Con gli occhi ancora chiusi allungò una gamba; l’altra metà del letto era vuota, fredda.
La realtà lo colpì come uno schiaffo mentre la gola si stringeva fino a far male, rivide lo sguardo d’odio di lei, riudì la porta sbattere.
Girò la testa sul cuscino aprendo gli occhi. L’armadio era come lei l’aveva lasciato, le grucce penzolavano vuote e le ante spalancate urlavano la sua solitudine.
Passò una mano sulla barba ispida, buttò le gambre fuori dal letto e raggiunse il bagno. Mise le mani a coppa sotto il getto d’acqua gelida mentre lo specchio gli rimandava l’immagine di uno sconosciuto.
Quello sono io?
Si vestì lentamente, meccanicamente. Si avviò verso la porta e lo sguardo gli cadde sulla scacchiera, che conservava i pezzi in quella complessa posizione che, soltanto due giorni prima, aveva tentato di analizzare. Assurdamente, stupidamente, il suo cervello gli mandò un messaggio.
Cavallo in e7 .
Uscì in strada, e lanciò un’occhiata al cielo dove nubi basse, grigie, si rincorrevano spinte dal vento di primavera. La gente camminava svelta. Un uomo basso e robusto, che portava un borsa voluminosa, lo urtò e proseguì senza voltarsi. Lui si fermò e lo seguì con lo sguardo, sentendo montare dentro di sè una furia omicida che si dileguò quando l’altro scomparve alla vista.
Riprese a camminare fino a quando venne ingoiato dall’ingresso della metropolitana, ritrovandosi davanti all’edicola. Dalla finestrella il giornalaio lo fissava con sguardo interrogativo. Frugò nelle tasche e pagò il biglietto. Si avviò verso i tornelli, infilò il biglietto nella fessura, trasalendo leggermente al lieve scatto del meccanismo.
Una vita, tutta una vita …
Giunto sulla banchina guardò verso l’alto. “Treno per Sesto S.G. minuti 4” recitava il display a beneficio delle centinaia di persone in attesa. Si avviò lentamente nella direzione dalla quale sarebbe giunto il convoglio, oltrepassando una scolaresca vociante, tenuta a freno da due insegnanti sull’orlo della disperazione.
Dove sarà, adesso?
La rivide sorridente, con i capelli biondi ricadenti disordinatamente sulle spalle, al volante della Mini verde. Guardò i binari luccicanti , due lame di rasoio che si perdevano nella penombra della galleria. Incrociò lo sguardo di una ragazza che attendeva sulla banchina opposta.
Dove sarà?
Dove sarà?
Si girò a fissare, senza vederlo, il manifesto di una marca di jeans affisso sul muro alle sue spalle. Si appoggiò al muro di fondo della banchina, mentre la galleria echeggiava delle risate e degli strilli dei ragazzini. Un ghigno gli contorse le labbra ed involontariamente mosse un passo in avanti, verso il piccolo precipizio che si spalancava oltre il ciglio, oltre la riga gialla di pericolo.
Sentì i capelli scompigliarsi leggermente per la massa d’aria che il treno spinfeva davanti a sè. Affiancò i piedi sulla linea gialla mentre il rombo del convoglio in arrivo si faceva sempre più forte. Un brivido lo percorse da capo a piedi, sentì drizzarsi la peluria degli avambracci e Cavallo in e7 il cervello gli mandò ancora una volta, stupidamente, assurdamente, quel messaggio, mentre la carrozza di testa sbucava dalla galleria e lo spostamento d’aria gli mozzava il fiato. Vide sfilare davanti a sè i fotogrammi dei finestrini, sempre più lentamente.
Il treno si fermò.
La piccola folla che usciva dallo sportello lo spinse all’indietro, fino a quando, percorso da un tremito irrefrenabile, dovette appoggiarsi alla parete per non cadere. Il treno ripartì, lasciando la banchina completamente deserta.
Trasse un profondo respiro e, con le gambe ancora leggermente tremanti, risalì le scale ed uscì all’aperto.
Le prime gocce di pioggia gli bagnarono il volto, mescolandosi alle lacrime.
mamma mia quante volte avro’ fatto in vita mia quel tratto di metro
negli anni 70 piazza san babila era il ritrovo dei fascisti i cd ” sanbabilini”
il cui leader è oggi, purtroppo , un politico italiano piuttosto influente
nella foto si vede a destra il grattacielo , progettato negli anni 30 dall’architetto Rimini
e si vede anche la sede del teatro San Babila che quest’anno purtroppo chiuderà
ragazzi ma cosa sta succedendo a Fab ?
lo vedo piutttosto male anche oggi
ha preso rischi eccessivi
forse dopo due sconfitte era meglio una placida patta .
poi le due sconfitte . Nella prima Adams ha giovato splendidamente . Ieri il cinese ” normalmente” .
vediamo cosa scova
lo sappiamo che è duro a morire ( scacchisticamente parlando)
ragazzi ma cosa sta succedendo a Fab ?
lo vedo piutttosto male anche oggi
ha preso rischi eccessivi
forse dopo due sconfitte era meglio una placida patta .
poi le due sconfitte . Nella prima Adams ha giovato splendidamente . Ieri il cinese ” normalmente” .
vediamo cosa scova
lo sappiamo che è duro a morire ( scacchisticamente parlando)
boh … mi sembra che se la possa cavare con una patta
non so e non mi interessano gli oracoli di houdini
ora invece l’equino che se ne era stato pericolosamente in disparte puo’ dare qualche grattacapo al N…..
è ( con le dovute proporzioni) come dice il Trab
il gioco dei Top players è sempre piu’ difficile da capire
comunque sempre forza Fab
Aaaaaargh! La piccola Maria Wang ha fatto un errore incredibile, mostruoso, alla mossa 44. Aveva vinto, mo’ perde. Che peccato!
Ma Chapman s’impappina!! Vai, Maria! Vai!
…. scusate l’entusiasmo, è che mi ritrovo sempre dalla parte dei piccoli e dei poveri. Comunque si tratta del campionato britannico e di una bambina con Elo 1800 o giù di lì contro un avversario che ne ha 500 di più…..
Scusami anche tu, Paolo, e sempre complimenti per le tue belle storie.
Sono lieto che le mie “storielle” servano di base per valutazioni tecniche sulle prestazioni dei TopPlayer(s)
Alfredo, perché non giri alla redazione la foto che mi hai mandato oggi, dove Paolo appare as a young man?
la foto è proprio di Paolo che me la ha gentilmente fatta avere .
se mi dà il permesso la giro alla redazione o la puo’ far avere lui a Martin eden e Co.
comunque per dirla con Bob Dulan Paolo is forever Young
o citando il mio poeta preferito, Sandro Penna
Forse giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi
e mai pentirsi
ho visto qualche volta Paolo n qualche torneo
per la statura torreggiante mi ha riordato sempre un po’ , ma senza barba Guccini
Davvero una gran bella scrittura, Paolo. Chi l’avrebbe detto che l’irresitibile autore di Scacchi Matti & co. avesse anche una vena così malinconica? Ma le cose non si escludono, anzi. Alla fine del Simposio platonico (permettetemi per una volta questo deragliamento nel professionale), ormai all’alba, un Socrate perfettamente sobrio cerca di convincere Alcibiade e Agatone che l’autore di poesia comica deve saper fare anche poesia tragica, e viceversa.
> Chi l’avrebbe detto che l’irresistibile autore di Scacchi Matti & co. avesse anche una vena così malinconica?”
Con il dovuto rispetto per entrambi, anche Totò era cosi.
Vero.
anche Chaplin
anche benigni .
tranne l’humour di estrazione ebraica o yddish ( Woody Allen ad esempio , il cui umorismo nasce piu’ dall’analisi ossessiva delle personalissime nevrosi) tutto il vero grande umorismo e la comicità sono cosi
Penso a molte pagine di Stefano Benni , non solo uno scrittore comico o umoristico ma veramente uno dei migliori scrittori italiani in assoluto ( mi viene in mente ad esempio ” comici spaventati guerrieri” )
Pubblicate tutte le foto che volete! Stefano Benni è sicuramente uno dei miei autori preferiti, soprattutto per “Bar Sport”, dove la galleria dei personaggi è strepitosa ed esilarante.
Sto per dare il via ad una breve serie di personaggi relativi al Circolo Scacchistico Bolognese, e spero che sia motivo di divertimento per chi legge.
Un abbraccio a tutti
Paolo