Carmen

Scritto da:  | 23 Aprile 2013 | 22 Commenti | Categoria: Zibaldone

Carmen 01

Sinceramente ne ignoro il motivo ma ormai ho maturato la netta impressione di non esser particolarmente ben visto dalla Redazione di SoloScacchi ed in particolare da colui che qualcuno più addentro di me in queste cose ha definito con perspicia “la mente occulta di SoloScacchi”. Ovviamente non faccio nomi …ma solo cognomi: Eden!

Ultimamente quando lo incrocio non fa altro che accusare i miei interventi di scarso spessore, sia culturale che scacchistico… mah, ditemi voi, saranno validi i suoi…
In ogni caso mi ha dato un’ultima possibilità, che intendo sfruttare alla grande, per dimostrare di che pastamatic sono fatto, io! Il titolo ovviamente è d’obbligo: Carmen, così da dargli immediatamente possibilità di scatenare i suoi più repressi deliri musicali e di pensare a Bizet, per quanto riguarda invece l’apparato fotografico me la cavo benissimo da solo, attingerò infatti all’iconografia classica di Toreador.
Ecco un esempio…

Carmen 13
Pensate possa andare bene??

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Son sicuro di sì… ma veniamo a Carmen, la protagonista femminile del melograno in questione, lasciamo un attimo da parte il tenore, tal Lobron, del cui pedigree operistico non ho trovato traccia purtroppo né tra gli emuli di Tito Schipa, Mario del Mongo, Lucano Montarotti, Alfredo Krausin e Franco Corelloni né tantomeno su emule. Concentriamoci allora sul soprano… ecco una ricca corellata, ooops carrellata delle sue indubbie doti… occhio, nessun falsetto, non c’è fotoritocco! 😉

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E gli scacchi?? Qui purtroppo davvero ho dovuto appoggiarmi al vecchio Martin che è riuscito, non si sa bene come, ad arruffianarsi l’archivio fotografico di un Direttore vero, quello di Torre e Cavallo – Scacco!   Roberto Messa, il quale dopo Messaggero Scacchi, Messaggerie Scacchistiche, la stalla Messicana, la macelleria Messicana e altri locali per l’allevamento di equini e bovini ereditati dai pronipoti di Pancho Villa, ci ha gentilmente Messato a disposizione i seguenti rari reperti da lui toltechi durante l’ultimo turno del campeonato Maya di Guadalajara, quello del 21 dicembre 2012, ovviamente…

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avatar Scritto da: Joe Dawson (Qui gli altri suoi articoli)


22 Commenti a Carmen

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    Renato Andreoli 24 Aprile 2013 at 18:41

    Appartengo a quel misero 5% di Italiani che ama la musica cosiddetta classica; quell’uno su venti che preferisce Mozart a Lucio Dalla, Schubert a De André, Stravinsky, Schoenberg e Pierre Boulez a Lucio Battisti, Vasco Rossi e De Gregori.
    Vi confesso che mi fa male vedere tanto spesso esaltati su questo blog quelli che la buonanima di Sergio Saviane, per tanti anni critico televisivo dell’Espresso, soleva chiamare ” i chitarrosi”.
    Detti chitarrosi e le loro opere vengono immancabilmente gratificati con titoli come grande, mitico, imprescindibile e soprattutto: poeta.
    Io dico che Bach, Chopin e Shostakovich non hanno bisogno di aggettivi: il loro nome è il loro elogio. Ho sentito nominare Dante Alighieri infinite volte, ma nessuna volta il nome era preceduto dall’aggettivo grande.
    Purtroppo in Italia la musica non è considerata cultura. Così, personaggi di grande spessore e di grande valore nei loro campi, negli scacchi e in tutti gli aspetti della vita, come gli autori che scrivono su questo blog, quando si tratta di musica, depongono il loro senso critico e seguono docili la cultura di massa, ignari dell’esistenza di qualche cosa di incommensurabilmente più grande.
    Grazie perciò a Jas Fasola per Chopin ed a Joe Dawson per Bizet. All’autore dell’articolo segnalo che una delle più celebrate interpreti attuali di Carmen – mezzosoprano, non soprano – è Elina Garancia, una bella ragazza bionda di nazionalità lettone – guarda la quasi coincidenza!- che un po’ alla Kass assomiglia.

  2. avatar
    alfredo 24 Aprile 2013 at 19:50

    Calendario PIRELLI
    Dicembre 2001
    la foto qui non c’è e devo dire che è na mancanza imperdonabile 😡

  3. avatar
    Jas Fasola 24 Aprile 2013 at 20:23

    Da queste foto si vede che e’ una ragazza carina, niente di piu’. La prima foto non e’ stata ritoccata da Joe perche’ lo era stato fatto gia’ cosi’ tanto che non sarebbe stato possibile apportare ancora qualcosa. 😆

  4. avatar
    alfredo 24 Aprile 2013 at 20:46

    Caro Renato
    ( mi permetto di darti del tu anche se non ci conosciamo ma considero amici tutti quelli che intervengono su questo blog , anche in omaggio al motto fide GENS UNA SUMUS)
    Morricone ( mi sembra) , uno dei nostri , disse una volta che non esiste musica classica o leggera
    ma solo musica bella o brutta .
    io amo tutta la “musica bella” e basta . qualunque sia il ” genere”
    Ricordo anch’io Saviane che leggevo con grande piacere.
    E’ stato secondo me il miglior critico televisivo di sempre
    forse uguagliato solo da Beniamino Placido .
    ma permettimi di dire una cosa .
    la mia cultura musicale è scarsa ( se non , perdonami, per il rock ) .
    quella poetica – letteraria un po’ meno scarsa
    ho usato io spesso la parola poeta ma per il solo De Andrè .
    non la userei mai per gli altri da te citati
    lo considero tale e non sono il solo .
    come erano considerati , non da me ma da Fernanda Pivano , poeti tra i piu’ grandi Bob Dylan e Leonard Cohen
    la parola poeta penso la si possa usare anche per i ” chitarrosi” .
    solo in determinati, selezionati casi .
    nella foto che vedi in cui sono ritratto ( messa in omaggio a un amico che mi chiamo’ su questo blog ” forrest Gump”, in maniera affettuosa ) come vedi sto su una panchina
    E’ stata scattata a Varsavia . sedendo sulla panchina si iniziava a sentire la musica di Chopin .
    e ” il naufragar mi era dolce ”
    Questa foto fu scattata due giorni dopo un concerto di Springsteen a Milano ( anche per Springsteen la parola poeta , per molte sue canzoni, puo’ non considerarsi sprecata)
    si possono ascolatare Chopin e Springsteen , Bach e Leonard Cohen e “amarli” per motivi diversi
    come si puo’leggere ed amare ( nel mio personalissimo caso) poeti come Sandro Penna e Bertolucci e scrittori come Houllebecq e Palaniuk ( che non è uno scacchista ucraino come potrebbe sembrare dal cognome)
    Privarmi a priori della possibilità di godere di tutto cio’ che mi piace e ” mi fa star bene” mi sembrerebbe una limitazione .
    come vedi sulla panchina di Varsavia ” stavo bene”
    come “stavo bene” sul prato di San Siro ad ascoltare il Boss .
    Tutto qui
    Buona serata
    PS : purtroppo molto deludente secondo me è il museo Chopin a Varsavia , opera peraltro di due italiani .
    ovviamente nulla da dire sui nomi dei grandi che citi .
    Non bisogna essere Muti per comprenderne la grandezza.
    proprio mentre ti leggevo stavo ascoltando per la milionesima volta le variazioni Goldberg di Glenn Gould .
    Sono la mia ” droga” o meglio la mia medicina.
    devo ascoltarle almeno una volta al giorno.
    Poi mettero’ magari i Pink Floyd .
    che mi fanno “stare bene” ugualmente.
    Uso la parola ” stare bene ” in senso lato ma come medico ho letto molti serissimi studi su come la ” bella musica” abbia una incidenza positiva sulla nostra cenestesi e il nostro tono dell’umore .

    • avatar
      Renato Andreoli 24 Aprile 2013 at 22:16

      Caro Alfredo, scusa la franchezza, ma io non posso accettare che siano messe sullo stesso piano la Canzone di Marinella e la Sagra della primavera.
      La prima è una bella canzone che conoscono tutti, la seconda è la composizione musicale più bella del novecento (maggio 1913, a breve il centenario), e forse dell’intera storia della musica e non la conosce quasi nessuno. Se nella cultura italiana ci fosse par condicio fra De André e Stravinsky, non ho il minimo dubbio che il risultato sarebbe inverso. Ci vorrebbe solo un Benigni che facesse per Stravinsky quello che lui fa per Dante.
      Comunque, non si tratta di dati oggettivi, ma di opinioni e la discussione sarebbe infinita.
      Lasciami solo la soddisfazione di una citazione operistica. Il motto della FIDE, da te citato, ha una sorprendente anticipazione nel coro “Si ridesti il leon di Castiglia” dell’opera ERNANI di Giuseppe Verdi. Vado a memoria:

      Si ridesti il leon di Castiglia
      E d’Iberia ogni monte, ogni lito
      Eco formi al tremendo ruggito
      Come un dì contro i mori oppressor.

      SIAMO TUTTI UNA SOLA FAMIGLIA
      Pugnerem con le braccia, coi petti
      Schiavi inulti più a lungo e negletti
      Non sarem finché vita abbia il cor…

      • avatar
        alfredo 24 Aprile 2013 at 22:50

        caro Renato
        non devi scusarti di nulla
        la franchezza è una virtu’
        Conosco la Saga della Primavera .
        Domani la ascoltero’ nuovamente .
        Mi piace discutere semplicemente e in maniera pacata e rispettosa
        in effetti la discussione sarebbe infinita e alcuni, di questo argomento, ne hanno fatto una ragione di vita .
        Comunque Benigni ha fatto una bellissima cosa con Abbado su ” Pierino e il lupo” .
        ma Benigni è un ” mostro” che fa gara a sè .
        Basta vedere come ha “spiegato” in tv la costituzione o l’inno di Mameli .
        io semplicemente ” rivendico” il diritto di “godere ” delle cose belle della vita .
        Scacchi, musica , poesia , ciclismo, calcio , tennis , Boxe ( una volta).
        Amo i film di Truffaut come Sergio Leone ( e Benigni) ma non mi perdo un ” Fantozzi” quando c’è in tv
        purtroppo di cose brutte ne vedo , per lavoro, fin troppe tutti i giorni da quasi trent’anni .
        Comunque ti posso dire una cosa .
        Sono stato amico ( è stata l’amica di una vita) di una poetessa grandissima.
        ma per qualche motivo non riesco a non ritenere De Andrè un poeta meno importante di lei .
        e di questo parere è , ripeto, molta gente ( cito la Pivano che scrisse bellissime pagine su De andrè “poeta” )
        e la Pivano certo non era una sprovveduta .
        Grazie a lei abbiamo in italia l’antologia di Spoon River ( a cui mi sono ispirato per una piccola cosa che gli amici di soloscacchi hanno avuto la gentilezzza di pubblicare anche in questo sito)
        Libro da cui de Andrè ha tratto un disco .
        di cui Piovani ha scritto la musica
        lo stesso Piovani che ha contribuito con la sua musica allo straordinario ” la vita è Bella” di Benigni .
        Lo stesso Benigni che ci spiega Dante , la costituzione e recita con Abbado
        le cose per loro natura si ” contaminano” e questo ( non in medicina ovviamente! ) , secondo me è , un arricchimento.
        la musica a cui tu fai riferimento è ovviamente grandissima.
        ma penso che non è conosciuta anche per un certo atteggiamento snob , di superiorità , che molti ” cultori” o ” addetti ai lavori ” hanno esibito o esibiscono ancora .
        per cui ho apprezzato moltissimo quando gente come Abbado , Borenboin , Pollini, Ughi , Accardo sono ” usciti ” dalla loro torre d’avorio e sono andati a spiegare la musica in TV o come ha fatto Borenboin addirittura nelle periferie milanesi ( in occasione della prima wagneriana alla Scala)
        Questo è l’atteggiamento giusto
        che molta gente ha apprezzato e che ha aiutato l’avvicinamento di molti alla musica che tu ( ma anche io , ti assicuro ) ami .
        Ti devo dire che per esempio non ho mai molto amato Pavarotti .
        mi infastidiva una certa dose di retorica ( e il suo essere un evasore fiscale)
        ma veder cantare insieme a Bono mi sembro’ una cosa bellissima .
        e ritengo che la voce di Bono possa ” parlare” al cuore” come faceva la voce di Pavarotti .
        stavo per scrivere una altra cosa ma mi infilerei in un labirinto . e non possiedo al momento un filo di Arianna per uscirne .
        che tirerebbe in ballo il concetto di ” cultura ” stessa .
        ad esempio sulla dicotomia mai sanata tra le cd ” due culture”
        per me questa dicotomia non esiste .
        ma mi rendo conto che in Italia esiste ancora .
        e’ un discorso molto complesso .
        ma se vuoi lo facciamo
        buona serata

        • avatar
          Renato Andreoli 24 Aprile 2013 at 23:06

          In questo preciso momento il maestro Roman Vlad, un super gm della cultura musicale sta tenendo una conversazione su radio3 sulla sagra della primavera di Stravinsky.
          Buona notte.

          • avatar
            alfredo 24 Aprile 2013 at 23:31

            vado ad ascoltarrlo subito
            comunque anche roman vlad è uno di noi
            un grande appassioato di scacchi
            anni fa su il venerdi’ di repubblica c’era una rubiva ” casa di”
            fu fotografato l’interno della casa del maestro
            sul comodino accanto il letto una pigna di numeri de L’italia scacchistica
            La cosa mando’ in estasi il mio caro Amico ado ( capece) che ovviamente riprese subito la foto e la pubblico’ sullla sua rivista.
            Molti musicisti sono appassionati di scacchi : morricone , Vlad , Ludovico Einaudi , altri ho sentito .
            beh Taimanov fu un eccellente pianista e molti GM ( Portsch Smyslov) appassionat di lirica e loro stessi cantanti .

            • avatar
              Giangiuseppe Pili 25 Aprile 2013 at 00:07

              E’ divertente che questa contrapposizione tra preferenze di stili musicali si replichi in ogni circostanza in cui due persone amano musica radicalmente diverse. Il problema è, in realtà, molto interessante e verte su ciò che siamo disposti a definire con “bello”. Ad esempio, da “classicista” una delle obiezioni standard che muovo ai contrari (la maggioranza, che mi vorrebbero mettere in minoranza, giacché è facile constatare che una canzone come Waka Waka a cui ho dedicato una lunga analisi: http://www.scuolafilosofica.com/?s=Waka+Waka, abbia 400 milioni di entrate, mentre la nona sinfonia ne vanta molte meno) è che la densità dell’apparato musicale, la durata, la ricerca impiegata per ottenerla è molto maggiore di una qualunque canzone disponibile. Faccio un esempio: il primo concerto per piano di Prokofiev ha una varietà di toni e di temi che non può essere comunque riassunta in una serie di accordi alla chitarra. Anche nel migliore dei casi. Certo, molte canzoni hanno Poesia, indubbiamente ed è anche la loro ragione di esistere nel mondo del bello. Ma c’è un fatto. Anche le più belle canzoni con testi muniti di senso hanno interpretazioni limitate, proprio perché le parole hanno interpretazioni limitate. Ma quante possibili interpretazioni offre alla sensibilità il primo concerto di Prokofiev? Infinite, proprio perché nella logica della musica “pura”, (come è nel migliore dei casi” quella classica), il dominio su cui interpretare le “frasi” è sostanzialmente infinito e irriducibilmente tale. Non così è per la parole.

              Poi, a ognuno la sua musica! Alla fine, l’importante è che tutti giungiamo alle medesime sensazioni sul mondo! Il come può avere una importanza relativa!

              • avatar
                alfredo 25 Aprile 2013 at 00:45

                caro giangiuseppe ( giangi per gli amici o no ? )
                il numero di entrate per vedere il waka waka penso sia giustificao anche dal fatto che vedere Shakira è sempre un bel vedere . nessuno entrerebbe mai per ” vedere ” il direttore d’orchestra di una opra classica . anche se ci sono esempi , il primo che mi viene in mente è la violinista Mutter che abbinano il bel vedere con il ben sentire . in realtà la mia non era una contrapposizione dialettica ma una “rivendicazione ” . Da ” fruitore” rivendico il diritto di poter ascoltare o vedere tutto cio’ che mi “piace ” soggettivamente anche senza sottoporre cio’ che mi piace ad una analisi critica o estetica particolareggiata . qualche giorno fa parlavi con altri amici di pipe , fumo , sigari. io non ne sono fruitore e quindi in questo campo non posso rivendicare nulla . come, diciamo meglio, “ascoltatore ” di musica posso invece rivendicare il diritto di ascoltare tutto. da bach a cohen . ma il discorso che volevo fare era sulla parola cultura e ulla dicotomia tra ” cultura” scientifica ” e cultura ” umanistica che ancora per molti esiste .
                per me semplicemente non esiste .
                l’uomo ” poeta” e l’uomo ” scienziato” nel perseguire la bellezza e la verità obbediscono alle leggi fondamentali che regolano la natura e i meccanismi del suo divenire. entrambi nel manifestare il loro pensiero esprimono queste leggi .
                semplicemente con un diverso linguaggio .

              • avatar
                Mongo 25 Aprile 2013 at 01:07

                Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che ci piace. :mrgreen:

  5. avatar
    Alfredo 24 Aprile 2013 at 21:24

    Caro Joe… hai sparato le tue cartucce, bene… ora però si fa sul serio, ecco a voi la Principessa sul Pirello in tutto il suo fulgore! 😉

    Karmen Kass

    • avatar
      Joe Dawson 24 Aprile 2013 at 21:31

      Bandiera bianca Alfredo! Di fronte alle armi pesanti mi arrendo… ora però capisco dalla panchina di Chopin cosa osservavi così attentamente… 😉

  6. avatar
    alfredo 24 Aprile 2013 at 21:38

    Il “pirello” …così viene chiamato dai collezionisti il calendario Pirelli.
    Quella edizione, del fotografo Mario Testino, è uno dei miei anni preferiti.
    Anche se devo dire che anche l’annata della Bellucci e della Herzigova (dovrei guardare , mi sembra 96) non è male 😉

  7. avatar
    alfredo 24 Aprile 2013 at 22:06

    la kaas purtroppo non la ho visto . era stata pero’ nell’albergo in cui vado a Varsavia. Ci sono le targhette dei personaggi che ci sono stati ( tantissimi .la prima targhetta porta il nome di De Gaulle)
    Stranamente il suo nome è vicino a quello di Kasparov …. per cui ho pensato che .
    beh si sa che a Garry le donne piacciono ( e conosco molte donne che lo trovano affascinante)
    comunque Varsavia è piena di bellezze mozzafiato .
    E’ il motivo per cui uno sciupafemmine , come si sussurra sia jas , si sia traferito li ! 😆

    • avatar
      Jas Fasola 24 Aprile 2013 at 23:10

      Alfredo se vieni a trovarmi a Varsavia. sappi questo. Di arte, musica e architettura non capisco niente. 🙁 Non saranno oggetto di discussione. Di donne nemmeno – con loro sono peggio di Fantozzi. 😥 Solo di scacchi potremo parlare, anzi sappi che ogni giovedi’ c’e’ un torneo semilampo alle 17,00. Potresti giocare con il mitico Adamski. :mrgreen:

  8. avatar
    alfredo 24 Aprile 2013 at 23:35

    quello che Fischer si mangiò in venti mosse ?
    sicuramente se vengo a Varsavia te lo faccio sapere
    mi devi anche portare al centro commerciale 😉

    • avatar
      Jas Fasola 25 Aprile 2013 at 11:25

      ma scherzi? Fischer lo evito’ sempre :mrgreen:

      • avatar
        alfredo 25 Aprile 2013 at 12:14

        hai ragione .
        mi ero confuso con bednarsky

        • avatar
          Jas Fasola 25 Aprile 2013 at 12:24

          Adamski e’ quello di “Tal e l’abbandono fantasma”.

  9. avatar
    Ramon 25 Aprile 2013 at 10:30

    Perdonatemi se mi intrometto solo un istante, mi pare semplicemente che musica classica o musica dotta in senso lato, e musica leggera, moderna, popolare, chiamatela come volete, non vadano messe in contrapposizione nel senso che una esclude l’altra o viceversa.
    E’ ovvio che si tratta di forme diverse ma appunto non bisogna porre l’accento sulla contrapposizione. Fior di musicisti cosiddetti classici si son dedicati con diletto ad aspetti, per così dire leggeri della loro arte. Francescco Paolo Tosti per esempio viene facilmente ricordato, più che per le sue composizioni classiche, per canzoni quali Ideale, ‘A vucchella, Marechiaro che certo non si posson definire opere “chitarrose”.
    Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev, stelle di grandezza assoluta del firmamento classico nella danza, al termine delle loro acclamate performance non disdegnavano rilassarsi nei night-club parigini con un po’ di sano e onesto rock ‘n’ roll.
    Pasolini, uno dei più grandi intellettuali del ‘900, ha dedicato fior di saggi alla cosiddetta cultura popolare, reclamandone la dignità che merita, così come ai dialetti, vero patrimonio culturale senza il quale la cultura cosiddetta colta e nobile non avrebbe avuto terreno ove sorgere.
    Insomma è non la contrapposizione ma la compenetrazione dell’una e dell’altra che costituisce l’ambiente ove l’esteta può attingere con profitto per la soddisfazione dello spirito…
    e poeta nel senso più vero e nobile del termine è stato De André come Torquato Tasso, senza bisogno di ricorrere a futili distinzioni “accademiche”.
    grazie

  10. avatar
    paolo bagnoli 25 Aprile 2013 at 11:00

    Intervengo in questa discussione scacco-musical-erotica confessando, da bravo ravennate, la mia sfrenata passione per la musica lirica (o operistica, se preferite). Il coro dell’ Ernani, come quello del Nabucco, vennero scritti e musicati in anni turbolenti, hanno il giusto ritmo e tono enfatici, insomma, Viva V.E.R.D.I.
    Alla foto in questione, tuttavia, abbinerei una bella Traviata. Molto bella, invece, l’immagine di Bugs Bunny nei panni di Escamillo (ma dove le trovate?).

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