Canzone appassiunata

Scritto da:  | 25 Luglio 2013 | 45 Commenti | Categoria: Racconti

Fa ‘o bbene e scorda… e si faje male penza…
Canzona appassiunata

Partiva dalla propria area e non si arrestava se non in prossimità della linea di fondo ed arrivarci col pallone ai piedi, in fondo era per Enzo, nulla più che un dettaglio. E comunque anche quando, ai bei tempi, riusciva ad arrivarci col pallone raramente riusciva a calibrare un cross degno di questo nome verso l’area, ma in fondo anche questo, era per Enzo solo un dettaglio, per lui e per i sangiuseppesi.

Per il suo caracollare particolare e per la foga della corsa, per la passione che ci metteva più ancora che per la velocità che raggiungeva, qualcuno gli aveva appioppato il soprannome di “Canzone appassiunata” e nell’immaginario collettivo della tifoseria gialloblu quello era il suo nome, per tanti probabilmente non ne aveva mai avuti altri. Da ragazzo in tutte le squadre ove aveva giocato non c’era stato allenatore che non avesse provato a cambiarne le caratteristiche cercando inutilmente di ricavarne qualcosa che assomigliasse, anche vagamente, ad un giocatore di calcio ma tutti, chi prima e chi poi, alla fine si erano dovuti arrendere all’impeto ed alla sconclusionata baldanza di Enzo il quale a sua volta, dopo le prime amichevoli estive di collaudo, si rassegnava molto a malincuore alla panchina. Col suo fare guascone e gioviale era comunque il beniamino dei compagni destinati, per quei lunghissimi 90 minuti, a seguire l’incontro seduti su un seggiolino di quelle panchine scalcagnate e arrugginite dei campionati minori.

Solo sul finire del campionato, quando per qualche infortunio dei titolari o per l’assopirsi delle già modeste ambizioni di gloria, s’affacciava per Enzo l’opportunità di mettersi all’opera e, come quel riccioluto ragazzone si alzava dalla panchina accennando a scaldarsi, l’entusiasmo della gradinata sussultava in una vampata incandescente. Bastava un appoggio del portiere per farlo partire in quel galoppo sfrenato sulla fascia che nello spazio di pochi secondi, infiniti nel cuore degli ultrà, lo proiettava nell’olimpo degli eroi immortali del Vallefuoco.

Con lo stesso inarrestabile impeto generoso Enzo premeva il pedale dell’acceleratore sull’ambulanza della Croce Viola ove faceva il volontario, gli sembrava di partire sulla sua fascia sinistra senza nessun ringhioso allenatore a squarciarsi la gola per gridargli di fermarsi, di guardar dietro, di aspettare i compagni, di ragionare e dar via il pallone prima di perderlo… ma Enzo era nato per buttarsi, perché a ragionare, ad aspettare, a fermarsi a decidere il da farsi, secondo lui, non si sarebbe mai salvato nessuno di quei disgraziati che aveva visto mille volte lì dietro, stesi a dissanguarsi sulla lettiga della sua Viola. La vita non era una partita a scacchi, in cui aspetti pazientemente il tuo turno per far la tua mossa, devi agire e basta, sennò muori e la vita finisce in quel momento, senza la possibilità di analizzare quali mosse avresti dovuto giocare per salvarti… Enzo a tutto questo non pensava, semplicemente perché gli era impossibile affrontarne perfino la possibilità di farlo, come quando il portiere incautamente gli appoggiava la palla e lui si lanciava selvaggio per la sua scalmanata galoppata di gloria…

Non c’era nessuno a guidare la Viola quando un afoso pomeriggio di giugno Enzo terminò la sua corsa infinita quasi contro la ringhiera accosto la linea di fondo campo. Si accasciò nella sua casacca gialloblu col numero 3 scritto dietro come un fagottone vuoto senza più spinta… giusto l’istante prima di crossare verso l’area… nessuno gli gridava dalla panchina, in un silenzio strano e irreale… neppure la sirena di un’ambulanza a squarciare l’aria…

separator4

Enzo

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


45 Commenti a Canzone appassiunata

  1. avatar
    alfredo 26 Luglio 2013 at 12:50

    come avrebbe detto Pizzul
    TUTTO MOLTO BELLO

  2. avatar
    Punta Arenas 26 Luglio 2013 at 17:32

    A proposito della foto di copertina: qualcuno dica alla signorina che ci sono modi meno cruenti di praticarsi un cesareo… 😆

  3. avatar
    paolo bagnoli 26 Luglio 2013 at 18:48

    Un inno al “calciatore ignoto”. Bellissimo!

  4. avatar
    Roberto Messa 26 Luglio 2013 at 19:46

    Intanto è cominciato il supertorneo di Dortmund.
    Primo turno, terminato pochi istanti fa:
    Andreikin-Caruana 0-1
    Sito ufficiale:
    http://www.sparkassen-chess-meeting.de

    • avatar
      Mongo 28 Luglio 2013 at 13:16

      E proprio con la vittoria su Andreikin, il nostro Caruana ha virtualmente toccato quota 2800.
      Peccato la patta con Leko, al turno successivo, che lo ha fatto scendere di qualche decimo di punto: ora è a 2799,2.

    • avatar
      Roberto Messa 28 Luglio 2013 at 18:31

      Terzo turno: Caruana di nuovo rullato, con il Bianco, dalla sua bestia nera Adams 🙁

      • avatar
        Roberto Messa 29 Luglio 2013 at 09:15

        Peraltro Michael Adams è ancora un gran bel giocatore.
        Wikipedia mi ricorda che compirà 42 anni il 17 novembre, che è stato più volte quarto nella graduatoria mondiale nonché semifinalista in alcuni campionati mondiali.
        Il suo periodo d’oro è stato negli ultimi anni Novanta e primi anni Duemila.
        Chapeau!

        • avatar
          alfredo 29 Luglio 2013 at 11:30

          anche il connazionale ancor piu’ vecchietto ( mi sembra sia del 65) Nigel Short mi sembra si difenda molto bene .
          furono insieme semifinalisti al campionato mondiale .
          ma contro anand e kamsky non ci fu nulla da fare e la loro sconfitta fu secca .
          poi kamsky battè, per me a sorpresa Anand ma dovette cedere in finale a Elista nel 96 a Karpov
          comunque Adams mi è sempre piaciuto
          sopratutto nelle partite in cui ( e sono tante) ha mostrato una finissima sensibilità posizionale
          25 anni di carriera per lui , 30 per Short
          chapeau davvero 😀

          • avatar
            alfredo 29 Luglio 2013 at 12:17

            e possiamo dire che ieri contro Fab Adams ha giocato in maniera SPLENDIDA ?

            • avatar
              alfredo 29 Luglio 2013 at 16:08

              Direttore vai sulla pagina fb di Giulio Borgo
              c’è giusto la foto glamour per la copertina di T e C di settembre :mrgreen:

              • avatar
                Roberto Messa 29 Luglio 2013 at 17:04

                Sì… è Igor l’immenso/immerso nella piscina dell’Hotel Galidon, Ischia luglio 2013. Parola di testimone oculare!

      • avatar
        Roberto Messa 29 Luglio 2013 at 23:45

        E mentre le vostre penne sopraffine continuano a riversare inchiostro sui massimi sistemi calcio-filosofico-scacchistici… Caruana oggi ha preso un’altra tranvata sulla “fascia laterale” (leggasi “colonna h”;).
        Fabiano, che diamine! Domani è il tuo ventunesimo compleanno, fai qualcosa!
        Fabiano, che so, leggi Soloscacchi, prendi Zeman al posto di Chucelov, chiedi consiglio al saggio Giangiuseppe, cerca di farti ispirare dai pescatori (dove sei adesso sarà difficile trovarne, comunque a Dortmund si chiamano “fischer” e non “fisher” come a Brooklin).
        Insomma fai qualcosa!

        • avatar
          Franco Trabattoni 30 Luglio 2013 at 09:31

          Roberto, premesso che:
          1) il gioco dei top players di oggi lo capisco poco
          2) il senso di molte mosse mi sfugge
          3) spesso faccio fatica a capire chi sta meglio
          4) a un certo punto uno dei due vince, e non mi è mai chiaro se per superiorità strategica o perché l’altro ha commesso qualche grave errore;
          Premesso tutto questo, direi che stavolta Fab abbia giocato davvero male. La “tranvata” sulla h è uno dei piani più elementari che esistono: Fab non ha visto il pericolo quando ha doppiato il pedone sulla g e poi non ha fatto nulla per opporsi (ammesso che si potesse fare qualcosa).
          Colgo l’occasione per congratularmi col mio vecchio compagno di merende Andrea Cocchi, che dribblando una pletora di giovani leoni si è insinuato in una finale di campionato; forse è vero che non eravamo poi così scarsi…

          • avatar
            Roberto Messa 30 Luglio 2013 at 10:08

            Del gioco dei top e non top, io oggi probabilmente ne capisco ancor meno di te, comunque condivido la tua opinione sulla partita Wang Hao-Caruana. Il nostro è uscito male dall’apertura (secondo il sito della ChessBase la posizione del Nero era compromessa già dopo 21. Cd5!) e nel seguito praticamente non ha offerto alcuna resistenza, cosa inconsueta da parte sua.

          • avatar
            Roberto Messa 30 Luglio 2013 at 10:11

            Oltre a Cocchi (classe 1958), da segnalare nella semifinale di Civitanova Marche la vittoria di Fabio Bruno (classe 1960) a 7 punti con Axel Rombaldoni. Qualificati per la finale anche Stella e Cocchi (6,5 punti) e Simone De Filomeno che nel gruppetto a 6 punti ha prevalso per spareggio su Altini, Codenotti, Genocchio e Rambaldi.
            A proposito, la finale del Campionato assoluto si terrà a Roma, dal 21 novembre al 2 dicembre, presso l’Hotel Villa Maria Regina.

          • avatar
            alfredo 30 Luglio 2013 at 11:49

            a) starei un po’ attento ad usare la deinizione ” compagno di merende” :mrgreen:
            b) sempre detto io che la generazione scacchistica degli anni 70 inizio 80 non è male
            ogni tanto vede che se ne rivede qualcuno
            qualche chiletto in piu’ e qualche capello in meno ma sulla scacchiera ancora validi!

            • avatar
              alfredo 30 Luglio 2013 at 11:54

              la mia ipotesi non è tecnica ma umana
              r se Fab dopo il primo turno abbia trovato una tedeschina che gli ha fatto girare la testa ?
              😉
              all’amore non si puo’ dare un ELO , fortunatamente

              • avatar
                Roberto Messa 30 Luglio 2013 at 12:20

                In tal caso al posto del classico “cacciator cacciato” potrebbe essere un “pescator pescato” 🙂
                Purché la “fischerin” (= pescatrice in tedesco) faccia trascorrere a Fab un bel compleanno e sia fonte di rinnovellata ispirazione 😉

                • avatar
                  alfredo 30 Luglio 2013 at 12:46

                  ho conosciuto giocatori e li hai conosciuti anch tu che dal gentil sesso traevano parecchia ispirazione .
                  mi ricordo una volta che chiesi a paoli di un torneo vinto da un MI “italiano”
                  mi rispose in veneto : ha fato un sacco di punti ma s’è fatto ancor piu’ ” tose”
                  con un muto rimprovero, elegante , non approvano certo il GM Paoli simili disinvolti comportamenti

  5. avatar
    Marramaquìs 26 Luglio 2013 at 20:37

    E Fab è a 2800 (!) di Elo, oltre ad aver battuto (col nero) uno dei due principali avversari in questo torneo. Asfissiante e implacabile su Andreikin, Fab pare ogni giorno sempre più forte.
    Anche Kramnik oggi ha vinto, ma solo perché aiutato da una dilettantesca maxicappella di Wang.

  6. avatar
    Giangiuseppe Pili 26 Luglio 2013 at 20:46

    Per due risate in compagnia, vi segnalo questo pezzo, passatomi da mio fratello!:

    http://www.lercio.it/scacchista-vegano-non-mangia-i-cavalli-partita-sospesa/

    Un saluto a tutti!

  7. avatar
    Alfredo 27 Luglio 2013 at 14:56

    caro Giangiuseppe non esprimo il mio parere sui “vegani” perchè sono troppo signore
    ma letto l’articolo e vista la provenienza dello stesso mi sembra una ” bufala”
    ciao
    un abbraccio
    Alfie

  8. avatar
    Zenone 27 Luglio 2013 at 17:34

    Quanti “invisibili” ci sono tra noi…ma abbiamo la sicurezza che abbia ragione Saint d’Exupéry che “L’essenziale non è visibile agli occhi”.

  9. avatar
    alba talba 27 Luglio 2013 at 20:23

    …a proposito di “invisibili”,quanto mi manca Zeman! E’ da qualche tempo che ci sto pensando…tradurre sulla scacchiera il suo fantastico 4-3-3…il sistema perfetto!

  10. avatar
    Alfredo 28 Luglio 2013 at 19:07

    a me mancano invece tanto Nereo Rocco Helenio Herera e Manlio Scopigno
    Non sopporto qesti ” tennici” che invece di dire ” contropiede” dicono ” ripartenza”

  11. avatar
    Punta Arenas 28 Luglio 2013 at 19:53

    @Alfredo

    Io invece non sopportavo un tecnico venuto dalla primavera che, dopo aver battuto la Juve in inverno credette di aver già vinto lo scudetto, e poi invece più perdeva più prendeva scuse: gli infortuni, gli arbitri, i rigori negati, ecc…

    Era capace di perdere 4 a 0 in mezz’ora, con una difesa colabrodo, e alla conferenza stampa dire: “eh però li ho visti bene, i miei ragazzi, la squadra c’è ed è mancata solo un po’ di condizione, troppi infortuni!” 👿

    Chissà di chi sto parlando… (0 punti a chi non indovina)

    • avatar
      alfredo 29 Luglio 2013 at 12:05

      figurati quanto faceva ridere a me che sono milanista
      il problema non era lui , obiettivamente immaturo e inadatto
      il problema è chi ce lo aveva messo
      e i giocatori che aveva
      quando viene ritenuta una grave assenza quella di nagatomo capirai che una squadrà è alla frutta

  12. avatar
    alba talba 28 Luglio 2013 at 21:15

    …Signori la mia sarà una boutade estiva…ma io credo che il 4-3-3 di Zeman sia un SISTEMA vero e proprio adattabile sulla scacchiera. Naturalmente, che io sappia, non è mai stata tentata una trasposizione del genere eppure ho ritrovato strane analogie esaminando l’evoluzione del pensiero tecnico-tattico-strategico degli sport di squadra. Ad es. l’americano Doug Beal negli anni’80 ha radicalmente cambiato la Pallavolo mondiale scardinando l’universalismo e il dogmatismo dei Russi, dominatori sino a quel momento, introducendo il concetto dell’ultaspecializzazione dei giocatori basato sull’ossessiva ripetizione del gesto tecnico in allenamento e lo studio maniacale dell’avversario mediante scout. La squadra Usa dominò per tutti gli anni ’80 e da zero vinsero praticamente tutto. Il loro gioco era veloce e feroce, colpivano i punti deboli dell’avversario con una spietatezza mai vista prima( lo chiamavano il killer instinct) il tutto speziato da un atteggiamento dei giocatori in campo al limite dell’autismo(infatti si allenavano nel deserto del Nevada isolati da tutto e da tutti).Ricordavano il Fischer dei tempi migliori e credo che un’influenza ci sia stata.La squadra Russa di Hockey su ghiaccio che dominò la scena mondiale per 20 anni a partire degli anni ’60 basava il suo stile gioco, fluido, gentile ed armonico, su una fase offensiva fatta da una incredibile variazioni di schemi che ricordano tanto le eleganti e raffinate complicazioni tattiche di Tal.Cosa voglio dire… sto scoprendo nell’integrare lo studio degli scacchi con il pensiero tattico- strategico degli sport di squadra delle inaspettate contaminazioni…e allora mi chiedo… se noto barlumi del pensiero scacchistico nella evoluzione degli sport di squadra è possibile trasferire sulla scacchiera innovazioni presenti in altri campi affini? Signori, vi prego, non prendetemi per pazzo…è solo la voglia di cercare strade non battute…

    • avatar
      Renato Andreoli 29 Luglio 2013 at 10:54

      Tuttavia i pezzi degli scacchi sono privi del fattore umano. Una Torre di plastica posta nella casa h8 svolge la stessa identica funzione di una Torre di legno o d’avorio, mentre far battere un calcio d’angolo da Maradona o da Ficcadenti non è detto che sia proprio la stessa cosa.

  13. avatar
    alfredo 29 Luglio 2013 at 11:20

    replica molto arguta caro Renato …
    io stavo pensando di scrivere , pensa te , che non è la stessa cosa far tirare una punizione da Platini Zico o Pirlo e farne tirare una che so ? da Ringhio gattuso
    comunque sia Zeman , controverso , discutibile e quindi discusso , quanto si vuole a me è sempre piaciuto.
    in un mondo di ignoranti omertosi banali mi è sempre sembrato uno fuori dal coro

    • avatar
      Renato Andreoli 29 Luglio 2013 at 11:41

      E’ vero , Alfredo, Zeman è un grand’uomo. Ma forse non è un allenatore altrettanto grande, forse il suo difetto è proprio quello di considerare i calciatori come pezzi degli scacchi.

      • avatar
        alba talba 29 Luglio 2013 at 18:04

        …vi prego…quando parlate di Zeman non usate stereotipi. Da scacchisti vi invito a studiare a fondo il suo modulo di gioco perchè unico nel suo genere visto che trattasi di una sintesi perfetta di diversi stili di gioco di quasi tutti gli sport di squadra…e poi, il boemo non ha mai giocato a calcio e questo è un pregio!!

        • avatar
          alfredo 29 Luglio 2013 at 19:13

          ma come saprai ha sempre respirato calcio essendo nipote di wicpalek ex allenatore della juve
          ha anche un diploma isef mi sembra e a differenza di quasi tutti gli altri allenatori qualche libro lo ha letto .
          ma , forse è qui che no viene capito, non è solo un ” allenatore” , è anche un educatore
          quando vedo conte sbracarsi in tv ( dopo essere stato reduce da una squalifica per calcoscommesse) piagnucolare , attaccare aritrim guardalinee , pali e traverse mi dico .
          sarà un allenatore dopo essere stato un discreto giocatore ma al di fuori di quello non sarà mai nulla .
          se mio figlio avesse giocato a calcio avrei voluto che avesse un allenatore come Zeman .

  14. avatar
    alfredo 29 Luglio 2013 at 11:59

    comunque fece vedere un bellissimo calcio con il Foggia
    uello che ispirava poi Albanese nel mai abbastanza rimpianto ” mai dire gol ” degli anni 90
    comunque una persona vera in un mondo di profittatori, falsi e ipocriti
    ha avuto il coraggio di dire quello che vedevano tutti
    come si spiegava ad esempio che le cosce di Vialli fossero lettealmente radoppiate in un anno ( e fu un male , perdendo destrezza e velocità)

  15. avatar
    Renato Andreoli 29 Luglio 2013 at 14:47

    Per indicare la tendenza a privilegiare gli schemi ed il gioco di squadra rispetto ai campioni che “fanno la differenza” è stato coniato il termine sacchismo. Parola che dal calcio si è estesa anche in altri campi.
    Per esempio, è proprio il sacchismo una delle accuse che è sempre stata rivolta dai suoi detrattori al maestro Riccardo Muti, soprattutto durante il periodo del suo regno incontrastato al Teatro alla Scala, periodo che non a caso viene spesso chiamato “ventennio”.

  16. avatar
    alfredo 29 Luglio 2013 at 16:06

    Sacchi senza i suoi campioni non avrebbe combinato nulla
    nel Milan giocavano almeno 7 o 8 che nel loro ruolo erano i migliori al mondo ( sicuramente Maldini , Baresi, Donadoni , e i tre olandesi e forse anche Tassotti e Ancelotti)

    • avatar
      Ricardo Soares 29 Luglio 2013 at 16:39

      Sacchi fu un allenatore tra i più fortunati e stupidi da historia do futebol …

      • avatar
        alba talba 29 Luglio 2013 at 17:58

        …purtoppo noto con dispiacere che i vecchi vizi e tipiche chiusure del mondo degli scacchi sono duri a morire.Signori, leggendovi ho ripensato a quanto scritto da Pili nell’ottimo UN MISTERO IN BIANCO E NERO a proposito dell’assenza di una tradizione culturale profonda negli scacchi:”…la scienza è progredita perchè ha dato la possibilità a più persone di cimentarsi con metodologie di ricerca simili, un obbiettivo generale condiviso e una terminologia universale chiara. Negli scacchi non si è prodotto qualcosa di analogo, se non, forse, una terminologia universale che si arresta alla trascrizione delle mosse:troppo poco. Quest’assenza di una ricerca di un MODELLO universale ha determinato un’assenza di una STORIA DELLE TEORIE E DEI PRINCIPI…”…P.S. Zeman come Sacchi o il Barcellona di Guardiola per restare all’oggi, sono MODELLI CULTURALI e come tali non immediatamente percepibili da tutti. Saluti

        • avatar
          Ricardo Soares 29 Luglio 2013 at 18:51

          Eh, no! Mi dispiace, ma no futebol ognuno può avere opinioni le più diverse, e tutte esigono rispetto (io apprezzo Zeman, ma devo rispettare chi non lo apprezza). No futebol non esiste, per fortuna (o per sfortuna), Houdini o altro in condizione di smentire qualcuno.

  17. avatar
    alfredo 29 Luglio 2013 at 18:59

    caro amico a amica
    Zeman come ho detto gode della mia piu’ grande stima.
    Sacchi aveva idee , quindi un modello culturale , ma anche giocatori straordinari .
    Il suo Milan è stato tra le piu’ grandi squadre si sempre anche se per motivi afettivi io sono piu’ legato al Milan di Rocco e Rivera .
    Per quanto riguarda Guardiola sospendio il giudizio e vediamo cosa farà con il Bayern
    certo giocare con un fenomeno che ti fa 80 – 90 gol a stagione è un piccolo vantaggio
    certo che il suo modello è stato parecchio ridimensionato
    brera lo avrebbe chiamato ” masturbatio grillorum” e aveva avuto figurati un precursome in Italia , figurati. Non so se ti ricordi un certo Rumignani con il suo gioco corto che porto’ la ternana in serie A
    Condivido il giudizio sull’ottimo al libro dell’amico Giangiuseppe ma penso che vi siano libri e articoli su quella che tu chiami storia delle idee e dei principi
    mi viene in mente l libro di Watson e un articolo che lessi molti anni fa del MI canadese Lawrence Day

  18. avatar
    Renato Andreoli 29 Luglio 2013 at 19:50

    Gentile signor(a) alba talba, secondo me, lei ha doppiamente torto, prima per ciò che scrive e poi perché lo scrive proprio qui.
    Questo sito ha certamente un mucchio di difetti, il peggiore dei quali è che ci ho scritto delle cose pure io, ma come si fa ad accusare gli scacchisti di chiusura mentale?! Dia un’ occhiata e si renderà conto di aver sbagliato indirizzo.
    O forse lei la intende in questo modo: Apertura mentale = pensarla come me; chiusura mentale = pensarla diversamente da me.
    Assenza di una storia delle teorie e dei principi. Ma quando mai?
    Se non esistessero altri studi in proposito, basterebbe e avanzerebbe la gigantesca serie dei volumi scritti da Kasparov e dal suo team intitolata “I miei grandi predecessori”. Vada a dare un’occhiata anche lì e poi forse cambierà idea.
    Non ho più molto interesse per il calcio, ma una volta lo seguivo con passione, ( Alfredo, quello della Ternana mi pare che si chiamasse Viciani).
    Quando ero bambino amavo l’Inter e la lettura.
    La mia poesia preferita era la seguente, la recitavo come una preghiera.

    Sarti Burgnich Facchetti
    Bedin Guarneri Picchi
    Jair Mazzola Peirò
    Suarez Corso.

    E’ vero, Sacchi e Zeman sono modelli culturali. Esattamente come Herrera e Rocco!
    Ma lei lo sa che Gipo Viani inventò il libero osservando dei pescatori che ritiravano le reti? Ne lasciavano sempre uno disimpegnato, in modo che potesse all’occorrenza sostituire o aiutare ciascuno degli altri. Inoltre, se metti un difensore in più, è come se tutti i difensori fossero liberi, liberi di attaccare, perché in ogni frangente c’era sempre un compagno che lo poteva coprire. Giacinto Facchetti era un terzino d’attacco. E questo quarant’anni fa, grazie all’invenzione del libero. Libero, una delle poche parole italiane al di fuori del lessico musicale ad essere divenute internazionali.
    Il libero ha il suo corrispettivo scacchistico nella superprotezione inventata da Nimzowitsch. Si tratta dello stesso concetto dei pescatori. O no?
    Con questo non voglio dire che preferisco un modello rispetto ad un altro. Dico solo che la predica di cui sopra secondo me gli scacchisti non la meritano.

    • avatar
      Mongo 30 Luglio 2013 at 11:02

      Molto meglio la mia di poesia:
      Zoff Cuccureddu Gentile
      Furino Morini Scirea
      Causio Tardelli Boninsegna
      Boninsegna Bettega
      Con le varianti: Cuccureddu – Gentile; Gentile – Cabrini; Furino – Bonini; Morini – Brio; Causio – Boniek (Marocchino); Boninsegna – Rossi e Benetti – Platini.

      • avatar
        alfredo 30 Luglio 2013 at 11:51

        e questa ?
        cudicini anquilletti schmellinger
        trapattoni rosato malatrasi
        Hamrin Lodetti Sormani RIVERA Prati
        e non propongo per non umiliare gli amici la poesia del Milan di Sacchi
        “L’infinito ” calcistico

        • avatar
          Mongo 30 Luglio 2013 at 14:20

          Credo proprio che quel Milan (quello dei tre olandesi) allenato anche dal signor Stramaccioni avrebbe stra-vinto tutto.
          In quegli anni la mia poesia recitava, purtroppo, di un certo Zavarov!! 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi