roma potrebbe essere che venga in italia . nel caso sarebbe interessante organizzare una conferenza sulla “psicobiografia” di bobby , qui in italia .

  5. avatar
    Chess 22 Dicembre 2016 at 22:20

    Della serie: come non si pattava una volta in posizione completamente patta. Ah, è vero, giocava un certo Fischer e non Carlsen e compagnia bella.

  6. avatar
    Luca Monti 23 Dicembre 2016 at 09:18

    Utilizzo SoloScacchi per contraccambiare i saluti di buone feste ricevuti da Mauro Berni.
    Purtroppo la mia mail fa i capricci da tempo e fatico a rispondere alla posta in arrivo.

    • avatar
      fabrizio 23 Dicembre 2016 at 10:44

      Colgo l’occasione per fare a Luca e a tutti i lettori di Soloscacchi i migliori auguri di buone feste. Fabrizio

  7. avatar
    Chess 3 Febbraio 2017 at 23:56

    Stasera mi sono visto Pawn sacrifice / La grande partita: persino quel A : h2 è qualcosa di affascinante.

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