Se una mattina d’estate un viaggiatore…

Scritto da:  | 18 Luglio 2013 | 15 Commenti | Categoria: Racconti

Se una mattina d’estate un viaggiatore 2

Sveglia non sentita. In effetti deve avere provato a svegliarci più volte, ma niente.

Semplicemente non la abbiamo sentita e adesso ci tocca correre in bagno, vestirci in fretta e trangugiare un caffè tanto rapido quanto bollente. Il piano originale (macchina + metropolitana) non va più bene, e quindi tentiamo il viaggio in auto fino alla Stazione.

Nonostante sia prima delle 7, l’autostrada è già bloccata, come se tutti i nostri concittadini (e viciniori) debbano essere al lavoro prima delle 8. La bolgia ha sempre le sue caotiche regole:

  • ponte bloccato in coincidenza con la confluenza con l’altra autostrada, dove da 3 corsie si passa a 2
  • fila “privilegiata” di coloro che si appropriano della corsia preferenziale per poi contribuire all’imbuto-blocco, dove quindi si passa a 2 corsie partendo da 4, anziché 3
  • fila “doppiamente privilegiata” di coloro che entrano in stazione di servizio per poi uscirne immediatamente e allungare il blocco-imbuto di altri 500 metri.

Alla fine dell’imbuto… non c’è più fila e si scorre tranquillamente. Abbiamo appena sperimentato un brillante esempio di fila auto-creata da coloro che scavalcano la fila per evitarla! Hanno ragione a dire che noi Italiani siamo un popolo creativo.

Lungo l’autostrada, un PMV (Pannello a Messaggio Variabile) ci informa che ci sono “Operai al lavoro”. Alle 7 di mattina? Complimenti per la solerzia. Non ci sorprende il fatto che fino alla fine dell’autostrada non ci sia traccia di operai. Forse era un PMS (Pannello a Messaggio Sbagliato) travestito da PMV, chi lo sa…

Dopo un rapido percorso urbano, arriviamo finalmente alla stazione, ben 10 minuti prima dell’orario di partenza del mio treno. E’ andata bene. Un saluto rapido alla moglie e mi avvio verso il binario. Il numero 5 mi informa il tabellone. Mi incammino verso il marciapiede e leggo su un pilastro un minaccioso e inquietante ammonimento “E’ vietato gettare rifiuti per terra”. Ma come? C’è bisogno di scriverlo sui muri? E perché mai qualcuno dovrebbe farlo? E poi, vietato da chi e da che cosa? Dovrebbe essere sufficiente la buona creanza, penso, ma forse si sta esaurendo come le scorte di petrolio, chissà. Il fatto che il diktat sia anche tradotto in Inglese aumenta ancora di più la mia perplessità. In questo modo lo facciamo sapere anche agli stranieri che abbiamo bisogno di ammonire i viaggiatori italiani a non fare gli zozzoni (perché dubito che il messaggio sia in realtà rivolto principalmente agli angloparlanti). Un po’ come quegli strani messaggi nei grandi magazzini che declamano “Si informano i gentili clienti che la merce esposta è protetta da dispositivi antifurto”. Un bel modo di dare del potenziale ladro al “gentile” cliente, no?

Se una mattina d’estate un viaggiatore 5

Mi avvio comunque verso la mia carrozza (la numero 6) gustandomi una camminata lenta lungo il binario. Sono in anticipo! Mentre rimugino sull’arguta sottovariante della Alapin con la quale ho in mente di sorprendere il mio avversario odierno, noto che sono stati installati dei monitor (in realtà schermi piatti LCD – devono fare veramente un sacco di soldi i produttori di questi oggetti, perché ormai li trovi dappertutto) con l’indicazione (in nero su giallo) del treno e della carrozza limitrofa. Mi pare una buona idea, perché nei vari odierni Treni Freccia Multicolore non è sempre agevole leggere il numero della carrozza, e, soprattutto, per leggerla devi essere già di fronte all’ingresso alla carrozza. Peccato che i numeri sui pannelli sono crescenti verso la testa del treno, mentre le carrozze partono dalla numero 9 e via via decrescono. Ma cosa ci vuole a fare le cose per bene? Nugoli di stranieri (che mentalmente classifico tutti come americani) sciamano lungo il marciapiede con eloqui esperanto-ingiuriosi cercando la loro carrozza che non è dove dicono i PMVS (eh già, gli schermi sono in pratica dei Pannelli a Messaggio Variabile e Sbagliato!). Un altro bell’esempio di italica creatività: la confusione creata per cercare di evitare confusione.

Arrivo alla carrozza 6. Cerco il mio posto (il numero 86 Finestrino recita il TDV – “titolo di viaggio”, anche noto come biglietto) e lo trovo occupato. Ma come? La carrozza è quasi vuota, io ho il mio regolare TDV debitamente obliterato, arrivo in anticipo e il mio posto è occupato? Per di più da una persona che sta dormendo.

Se una mattina d’estate un viaggiatore 3

Cosa fare?

So bene che è una questione da due soldi, ma sono molto infastidito. Perché questa persona ha scelto di prendere il mio posto? E’ un ragazzo benvestito, sbarbato, che indossa un costoso ancorché griffato paio di occhiali da sole, orologio massiccio in materiale simil-acciaio e giacca diligentemente appesa al gancio vicino al finestrino. Ecco il motivo! Il gancio! Già, perché mentre in aereo il posto vicino al finestrino è ambito per vincere la noia di un viaggio all’interno di un tubo di acciaio a 10.000 metri di altitudine guardando all’esterno oppure per avere modo di appoggiare la testa di lato per dormire, sul treno il posto-finestrino ha l’incommensurabile vantaggio di includere il diritto all’uso del gancio a cui appendere la giacca.

Ed io ora cosa faccio?

Posso tranquillamente soprassedere, ma un po’ di fastidio lo provo lo stesso. Questo giovanotto ha chiaramente e deliberatamente contravvenuto ad un contratto (il suo TDV) per usufruire di un vantaggio indebito! Fedifrago! Delinquente! Esempio lampante dell’italico vizio di appropriarsi delle cose altrui con la “furbizia”! Adesso lo scrollo, lo sveglio e gli faccio cambiare posto. Non ci sono scuse. Il geroglifico in alto vicino al finestrino dice chiaramente che il posto 86 è quello vicino al finestrino e lui non può non avere letto che il suo TDV reca la scritta “Posto 84 Corridoio”.

Poi, improvvisamente, mi sento un po’ meschino. In fin dei conti non è un gran danno, suvvia. Lasciamolo dormire. Magari è stanco perché ha lavorato molto. Oppure ha un figlio piccolo (noto che ha la fede, quindi è sposato) e stanotte non ha riposato. Mi accorgo con un po’ di sconforto che probabilmente questo è il meccanismo mentale che fa fare strada ai cosiddetti furbi (“ma dai, per un disturbo così piccolo…” e poi di piccolo disturbo in piccolo disturbo si arriva all’ombrello di Altan). Comunque decido di sistemarmi accanto a lui, al posto 84 Corridoio.

Di fronte, al posto 83 Corridoio, siede un piccolo cinese che sta facendo una rumorosa colazione. Non rumorosa perché emetta suoni lui, ma perché sta sgranocchiando qualcosa di secco che prima intinge in un liquido rossastro e denso. Di nuovo, niente di terribile ma l’odore di cibo salato (tipo “Pringles”) non è molto gradevole alle 7 e mezza di mattino. Mi sorride mentre fa posto sul tavolinetto che sta tra le due file. Ricambio il sorriso, ma noto che un po’ di melassa rossa è finita sul tavolino, dove non potrò certo appoggiare i miei fogli o il mio portatile.

Mi guardo attorno e vedo che la carrozza è ancora quasi vuota e che potrei sistemarmi al posto 88 Corridoio, che è anche temporaneamente dotato di gancio per giacca, visto che il posto 82 Finestrino è vuoto. Mi fermo a pensare che il bilancio finale dell’usurpazione del mio legittimo posto è di due posti occupati in deroga al TDV. Già perché adesso anche io sto decidendo di occupare il posto che potrebbe appartenere a qualcun altro. Molto tempo addietro, era possibile sapere se un posto era prenotato perché c’erano dei bigliettini apposti in corrispondenza della numerazione, ma oggi questo semplice accorgimento è ritenuto superfluo. Così che, optando per il posto 88 Corridoio, non so se tra qualche minuto arriverà un trafelato viaggiatore che, guardandomi torvo, mi classificherà come usurpatore del suo legittimo posto. Ma guarda te! Il “furbetto” con gli occhiali da sole, è riuscito a prendere il mio posto e a fare di me un usurpatore a mia volta! Potrei leggerci una sottile metafora della nostra Italietta, ma sono un po’ stufo di pensare negativo e decido di sistemarmi al posto 88 Corridoio.

Se una mattina d’estate un viaggiatore 4

Mi giro quindi dall’altra parte del corridoio e vedo che tutti i 4 posti del simil-scompartimento sono dotati di busta cartacea bianco-verde con la scritta “Un treno pulito è più bello..!” (sì, con 2 puntini di sospensione ed un punto esclamativo). Un attimo. Ma come? Un treno pulito è più bello (e sono d’accordo) e tu dissemini la carrozza di buste di carta? Una gentile voce femminile spiega dall’altoparlante che noi gentili viaggiatori siamo chiamati a collaborare con Trenitalia per la cura del decoro, usando le buste di carta per riporvi i giornali letti ed altro eventuale materiale di scarto e quindi portarle fuori dal treno all’arrivo. Ecco, ho capito. Mi chiedono di fare quello che secondo la sopracitata buona creanza avrei fatto comunque anche senza busta. E, per invitarmi a farlo, spargono a loro volta roba da buttare (cosa altro sono queste buste di carta?). Un altro esempio (il terzo stamattina!) di problema auto-creato allo scopo di evitare il problema medesimo. Chissà cosa ne penserebbero Gödel e Hofstadter.

Un po’ perplesso e rassegnato mi sistemo e aspetto la partenza del treno. Che avviene in orario. Evviva.

Se una mattina d’estate un viaggiatore 1

PS: dopo pochi minuti di viaggio, mentre sto controllando cosa è successo ieri nel mondo scacchistico (e, con un processo più profondo, cerco di scacciare il timore che oggi anziché davanti ad una Siciliana mi possa trovare – orrore! – di fronte ad una Petroff) mi accorgo che il posto 86 Finestrino è abbondantemente illuminato dal sole ad est (e quindi anche riscaldato dalla componente infrarossa della radiazione eliogenerata). L’usurpatore occhialuto (che ha anche tirato fuori un iPad con inquietante custodia celestina – ma non stava dormendo?) suda e sbuffa mentre tenta di abbassare la tendina. Italianamente bloccata aperta. Ecco, un po’ di giustizia. Tie’.

avatar Scritto da: delpraub (Qui gli altri suoi articoli)

Ingegnere Nucleare mai praticante causa referendum, è Candidato Maestro (a tavolino) con carriera interrotta da una felice paternità. Ha fondato e gestisce una azienda di informatica e si occupa di progetti di ricerca applicata in ambito europeo.


15 Commenti a Se una mattina d’estate un viaggiatore…

  1. avatar
    alfredo 18 Luglio 2013 at 10:02

    anche questa non è pertinente o forse si’
    dovendo viaggiare anch’io per qualche giorno passero per Riga
    qualche amico mi puo’ indicare dove è la casa di Tal e in che cimitero la sua tomba ?
    vorrei rendere omaggio a uno dei miei idoli scacchistici
    grazie!

  2. avatar
    Punta Arenas 18 Luglio 2013 at 10:55

    La tomba è questa, la casa te la sapranno sicuramente indicare lì a Riga.
    Per quanto ne so, lì ci vivono ancora la moglie e la figlia (Shanna).

    http://en.wikipedia.org/wiki/File:Mikhailtalgrave.jpg

    Sempre argomentini allegri, eh! 😆

  3. avatar
    paolo bagnoli 18 Luglio 2013 at 22:34

    Un fiore da parte mia, please!

    • avatar
      alfredo 19 Luglio 2013 at 18:47

      tomba ebraica
      un sassolino

  4. avatar
    Punta Arenas 19 Luglio 2013 at 12:01

    Scusate, ma secondo voi (e lo chiedo specialmente ad Alfredo, come medico) non è stato molto discutibile e di cattivo gusto realizzare la lapide della tomba di Tal, ritraendolo mentre ha in mano l’immancabile sigaretta?
    Senza contare, oltre al contenuto diseducativo del messaggio, che furono proprio quelle sigarette che fumava incessantemente a portarlo alla tomba a soli 56 anni (il rene da solo non sembra sufficiente. Molti dializzati, senza alcun rene, vivono a lungo. E con un rene molti vivono benissimo. Ma rene malato + sigarette sicuramente non è il massimo).

  5. avatar
    Marramaquìs 19 Luglio 2013 at 15:30

    La persona che ha debuttato su SoloScacchi col nickname di “delpraub” non avrebbe mai immaginato che qui il dibattito si sarebbe concentrato sul grande Tal. Scherzi del destino!
    Sotto questo curioso pseudonimo si nasconde un insospettabile ingegnere romano, oggi Direttore Generale di una società che opera nel settore dell’ informatica.
    Una trentina d’anni fa egli si dedicò per qualche anno al gioco attivo e (senza aver avuto in precedenza insegnamenti particolari) raggiunse molto rapidamente il titolo di Candidato Maestro.
    Era capace di battere chicchessia. Fu veramente un peccato averlo visto abbandonare assai presto e per sempre il gioco, quando ancora era da considerare ben lontano dall’apice delle sue potenzialità.
    Chissà se qualcuno dei lettori di SoloScacchi ha intuito chi sia e se qualcuno si ricorda di aver giocato con lui!

    • avatar
      Franco Trabattoni 19 Luglio 2013 at 23:55

      mmmm…sono molto curioso…

  6. avatar
    alfredo 19 Luglio 2013 at 18:53

    certo le abitudini di vita di Tal non erano molto sane ma a causarne la morte fu un un tumore gastrico .
    visse da Tal
    altro non c’è da aggiungere
    mi ricordo una polemica di anni fa per una copertina di T e C in cui Kramnik compariva con la sigaretta .
    io non bevo e non fumo ma ho sotto gli occhi tutti i giorni gli enormi danni provocati da alcool e fumo, stimati in 300 morti al giorno
    come un boeing si schiantasse tutti i giorni in italia
    purtroppo non è stata mai fatta una vera campagna educativa , nzi lo stato ha sempre lucrao su tasse e alcoolici
    nel caso di Tal direi che non puo’ essere diseducativo
    faceva parte sulla sua icona pubblica .
    per lui la sigaretta era come la bombetta per charlot
    o l’enorme sigaro per churchill

  7. avatar
    alfredo 19 Luglio 2013 at 19:00

    il racconto del nostro nuovo amico è delizioso
    il titolo mi ricorda uno dei miei libri di Calvino preferiti
    lo aspetto presto ad altri cimenti

  8. avatar
    alfredo 19 Luglio 2013 at 20:14

    e cita anche quel gran libro Adelphi ” Godel. Escher . Bach … un’eterna ghirlanda brillante”
    uno dei miei testi ” fondanti ”
    lo aspetto presto .
    A riga comunque c’è la tomba di Tal, un monumento ( brutto) a lui dedicato) e una targa sul muro della casa in cui visse
    spero di trovarli .
    comunque ho trovato decine di foto di Tal senza sigaretta
    a lui è legato uno dei miei ricordi piu’ commoventi
    una delle cose che mi porterò sempre dentro .
    Era un uomo grande . non solo un grande scacchista .

  9. avatar
    Punta Arenas 20 Luglio 2013 at 08:47

    @Alfredo

    Alcune fonti attribuivano la morte di Tal ad un tumore al sistema linfatico, altri al rene, ora tu mi dici che era lo stomaco…
    Quel che è certo è che se uno fuma così tanto, poi te lo puoi beccare ovunque, non solo al polmone, il fumo danneggia TUTTI gli organi.
    Però è vero che negli anni ’50 e ’60 fumare era ancora considerato “virile”, per me la colpa è di Mina 😆 , quando cantava la canzone “fumo blu” (“…e poi, e poi, se un uomo sa di fumo, ma sì, ma sì, è veramente un uomo!”;). Mamma mia, che testo demenziale! Ma immagino che la grande Mina (che peraltro non fuma affatto) si sia poi pentita di avere cantato quella roba.

    Visto che siamo in tema di commemorazioni, e di grandi artisti (Tal si definiva un artista) morti prematuramente, proprio 2 anni fa (il 23 luglio) ci lasciava un’altra grande artista, Amy Winehouse, a soli 27 anni. (anche lei sregolata come pochi)

    Ecco una sua bella canzone (Its’ my Party), per ricordarla degnamente.

  10. avatar
    Punta Arenas 20 Luglio 2013 at 08:53

    Errata corrige sopra: It’s my Party (non its’;)

  11. avatar
    alfredo 20 Luglio 2013 at 09:07

    caro punta Arenas
    Tal era devastato , basta vedere le sue ultime foto , ma una fonte diretta molto credibie e vicina a Tal mi confmo’ che mori per il tumore allo stomaco
    nella mia vita professionale mi sono occpato di alcoolismo e di tabagismo .
    certo il fumo non a bene ma correlazioni scientifich sicure sono state fatte tra funo tumore del olmone e malattie cardiovascolari
    la faccia o come scrivevano le riviste spagnole di Tal nelle ultime foto è tipica , per chi ne vede tutti i giorni del tumore allo stomaco .
    ci fai l’occhio
    ma per me non era Tal il fumatore o lo scacchista ma una persona che un giorno mi fece un gesto di enorme gentilezza
    scriver’ qualcosa per lui
    se suero la mia igrizia mi piacerebbe scrivere la mia soon rivers degli scacchisti
    nello stile della poesia che ho scritto per bobby
    e certo lui con bobby ( erano molto amici tra l’altro) sono i personaggi piu’ affascinanti.
    aggiungerei anche alekhine e per altri motivi lasker
    ieri ho letto una bllissima definizione di tal sull’estetica negli scacchi
    la riporteroò
    un saluto.
    Amy era davvero grande ma diciamolo sottovoce
    l’amico Renato ci ascolta .

  12. avatar
    Punta Arenas 20 Luglio 2013 at 09:34

    @Alfredo

    Beh, allora a questo punto – se non è così riservato – ci dovresti dire quale fu il gesto di enorme gentilezza che ti fece Tal.
    Io Tal lo ricordo ai tempi del triangolare dei candidati di Varese, nel 1976, con Petrosian e Portisch.
    Andai a vedere una domenica una sua partita con Petrosian (una Francese, ma una breve patta in una ventina di mosse, abbastanza deludente, visto che si pagava l’ingresso), a Villa Mirabello, dove si giocava.

    Ricordo alla fine l’analisi post-mortem, però Petrosian era più preciso, spesso lo correggeva.
    Quel triangolare finì male per lui, che fu estromesso.

    Però è vero che Tal comunque era un’ottima persona: non trovi mai commenti negativi su di lui, ma soprattutto era molto disponibile, non ebbe mai atteggiamenti da “primadonna”, era disposto a giocare con chiunque, solo per passione.

    In effetti le ultime foto che lo ritraggono a Barcellona 1992, l’ultimo suo torneo, sono impressionanti: il collo stava 3 volte nel colletto della camicia, era uno scheletro ambulante, solo occhi.
    Eppure ha giocato fino all’ultimo giorno, la sua passione divorante era riuscita a prevalere perfino sulla malattia.

  13. avatar
    alfredo 20 Luglio 2013 at 12:20

    a varese al triangolare andai io
    ma il gesto che mi colpi si riferiva a Milano 75
    il primo giorno gli chiesi l’autografo .
    purtroppo il foglietto era stropicciato e la biro non scrveva bene per cui venne un pastrocchio
    a me bastava
    il giorno dopo ( bada che il giorno prima era stato strapazzato da unzicker) mi vide , prese il foglio ( che veniva fatto pagare mi ricordo 500 lire !) con le partite del giorno prima e mi fece una bella dedica con il mio nome con una penna come si deve
    commovente . non lo dimentichero’ mai
    era in pessima forma
    perse anche quel giorno con il B contro “moto perpetuo” Browne
    Ho letto molto su di lui
    era un pensatore in realtà profondo
    riportero’ una sua frae su estetica e scacchi
    ma voglio ricordare un’altra frase riortata da un GM che gli telefono pochi giorni prma che morisse
    alla domanda come stava Tal rispose ” Io male . in compenso il mio tumore gode di ottima salute ! ”
    PS : la sua ultima partita mi sebra contro Akopian fu molto bella , come di quel torneo fu bella quella contro Lautier
    si dice che per rispetto i giocatori offrisessero Patta a Tal che stava malissimo
    Akopian non lo fece e fu punito !

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