Ci vuole un fisico speciale…

Scritto da:  | 11 Aprile 2013 | 37 Commenti | Categoria: Concorso

…per fare quello che ti pare
perché di solito a nessuno
vai bene così come sei

ConcorsoAprile0

Perché siam barche in mezzo al mare… e allora, cari velisti miei, ecco la nuova puntata del nostro Concorso: 14 punti in più a chi indovina il giocatore col Nero nella prima foto e 3 punti in meno a chi indovina il giocatore col Bianco nella stessa foto.

ConcorsoAprile1

E per la seconda foto?!? 18 punti freschi freschi a chi indovina questo baldo giovanotto (ex?)promessa del ciclismo ed (ex?)promessa degli scacchi 😉

ConcorsoAprile2

E comunque… ci vuole molto allenamento per stare dritti controvento, giusto? 😉

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avatar Scritto da: Ramón (Qui gli altri suoi articoli)


37 Commenti a Ci vuole un fisico speciale…

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    Ramon 11 Aprile 2013 at 07:43

    Si riparte allora da questa classifica:

    Blade: p.ti 133
    Alfredo: p.ti 107
    Claudio: p.ti 103
    Prugno: p.ti 95
    Casparoff e Luca Monti: p.ti 76
    Zenone: 70
    Massimilano Orsi: p.ti 66
    Luca67: p.ti 65
    Mongo: p.ti 62
    Cambio Gioco : p.ti 56
    Jas Fasola: p.ti 48
    lordste: 46
    Franco Trabattoni: 40
    Lancillotto: p.ti 37
    Ale Emme: p.ti 34
    Giancarlo Cheli: p.ti 32
    YG “Rockerduck”: p.ti 30
    Filologo: p.ti 29
    Roberto Messa: p.ti 41
    Controgambetto e Marco Pic: p.ti 24
    Diego Marchiori: p.ti 20
    Francy: p.ti 18
    fds: p.ti 17,5
    Sam, davidone : p.ti 16
    Contini: p.ti 15
    Mario Car: p.ti 14
    Tamerlano: 13
    Percy Jones p.ti 8
    Marramaquís: p.ti 7
    Paolo Bagnoli: p.ti 6
    Fabio Lotti: p.ti 3

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    Yanez 11 Aprile 2013 at 07:44

    Avete per caso notizie del vecchio Martin?!?

    …orpo! se non gli piglia una cricca stavolta… 😉

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      Joe Dawson 11 Aprile 2013 at 18:23

      Informazione di servizio: come ampiamente prevedibile e preventivato le coronarie del vecchio Martin non hanno retto al colpo della copertina a effetto ed è ora intubato nel reparto degli apoplettici di un non meglio identificato ospedale della Brianza, sotto le cure di un cinico e sadico medico che si muove da una corsia all’altra sul sellino della sua Atala rossa fiammante simulando epiche volate tra le flebo dei pazienti che lui apostrofa bruscamente con dei sibillini: “De Vlaeminck, ora scostati e lasciami l’asfalto!” piuttosto che non “ridatemi il mio pavé, succhiaruote da strapazzo!”.
      In ogni caso il suddetto emulo di Ippocrate in velocipede mi ha fatto pervenire un pizzino vergato da Martin in cui è riferito l’aneddoto che si trova a pagina 66 dell’edizione inglese dell’autobiografia di Tal laddove il campione di Riga racconta dell’affascinante esperienza italiana e dell’incontro con Szabados.
      Costui la sera precedente loro partita gli lasciò elegantemente cadere in mano la lista degli illustri giocatori degli anni precedenti con cui era riuscito a spuntare un pareggio… Tal all’epoca poco più che ragazzo non s’avvide dell’aristocratica richiesta di patta e, con l’indifferenza tipica dei giovani rampanti, promise di far presto in quanto affetto da un fastidioso raffreddore e strapazzò rapidamente in malo modo l’anziano avversario con un secco due a zero che poco lasciava spazio a interpretazioni.

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        alfredo 11 Aprile 2013 at 23:54

        Joe, non nominare il cognome di De Vlaeminck invano.
        Roger era il Dio della bicicletta.
        Era matto come un cavallo ma è stato un autentico purosangue capace di vincere nelo stesso Giro le volate e la tappa dolomitica del Giro
        (Giro ’75, vinto da Bertoglio su Galdos)

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          alfredo 12 Aprile 2013 at 00:08

          La foto evidenzia bene la malformazione della mano destra di Tal. Una sindattilia.

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    alfredo 11 Aprile 2013 at 09:04

    la prima foto penso si riferisca alla partita Szabados – Tal
    Tal fece un tour in Italia con la nazionale in cui gioco’ ( vincendo ovviamente sempre) contro i migliori giocatori italiani
    fosse Szabados fu un armatore di origine unghererese forte MI ( famosa una sua vittoria contro Donner a Venezia , con il N ) . fu presidente fsi .
    è morto nel 1973

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      e4d6 11 Aprile 2013 at 09:59

      Alfredo, Tal non vinse sempre…
      pareggiò una partita contro Scafarelli e una contro Giustolisi:

      anno 1957

      Milano-Riga 2-8 (Ferrantes-Tal 0-2)
      Venezia-Riga 0,5-9,5 (Szabados-Tal 0-2)
      Reggio Emilia-Riga 2,5-7,5 (Romani-Tal 0-2, Primavera-Gipslis 1-1)
      Firenze-Riga 3,5-6,5 (Scafarelli-Tal 0,5-1,5, Castaldi-Gipslis 1-1)
      Roma-Riga 1,5-8,5 (Giustolisi-Tal 0,5-1,5)

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        alfredo 11 Aprile 2013 at 12:42

        diciamo “quasi” ? 😉

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          alfredo 11 Aprile 2013 at 15:39

          caro Pirc, ho fatto un altro errore. Non era la nazionale, ma una mini-rappresentativa baltica, ovviamente.
          La Sagoma di Szabados era inconfondibile, assomigliava molto a Hitckock… o come accipicchia si scrive, insomma il regista mio omonimo.

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    alfredo 11 Aprile 2013 at 09:06

    chiedo venia la partita è ovviamente
    Tal – Szabados e non viceversa
    chiedo umilmente perdono e chiedo ai giudici di essere clemente … ma sono un po’ frastornato 😀

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    Jas Fasola 11 Aprile 2013 at 10:16

    la seconda foto… direi Alfredo 😉

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    Luca Monti 11 Aprile 2013 at 11:06

    Caspita. Oggi che ne avevo individuato uno, sono stato preceduto da Alfredo: il mouse
    più prolifico della Eurozona! Invece il ciclista è il giovane Roberto Visentini?

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      Mongo 11 Aprile 2013 at 11:17

      Secondo me ha ragione Jas, che mi ha preceduto…
      Il ciclista è il nostro Alfredo!!!
      Martin, caro Yanez, è stato convocato per rifare il corso da ‘censore’, visto che gli è sfuggita la ‘oscena’ foto di copertina!! 😉

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      alfredo 11 Aprile 2013 at 12:44

      Visentini aveva i capelli lisci …pero’ fisicamente un po’ lo ricordava, per il resto

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      Franco Trabattoni 11 Aprile 2013 at 14:37

      Anch’io c’ero arrivato, ma è impossibile fregare Alfredo. Non sarà forse – in fondo è medico – che si è fatto installare qualche chip sottocutaneo?

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        alfredo 11 Aprile 2013 at 15:36

        Caro Franco, per motivi che ti spiegherò e che dovrebbero essere noti a una pluricampionessa italiana ora tua collega la cosa potrebbero essere “anche” possibile.
        Già il predecessore della tua collega (di altra facoltà) in qualche modo “prevedeva l’avvento di un uomo che lui chiamava bipolare”, composto cioè da una componente umana e una “al silicio”.
        Ciò in parte già avviene da anni. Pensa solo ai portatori di pace-maker o dei cosiddetti ICD (cioè dei defibrillatori impiantati nel petto del paziente che defibrillano il paziente che un tempo avrebbe avuto una fibrillazione ventricolare mortale).
        Temo che questo possa essere anche possibile, nel futuro anche, per gli scacchisti.
        Comunque anche se non sarà diventato Cipollini quel corridorino lì, come chioma, ricordava “re leone”.

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          alfredo 12 Aprile 2013 at 13:05

          mi scuso con Franco
          figurarsi se ho qualcosa da spiegare a un professore del suo livello
          peccato di Hybris .
          ma è un discorso interessante , già trattato in un film , metà anni 90 , della Bigelov
          non ho chip sottocutanei , a meno che qualcuno non me li abbia impiantati nel sonno per controllare i miei spontamenti
          ma che l’uomo , tra non molto , possa essere dotatato anche di chip che integrino le sue possibilità non è eventualità remota
          è un po’ quello che avviene nei cosiddetti advanced chess in cui il giocatore uomo si fa supportare da un pc .
          i tempi sono vicini , secondo la famosa predizione di moore , per cui un chip di dimensioni ridottisime possa essere ” dentro” alll ‘ umano e “interagire” con i suoi neuroni ” dall’interno ” .
          il che mi spaventa non poco

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      alfredo 13 Aprile 2013 at 20:55

      in effetti…
      Roberto Visentini
      un po’ ci assomigliavamo fisicamente
      piu o meno alti uguali, sottili. Ma Visentini fu un grande scalatore, io ero veloce. Ma ovviamente non c’è nessun paragone. Visentini fu un campione, vinse un Mondiale juniores, un Giro d’Italia.
      Grande classe non sfruttata appieno.

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        Yanez 13 Aprile 2013 at 21:45

        Alfredo, in questi giorni si è parlato tanto in queste pagine di Walter Browne. Ecco… grandi talenti ma personaggi per certi versi un po’ fragili.
        Appunto come Visentini, credo anche Gianni Bugno… che ne pensi?

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          alfredo 13 Aprile 2013 at 22:06

          boh … con visentini ci ho anche corso . bugno abita vicino a casa mia , qui a Monza .
          diciamo che Visentini fu un ottimo corridore , fortissimo in salita e a cronometro quindi adatto alle corse a tappe .
          ha vinto un giro ma potenzialmente poteva vincerne di piu’
          era bizzarro e anche un po’ “viziato” veniva da un famiglia benestante .
          una voltà dopo aver litigato con il suo ds sego’ la bici in due e la mise sull’amiraglia.
          Bugno : classe immensa , avrebbe anche lui potuto vincere di piu’ ma si poneva troppi se e ma .
          avesse avuto la decisione la scaltrezza di un bettini avrebbe vinto tutto anche se due mondiali, un fiandre , una sanremo , insomma non male ma Gianni aveva una classe immensa
          Browne fu un fighter eccezionale, anche ricco di inventiva e di genio .
          fosse stato un ciclista sarebbe stato un meraviglioso cacciatore di classiche come roger de vlaeminck . ma come roger ( che comunque è stato il corridore di maggior classe che abbia mai visto ) non aveva la ” tenuta” per un programma a lungo termine
          nel caso di Browne poi c’era un problema di irrequietezza , nervosismo, ansia che forse non ha mai affrontato . le sfogava anche fisicamente giocando
          ricordo la differenza tra lui un portisch un kavalek sotto questo aspetto
          fu uno dei grandi giocatori di torneo dgli anni 70 e 80 come ljuba , andersson , nunn
          ma obiettivamente non poteva essere considerato un serio pretendente al mondiale . a lui bastava vincere i tornei per i dollari . cosa che ora fa con il poker .
          la sua biografia è molto stimolante e qui ben recensita da martin
          qualche affinità c’è ( come la si puo’ trovare anche con calciatori come Cassano ) ma di questi tre solo Bugno puo’ essere considerato un fuoriclasse assoluto anche se ha vinto meno di quello che avrebbe potuto . ma come browne aveva davanti gente come karpov lui aveva un mostro come indurain
          bettini e chiappucci , soprattuto il primo, sono invece corridori che per motivi diversi hanno fatto piu’ di quello che mezzi fisici e agonistici potevano far pensare . bettini quando passo’ al professionista sembrava poter essere al massimo un buon gregario. invece 🙂

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    Punta Arenas 11 Aprile 2013 at 11:47

    Le foto di Tal, Szabados, e del ciclista non è che siano poi così interessanti.

    In compenso, la giovane buongustaia che si è fatta disegnare una scacchiera tra tette e ombelico, credo vada adeguatamente elogiata, encomio solenne!

    Chi è? E’ italiana?
    Ma quello è il suo modo abituale di giocare?
    Mah, speriamo di sì! Finalmente una che dimostra una notevole cultura scacchistica 😆

    Se non altro, la scacchiera è posizionata nel verso giusto…

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    alfredo 11 Aprile 2013 at 12:41

    sono assolutamente d’accordo con te
    e poi che ci fa un ciclista che sembra un putto fiorentino tra i giocatori di scacchi veri ?????

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      alfredo 11 Aprile 2013 at 15:37

      @ punto Arenas: si vede subito che è bravissima quella scacchista lì. Non sei d’accordo?

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        Punta Arenas 12 Aprile 2013 at 10:08

        @Alfredo + Ramon

        Veramente io avevo segnalato che la ragazza per lo meno si era fatta disegnare la scacchiera con la casa a1 nera, quindi giusta, e non è poco coi tempi che corrono.
        A volte si vedono foto, anche di GM!, in cui posano davanti a scacchiere coi pezzi messi in modo orrendo, alfieri al posto di cavalli, oppure orrende scacchiere rovesciate.
        L’unico errore (ma glielo perdoniamo!) sarebbe quel pedoncino bianco in c1 (?).
        Piuttosto, mi divertivo a pensare chi potesse essere la modella, dai dati anatomici visibili.
        Dai seni abbastanza piccoli, ma tonici (sicuramente naturali!), dalle mani, dalla corporatura visibile (addome snello senza grasso), direi che potrebbe essere senz’altro una tra i 17 e i 25 anni, più o meno.
        Non una trentenne, a 30 anni la tetta non è già più così tonica, salvo rare eccezioni.
        Ma tu Alfredo sei medico – se non sbaglio – e credo potrai dottamente confermare le mie analisi…

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          alfredo 12 Aprile 2013 at 12:59

          caro Punta Arenas
          io saro’ anche medico ma mi sembra che la tua esperienza e il tuo colpo d’occhio non siano per nulla male .
          mi ricordo anni fa lettere di proteste a T & C ( 1989 mi sembra , era pre Messa nel senso di Roberto) per una castissima foto di copertina in cui si vedeva una ragazza che si copriva con una scacchiera ( o in bikini ? … era estate)
          comunque ti posso dire , da medico e da maschio che vedo e visito cinquantennia ancora validissime , a volte molto molto molto meglio delle figlie ventenni .
          comunque ad ogni buon conto le mie due nipoti sono meglio , a prescindere

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            Mongo 12 Aprile 2013 at 16:57

            Scommetto che tutte quelle lettere di protesta erano dello stesso mittente: Martin Eden. 😉

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              alfredo 12 Aprile 2013 at 17:13

              avrà speso una fortuna in francobolli … ma a dir la verità non ci ho mai creduto ❗

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            Punta Arenas 12 Aprile 2013 at 18:17

            @Alfredo

            Non ci credo alle 50enni meglio delle figlie 20enni, almeno quanto a tonicità dei tessuti del seno, e non solo.
            Se trovi una 50enne con le tette belle sode, vuol dire che se le è rifatte, punto!

            Oggi sempre più donne se le siliconano, e te ne accorgi perché quasi sempre o c’è sproporzione tra il fisico e le dimensioni dei seni (se vedi una magra, con due pere belle tonde e gonfie come palloni, puoi scommetterci al 100% che se le è rifatte!), oppure lo vedi che sono innaturalmente TONDE, un seno naturale a 50 anni non può essere tondo come un pallone da calcio!

            E poi, io mi ricordo che un tempo (quando non si usava rifarsele) anche le 30enni cominciavano già ad averle cadenti quando si toglievano il reggiseno, ad eccezione forse di quelle più robuste, con la quinta, che le avevano già grosse di loro.

            Anzi, un tempo c’era il paragone impietoso e un po’ crudele con le “orecchie da cocker”, proprio per indicare il cedimento inesorabile dei seni delle donne dopo una certa età.

            Insomma, a me (e non solo a me), da ragazzino è capitato solo con le 15-20enni di sentirmele proprio belle sode e quasi marmoree, in epoche non sospette.
            Ripeto, già le 30-40enni cominciavano ad averle cascanti.

            Ma se vedi una 50enne con le tette belle sode e sferiche, puoi metterci la mano (non sul fuoco, sulla tetta! 😆 ) che è FINTA!
            Cmq, la mia non è sapienza medica, diciamo che è una modesta… esperienza manipolatoria! 😆

            Quindi, la ragazza giovane della foto ha due seni realmente naturali, perché nessun chirurgo estetico le rifarebbe così, e perché sono “coerenti” col resto del fisico

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              alfredo 12 Aprile 2013 at 18:32

              caro amico
              la tua competenza in materia è veramente impressionante .
              apriamo un dibattito ?
              ma tu le donne le sottoponi a prove di stress tissutale ?
              io parlavo in generale .
              semplicemente ho detto che per motivi di lavoro vedo molte donne . ovviamente la maggioranza molto anziane .
              ma negli ultini 10 anni diciamo ho visto delle cinquantenni ” naturali” veramente notevoli
              e ti assicuro che per capire se una è siliconata o meno basta mettere il fonendoscopio ( esattamente sul focolaio di auscultazione della mitrale 😉 )

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                alfredo 12 Aprile 2013 at 18:38

                comunque caro punto arenas se tu vedessi le mie nipoti di 25 e 22 enni 😀
                la piu’ grande è stata notata anche su fb da un tipo molto molto in su nel mondo degli scacchi 😉

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                  alfredo 12 Aprile 2013 at 18:46

                  Sai che faccio. Sottopongo la questione a un mio amico chirurgo estetico che ha rifatto la metà delle soubrette in circolazione. Il suo parere penso sia incontrvertibile.
                  Anch’io “manipolo” ovviamente in senso medico (la palpazione del seno è una cosa vmolto difficile dal punto di vista della semeiotica, se la fai bene) e purtroppo partendo da lì ho seguito vicende molto molto molto brutte e dolorose n tuti i sensi. Per cui facendo una volta il serio dico a tutti gli amici di SoloScacchi: fate fare tutti gli anni alle vostre mogli amanti figlie sorelle cugine etc… la mammografia. Salviamo vite così. Dal tumore mammario preso in tempo SI GUARISCE. E poi ci sarà un bravo chirurgo come il mio amico a rifare il seno. Non è ammissibile che una donna attualmente non faccia mammografia e pap test annuali.

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                  Punta Arenas 13 Aprile 2013 at 08:30

                  @alfredo

                  Caro Alfredo,

                  non essendo più nemmeno io un ragazzino, mi sono limitato a fare qualche confronto col passato (mitici anni ’70 e ’80), quando la chirurgia estetica era ancora un “lusso” per poche vip, e davvero vedevi donne “nature”, non ci si poteva sbagliare.
                  Io non so quante donne si facciano rifare il seno solo per motivi estetici, ma che la percentuale sia salita di molto mi sembra un fatto indiscutibile, ed anche per la pubblicità delle attrici.
                  Sulla mammografia e l’autopalpazione, anche qui, direi che per fortuna ormai sono moltissime le donne che sanno che la prevenzione del tumore al seno è fondamentale per guarire, perché in effetti si guarisce, siamo a percentuali sopra l’80-85%.
                  Mia madre si era ammalata 7 anni fa, ma per fortuna l’ha scoperto quando era molto piccolo, e con la quadrantectomia ha salvato il seno, e non ha più avuto recidive.
                  Inoltre, potendo beneficiare della sola terapia ormonale (Arimidex) + radioterapia, essendo il tumore positivo ai recettori sia degli estrogeni che del progesterone, ha anche evitato pesanti chemio.
                  Semmai, caro Alfredo, visto che sei medico, il consiglio che si deve dare alle donne è di rivolgersi a strutture altamente specializzate, e che trattano moltissimi pazienti, tipo l’Istituto Tumori, o l’IEO, ad esempio, e NON a piccoli ospedali di provincia, perché le grandi strutture proprio vedendo moltissimi pazienti, facendo ricerca e trials con altri centri ed università in tutto il mondo, sanno come trattare al meglio, in modo personalizzato, i tanti casi diversi che vedono, mentre i piccoli ospedali vedono pochi pazienti e tendono ad operare in modo standard.
                  A mia madre, ad esempio, evitarono anche la dissezione ascellare e lo svuotamento (nonostante un linfonodo-sentinella su 2 fosse positivo), perché ricerche recenti (una delle quali proprio dell’Istituto Tumori) dimostrano che i linfonodi NON sono veicolo di metastasi, e soprattutto nelle donne in post-menopausa (su cui sono stati fatti importanti trials proprio a Milano, dal dott. Gabriele Martelli e altri) NON serve asportarli, anzi asportarli crea grossi problemi di drenaggio linfatico, gonfiori e dolori alla mano, è un “over-treatment” e quindi la % di sopravvivenza delle donne anziane cui non avevano svuotato il cavo ascellare è addirittura più alto di quelle operate.
                  Ma ecco la ricerca, è molto interessante come puoi vedere…
                  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23154393

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                  alfredo 13 Aprile 2013 at 10:54

                  caro Punta Arenas
                  mi sono occupato , pur non essendo oncologo , proprio di trattamento del tumore della mammella , dal momento che nel mio ospedale , non piccolo , c’era un mio amico che era un chirurgo della mammella eccezionale . ora è andato in pensione e lavora nelle migliori struttre private . per cui lui operava , io facevo la chemio e impostavo la terapia ormonale e l’altro amico , il chiruro plastico , rifaceva con maestria , anche se gli interventi si sono fatti sempre meno demolitivi e in parte merito di questo va dato a veronesi . hoquindi partecipato a decine di congressi su questo tumore ( non su altri, solo su questo ma ormai anche in oncologia ci sono spuper specializzazioni) doe o conosciuto i piu’ autorevoli esperti del settore come ortohobagy che è un massicano di chiare origini ungheresi o aapro che ovviamente e finlandese ma lavora in svizzero. con questo mi tenevo in contatto e gli chiedevo qualcosa se avevo dubbi . la chemoterapia di questo tumore è letteralmente esplosa ( per anni è stata ferma al cd CMF) e anche la terapia ormonale ha fatto dei massi in avanti con l’inserimento dopo anni di nolvadex ( tamoxifene) di questi farmaci come l’aromasin o il femara ( cd inibitori dell’aromatasi). ma oramai lecura farmacologica è standardizzata . in italia seguiamo sostanzialmente le linee guida annuali di saint gallen che si discostano di poco da quele dell’asco . oramai le teraie le fai al computer . quello che fa la diffeenza è il chiugo che opera per primo e appunt lo stadio in cui la malattia viene agredita . per quanto riguardo lo ieo purtroppo ho molti dubbbi , e non sono il solo . riconosco veronesi questo merito sicuramente , ma ho visto anche tanti disastri provocati da un eccesso, secondo me , di aggressività , dalla spocchia , a volte da semplice mancanza di buon senso . e poi i pazienti che vanno ” male” vengono lasciati al loro destno e finiscono poi per essere riaccolti maari per la pallliazone nele strutture pubbliche . business e sanità . un connubio per me vergognoso ( guarda cio’ che è succeso in lomnardia e l’evouzione di altri ospedali che oramai non hanno piu’ nulla di medico o quasi …se vuoi ti posso fare esempi , anche noti , non molto edificannti . ad esempio uno dei piu’ rinomati istituti privati che sostituiva valvole cardiache SANE! ) . la sanità italiana pubblica è tutto sommato di buon livllo anche se vi operano personaggi come il sottoscritto . solo che i tagli oramai ci costringono a lavorare in condizioni sempre piu’ difficil e e rischiose .
                  grazie per l’articolo che leggero’ anche e da quando è andato via il mio amico non mi occupo piu’ di questo trattamento e quindi non sono agiornato. certo il ” braccio grosso” in esiti di mastectomia non s vede piu’ e questo è un passaggio che io ho potuto vedere con i miei occhi .
                  ciao buona giornata
                  PS ecco over – treatment , o accanimento terapeutico . è a questo che mi riferisco quando esprimo dubbi su strutture come lo ieo . oltre al fatto che non hanno un ” pronto soccorso” per le comlicanze dei trattamenti che vengono fatti da loro e un srvizio di cure palliative strutturato . il nostro ad esempio è ottimo ( per motivi ” storici” )

  9. avatar
    Ramon 11 Aprile 2013 at 22:24

    Punteggi per la tappa odierna (che poi rilancio la palla a Jas!):

    +14 ad Alfredo (per Szabados)
    -3 sempre ad Alfredo (per quanto spiegato nell’articolo! ;-))
    18 punti a Jas (per Alfredo… sempre lui!)
    3 punti a Punta Arenas per esser stato l’unico ad avvedersi dell’inesattezza nella foto…

    Ecco Jas… ora si riparte da qui:

    Blade: p.ti 133
    Alfredo: p.ti 118
    Claudio: p.ti 103
    Prugno: p.ti 95
    Casparoff e Luca Monti: p.ti 76
    Zenone: 70
    Massimilano Orsi e Jas Fasola: p.ti 66
    Luca67: p.ti 65
    Mongo: p.ti 62
    Cambio Gioco : p.ti 56
    lordste: 46
    Franco Trabattoni: 40
    Lancillotto: p.ti 37
    Ale Emme: p.ti 34
    Giancarlo Cheli: p.ti 32
    YG “Rockerduck”: p.ti 30
    Filologo: p.ti 29
    Roberto Messa: p.ti 41
    Controgambetto e Marco Pic: p.ti 24
    Diego Marchiori: p.ti 20
    Francy: p.ti 18
    fds: p.ti 17,5
    Sam, davidone : p.ti 16
    Contini: p.ti 15
    Mario Car: p.ti 14
    Tamerlano: 13
    Percy Jones p.ti 8
    Marramaquís: p.ti 7
    Paolo Bagnoli: p.ti 6
    Fabio Lotti e Punta Arenas: p.ti 3

  10. avatar
    alfredo 11 Aprile 2013 at 23:58

    Vabbè che su consiglio di un noto MI ho bruciato tutto quello che mi ricordava il passato tra cui decine di foto (una per dire mi ritraea a Novi premiato da un certo Costante Girardengo …darei due dita di una mano per poterla riavere) Ma ora potreste anche pubblicare una foto del riccioluto velocista, tale era, impegnato in una volata vincente alla Cavendish 😆

  11. avatar
    alfredo 12 Aprile 2013 at 00:05

    Comunque mai stato promessa degli scacchi …giocato molto poco.
    Come corridore invece me la cavicchiavo: una delle peggiori carogne da volata mai viste.
    Avevo avuto buoni maestri devo dire, però!

  12. avatar
    Mongo 13 Aprile 2013 at 15:32

    Wow, questo sito mi sorprende sempre di più!
    I nostri ‘commentatori’/collaboratori sono dei tipi veramente eccezionali e preparati: dagli scacchi alle mammelle… E ritorno. 😉

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