Hastings 1895, il torneo del secolo

Scritto da:  | 1 Giugno 2013 | 10 Commenti | Categoria: C'era una volta, Stranieri, Tornei

Hastings 1

Non ho mai amato gli spostamenti, le valigie, I treni, le carrozze, I cambiamenti di abitudini, orari, cibi. Forse per questo in quarant’anni di tornei ho sempre giocato in Germania e nell’Impero Austroungarico. In Inghilterra ero già stato, e il clima umido mi aveva fatto promettere che non vi sarei più tornato. Ma a quell’invito era impossibile rispondere no. Tutti i migliori maestri avrebbero partecipato. Lasciai Berlino il 20 di luglio destinazione Calais, da dove mi imbarcai sul traghetto per Folkestone. Un viaggio in carrozza di una decina di ore mi condusse ad Hastings, dove confermai il mio arrivo al Queen’s Hotel, lussuoso edificio di quattro piani che si trova lungo la passeggiata.

Hastings 0L’inizio del torneo era previsto per il 5 agosto, e così ebbi qualche giorno di tempo per acclimatarmi. La cittadina, balzata alla storia nel 1066 quando Guglielmo II Duca di Normandia invase l’Inghilterra, mi piacque da subito. Il tepore dell’estate del mare del nord, le lunghe passeggiate, i concerti che si tenevano all’aperto sul Pier, quella lunga striscia di legno che si immergeva in mezzo al mare. Ed il torneo partì nel migliore dei modi, vittoria dopo vittoria. Al quarto turno sconfissi il campione del mondo Lasker, e dopo altri quattro successi mi ritrovai in vetta, con sette punti e mezzo su nove partite, alla pari col russo Chigorin e l’americano Pillsbury, che certamente non era pronosticato così avanti. Staccato di un punto seguiva Lasker, mentre Steinitz e Tarrasch erano ancora più distanziati. Poi arrivò il fatidico 17 Agosto, decimo turno, e quel giorno Hastings, dopo un paio di settimane di brezze marine, venne coperta da una anomala cappa di calore che rese la temperatura un inferno. Non voglio accampare scuse, Steinitz giocò bene e vinse con una combinazione che passò alla storia. Stremato dalle condizioni di salute, e temendo di non reggere lo scrosciante applauso che il pubblico avrebbe fatto, quando vidi l’approssimarsi dello scacco matto mi alzai e uscii dalla sala senza tendere la mano all’avversario. Più tardi scrissi un biglietto a Steinitz. I malesseri fisici e psicologici mi procurarono il tracollo, a altre cinque sconfitte seguirono inclementi. A fine torneo mi ripresi e riuscii a vincere un premio. L’Inghilterra non mi avrebbe rivisto” (Curt Von Bardeleben)

Credo che non ci sia miglior modo di introdurre l’argomento dell’articolo che quello adoperato da cserica sul suo magnifico libro “I luoghi degli scacchi”, con questa splendida istantanea che compendia in modo meraviglioso il dramma del giocatore e la piccola nota aneddotica che scomodò anche Edward Winter nelle sue celebri “Chess Notes“.

Accingendomi a scrivere di questo vero e proprio evento epocale, mi sono reso conto di quanto sia difficile concentrarsi sul torneo senza perdersi nei rivoli delle rievocazioni, delle biografie, delle mille curiosità che hanno per protagonisti questi autentici monumenti della storia degli scacchi. Ad ogni piè sospinto verrebbe voglia di ricordare un episodio, una figura, un aneddoto, una partita, un altro torneo …e come disse qualcuno prima di me “il naufragar m’è dolce in questo mare”. Infatti basta scorrere la tabella del torneo per renderci conto che ci troviamo in presenza di un evento eccezionale.

Hastings crosstable

Due campioni del mondo (Lasker e Steinitz) e 5 sfidanti al titolo mondiale (Chigorin, Tarrasch, Gunsberg, Janowski, Schlechter), tra presenti, passati e futuri, contemporaneamente presenti .

Pillsbury, il genio dalla memoria prodigiosa e fotografica che mise tutti in fila.

Inoltre giocatori mitici come Blackburne, soprannominato “la morte nera” quando era all’apice della sua forza, vincitore di molti primi premi. Gioviale, estroverso e iracondo ad un tempo, bevitore accanito, si espresse a favore dell’whiskey come “stimolante cerebrale” suscitando un vespaio. Anch’egli può essere considerato un candidato al titolo per le sue due sfide con Steinitz.

Teichmann, fortissimo giocatore da torneo e vincitore di diversi primi premi (importantissima l’affermazione a Karlsbad 1911 davanti ad Alekhine, Rubinstein e altri mostri sacri) ma soprannominato “Riccardo V“ per il piazzamento più comune che riusciva a conseguire. La vistosa benda da pirata che portava sull’occhio perso nel 1899 né faceva già di per sé un personaggio.

Von Bardeleben, fortissimo giocatore dalla vita avventurosa, morto suicida gettandosi dalla finestra per aver delapidato il proprio patrimonio e che Nabokov prese a spunto per il proprio racconto “La difesa Luzin”. Di salute cagionevole vinse diversi importanti primi premi.

Bird, il forte ed eccentrico giocatore inglese famoso per il suo sconfinato amore per il gioco tanto che si diceva avrebbe giocato con chiunque, dovunque e in qualsiasi momento a qualsiasi condizione. Già all’epoca inventò una variante del gioco in cui inserì due nuove figure.

Schiffers, campione russo per un decennio e maestro di Chigorin.

Walbrodt, che dopo un’infanzia molto povera, col fratello per un periodo costruì pantografi. Dopo diversi brillanti risultati che mostrarono a tutti la sua classe e le grandi possibilità, scomparve prematuramente pochi anni dopo, appena trentenne per tubercolosi, la piaga di quel secolo.

Mason, che il libro del torneo definisce come giocatore dalle grandi possibilità ma che giocò sempre solo per divertimento senza mai allenarsi o impegnarsi “playing while the clocks are ticking and tocking no heed between whiles”. Fu billante scrittore e annotatore. Attorno al 1885 si stima fosse almeno uno dei 6 migliori giocatori al mondo. Era amante del bere e pare abbia perso alcune partite “in hilarious conditions”…bellissima espressione e ottimo modo a mio avviso di perdere una partita!

Pollock, medico di professione, fu un autentico amatore ma in grado di vincere due volte consecutive il campionato irlandese, la seconda a punteggio pieno superando giocatori come Bird e Blackburne. Morì a 37 anni di tubercolosi.

Hastings_1895_1

Marco, “il più grande giocatore al mondo”, così soprannominato scherzosamente per la sua imponente struttura fisica e muscolare e che per qualche tempo guidò l’automa Mephisto.

Tisley,che iniziò a prendere parte a importanti tornei soltanto sulla quarantina. Giocatore dallo stile brillante e persona gioviale ed allegra spesso pronto a prendersi gioco anche di se stesso.

Il mercante Albin, dal gioco e dall’aspetto pittoreschi. Scrisse il primo libro di scacchi in rumeno e fu brillante teorico (uno tra tutti il famoso Controgambetto).

Burn, allievo di Steinitz, noto per le sue qualità difensive ed autore di una delle 10 mosse più incredibili di tutti i tempi mettendo la Donna contemporaneamente in presa da tre pezzi. Notevoli anche i suoi risultati in torneo.

Mieses, forte giocatore d’attacco, ebbe il suo periodo migliore ai primi del 1900. Scacchisticamente molto longevo, per lunghi periodi si allontanò dal gioco attivo ma partecipò ancora ai tornei internazionali sul finire degli anni ’30 e ad un torneo di Hastings nel 1946. Scrittore e problemista.

Il nostro Beniamino Vergani, “ultimo tra cotanto senno”, fu più noto come problemista e per le sue capacità nel gioco alla cieca. Ottenne due vittorie di prestigio contro Gunsberg e Schechter.

Hastings_1895_2

Come non sentirsi travolti dalla storia, dalle vite romantiche e avventurose dei protagonisti? Erano campioni veri di un epoca in cui tutto era ancora ammantato di leggenda ed in cui spesso la mossa più forte che si poteva fare sulla scacchiera era il peso della propria personalità ed il carisma che ci si era guadagnati.

Il torneo si svolse presso i locali del Brassey Institute, 13 Clermont, attualmente sede della Biblioteca Civica di Hastings, dal 5 Agosto al 2 settembre del 1895 e la competizione passò alla storia come il Torneo del Secolo perché fu il più importante di tutto il diciannovesimo secolo, per la forza dei partecipanti, le favorevoli condizioni di gioco, i premi in dotazione e non ultimo perché tenne gli spettatori e gli appassionati di tutto il mondo col fiato sospeso fino all’ultimissimo turno per conoscere il vincitore, un “outsider” , il pressoché sconosciuto Harry Nelson Pillsbury che fino ad allora non aveva mai partecipato a grosse competizioni internazionali. La vittoria di Pillsbury lasciò tutti esterrefatti tanto era stata inattesa ma prepotente, tanto che ancora 70 anni dopo, nel 1964, il numero di primavera della rivista “Beker Street Journal” pubblicò un dotto articolo “comprovante” che il grande Sherlock Holmes impersonava Pillsbury al torneo… Ma questa teoria non viene generalmente accettata nei circoli scacchistici! Commenta sarcasticamente Schonberg.

Hastings 5

Anche se l’edizione successiva ebbe luogo soltanto nel 1919 e poi impiegò qualche anno a “carburare” la fama di Hastings come tempio degli scacchi e la prestigiosa tradizione che perdura ai giorni nostri ebbe proprio inizio con il famoso torneo del 1895.

L’anno precedente Lasker aveva sconfitto Steinitz col titolo in palio, ma il vecchio campione del mondo iniziava ad invecchiare e il nuovo campione desiderava provare la sua classe e la legittimità del titolo con una prova che non lasciasse spazio a dubbi. Tra i principali detrattori figurava Tarrasch che aveva anche ambizioni personali, avendo recentemente vinto 4 importanti tornei di fila e che imputava all’età ( 59 anni ) e alle cattive condizioni di salute la sconfitta di Steinitz. Quale migliore occasione del torneo di Hastings che si stava organizzando nel 1895 e che avrebbe raccolto il fior fiore dello scacchismo mondiale, Tarrasch e Steinitz inclusi? Infatti la contemporanea presenza di Lasker Chigorin Steinitz e Tarrasch ha un significato storico e può essere paragonata solo alla contemporanea presenza di Alekhine, Capablanca, Euwe, Lasker e Botwinnik a Nottingham 1936.

Hastings 2

Non fu facile per gli organizzatori stilare la lista dei partecipanti. Ben 38 tra i migliori maestri furono coloro che si presentarono!16 di essi dovettero essere rifiutati. I criteri che vennero presi in considerazione per l’ammissione furono i risultati internazionali ottenuti fino ad allora e/o la forza degli aspiranti. L’unica eccezione fu il maestro polacco Winawer che fu respinto in quanto gli organizzatori non accettarono la sua richiesta di partecipare usando uno pseudonimo. Al riguardo commenta Pachmann : ”evidentemente già a quei tempi alcuni mastri avevano richieste curiose e particolari… “. La fama di Pillsbury era più dovuta alla sua prodigiosa memoria fotografica che alle abilità di scacchista, pur tuttavia il comitato organizzatore escluse il ventenne giocatore tedesco Norman Willem Von Lennep, anch’egli famoso per la sua memoria fotografica che restò comunque ad Hastings come giornalista e in qualità di prima riserva. Lennep sarebbe morto tre anni dopo. La partecipazione del nostro rappresentante, Beniamino Vergani, fu invece caldeggiata dalla rivista di cui era corrispondente “Lo Sport Illustrato”. Infine il lotto dei partecipanti fu definito e vide la partecipazione di rappresentanti di ben 10 diverse nazionalità. Il tempo di riflessione era 30 mosse in due ore e 15 mosse per ogni ora successiva.

 Hastings i partecipanti

FOTO DEI PARTECIPANTI ( mancano alcuni ) DA SINISTRA A DESTRA

IN PIEDI: Albin, Schlecter, Janowski, Marco, Blackburne, Maroczy, Schiffers, Gunsberg, Burn, Tinsley
SEDUTI: Vergani, Steinitz, Tchigorin, Lasker, Pillsbury Tarrasch, Mieses, Teichmann

Dal Britisch Chess magazine apprendiamo che prima di partire per l’Inghilterra, Pillsbury, probabilmente per allenamento e per buon auspicio, disputò una simultanea contro i più forti membri del circolo di scacchi di Brooklyn. Le scacchiere erano 12 ma a tre di esse sedevano due persone in consultazione e se si considera che tra i partecipanti figuravano anche Helms e Souweine (erano due forti giocatori americani dell’epoca), si può intuire la difficoltà dell’impresa. Ebbene il futuro vincitore di Hastings terminò la prova in un trionfo: 10 vittorie, due patte.

Pillsbury, sponsorizzato dal Brooklyn Chess Club, preferì non soggiornare assieme al resto dei partecipanti pensando che le distrazioni avrebbero potuto interferire con la sua preparazione.

Tuttavia al suo ritorno in America Pillsbury riferì di essere stato ricevuto molto cordialmente ad Hastings, in particolare da Steinitz, Tarrasch e Chigorin, ma anche gli inglesi Bird e Blackburne furono molto cortesi,tanto che “prima dell’inizio della competizione sedemmo per ore assieme discutendo di svariati argomenti di pertinenza scacchistica, oppure analizzando partite o cercando di ampliare la teoria di alcune aperture, io non potrò mai dimenticare le molte piacevoli ore felicemente trascorse con questi gentlemen ad Hastings. Lo stesso affetto mi fu dimostrato dopo che sconfissi Gunsberg all’ultimo turno. Quando si seppe che avevo vinto la partita Chigorin, Steinitz e Tarrasch lasciarono le loro rispettive scacchiere, dove stavano ancora giocando, per venire a congratularsi del mio successo felicitandosi calorosamente “.

Hastings 4

La parte iniziale del torneo fu dominata da Von Bardeleben che alla fine del 9° turno si trovava in testa assieme al sorprendente americano e a Chigorin con 7 1/2 su nove ed una prestigiosa vittoria sul campione del mondo in carica. Purtroppo arriva il decimo turno e Von Bardeleben deve fare da conprimario nella famosa partita contro Steinitz che vincerà il premio di bellezza e sarà riportata in tutte le antologie delle più belle combinazioni. Le cronache raccontano che Von Bardeleben , al momento di eseguire la mossa lasciò la sala del torneo senza fermare l’orologio né stringere la mano all’avversario per abbandonare. A Steinitz non restò che attendere la caduta della bandierina per poi mostrare al solo pubblico il seguito che portava al matto forzato in 10 mosse. Quando il matto fu sulla scacchiera gli spettatori si scatenarono in un fragoroso e prolungato applauso e pare che l’ex campione del mondo, che non pare fosse noto per il suo buon carattere abbia detto: “Nessuno ha migliori possibilità di me di prevalere nel torneo poiché gli altri devono giocare con Steinitz, io invece no“. L’episodio fu controverso come racconta Edward Winter nelle sue celebri Chess Note. Ricerche su alcuni quotidiani dell’epoca e sul BCM mostrano che nessuno enfatizzò l’incidente ( che fu invece un po’ romanzato da Soltis).Una versione più completa e che spiega in parte l’accaduto la possiamo leggere sulle riviste “Strategie” e sul “Baltimore News” per mano di Pollock, uno dei partecipanti, e sul Libro del Torneo. Pare che i commissari di gara andarono a cercare “il fuggitivo” e lo trovarono che passeggiava avanti e indietro indispettito e disse loro, informandone anche Steinitz personalmente, che non sarebbe rientrato ad ultimare la partita per protestare contro gli applausi spesso troppo energici e prolungati degli spettatori che salutavano così la conclusione delle partite senza alcun riguardo per chi stava ancora giocando. Questa versione trova riscontro sul libro del torneo di Horace F. Cheshire dove si legge che in effetti già dal turno successivo l’organizzazione del torneo emise addirittura un comunicato per mettere fine a quel malcostume.

Von Bardeleben tuttavia non si riprese più da quella batosta e nei successivi 6 turni raggranellò soltanto 3 patte. La salute del campione tedesco era in effetti cagionevole e proprio per motivi di salute scrisse un biglietto a Pillsbury con il quale si rammaricava di non poter presenziare al 17° turno.

Sul finire del torneo si riprese e sconfisse Gunsberg al 19° turno e al 21° Marco col Nero rispondendo 1…g6.

Steinitz – Von Bardeleben, Partita Italiana

1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ac4 Ac5 4.c3 Cf6 5.d4 exd4 6.cxd4 Ab4+ 7.Cc3 (var. Greco) …d5 8.exd5 Cxd5 9.0-0 Ae6 10.Ag5 Ae7 11.Axd5! Axd5 12.Cxd5 Dxd5 13.Axe7 Cxe7 14.Te1 f6 15.De2 Dd7 16.Tac1 c6? (16 …Rf7 era migliore) 17.d5! (un sacrificio di pedone che permette un forte attacco, liberando la casa d5 per il Cavallo) 17…cxd5 18.Cd4 Rf7 19.Ce6 Thc8 20.Dg4 g6 21.Cg5+ Re8

Posizione dopo 21...Re8

Posizione dopo 21…Re8

A questo punto Steinitz gioca una mossa straordinaria: 22.Txe7+!!, lasciando tutti i pezzi in presa. Il Nero non può catturare la Torre (22…Dxe7 23.Txc8+ Txc8 24.Dxc8+ Dd8 25.Dxd8+ e il Bianco vince facilmente, mentre 22…Rxe7 23.Te1+ Rd6 24.Db4+ Tc5 25.Ce6 vince ugualmente), tuttavia il Bianco non può catturare la Donna perché prende matto con Txc1.

Il Nero quindi giocò 22…Rf8 23.Tf7+! Rg8 24.Tg7+ Rh8 25.Txh7+!! (il tema del mulinello). Questa mossa, eliminando il pedone h7, permette alla Donna bianca di entrare in gioco senza permettere …Txc1 matto. Rendendosi conto di ciò, Von Bardeleben lasciò la sala del torneo senza abbandonare con la stretta di mano. Steinitz poi dimostrò come avrebbe potuto proseguire la partita:

25…Rg8 26.Tg7+ Rh8 27.Dh4+ Rxg7 28.Dh7+ Rf8 29.Dh8+ Re7 30.Dg7+ Re8 31.Dg8+ Re7 32.Df7+ Rd8 33.Df8+ De8 34.Nf7+ Rd7 35.Dd6 #

Negli ultimi tre turni la lotta per il primato era ormai ristretta a tre soli partecipanti: Chigorin, Lasker ed il sorprendente Pillsbury.

Chigorin aveva iniziato alla grande sconfiggendo Pillsbury e Lasker nei primi due turni, poi perdeva al quarto contro il connazionale Schiffers in una miniatura di 20 mosse ma in seguito inanellava una serie positiva fino al 13° turno quando perdeva contro Steinitz.

Iniziava male invece Lasker perdendo la seconda partita contro Chigorin e la quarta contro Bardeleben.

Pillsbury dopo la sconfitta del primo turno segna un portentoso 9 ½ su 10 lasciando a bocca aperta colleghi e stampa specializzata! Al 17° turno è anche fortunato e vince senza giocare contro Bardeleben.

Al terzultimo turno Lasker, in testa da solo , perdeva col suo rivale di sempre Tarrasch, col quale aveva commesso un grave errore in un finale dove stava addirittura meglio.

Per cui al ventesimo e penultimo turno la situazione in testa alla classifica era la seguente: Chigorin 15, Lasker e Pillsbury 14 ½ mentre i più vicini inseguitori, Tarrasch e Steinitz avevano ben 2 punti e ½ di distacco ed erano tagliati fuori dalla lotta per il primo posto. Era d’altra parte evidente che tanto Chigorin, quanto maggiormente Lasker, dovevano vincere per continuare a sperare nel primo posto.

Chigorin doveva giocare contro Janowski (di Bianco) e Schlechter (col Nero), mentre Lasker doveva affrontare coi bianchi Blackburne (“La morte nera”) e col Nero Burn.

Pillsbury doveva ancora incontrare l’ultimo in classifica… il nostro Vergani, e Gunsberg all’ultimo turno.

Proprio nel penultimo turno accade l’imprevedibile: Chigorin non solo non riesce a vincere , ma finisce addirittura vittima di un’altra miniatura in 16 mosse contro Janowski mentre Lasker subisce la seconda sconfitta consecutiva e perde nuovamente questa volta contro Blackburne.

Tuttavia le congiunture favorevoli dovevano accordare ancora un piccolo aiutino al campione americano. A quel punto Pillsbury, che aveva vinto, conduceva la classifica per mezzo punto, e una patta sarebbe stata sufficiente nell’ultimo turno se anche Chigorin avesse pattato. Durante la partita Pillsbury si accorse che Chigorin stava vincendo con Schlechter e quindi anche lui doveva vincere per ottenere il primo posto. Da una posizione apparentemente patta riuscì a trovare una mossa geniale, quanto meno per il livello tecnico del gioco di quei tempi, e a materializzare una delle più grandi sorprese e prestazioni di tutti i tempi,.

Pillsbury – Gunsberg, ultimo turno, Difesa Slava

1.d4 d5 2. c4 c6 3. e3 g6 4. Cc3 Cg7 5. Cf3 Cf6 6. Ad3 O-O 7. Ce5 dxc4 8. Axc4 Cd5 9. f4 Ae6 10. Db3 b5 11. Axd5 Axd5 12. Cxd5 Dxd5 13. Dxd5 cxd5 14. Cd3 Cd7 15. Ad2 Tfc8 16. Re2 e6 17. Thc1 Af8 18. Txc8 Txc8 19. Tc1 Txc1 20. Axc1 Ad6 21. Ad2 Rf8 22. Ab4 Re7 23. Ac5 a6?! (era meglio 23…a5) 24. b4 f6 25.g4 Axc5 Secondo Pachmann, visto che nessun pericolo minaccia il Nero, era meglio continuare con 25…Cb8 26. AxA RxA 27.Cc5 e5 o ancora meglio 25… CxA 26. bxC Ac7 27. A3 a5 ecc.26. bxc5 Cb8? Con 26…a5 il Nero avrebbe ancora potuto pattare.

Posizione dopo 26...Cb8

Posizione dopo 26…Cb8

27.f5! la mossa che vince la partita. Alcuni campioni la teoria se la costruiscono da soli, grazie all’intuizione guidata dal genio! Tuttavia non è tanto questa singola mossa a destare ammirazione quanto il resto del piano fino al 32° tratto.27…g5 (se 27…gxf5 28.gxf5 exf5 29.Cf4 e il Bianco ha due pedoni centrali uniti; se 27…exf5 28.gxf5 g5 29.Cb4 ottenendo lo stesso risultato) 28. Cb4 a5 29. c6! Rd6 30. fxe6! Cxc6 (se 30…axb4 31.e7 Rxe7 32.c7 vince) 31. Cxc6 Rxc6 32. e4! (la punta della combinazione) 32…dxe4 33. d5+ Rd6 34. Re3 b4 35. Rxe4 a4 36. Rd4 h5 37. gxh5 a3 38. Rc4 f5 39. h6 f4 40. h7, 1-0.

La vittoria del giovane americano Harry Nelson Pillsbury fu una sorpresa, e il 2º posto di Mikhail Chigorin fu il miglior risultato della sua carriera unitamente alle vittorie su Pillsbury e Lasker. L’ex campione del mondo Steinitz dovette accontentarsi del 5º posto, ma vinse il premio di bellezza per la sua partita contro il tedesco Curt Von Bardeleben, vinta con una splendida combinazione che sarebbe rimasta negli annali. In qualche misura vi fu gloria per tutti.
Von Bardeleben si prese la soddisfazione di vincere nel 4° turno col campione del mondo Lasker e comunque rientrò nei premi col suo settimo posto finale. Schlechter fece intravedere le proprie future potenzialità aggiudicandosi il premio per la miglior prestazione contro i premiati. Lasker fu il grande deluso del torneo ma il suo terzo posto fu nobilitato dalla vittoria contro il vincitore . Tarrasch riuscì a battere Lasker e a rovinargli la festa proprio sul filo di lana. Blackburne ottenne una vittoria di prestigio contro Lasker. Anche il rappresentante italiano, Beniamino Vergani, che in un torneo così forte dovette accontentarsi dell’ultimo posto, vinse però una partita con Carl Schlechter, uno dei più forti giocatori di allora, e una con Isidor Gunsberg, che fu un candidato al titolo mondiale nel match del 1890 con Wilhelm Steinitz.

Il giovane Geza Maroczy vinse il torneo minore mentre Lady Edith Thomas ( madre di Sir George Thomas) vinse il torneo femminile

In occasione del banchetto di chiusura Cigorin annunciò che coloro che avevano vinto i primi premi sarebbero stati invitati al torneo di St. Pietroburgo del 1895-6

Questi i premi:

  1. 150 sterline ( 752 Dollari)
  2. 115 sterline( 575 Dollari)
  3. 85 sterline ( 300 Dollari)
  4. 60 sterline ( 300 Dollari)
  5. 40 sterline ( 200 Dollari)
  6. 30 sterline ( 150 Dollari)
  7. 20 sterline ( 100 Dollari)

1 Sterlina per ogni vittoria per tutti i non premiati ( il doppio per ogni vittoria contro uno dei primi tre classificati)

Premio speciale di un orologio ed una copia di “Teoria e pratica del giuoco degli scacchi” di Carlo Salvioli per chi avesse vinto il maggior numero di Gambetti Evans indifferentemente col Bianco o col Nero.

Il primo giocatore che avesse ottenuto 7 vittorie riceveva in dono una sua fotografia di grande formato.

Chi tra i non premiati otteneva il miglior risultato contro i 7 premiati riceveva 25 sterline.

Un non precisato premio in denaro venne corrisposto alla partita più brillante.

Tale fu lo scalpore destato dalla sua magnifica quanto inattesa vittoria che al suo ritorno a Brooklyn Pillsbury fu immediatamente proclamato Campione del Mondo. In effetti nel 19° secolo non erano molti i tornei internazionali di tale forza e spesso il vincitore aveva il diritto morale al titolo.

Hastings 3

Poco dopo il termine del torneo, nel 1896, venne stampata un’edizione con la raccolta di tutte le partite, ciascuna analizzata da uno dei Maestri, curata da Horace Fabien Cheshire, uno dei principali organizzatori. Sul libro viene pubblicata la foto di tutti i partecipanti ( che abbiamo ripreso nell’articolo) con alcune note biografiche ed i principali successi scacchistici. Sul libro ufficiale del torneo vengono meticolosamente riportate anche notizie ai margini della competizione come gli svaghi ai quali gli ospiti inglesi conducevano i partecipanti nei giorni di riposo, il menu del banchetto del 22 agosto ed altre deliziose e divertenti note di colore e osservazioni.

Citiamo alcuni esempi: l’8 Agosto “i maestri vennero condotti ad uno speciale concerto sul molo, ed il piacere manifestato conferma la nota teoria che i giocatori di scacchi sono generalmente dei musicisti. Come alternativa, i maestri potevano andare a teatro ad assistere alla rappresentazione La zia di Carlo, ma optarono tutti per la musica”. Pensate un po’! …commenta Schonberg sul suo libro “i grandi maestri degli scacchi”. E ancora: il 15 Agosto i maestri parteciparono ad un ricevimento ” e la riunione fu alquanto piacevole. La scala era drappeggiata di stoffa rossa e bordata di piante verdi con bellissimo effetto”. Durante un intermezzo musicale, la signorina May Mukle ( all’epoca ancora quindicenne ma destinata ad una brillante carriera di musicista) intrattenne gli ospiti con due “a solo” di violoncello. La nota più divertente è forse il menu’ del banchetto del 22 Agosto “servito con la consueta perfezione della casa” unitamente alla considerazione di Schonberg che commenta salacemente: il banchetto si svolse in un’atmosfera di grande allegria e “illustra la strabiliante capacità recettiva degli stomaci vittoriani!“

Tortue Claire

Saumon et Concombre, Sauce Mouselline

Filets de Soles Frites

Petites Bouchèes de Homard

Poulet Sauté à la Chasseur

Aloyau de Boeuf

D’Agneau Roti, Sauce Menthe

Lègumes de Saison

Caneton d’Aylesbury

Pouding St. Clair aux Abricots

Compote de fruits. Gelèe au Marasquin.

Tarte de Pommes. Custard

Bavarois au Chocolat

Pouding Glacè Nesselrode

Dessert

 

Direi che il mitico Totò non potrebbe usare più appropriatamente che in questo caso la sua famosa ”Alla faccia del Bicarbonato di Sodio!”

Furono proposti i soliti brindisi e pronunciati alcuni eccellenti discorsi. Tra i concorrenti, il signor Lasker si espresse a favore dei tornei e ci disse di essersi stabilito in Inghilterra, che considera la sua seconda patria. Il signor Steinitz dichiarò che il nostro torneo avrebbe iniziato una nuova era degli scacchi. Herr Chigorin soprattutto ringraziò il Comitato per la cortese ospitalità e colse l’occasione per annunciare il prossimo Torneo di Pietroburgo. Il Dottor Tarrasch disse che i giocatori che non si erano fatti onore avevano una buona scusa: la città era troppo bella e ospitale e offriva troppi gradevoli motivi di distrazione. Il signor Bird definì il torneo “senza eguali”.

Tuttavia il risultato finale del torneo, che nelle speranze di molti appassionati e nell’intenzione del detentore del titolo di campione di mondo, avrebbe dovuto fare finalmente chiarezza su chi fosse il più forte giocatore tra Lasker, Steinitz e Chigorin , non fece che imbrogliare le carte e… aggiungere un nome, quello di Pillsbury, ma non diede verdetti risolutivi. Infatti se è vero che il modo in cui l’americano si era aggiudicato siffatto torneo non poteva essere frutto del caso o meramente di fortunate combinazioni, del pari era troppo presto per una investitura così importante. Lasker era il campione del mondo ma non era riuscito ad imporsi e nemmeno ad arrivare secondo e ciò pareva giustificare i detrattori (uno per tutti Tarrasch) che continuavano a parlare di un titolo mondiale perso dal precedente campione per l’età e lo sforzo della lunga competizione. Steinitz dopo tanti anni di egemonia non era riuscito a trovare il guizzo per guadagnare un posto in classifica più consono giacchè il 5° posto sembrava effettivamente decretare una carriera ormai volta al declino, anche se era ancora in grado di regalare capolavori come la partita contro Bardeleben. In definitiva quello che ne usciva meglio era ancora Chigorin! A detta di molti ,Hastings 1895 sarà in effetti la miglior prestazione della sua carriera. Se si estrapolava il suo risultato dalla variabile impazzita Pillsbury, che gli addetti ai lavori stavano ancora decriptando, si era imposto sugli altri 2 avversari giunti ai primi posti e sul vincitore del torneo (Lasker, Tarrasch e Pillsbury) ed il suo gioco era apparso brillante e sicuro, e senza quell’incidente con Janowski, probabilmente dovuto alla stanchezza di fine torneo e ad un po’ di sacrosanta emozione, la sua vittoria nella competizione avrebbe tappato la bocca a tutti.

Le cose si sarebbero chiarite abbastanza presto col Torneo di S. Pietroburgo del 1896 dove i partecipanti si sarebbero incontrati ben 6 volte…. ma questa è un’altra storia!

Bibliografia essenziale

  • Pachmann “Partidas Decisivas”
  • Schonberg “I grandi maestri degli scacchi”
  • Kasparow “I miei grandi predecessori 1”
  • Edward Winter “Chess Notes”
  • Horace F. Cheshire “The Hastings Chess Tournament 1895”

Hastings 6

avatar Scritto da: Enrico Cecchelli (Qui gli altri suoi articoli)


10 Commenti a Hastings 1895, il torneo del secolo

  1. avatar
    alfredo 1 Giugno 2013 at 10:07

    “SOLO IL CANTO XXXIII DEL PARADISO CREDO POSSA PARAGONARSI ALLA PARTITA
    STEINITZ – VON BARDELEBEN DEL 17 AGOSTO 1896”
    GESUALDO BUFALINO
    IL MALPENSANTE
    Nuovo Portico BOMPIANI
    Pag 20

    • avatar
      alfredo 1 Giugno 2013 at 12:26

      il grandissimo scrittore siciliano ( appassionatissimo di scacchi) si è sbagliato di un anno nel suo aforisma ma ovviamente il senso non cambia

  2. avatar
    Marramaquis 1 Giugno 2013 at 10:39

    Un Cecchelli semplicemente magistrale, un prezioso lavoro da gustare e poi incorniciare.

  3. avatar
    enrico cecchelli 1 Giugno 2013 at 14:07

    Un grazie sentito che immediatamente “giro” a Martin Eden
    per il suo solito impareggiabile supporto redattoriale/impaginativo.

    • avatar
      Martin Eden 1 Giugno 2013 at 21:37

      No, no… gli onori son tutti e solo di Enrico a cui faccio anch’io i miei complimenti più vivi e sinceri per questo ulteriore preziosissimo lavoro, a cui mi auguro, ne possano seguire ancora altri… 😉

  4. avatar
    alfredo 1 Giugno 2013 at 21:45

    Nottingham ’36?

  5. avatar
    enrico cecchelli 1 Giugno 2013 at 22:38

    Chissà!? Di Nottingham ho lo splendido libro in Inglese
    con i commenti di Alekhine…

  6. avatar
    Giangiuseppe Pili 2 Giugno 2013 at 00:04

    Un articolo veramente godibile e interessante, il cui gusto romantico (e sentimentale) in senso lato coinvolge chi legge, come forse coinvolse chi lo scrisse. Fu un torneo centrale per la storia degli scacchi e la concentrazione di simili giocatori in un unico evento sta, forse, a testimoniare che le categorie e i punteggi sono strumenti utili, ma non certo insostituibili e che il gioco può essere di grande qualità anche senza. “Inutile” osservare la gradevolezza dell’impaginazione, che dà eccellente cornice ad un lavoro all’altezza della forma!

  7. avatar
    paolo bagnoli 2 Giugno 2013 at 12:07

    Puntuale, piacevolissima e formidabile ricostruzione di un evento che ha segnato la storia degli scacchi ! Grazie !

  8. avatar
    Mongo 2 Giugno 2013 at 13:01

    Godibilissimo… A tratti, leggendo questo racconto, mi sembrava di aggirarmi tra i tavoli… Ovviamente, vista la mia nota golosità, parlo dei tavoli del banchetto finale… Slurpete!!! 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi